Un’intervista di Gaia Tancredi al Senatore Gaetano Quagliariello pubblicata oggi dal “Corriere di Siena” sulla situazione dell’ateneo senese.
Gaia Tancredi. Il ruolo decisivo del governo nel salvataggio dell’università di Siena lo rimarca con fermezza il capo dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello. Fa un passo indietro, per significare lo sforzo compiuto in 14 mesi, dal giorno in cui il debito fu scoperto: «È una situazione di grande delicatezza, perché il buco dell’ateneo senese era quasi come una Finanziaria. Tutto questo è avvenuto in un momento nel quale si sta stringedo la cintura, per rientrare nei parametri si sta cercando in tutti i modi di avere dal ministro Tremonti una cifra che si aggiri intorno ai 400 milioni, per venire incontro a tutte le università, ma questa cifra è meno del doppio del debito di Siena. A fronte di questa dimensione così rilevante di disavanzo, la maggioranza e il governo si sono assunti comunque le proprie responsabilità, senza scaricare nulla sulle spalle di chi ha agito in passato. E lo avrebbe potuto fare. L’università ha fatto la sua parte: ha tagliato tutto il tagliabile, ha fatto quello che altre università dicono che non si possa fare. Tutto questo senza rinunciare alla qualità, tanto è vero che resta ai primi posti nella graduatoria nazionale. Va anche detto che la cura dimagrante fa bene alla capacità produttiva e scientifica e si vede. Non possiamo nascondere che Siena si trova in una situazione privilegiata, è dotata di immobili e infrastrutture che possono essere messe in vendita per ripianare il debito, se questa crisi fosse accaduta in un altro contesto ci saremmo trovati in situazioni drammatiche».
A che punto siamo però di questo percorso di recupero?
«Oggettivamente si è fatta più di metà della strada, dobbiamo continuare ad intervenire in questo senso, ed è quanto il governo sta facendo, evitando di ricorrere ad uno strumento eccezionale. Il governo in questa fase garantisce la gestione ordinaria dell’università di Siena, se in futuro ci sarà bisogno di una misura straordinaria sul modello che è stato immaginato per la sanità, vedremo. Quello che mi stupisce in questa fase è il fatto che si attivino forme di protesta da quella parte che è certamente più responsabile di noi del pregresso e di ciò che è stato combinato in passato. È il momento del silenzio e della moderazione».
A Siena, senatore, in molti si stanno chiedendo a quanto ammonta l’aiuto del governo e in quale forma verrà garantito, lei può chiarirci questi aspetti?
Sono forme di anticipazione stabilite fra il governo e l’università. In questa fase ciò che conta è che il governo si è dimostrato ancora una volta sensibile, coprendo i bisogni ordinari, e come sapete sono diversi milioni. Non in tutte le università italiane si può contare su un aiuto di questo tipo, avendo comunque estremo bisogno. Come dicevo questo è il momento della sobrietà, le informazioni devono arrivare, ma non si devono chiedere a gran voce, i silenzi sono molto utili per perseguire un obiettivo comune».
Quando parla di misure straordinarie pensa al commissariamento?
«Più avanti potremmo anche pensare a uno strumento eccezionale che valga non solo per Siena ma anche per le altre università. Ma il percorso deve essere guidato e comunque valutato dal governo e dal parlamento. State certi che nessuno a Siena troverà il commissario dalla sera alla mattina dentro il rettorato, così come vi siete trovati un debito di quel tipo, svegliandovi un bel giorno di qualche mese fa».
Filed under: Commissariarla per salvarla | 17 Comments »