All’università di Siena si assumono capitani di contrada, fantini e persino cavalli, ma non Capra

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Un altro primato dell’ateneo senese: la commistione tra università e contrade, che ha portato il rettore (capitano della Chiocciola) all’assunzione di un architetto (capitano della Giraffa) quale dirigente dell’Ufficio tecnico, nonostante l’esistenza di professionalità interne, il completamento dello sviluppo edilizio e la trasformazione dell’università in un ente assistenziale ormai alla bancarotta. Il prossimo Palio lo correranno i docenti, con gli amministrativi sulle spalle che li spingeranno col nerbo di bue fuori di piazza, in San Martino. Sull’argomento è apparso un interessante articolo, di seguito riprodotto, sul settimanale “Il Mondo“, oggi in edicola.

IL RETTORE PUNTA AL PALIO PER DIVENTARE SINDACO

Fabio Sottocornola. Rivali al Palio, uniti in università. A Siena, nell’ateneo guidato dal rettore Silvano Focardi, che è anche capitano della contrada della Chiocciola, sabato 1° marzo ha preso servizio un responsabile per l’edilizia: l’architetto Gianni Neri, capitano della contrada della Giraffa. Con un contratto di tre anni, rinnovabile, dovrà coordinare la gestione degli immobili, comprese le manutenzioni di impianti «sia di natura ordinaria che straordinaria», come è scritto nel bando di concorso. Una nuova assunzione dunque, anche se l’università risulta essere tra quelle che spende di più per il personale, in rapporto ai finanziamenti ricevuti dallo Stato.
Non esisteva un dirigente in quest’area, eppure l’ateneo negli ultimi anni ha costruito parecchio: nuove sedi di facoltà (giurisprudenza, scienze politiche, lettere), nuovo polo di farmacia e molte ristrutturazioni. L’architetto è stato selezionato da una commissione fra 20 candidati. Uno di questi è stato particolarmente apprezzato: si tratta di Maurizio Capra, che lavora all’università di Bologna. Per la commissione ha «elevata preparazione ed esperienza, originalità e autonomia nell’affrontare problemi complessi, capacità di coordinamento di gruppi di progettazione, linguaggio moderno». Gli sono state riconosciute una «non comune personalità, spinta ideale e capacità di sintesi». Ma l’incarico non è andato a lui. I commissari si sono limitati a «segnalarne il notevole valore per eventuale successivo inquadramento».

Nonostante giudizi così lusinghieri, la scelta finale è caduta su Neri. Sempre secondo la commissione, ha «ottima preparazione e buona capacità di gestione». Ma soprattutto dimostra «sensibilità alle problematiche locali» ed è capace di inserirsi «nel tessuto cittadino senza difficoltà». Nei corridoi dell’università si dice che la decisione avrebbe consentito a Focardi, che pure è rimasto estraneo all’iter di assunzione dell’architetto-capitano (competeva al direttore amministrativo, Loriano Bigi), di sdebitarsi indirettamente con la contrada della Giraffa: quest’ultima, nel 2007, aveva infatti concesso al proprio fantino di correre il Palio di luglio sotto le insegne della squadra di Focardi, che non ha un fantino proprio. Ora Focardi sogna di aggiudicarsi la prossima gara nella doppia veste di rettore-capitano. Per partire con un bel biglietto da visita nella corsa a prossimo (2011) sindaco della città, obiettivo di cui non fa mistero. Intanto si è mosso per aumentare lo stipendio di Neri. Oggi è di 36 mila euro lordi, più l’indennità di posizione. Nel cda del 3 marzo il rettore ha proposto di incrementarla. Di fronte alle perplessità di alcuni consiglieri, avrebbe fatto marcia indietro. Secondo il resoconto della seduta, spedito ai dipendenti dell’ateneo, l’aumento è rinviato «in attesa che venga definita la nuova organizzazione del lavoro».

Altri articoli sull’argomento:
– Per il Palio 2007 prestò Minisini. Corriere di Siena, 23 marzo 2008.
– Focardi: “Io sindaco? No sicuro”. Corriere di Siena, 23 marzo 2008.
– “Nel 2010 potrei ricandidarmi a rettore”. Corriere di Siena, 23 marzo 2008.
– Focardi: «Io candidato sindaco? Fantasie, meglio restare all’Università». La Nazione Siena, 23 marzo 2008.

20 Risposte

  1. Caro Prof. Grasso,
    che storia! Come si poteva immaginare? Ma per quale partito si presenterebbe? Fa parte della escalation in corso da parte della massoneria? Mussari-Bisi-Goi nazionale sono tutti in movimento in Toscana con la benedizione dei catto-ex-comunisti alla Camillo Brezzi ad Arezzo. L’assessore Flores si segnala sempre. A Siena non fa niente per la Dichiarazione diritti ONU che fa 60 anni quest’anno, ma corre ad Arezzo quando la massoneria chiama. Bei garibaldini gagliardi? Furbi anche, perché invece di candidarsi con i socialisti occupano posti di potere nel Partito democratico. È il partito di Focardi anche?
    Bisi ne avrà parlato se un suo compagno di loggia, ma come si fa a leggerlo tutti i giorni? Ci va lo stomaco onnifago dell’Ascheri, Le pare? Insomma, ci illumini Lei sugli ‘illuminati’ in circolazione. Per sapere almeno di che morte dovremo morire nel 2011 per il Comune. Grazie, caro Professore, sta facendo un lavoro egregio. Solo http://www.impegnopersiena.it fa qualcosa di analogo tutti i giorni per noi poveri senesi Bisi-dipendenti.
    Grato, suo
    Arlecchino

  2. Da senese devo dire che non vedo tanto favorevolmente questa intromissione della politica, e di persone esterne a Siena, nell’ambiente Palio. In questo caso però ci sono in me due tendenze contrapposte: la prima mi vede apprezzare la scelta, fra l’altro derivata da un concorso, dell’Università di ricorrere ad un senese Doc, oltre che buon porofessionista, per un compito importante e delicato che, secondo me, richiede la necessaria conoscenza della Città e di tutti i suoi equilibri. Troppo spesso vengono imposte dai politici, locali e nazionali, persone estranee alla cultura del territorio che, come nel caso MPS, agiscono per interessi particolari o di gruppo, anziché per quelli della Comunità. Ci auguriamo infatti che questo progetto possa iniziare ad affrontare un problema del tutto sottovalutato dalle Amministrazioni politiche di Siena: lo spopolamento del centro Storico e quindi delle Contrade. Contiamo sul fatto che un senese e contradaiolo si senta addosso la responsabilità di portare ad un’inversione di tendenza a tutti i costi, ivi compresa la giusta condanna della scellerata politica abitativa del Comune di Siena. Non ci esimiamo anche dal consigliare a Neri di riflettere su di una certa incompatibilità in occasione delle prossime elezioni contradaiole. Perchè d’altro canto vedo anche io una certa incompatibilità etica a ricoprire cariche di natura politica-amministrativa da parte di chi riveste un ruolo di rilievo nella Contrada; ma questo è un discorso molto più ampio che andrebbe valutato nel suo complesso a partire dalle ben più gravi incompatibilità da parte di tanti dirigenti del MPS che hanno fatto carriera solo grazie alle cariche contradaiole, anche queste spesso ottenute in cambio di un appiattimento personale e, peggio ancora, della Contrada protempore rappresentata, ad una ben definita logica politica. Questo si che sarebbe un argomento importante tanto da scriverci un nuovo libro della “Casta senese”.
    Per questo, pur comprendendo l’utilità del caso per stigmatizzare certi comportamenti, ritenuti non positivi, dell’Università di Siena, l’attacco a Neri può apparire strumentale e, per le sue supposizioni, troppo ingerente nel delicato e peculiare mondo delle Contrade. Anche l’utilizzo degli stemmi per un caso di natura politica, è cosa sicuramente inopportuna e poco gradita ai tanti senesi che pur possono condividere alcune cattive gestioni dell’Università.
    Invito pertanto a rimuovere i simboli ed essere più cauti nel tirare in ballo le Contrade in singoli casi; do invece la mia completa disponibilità per un’eventuale lavoro di denuncia dei tanti casi di utilizzo delle cariche di Contrada per fini personali e politici, sia da parte delle persone che, soprattutto, da parte del perverso sistema della politica cittadina.

  3. Bravo Alfonso, così si fa. Incompatibilità, ma chi ne parla ancora? Ci sono le elezioni e i partiti non parlano per niente di quelle che vediamo tutti i giorni a Siena. Chi ha parlato di quella del Mussari come avvocato? Fa il presidente della banca e difende mons. Acampa. C’è voluto il periodico nazionale Espresso! L’Aurigi parla di poteri locali. Per fortuna non tutto dipende dal comune. Lei, prof. Grasso sarebbe già stato licenziato mille volte, e Sua moglie non ne parliamo: bruciata come strega in piazza del Campo, con la benedizione dell’arcivescovo e del sindaco. Il sindaco è dipendente della banca che controlla con le sue nomine nella sciagurata Fondazione.
    Solo i poteri nazionali ci possono difendere da questi scempi. Avete notato che i consiglieri comunali di opposizione, se non sbaglio, sono tutti o quasi dipendenti pubblici ma statali? Chi non lo è, come il dott. Campopiano che osa parlare contro la Fondazione, è sicuramente un pensionato.
    Bella città. Bei primati. Il prof. Focardi cosa ne dice? L’ha mai invitato a intervenire nel Suo blog, professore?
    Servo Suo
    Arlecchino

  4. Che Siena sia città dove contano le “lobbies” è ormai fatto acclarato, basta leggere il buon libro dell’Ascheri su “La casta”. Sono ex comunisti con potere personale e di lobby. Le stesse contrade sono nelle grinfie di certi quattrinai ligi al potere… al popolino la biada e a loro il potere! Dal primo palio, 1633, ne è corsa di acqua! Ormai è acqua sporca. A quando manganelleranno i veri democratici (non alla Veltroni, per carità!)?

  5. Il paradosso dell’Università di Siena (come di altre università del Sud d’Italia) è che è un covo di raccomandati dalle “famiglie” locali – cui non si nega un posto di ricercatore come passatempo per il figliolo – e di politicanti trombati – cui non si nega il titolo “prof.” sul biglietto da visita -: e che però grosso modo questi, senza voler generalizzare, sono gli unici non assenteisti (anzi, sono anche troppo presenzialisti…). Dunque essa rischia di sprofondare, lacerata tra gente che non c’è e gente che sarebbe meglio non ci fosse.

  6. Ma… il fatto non potrebbe interessare anche la Corte dei Conti?

  7. Ma quale Corte dei Conti… vista la Nazione di oggi sembra quasi che qualcuno voglia querelare “Il Mondo”… e che non lo fa solo per educazione… siamo proprio in un bel… mondo…
    Suggerisco al buon Raffaele Ascheri di fare il prossimo libro su Casta e Contrade, narrando i fatti, solo i fatti, di carriere fulminanti fatte da vari dirigenti di contrada, incarichi avuti, figli, figliocci e parenti messi a lavorare (tutto legalmente, ci mancherebbe). Il tutto solo per ricordare i fatti concreti, non i pettegolezzi, poi ognuno giudicherà con la sua testa…

  8. Sì, cari amici, perché non si fa un sito dedicato alla Nomenklatura senese? Forse i grillini sono interessati? Non ci vuole molto lavoro e renderebbe molto in termini di democrazia e trasparenza.
    I radicali avevano cominciato prima di essere imbrigliati nel pasticcio del partito democratico.
    Non è difficile: un onomasticon del potere in cui ad ogni nome corrisponde quando ha sottoscritto appelli per il PCI, PDS, DS, PD, o in DC Margherita e liste civiche fasulle come quella famosa dell’Alfredino Monaci, cariche di società del comune o provincia o mps o banca toscana, gasint, tra.in, sienaparcheggi, 2 università, consorzi vari, acqua rifiuti, trasporti, e poi il dolce mondo delle contrade, delle associazioni finanziate dalla Fondazione, opera Duomo, massoni dichiarati ecc.
    Un Inferno dantesco verrà fuori, ve lo garantisco! Un dizionario senese che farà impallidire l’Ascheri, che ha trascurato troppo, molto la città, quella vera, quella che compare poco in comune ma tanto nel potere reale, al Monte, negli ordini profesisonali ecc.
    Forza, ragazzi, qualcuno ci si metta all’opera, sito con blog per le integrazioni: ne vedremo delle belle…
    Vostro servitore, sempre uguale nonostante le stagioni, l’umilissimo
    Arlecchino

  9. Il giornalista de “Il Mondo” invitato al Palio

    Si riporta il brano sull’argomento della giornalista Laura Valdesi apparso su “La Nazione Siena” del 1° aprile 2008.

    «In cda qualcuno ha tirato fuori l’articolo di un settimanale dove si mischia il Palio con l’ateneo (facendo riferimento all’incarico dato all’architetto Gianni Neri, capitano giraffino). È stato chiesto se non fosse il caso di ricorrere alle vie legali per difendersi da simili attacchi. Il rettore Silvano Focardi ha promesso che lo farà valutare dall’ufficio apposito sebbene, aggiungiamo noi, non sia nella sua indole querelare la carta stampata. Interpellato al riguardo ha aggiunto una battuta: “Potrei invitare il giornalista a vedere il Palio… che è cosa ben diversa da ciò che lui pensa”».

  10. Troppa gente tronfia, troppi palloni gonfiati, troppi damerini, troppa superbia fuor di luogo, troppi gradassi, troppi arroganti, troppi “lei non sa chi sono io”, troppe “famiglie”, troppe “cordate”, troppi giri di lenzuola (e di gabbana): basta aver visto un po’ di mondo, o venire da un altro mondo, per rendersi conto che tutto ciò è puro e mero provincialismo, non università, e si accompagna in genere ad un basso tenore scientifico.

  11. da: http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_03/ateneo_bari_arresti_740efa54-014e-11dd-b7e1-00144f486ba6.shtml

    BARI – Un vorticoso giro d’affari (circa 50.000 euro in soli otto mesi) per la compravendita di esami e di tesi di laurea nella facoltà di economia dell’Università di Bari. Sei persone, tra cui due docenti universitari, sono state poste agli arresti domiciliari dai carabinieri del reparto operativo del capoluogo pugliese a conclusione delle indagini su “Esamopoli”. Le misure restrittive riguardano un docente ordinario di matematica per l’economia dimessosi dopo l’avvio dell’inchiesta, un suo assistente, il capo segreteria di un dipartimento, un funzionario a riposo e due addetti alle aule. Agli indagati vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione, falso e rivelazione del segreto d’ufficio. I fatti contestati fanno riferimento al periodo compreso tra il 2005 e oggi.

    ELOGIO DI MUSSI A GIUDICI E FORZE DELL’ORDINE – Il commento del ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Mussi è stato di elogio per il lavoro dei giudici e delle forze dell’ordine «che hanno permesso di colpire una struttura di compravendita degli esami nell’Ateneo. Le forze dell’ordine e la magistratura – ha aggiunto – possono contare sul sostegno di un ministro e di quei rettori come quello di Bari prof. Corrado Petrocelli che non da oggi hanno posto la questione morale, la trasparenza, la legalità come questione centrale per il governo del sistema universitario».

    FORMULA “ALL INCLUSIVE” – Le indagini hanno accertato che gli esami venivano venduti con formule “all inclusive” a cifre oscillanti tra i 500 euro per quelli più facili, ai 3.000 per i più difficili. Le vittime erano studenti italiani fuori sede e studenti greci, cioè coloro che incontravano maggiori difficoltà nel sostenere le prove. Dall’inchiesta emerge che uno studente ha sborsato 15 mila euro per superare una serie di esami anche perché – ha spiegato lui stesso ai militari – «chi accettava di pagare la prima volta cadeva nella spirale del malaffare e doveva pagare sempre, fino a quando decideva l’organizzazione». Le misure restrittive sono state emesse dal gip del tribunale di Bari Vito Fanizzi, su richiesta del procuratore Emilio Marzano e del sostituto inquirente, Francesca Pirrelli. Questi ultimi avevano chiesto al gip undici misure restrittive e sei provvedimenti interdettivi.

    IL “TARIFFARIO” – Matematica per l’economia, matematica finanziaria, economia politica, diritto commerciale, tecnica bancaria e diritto del lavoro: sono questi gli esami che i due docenti e i quattro dipendenti della facoltà di economia arrestati sono accusati di aver venduto agli studenti. In 57 occasioni i carabinieri del reparto operativo, hanno accertato la corresponsabilità di studenti che avrebbero sborsato migliaia di euro per superare gli esami o per ottenere tesi di laurea riciclate. Il tutto sulla base di una sorta di listino prezzi: 2.000 euro per economia degli intermediari finanziari; 1.500-2.000 euro per matematica finanziaria, 1.500 euro per diritto commerciale e economia politica 1; 1.200 per tecnica bancaria; 1.000 euro per economia e amministrazione delle aziende, economia politica 2 e farmacologia generale; solo 500 euro per diritto del lavoro ed economia monetaria. Più costose le tesi: 2.650 euro per politiche di rientro dall’inflazione; 2.500 euro e 1.800 euro rispettivamente per statistica generale ed economia monetaria.

    INCUBO MATEMATICA – Il docente di matematica arrestato, secondo l’accusa, arrestato aveva ordito un escamotage per permettere agli studenti di superare l’incubo dell’esame: bisognava frequentare un ciclo di lezioni private a pagamento (spendendo 3.500 euro) nell’Istituto Mediterraneo delle Scienze, presieduto dall’assistente del docente, anche lui finito in manette. Solo con l’iscrizione a quest’istituto – secondo l’accusa – veniva garantita la sistematica promozione non solo nella sessione d’esame ma nei confronti di più commissioni, comprese quelle di laurea. Inoltre, agli studenti – secondo i carabinieri – venivano fornite tesi di lauree già pronte, sottratte dagli archivi della facoltà di economia: le tesi venivano scannerizzate, veniva rifatta la copertina ed erano pronte per l’uso.

  12. «Anche sul prezzo c’è poi da ridire: ben mi ricordo che pria di partire, v’eran tariffe inferiori alle tremila lire!»
    Ma niente paura, a Siena non abbiamo più nulla da temere: da noi adesso è arrivato 007 per fare piazza pulita.

  13. Un plauso a chi ha fatto arrestare i professori di ESAMOPOLI, nel buio Sud. Ci vorrebbe un gulag altro che arresti domiciliari. Ladri di soldi pubblici e privati! Così han ridotto l’Università, ormai spelonca di ladroni, tanto per citare un certo nazareno. Qui, a Siena, invece, i carrieristi godono della copertura non solo di clan di contrada, come è stato detto, ma anche di lobbies di partiti… Ora poi ci sono addirittura due partiti trotskisti in lizza (turigliatto e il pc dei lavoratori). Siamo a posto!

  14. Addenda. PRO GRASSO. Ho udito alcuni professori invitare al linciaggio del prof. Grasso, definito “il tipico meridionale” invidioso che “venne a Siena e cominciò a indicare i buoni e i cattivi”… Bene, io senese, nato “sulle lastre” nella più antica contrada, plaudo al Grasso, e che continui a indicare i buoni e i cattivi (LigaBOVE non c’entra un nespolo…). Un meridionale (ma è sardo, credo) che insegna ai senesi a gestir bene la cosa pubblica, bene! (direbbe Majakowski). Quante carogne senesi hanno occupato atenei e posti di prestigio e di dollaroni!!?? Speriamo un giorno paghino il fio delle malefatte!!!!

  15. Senesoni, se ci siete battete un colpo. Potrei essere anche d’accordo che il Grasso, come gran parte della popolazione, possa anche avere qualche scheletruccio nell’armadio, posso anche pensare che non abbia tutto il diritto di gettare fango sull’università senese e su Siena, posso pensare a tutto ciò che volete.
    Bene allora inizi a parlare qualcuno di voi, qualcuno di quelli che criticano (solo sottovoce) chi per soldi o immagine, è disposto a vendere mamma e figli, qualcuno di quelli che criticano (segretamente) chi è a libro paga del Monte o del partito, qualcuno di quelli che criticano chi antepone il proprio interesse a quello delle Contrade e della Comunità stessa, qualcuno di quelli che criticano le ricche nomine in importanti enti cittadini di persone incapaci e senza requisiti, qualcuno di quelli che criticano chi arriva a svendere il Palio alla RAI o anche a 007. Mi sembra che Siena e tutte le sue istituzioni stiano affogando nella m…a, tutti criticano (quando il padrone non vede) e nessuno ha le palle per reagire. Eppure mi sembra che a Siena ci siano delle Liste Civiche, uniche realtà non comprate e non comprabili. Allora, invece di ostacolare chi, dal suo punto di vista, giusto o sbagliato che sia, ha il coraggio di denunciare le storture che vede, abbiate il buon gusto di unirvi a chi potrebbe portare ad un’inversione di tendenza in questa città, riportando un clima di democrazia vera, di costruttività e di fiducia oggi del tutto smarrita. A questo punto si che il Grasso o altri potrebbero essere (ri)mandati al loro paese. Altrimenti rimanete nel vostro vantaggioso (e vergognoso) status di servi e state zitti.

  16. Il punto è sempre quello: tra le medie università, Siena non è Pisa o Pavia, e nonostante tutto, non vi è tradizione e radicamento dell’ateneo nella città.
    L’Università costituisce sostanziamente un corpo estraneo, di cui l’uomo della strada non conosce quasi nulla, ma che guarda con circospezione avendo udito che laggiù sono tutti raccomandati (invece al TRAIN, al Monte o in Provincia scherzano…): un impiegato di banca, tempo fa, mi disse di invidiare i fantastici… stipendi dei ricercatori universitari (magari precari, la battuta del secolo!) che naturalmente lo stipendio lo rubano, perché “non fanno un c….”, a differenza, per esempio di un usciere del Monte. L’ università solletica un minimo interesse nell’uomo della strada, solo quando si appalesa come un suk dove si effettua il solito mesto mercimonio di posti di lavoro, appaltati ai soliti noti: insomma è più interessante per il ritorno in termini di posti di bidelli e impiegati, che non di ricercatori o professori: “lavorare all’università” nel gergo dell’uomo della strada, vuol dire più o meno fare l’impiegato in qualche ufficio; la presenza di un ateneo appare blandamente interessante, per il cittadino della strada, talvolta, quando considera il ritorno che può averne in termini di affitti e di indotto in genere, ma (‘sto cittadino della strada del menga) rimane del tutto indifferente ad ogni sforzo diretto ad aumentarne il prestigio e la ricerca della qualiltà. Purtroppo la visione dell’uomo della strada trova una eco all’interno dell’università stessa: troppi parolai modaioli, poca sostanza, troppi intrallazzoni, poca attenzione alla qualità e all’eccellenza (se non a chiacchiere).
    Non vorrei che la tendenza alla sbracatura inducesse prima o poi – se non alla chiusura, schiacciata tra Firenze e Pisa – a fenomeni come quelli baresi (se Siena avesse lu mare….)

  17. ….e se posso aggiungere una noterella per ribadire ciò che ho già detto, la cosa che più stupisce chi abbia visto un po’ di mondo, è il tasso di cafoneria, la sbruffoneria provicialoide di certi attori che calcano i palcoscenici di provincia, l’assenza totale di fair play, il surplus di arroganza e di vuota supponenza che si respira in certo ambiente accademico senese (e in certa misura italiano in genere): gente che lavora fianco a fianco nella stessa facoltà, che non si saluta nemmeno (o si saluta e si sorride soltanto quando c’è da chiedere un voto); ordinari che obtorto collo salutano gli associati e ostentatamente ignorano, come fossero fantasmi, i ricercatori (per non dire dei precari, ossia i paria del regno!). Non c’è un “ambiente” vero e proprio: i locali spesso sono affaccendati con questioni di politichetta e interloquiscono solo con quelli della loro cordata; i “forestieri”, considerano la loro venuta a Siena, quasi una maledizione, come quando i maestri e gli impiegati statali venivano mandati nelle Maremme ad inizio carriera ed evitano ogni contatto con gli indigeni dallo strano idioma. L’atteggiamento paternalistico – che c’entra poco con il doveroso rispetto delle gerarchie, e molto con una certa connaturata cafoneria -, assieme ad un effettivo iato generazionale (un corpo docente vecchio, poi il nulla, poi qualche giovinastro) che ha interrotto il naturale rapporto di passaggio del testimone tra maestro-allievo, è causa e allo stesso tempo effetto della degenerazione nepotistica e gangsteristica del potere accademico, ed è mille miglia distante dallo spirito dell’università e dall’aria che si respira in centri di ricerca propriamente detti. E non stiamo parlando di novelli Einstein, ma di illustri Signor Nessuno della ricerca, autonominatisi “divi”, dediti per lo più a ordire concorsi e ad organizzare cene o convegni sul ’68.

  18. È vero, se Siena avesse lu mare sarebbe na piccola Bèri… Qui infatti concorsopoli vede la complicità dei sessantottini, gente che ha fatto del 68 uno status… gridavano viva le brigate rosse e altre scempiaggini. Il punto è che i vari ics ipsilon stanno affondando l’università… poi il partito e i suoi baroni hanno spinto anche dei signor nessuno senza laurea che l’han fatta da padroni in tutti i sensi…

  19. Tanto per fare un corollario: se un prof fa asinerie va “rieducato” e va dimezzato lo stipendio (mi riferisco a quelli con laurea, non a quelli che insegnano senza laurea).

  20. Visto che hanno assunto questo architetto perché non investirlo immediatamente dei numerosi difetti di costruzione che presentano gli edifici universitari da San Miniato a Via Mattioli?
    A breve scadranno i tempi per la garanzia legale del costruttore… che si aspetta a chiedere ricostruzione ai costruttori ed ai progettisti?

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