Amleto. Il daltonismo è una cecità ai colori, cioè l’incapacità a percepire i colori del tutto o in parte. Il daltonico non riesce a distinguere luci di diversa lunghezza d’onda, ad esempio la figura di un triangolo rosso su uno sfondo verde non viene riconosciuta. Su questa base il daltonismo viene considerato una disabilità: per legge l’individuo daltonico non può avere la patente di guida per motoveicoli ed autoveicoli; rientra tra le imperfezioni e le infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare; non può ottenere la licenza di porto d’armi per uso difesa personale o per uso caccia. Il daltonico non può far parte neanche degli osservatori volontari (legge sulle ronde e guardie volontarie). Non può essere iscritto nell’elenco prefettizio del personale addetto ai servizi di controllo delle attività d’intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi.
Le persone daltoniche non possono fare tantissimi lavori: elettricista, elettrauto, pilota di aerei, navi e treni, entrare nei carabinieri, nell’esercito, nella finanza, nei vigili del fuoco. Difficilmente trovano lavoro in negozi di abbigliamento o in fabbriche di stoffe. Sono limitati nelle attività di coreografo, stilista, arredatore. Sarebbe ad esempio molto pericoloso consentire ad un daltonico l’operatività su terminali attivi (per esempio quadri di manovra su impianti o macchinari) ove è indispensabile distinguere la diversità dei colori dei segnali rappresentati sullo schermo. Inoltre i daltonici hanno difficoltà nella vita di tutti i giorni, nel vestirsi, nel decorare la casa, nel cucinare e nelle attività sportive.
E in campo sanitario, infermieristico, medico e soprattutto chirurgico? Prima di tutto bisogna considerare il doppio svantaggio del daltonico: in primo luogo, non riesce a vedere quello che gli altri vedono con facilità e poi è del tutto inconsapevole di quando ciò si verifica. Diversi studi confermano che il daltonismo causa difficoltà nella pratica medica. Le difficoltà mediche non interessano soltanto attività correlate all’efficienza e alla convenienza, ma costituiscono anche un pericolo per la salute e la vita umana. È stata dimostrata un’ampia variabilità individuale nei medici testati, anche in quelli con le difficoltà maggiori; questo suggerisce che i medici che notano minori difficoltà o gli danno scarsa importanza non riescono a rendersi conto delle difficoltà e non sviluppano sistemi per affrontarle. Studi scientifici dimostrano che i dottori daltonici hanno una performance ridotta in procedure mediche comuni. Ad esempio è dimostrato che anatomopatologi ed endoscopisti daltonici hanno difficoltà importanti. Il daltonismo poi ha un impatto critico nel riconoscimento del sangue nei liquidi organici. I dottori daltonici hanno una ridotta capacità di identificare reperti anomali in materiale fotografico clinico, e una minore fiducia nella propria valutazione, con implicazioni significative nella pratica medica. Durante gli interventi chirurgici il daltonico può avere difficoltà di discernimento tra strutture muscolari e strutture tendinee, e anche tra altre strutture. Il daltonismo può essere un fattore di rischio nell’esecuzione di interventi di neurochirurgia.
Eppure c’è un cardiochirurgo daltonico che opera da anni, e come tutti i cardiochirurghi sguazza nel sangue durante l’intervento, senza nessuna apparente difficoltà nel distinguere le diverse strutture: riesce a differenziare bene il rosso del sangue da quello del tessuto cardiaco e dal bianco perlaceo delle valvole all’interno del cuore. Nel corso dell’intervento valuta pure l’ecocardiogramma con metodica Doppler a colori, che si basa su variazioni di rossi, blu e verdi, e riesce a stabilire quale intervento deve eseguire e, soprattutto, se la procedura è stata efficace. La difficoltà con i colori potrebbe spiegare perché il cardiochirurgo daltonico selezioni sapientemente i casi più facili e a rischio minore, scaricando i pazienti più complessi agli altri colleghi normovedenti (almeno si spera). Naturalmente guida l’automobile, anche se i daltonici non dovrebbero avere la patente perché hanno problemi con i colori dei semafori e l’accensione delle luci rosse dei freni.
E la direzione dell’Ospedale cosa fa? Ovviamente tutti ignorano l’handicap del cardiochirurgo. A suo tempo il Direttore Generale dell’Ospedale cedette a pressioni politiche e utilizzò l’escamotage dell’art. 15 septies, per conferirgli senza concorso il primariato di Cardiochirurgia dei trapianti. Ed i successivi Direttori Generali hanno continuato ad ignorare il lieve handicap. Nonostante questo l’ospedale gli ha approvato e pagato, nei passati 15 anni, 23 turni di 12 ore di pronta disponibilità al mese, quando il massimo consentito dal contratto nazionale è di 10 turni mensili.
Il cardiochirurgo daltonico effettua anche una florida attività privata, simultaneamente ad ore di straordinario eseguito in regime di pronta disponibilità. Ma anche la Direzione aziendale deve avere una forma di daltonismo, perché non se ne accorge. Gli occhi vengono poi completamente chiusi quando il cardiochirurgo intasca direttamente i compensi delle visite senza rilasciare ricevuta, ma non è certo il primo caso.
Comunque non è l’unico cardiochirurgo disabile in Toscana. Pare che nella nostra regione operi sul cuore anche un cocainomane. Noi cittadini dobbiamo riconoscere e apprezzare che il Servizio Sanitario Toscano è all’avanguardia nelle “pari opportunità” e nel reinserimento sociale e professionale dei “diversamente abili”.
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Oltre all’attuale articolo sulla malasanità, questo blog ne ha pubblicati altri, quali:
1) Psicosi della pandemia influenzale e possibile sperpero di denaro pubblico;
2) Sanitopoli e nepotismo valvolare;
3) L’uso dell’ossigenazione extracorporea a membrana a Siena;
che preoccupano non solo per quello che denunciano ma anche per la quasi totale assenza di commenti. Credo che l’interrogativo che ponevo in un precedente commento sia diventato una certezza: «siamo, ormai, tutti assuefatti alle situazioni di malasanità.»
Encelado
Sì, non solo, ma gli interessati perché coinvolti negativamente non reagiscono perché tanto sanno come va a finire!
O fingono di reagire per il regime e poi non fanno niente: a Siena è diventato normale annunciare querele che poi non vengono presentate.
Pochi giorni fa chiedevo a uno delle LCS di quella annunciata da Berlinguer e Tosi non mi ricordo contro chi li avesse accusati (sempre giro LCS) di responsabilità nel dissesto dell’Ateneo. I media il giorno dopo annunciarono che erano andati dagli avvocati per dare mandato: di rappresentarli al mare…
Archie
Incredibile: un cardiochirurgo daltonico! Qualcuno ha mai informato i pazienti o i loro parenti di questo lieve handicap (come lo chiama Amleto) del cardiochirurgo?
Antonio Carlini
Ci sono dei ciechi che girano in motorino, dei sordi che fanno i centralinisti e dei paralitici che curano l’orto. Per incentivare questo tipo di miracoli lo Stato investe ogni anno qualche miliardo.
Si tratta di gente che cerca meritoriamente di fare qualcosa invece di cuccarsi l’assegno di invalidità senza nulla produrre in cambio.
Il miracolo più miracolo lo fanno quei morti che una volta al mese escono dalla tomba, vanno all’ufficio postale, ritirano la pensione, passano dal bar, prendono un caffè e poi si ritirano nella tomba fino al 27 successivo.
Sono preoccupato: l’articolo non chiarisce se il daltonico riceve l’assegno di invalidità o se fa il cardiochirurgo gratis et amore Dei.
In risposta alla preoccupazione di Roberto Petracca: il cardiochirurgo daltonico non risulta invalido, “ufficialmente” nessuno lo sa. E sicuramente non lavora gratis, anzi con le attività riconosciute di pronta disponibilità e straordinario riesce a raddoppiare lo stipendio. Poi c’è da aggiungere il lavoro in nero… È diversamente abile, ma certamente non dal punto di vista economico.
Amleto
non ho mai letto tante cazzate come quelle lette nell’articolo sui daltonici primo le persone daltoniche possono avere la patente e guidare io sono daltonico e guido ho fatto anche il militare l’unica cosa vera dell’articolo e che le persone daltoniche non possono pilotare un aereo ma non per le cazzate scritte nell’articolo ma piu semplicemente perche la destra e la sinistra nella pista d’aterraggio e contrassegnata con luci verdi e rosse e una persona daltonica non potrebbe sapere quale e la destra e quale e la sinistra
Salve, mi occupo di fare informazione sul daltonismo attraverso una mostra dove si mostra il mondo visto coi colori di un daltonico. Il suo articolo è molto interessante, le chiedo il permesso di pubblicarlo con un link sul mio gruppo di facebook e di poterlo usare nella conferenza. sarebbe auspicabile una collaborazione. Cordiali saluti
Stefano
Caro Giovanni,
io trovo scandaloso che il tuo blog ospiti simili porcherie, come questa del cardiochirurgo daltonico, e mi sorprende che si dia voce, dietro all’anonimato di uno pseudonimo, ad una vera e propria opera diffamatoria. Si parte dal daltonismo del chirurgo e si sottointendono soldi in nero ed incapacità professionali. Almeno si sappia chi è Amleto, così come si deve sapere chi si cela dietro ad Odilia e Regina, che scrivono il 7 ottobre 2009 sull’uso dell’ossigenazione extracorporea a membrana a Siena, dando una vera e propria notizia di reato (omicidio) sul tuo blog. Ti inviterei a segnalare tutto ciò al procuratore della Repubblica e prendere le distanze da simili metodi. Dovere dell’informazione è garantire il nome delle persone (fin troppo identificabili dal testo) da diffamazione veleni e facili lapidazioni a volto coperto. Se questi vari Amleto, Odilia o Regina sanno (come sembra) cose di rilevanza penale che le dicano alle autorità costituite.
Eugenio Neri
Egr. Sig Giovanni Grasso
leggo con ritardo, alcuni passi del Suo Blog che ospita, incolpevole, un post diffamatorio.
GlieLo segnalo perché, come di regola, agisca in Sua difesa oscurandolo, o in alternativa rendendo nota l’identità del diffamatore e lasciando al diffamato la possibilità, almeno, di avere giustizia.
Poichè, per fama, so che Lei non darebbe corpo a voci inqualificabili sia dal punto di vista umano (disabilità etc. etc.) che professionale (attività in nero, competenze professionali etc. etc.), senza una attenta verifica, la invito a provvedere, certo della Sua correttezza.
A tal fine, solo per qualificare l’imbecillità di quanto postato, entro blandamente nel merito (chiunque sappia di medicina o voglia prendere contatto con gli uffici dell’AUO senese potrà poi avere maggior soddisfazione):
La discromatopsia giallo-verde, ed il post in difetto di informazione, ma non di maligna volgarità, non solo non sapeva, ma neppure era in grado di capirne le caratteristiche, è una forma lieve di daltonismo che colpisce milioni di persone. Tale “disabilità” non determina inconvenienti a meno che uno sia responsabile di un colorificio o faccia il restauratore di quadri, io mi sono astenuto saggiamente da entrambe le professioni (Manet ad esempio ha perseverato nella sua con un certo successo) a me non ha impedito di svolgere il servizio militare come ufficiale medico (dove si sta molto attenti a questo specifico problema), ne di superare gli esami di guida (senza avere mai determinato alcun incidente in 32 anni!), ne di avere problemi in quel lavoro che per lo scrivente sarei così patologicamente incapace di svolgere da 20 anni, tanto che mi vede, contradditioriamente, al centro di un “florida” attività privata (parole sue) evidentemente richiesta da cardiologi e pazienti amanti dei cardiochirurghi scarsamente sensibili ai colori rosa e giallo.
Questa attività professionale, ricca di soddisfazioni, ha portato lo scrivente ad effettuare più interventi di chiunque altro nella cardiochirurgia di siena, spesso proprio quelli che altri evitavano per difficoltà o complessità: basti pensare ai trapianti di cuore e assistenze ventricolari (funzione che reggo da anni) per definizione casi drammatici.
Tralascerò il fatto di aver retto anche le sorti del reparto in numerose fasi di “vacazione” rendendomi il punto di riferimento di cardiologie regionali ed extra, necessità questa sfociata nel famoso “15 septies” che permetteva di riconoscere la semplice autonomia dell’attività trapiantologica (peraltro tra i fiori all’occhiello dell’AUO senese).
L’inesistente attività “in nero”, si risolve nella sola attività intramoenia, regolarmente concordata con l’AUO: del tutto trasparente sia nell’orario (che viene decurtato) che nella ripartizione economica (anch’essa ampiamente decurtata ex lege); peraltro la mia attività ambulatoriale si sposa con l’etica di questo mio incarico e molta di essa avviene senza corresponsione, per pazienti meno abbienti così come per quelli affetti da cardiomiopatie di interesse trapiantologico.
In questi anni di attività in “septies”, mi si può contestare solo l’eccesso di ore (oltre 1000) prestate gratuitamente e questo è quanto chiunque potrà verificare se si vorrà dar la pena di farlo.
Io, per mia scarsa consuetudine a rapportarmi con simili stupidaggini, evito ulteriori commenti; tuttavia come rimarcato molto efficacemente dal dott. Neri, a cui mi associo, Vi chiedo un serio impegno nel controllo dei post diffamatori che con la loro grossolana falsità colpiscono in primis proprio il blog stesso e solo in seconda analisi l’AUO Senese.
Un personale saluto
Massimo Maccherini
1. Non è vero che il codice della strada italiano prevede che un daltonico non possa guidare.
2. L’ultima direttiva trasporti UE del ’91 non annovera il daltonismo tra le patologie invalidanti ai fini della conduzione di un autoveicolo (di qualsiasi dimensione), e lo fa a ragione.
3. Non sono un medico, non posso quindi controbattere le affermazioni sul chirurgo del quale parla, ma essendo daltonico posso immaginare che possa svolgere la sua attività tranquillamente.
4. Il suo intervento fa parte di un passato concettuale che si basava su immaginare un handycap dove un handycap non c’è. La invito a iscriversi al mio gruppo come vedono i daltonici su Facebook per approfondire le nuove direzioni sia culturali che legislative su questa caratteristica della visione.
5. Ultimo, ma non ultimo: i daltonici non passano con il rosso. Se così fosse, sarebbe stato investito dal 10% delle auto sulle strisce pedonali 🙂
Con simpatia
Stefano De Pietro
Ma questo è razzismo? Ovviamente questo è un articolo redatto da non daltonici e indirizzato ad un pubblico non daltonico. La vera assurdità è che nonostante questa difunzione visiva crei tantissimi problemi ed imbarazzi al portatore e precluda a quest’ultimo l’accesso alla maggior parte delle professioni (se non altro le più belle ed appaganti) per il nostro stato non è riconosciuto come disabilità. Se davvero la discromatopsia deve essere considerata un handicap, allora il portatore dovrebbe godere di qualche tipo di agevolazione come ogni andicappato che si rispetti. Avete la più pallida idea di cosa significhi nel 2010 non poter possedere una patente di guida? Eppure un daltonico paga il biglietto dell’autobus a prezzo pieno. Avete la più pallida idea di cosa significhi precludersi il 70% delle professioni esistenti con la disoccuppazione di oggi? Prima di scandalizzarvi nel sentire che un cardiologo è daltonico provate a chiedervi quanti aiuti ha ricevuto per questo suo handicap. Provate a chiedervi che altra professione avrebbe potuto fare. Lo spazzino forse? Poi mettetevi voi nei suoi panni e chiedetevi cosa avreste fatto voi al suo posto.
Ma quanto siete ipocriti da 1 a 10? 11??? Grazie a un po’ di intelligenza, i daltonici riescono a cavarsela senza problemi, al massimo si presentano sul posto di lavoro con abiti poco abbinati, ma non metterà mai a rischio la vita di un paziente (nel caso di un medico o infermiere), in quanto davanti al dubbio “rosso o verde?” può sempre chiedere a un collega… E sono pochissime le difficoltà che un daltonico incontra quotidianamente, non come hai scritto tu! E se solo tu, che ti nascondi dietro lo pseudonimo di Amleto, potessi vedere come vede un daltonico, eviteresti di scrivere quelle “cazzate” nei tuoi “pseudo-articoli” diffamatori!
Mai letto tante stupidate in un unico articolo. Al genio che ha scritto questa porcheria dovrebbe essere vietato avvicinarsi ad un pc.
Chi ha scritto tale articolo dovrebbe solo vergognarsi. Quante assurdità ho letto. Addirittura che un daltonico non può prendere la patente per legge… Quanta malinformazione che fate.
Salve,
Purtroppo l’articolo contiene diverse informazioni errate e mi dispiace che altri l’abbiano trovato utile al punto da ricondividerlo alimentando la cattiva informazione a riguardo.
Va chiarito in primis che esistono diversi tipi e livelli di daltonismo. Sarebbe anche interessante capire che daltonismo abbia il chirurgo citato. Il fatto di non poter guidare è una grandissima fesseria per diversi motivi: le luci dei semafori hanno posizioni differenti; i segnali stradali hanno tutti forme differenti; gli stop delle auto hanno un solo colore e non è necessario sapere che colore sia.
Comunque direi che l’apice di assurdità viene toccato associando il chirurgo daltonico con quello cocainomane.
Dico solo sia un peccato non esista la patente per scrivere su internet.
Un saluto