Una riflessione apparsa su questo blog ha stimolato Paolo Cornaglia Ferraris a scrivere l’articolo seguente, pubblicato sul supplemento “Salute” (n. 584/12 giugno 2008) di “la Repubblica”, nella rubrica “Camici e pigiami” (pag. 23).
SENSO DELLA MISURA
Paolo Cornaglia Ferraris. La questione universitaria non si comprende se ci si ferma al singolo fatto di cronaca, come nel caso della vicenda concorsuale salernitana, l’ultima forse di un’infinita serie. Cosimo Loré su il senso della misura afferma che «non c’è bisogno neppure di scomodare penalisti o criminologi per spiegare perché è la sistematica impunità di un male cronico ad aver sfasciato l’università, distrutto ogni diritto d’aver docenti capaci, azzerato la possibilità di fare ricerca competitiva». Il problema non sta nel singolo misfatto, ma nella protervia di chi attribuisce colpe a chi scopre il malaffare e rende pubblici i fatti. Si sostiene che i danni all’accademia li provocano l’osservatorio di Tommaso Gastaldi (professore di statistica alla Sapienza, dedito alla prevenzione delle truffe concorsuali) o il periodico di Francesca Patanè (giornalista di Palermo) o lo spazio di Lucia Lazzerini (ordinario fiorentino di Filologia romanza) o il sito di Paolo Padoin (prefetto di Torino) o il blog di Giovanni Grasso (ordinario senese di anatomia). Iniziative che richiamano quello che fa questa rubrica da sempre.
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