Pena di morte per chi combatte la “malauniversità”

Il Mondo ha pubblicato un articolo (di seguito riprodotto integralmente) sull’incredibile vicenda che vede coinvolta la professoressa Albina Colella, sospesa dal servizio, nonostante il parere contrario del CUN, a seguito di una strana denuncia del Prof. Tamburro (20 marzo 2002), all’epoca preside e oggi rettore dell’Università della Basilicata. Di questo ateneo chiacchierato (sperpero di fondi post-terremoto, irregolarità gestionale dei fondi europei, danni all’erario, uso massiccio delle consulenze), del rettore Tamburro e del comitato d’affari ci siamo già occupati. Oggi facciamo solo un breve cenno all’inverosimile motivazione con cui il Tar respinge la richiesta della ricorrente: «il procedimento penale (per gravi delitti con conseguente “danno sull’immagine, sul prestigio, sulla credibilità e affidabilità dell’Università”) risulta ancora pendente.» Fortunatamente c’è il Consiglio di Stato.

BASILICATA, PER IL TAR COLELLA RESTA FUORI

Fabio Sottocornola. La professoressa Albina Colella, docente di geologia all’università della Basilicata fino al 2004, non potrà ancora riprendere servizio nel suo ateneo. È questo l’effetto di un’ordinanza del Tar Basilicata del 12 settembre, che ha respinto la richiesta della docente affinché venisse sospeso e annullato il decreto rettorale che l’ha messa fuori dall’ateneo. Così Colella, sotto processo a Potenza per l’ipotesi di truffa nella gestione di alcuni progetti finanziati dall’Unione europea, resterà l’unico docente allontanato dall’università. Infatti, nessun provvedimento simile è stato preso per altri docenti rinviati a giudizio in passato. Così oggi la geologa, uno dei nomi scientifici di maggior peso su questi temi in Basilicata, sta già scontando un allontanamento dalla cattedra più lungo della pena eventualmente irrogabile nel processo in cui è protagonista. Tanto che Luigi De Magistris, il pm di Catanzaro titolare dell’inchiesta «Toghe lucane» e oggetto di una richiesta (al Csm) di trasferimento da parte del ministro Clemente Mastella, ha ipotizzato che tutta la vicenda sia una «ritorsione». Colella, infatti, si era sempre pronunciata in maniera critica sulla gestione del territorio lucano. Dove molti suoi colleghi docenti lavoravano con consulenze a enti pubblici (dalla Regione all’Autorità di bacino). La più importante è quella su Marinagri, villaggio edificato su terreni demaniali alla foce di un fiume con contributi pubblici, e al centro dell’inchiesta di De Magistris che vede indagati l’ex presidente regionale Filippo Bubbico (ds) e il senatore di An, Nicola Buccico.

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