«Se proprio volete distruggere l’università di Siena, evitate almeno di trascinare nel baratro gli altri atenei.» È questo l’invito che alcuni rettori potrebbero rivolgere a Silvano Focardi, in riferimento al contratto integrativo dei collaboratori ed esperti linguistici (Cel) di Siena firmato nel 2006, che rischia di scatenare in tutto il Paese contenziosi che potrebbero dare il colpo di grazia ai bilanci degli altri atenei. A Siena chi parla dei Cel può subire attacchi scomposti e gratuiti. Un esempio: la solidarietà ad un collega, che protesta per uno sfratto immotivato ed illegittimo in università, può diventare il pretesto per offendere chi ha evidenziato ingiustificati privilegi ad alcuni dipendenti. Il breve testo che segue (Corriere di Siena, 19 marzo 2010) è, a suo modo, emblematico.
“Nessuna offesa e sui lettori non ho fatto caccia alle streghe”
Giovanni Grasso. Leggo con stupore la lettera di Birgitte Hoiberg (Corriere di Siena del 14 marzo) che mi attacca gratuitamente perché, a suo dire, io userei “modi e parole dispettosi e offensivi che rappresentano un degrado morale inaccettabile.” La lettrice linguistica in tedesco e inglese arriva a trasformare il mio gesto di solidarietà al professor Giorgi in “veemente” contrarietà, manifestata con (uso le sue parole) “toni ed espressioni che dimostrano disprezzo.” Mi ha addirittura indicato come uno che fa “l’agente di polizia per l’amministrazione” quando, in realtà, ho scritto più volte che questa amministrazione universitaria senese è completamente inadeguata a gestire l’emergenza. Non contenta, mi ha accusato persino di aver “offeso gravemente in modo personale” Giorgi sol perché lo consigliavo a non fare lo “sciopero della fame”, salvo che non voglia perdere qualche chilo di troppo. Me la potrò permettere un po’ d’ironia per un’amicizia lunga 37 anni?
È incredibile! Ne avesse azzeccata una! A questo punto una domanda è d’obbligo. Perché tutto questo? La risposta ce la dà la stessa Birgitte Hoiberg: “il professor Grasso ha fatto la caccia alle streghe a noi lettori linguistici.” No cara lettrice. Le streghe non esistono; io ho semplicemente pubblicato una tabella dalla quale si evince che a Siena l’amministrazione universitaria ha concesso emolumenti non dovuti ai collaboratori ed esperti linguistici, per un importo di circa 8 milioni di euro. Mentre, per risanare il buco nei conti si sono mandati a casa i precari della ricerca e in pensione i ricercatori con 40 anni di contributi.
Filed under: Commissariarla per salvarla, Il saccheggio |
«È incredibile! Ne avesse azzeccata una! A questo punto una domanda è d’obbligo. Perché tutto questo?» Giovanni Grasso
Ci sono altre due domande che lo studioso serio e cattedratico critico non può evitare di porsi:
1) questa “incredibile” scrittura è dovuta a malafede senza limiti o a macroscopico difetto intellettivo? In altri termini costei ci fa o ci è?
2) chi presenta siffatti negativi requisiti è idoneo a far parte dell’accademia? E merita i soldi della comunità?
Sono evidentemente domande retoriche perché siamo di fronte ad una situazione che si commenta da sola: res ipsa loquitur… tuttavia, Giovanni, noterai ancora una volta che la radice di tanti mali della nostra epoca è l’ipocrisia, quella orribile perniciosa malattia per cui ciò che conta non è il fatto, la realtà, il vero, la dignità, bensì la rappresentazione, la suggestione spinta alla simulazione, la seduzione trasformata in subornazione, l’uso truffaldino della parola, il rigetto cialtronesco della logica.
Cosimo Loré
Se il Prof. Loré permette, aggiungerei l’ideologia, quale spinta diffusa e costante a deformare la realtà (o a scordarsene qualche pezzo) a fini propri o di qualche corporazione.
Almeno un tempo l’ideologia aveva la pretesa di spiegare la realtà…
Che ne pensate del compenso al difensore civico degli studenti, avvocato e componente deputazione Monte dei Paschi??
Punto 8 verbale CdA del 15 marzo 2010?
Non male: fa parte del clima generale. Pongo un altro problema: del piano di sviluppo edilizio mi pare non si parli più, o sbaglio? Bene, quant’è costato? Un consigliere può chiederlo per favore? E rimane qualcuno incaricato di studiarlo, coltivarlo ecc.?
2+2
Ma scusate un architetto non è passato dalla progettazione dell’Arbia – inutile? – all’assistenza al Direttore amministrativo? Il progetto inutile è stato pagato: da chi e quanto? Per dirlo ai licenziati di questi mesi, caro Rettore!
Ad aiutare il Rettore a spiegare ai prossimi licenziandi, agli assegni di ricerca “terminali” ecc.., ci saranno forse i sindacati, i rappresentanti del personale T.A., che compattamente a tutti membri del CdA, hanno votato anche per il compenso alla deputata della Fondazione M.P.S., difensore civico studenti, e, parimenti in maniera compatta, hanno votato per i compensi all’architetto vice-direttore amministrativo.
Che vergogna… vuole essere confermato rettore in questo modo? Mah, si sta allacciando la corda al collo mi sembra… La signora è moglie di un ricercatore (sarà aggregato naturalmente) di Giurisprudenza, capo dei PD a Siena e anche corregionale dell’avv. Mussari. Meravigliati? Allora aggiungerò che prima è stata difensore civico al Comune di Siena, espressione della maggioranza, naturalmente. Tutto secondo le regole partitocratiche.
Cercate solo di pensarci quando andate a votare domenica. Anche se votate Radicali – strettamente alleati loro, anche a Siena, purtroppo.
2+2
Intervengo per alcune osservazioni.
Il piano triennale per l’edizia è un allegato al bilancio di previsione 2010.
Per quanto riguarda il Difensore Civico agli studenti mi sembra la cosa più naturale attribuire un compenso a chi fornisce un servizio. E non credo che l’incarico sia stato conferito senza una procedura selettiva (obbligatoria sia per le prestazioni occasionali sia per le co.co.co.).
Che c’entra la progettazione dell’Arbia con i licenziati di questi mesi?
Per i compensi all’architetto vice-direttore amministrativo se, come penso, si tratta degli incentivi alla progettazione, ricordo che sono previsti per legge (articolo 92, comma 5, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come modificato dall’art. 61, comma 7-bis e 17, D. L. 25.6.2008, n. 112, convertito dalla L. 6.8.2008, n.133).
Se ho detto qualche c….. vorrei essere corretto. L’impressione è che siamo arrivati all’assalto alla dilingenza…
@ MM
L’incarico per il difensore non risulta essere stato effettuato con nessuna procedura selettiva. (È incarico “fiduciario”, quindi, si può evitare un bando e procedura selettiva)
Archimede ci ha segnalato chi è stato scelto dal Rettore.
Evidentemente tra le connotazioni fiduciarie c’era anche quella di essere consorte di un docente et altro… Una garanzia di terzietà et altro!
La figura è stata istituita nel 2009 – a buco conclamato – escludendo il compenso per lo stesso anno 2009, perchè non c’erano fondi e riservandosi di vedere la possibilità di compensarlo negli anni successivi. Quest’anno il compenso è stato concesso!!
Quanto all’attività: quanti studenti (nomi e cognomi, conservati necessariamente per la privacy), si sono rivolti al difensore civico? Lo avrà certamente considerato il CdA quando ha attribuito il compenso… il carico di lavoro! Perché – a quanto sappiamo – non è emersa alcuna comunicazione o provvedimento del difensore nei verbali del Senato o dei Consigli di Facoltà (sono queste le sedi a cui dovrebbero essere destinati i provvedimenti del difensore civico)?? Serviva istituire ex novo nel 2009 questa figura e spendere altri soldi??
Ma non ci sono i presidi a sentire gli studenti? E non hanno i rappresentanti in cdf? Che li facciano lavorare!
Progettazione: che senso farla se non se ne farà mai niente? L’università in contrizione, volete capirlo? Il sud decolla, non foss’altro perché costerà troppo venir qui.
In allegato al bilancio, bene, come per stadio dell’Arbia in Comune. Quanto sarà già costata la progettazione dell’una e dell’altra cattedrale?
Consiglieri di amm.ne chiedetelo al rettore; Liste civiche chiedetelo al sindaco, please…
Ancora sul difensore civico (stavolta sono un po’ piu informato):
Art. 22 del Regolamento Didattico di Ateneo – approvato con con D.R. n. 1410 del 15 settembre 2001:
È istituito il difensore civico degli studenti dell’Università di Siena, che sarà disciplinato da
apposito regolamento (…omissis…) deliberato dal Senato Accademico, sentito il Consiglio Studentesco (…omissis…).
D.R. n. 946/2002-03 del 15 luglio 2003: regolamento sulla figura del Difensore Civico degli Studenti:
Art. 3: Il D.C.S. è scelto fra soggetti esterni all’Università che diano garanzia di competenza giuridico amministrativa, di imparzialità e di indipendenza di giudizio. A tal fine il Rettore (…omissis…) sentiti il Senato Accademico, il Consiglio di Amministrazione ed il Consiglio Studentesco, designa il D.C.S..
Art. 7: Il D.C.S. invia annualmente al Rettore, al Senato Accademico, al Consiglio di Amministrazione e al Consiglio Studentesco una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente (…omissis…).
Allora:
– perché si denunciano le parentele del D.C.S. e non si va a vedere le competenze specifiche del soggetto incaricato? Non so chi è il difensore civico, non so chi è il marito e non so di che partito sia: a me basta sia bravo!
– se uno vuole sapere cosa fa il D.C.S. basta accedere alle relazioni annuali;
– mi ripeto: una persona che lavora va pagata!;
– è indubbio il carattere fiduciario del rapporto;
– come si fa ad assimilare un professionista con provata esperienza nel settore ai rappresentanti degli Studenti nei vari Consigli che poi hanno 1/10 dei poteri attribuiti al C.D.S.? boh…
Resto perplesso.
Per chi volesse il regolamento completo:
http://www.unisi.it/dl2/20080121133930326/REG_DIFEN_CIVICO.pdf.
MM
@ Archimede: perché non provi a darla te qualche risposta invece di fare solo domande?
Perché sono un docente di base, di quelli che non contano: i consiglieri d’amministrazione hanno invece il potere di chiedere e avere atti! E vorrei lo usassero. Beh, vediamo una relazione e poi mi convincerò, non sono fazioso, anche se dubito che un esponente PD possa avere le doti di imparzialità di cui parlavi…
A dir la verità sono curioso anch’io. Alla pagina http://www.unisi.it/v0/ufficio.html?fld=379 sono disponibili i verbali del C.d.A. (la pagina non è molto aggiornata – siamo fermi al CdA del 19.10.2009 – ma ai nostri fini può andare).
Verbale del 16.02.2009: Il Rettore comunica che l’Avvocato Paola Rosignoli ha accettato l’incarico di Difensore Civico degli Studenti. Tale incarico, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 12 dicembre 2008, considerata l’attuale situazione economico-finanziaria dell’Ateneo, si intende per l’anno 2009, a titolo gratuito.
A tal proposito fa presente che il Senato, nell’ultima seduta, ha auspicato che dal prossimo anno possa essere riattivata la corresponsione dell’indennità a favore del Difensore Civico.
Il Consiglio prende atto.
Verbale del 23.02.2009 (prego sottolineare): Il Rettore sottopone all’esame del Consiglio di Amministrazione la relazione relativa all’attività svolta dal Difensore Civico durante l’anno 2008 (all. 6/a). Il Consiglio prende atto della relazione presentata.
Alla pagina di cui sopra trovo l’indicazione “gli allegati ai verbali possono essere richiesti all’ufficio Organi collegiali:
– e-mail: uffcollegia@unisi.it
– telefono: 0577.232203 (int.2203).
A questo punto basta fare un’e-mail e chiedere l’allegato 6/a al verbale del Consiglio di Amministrazione del 23.02.2009.
Mi fai sapere come è andata?
MM
@MM
La norma istutiva del difensore civico, pur introdotta nel 2001, è rimasta inattuata – come molte norme nell’ordinamento di Ateneo (e dell’ordinamento italiano) – sino al 2009 (ripeto a buco conclamato).
Era “opportuno” attuarla a buco conclamato ed introdurre anche questa unità di personale?
Un dubbio: se qualche studente si lamenta del professore consorte (o dei maestri del professore consorte), dell’attuale difensore civico quale sarà la reazione del nostro difensore?
Segnalo questo articolo di Gian Antonio Stella, su come vengono effettuate le nomine dei difensori civici: “Lottizzati e superpagati «Aboliamo i difensori civici». Patti scellerati tra la sinistra e la destra per eleggerli”.
http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_01/difensori_civici_abolire_stella_6dda1eba-063a-11de-bafb-00144f02aabc.shtml
@ Marina
Verbale del CDA del 12.12.2008:
– Acquisita la disponibilità espressa, in data 13 agosto 2008, dall’Avv. Paola Rosignoli a ricoprire
l’incarico di Difensore Civico degli Studenti dell’Università degli Studi di Siena;
– Valutato positivamente il curriculum vitae dell’Avv. Paola Rosignoli da parte del Rettore, il quale ha altresì provveduto a richiedere il prescritto parere al Consiglio Studentesco in data 20 agosto 2008;
– Considerato il parere favorevole espresso dal Consiglio Studentesco nella seduta del 12 settembre 2008;
– Considerato il parere favorevole espresso dal Senato Accademico nella seduta del 15 settembre 2008;
– Considerato che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 13 ottobre 2008, ha ritenuto di rinviare momentaneamente il proprio pronunciamento (…omissis…)
Decreto Rettorale n. 137 del 27 novembre 2003: Nomina a Difensore Civico degli Studenti dell’Università degli Studi di Siena dell’Avv. Guido Lazzeroni per la durata di cinque anni e con il quale è stato definito il compenso annuo lordo di 12.500,00 euro.
Verbale del CDA del 20.10.2003: Il Rettore comunica che in esecuzione del Regolamento sulla figura del Difensore Civico degli Studenti dell’Università degli Studi di Siena, nell’ultima Riunione di Senato (seduta del 6 Ottobre 2003) è stata proposta la candidatura dell’Avv. Guido Lazzeroni, noto penalista del Foro di Siena, di cui si allega il curriculum professionale (All. “C”), che ha dichiarato la sua disponibilità a ricoprire tale incarico.
Articolo 4. Cause d’incompatibilità
Non possono candidarsi alla nomina di D.C.S.:
a) coloro che negli ultimi tre anni abbiano ricoperto presso l’Università di Siena la carica di membro del Consiglio di Amministrazione o del Senato Accademico, del Nucleo di Valutazione di Ateneo, del Collegio dei Revisori dei conti;
b) coloro che ricoprono cariche politiche o sindacali a qualsiasi livello;
c) coloro che abbiano con l’Ateneo senese rapporti di lavoro, contratti in corso, liti pendenti o che si trovino in situazioni che comunque possano comportare il sorgere di un conflitto di interessi con l’Ateneo tali da limitare la libertà di azione e l’indipendenza nei giudizi.
Il “conflitto di interessi”: non sto a fare i conti dei parenti avvocati ma:
dipendenti dell’Ateneo più di 2.000 (facciamo 2000) relativi coniugi (altri 2.000) facciamo un figlio a testa (altri 2.000)
un genitore a testa (altri 2.000)
ci mettiamo gli amici di infanzia?
i nemici giurati?
i debitori?
i creditori?
colf e badanti (e chi l’ha detto che non possano essere anche avvocati?)
etc. etc. etc.
Ci siamo “fottuti mezza Siena”.
In caso di conflitto di interessi, secondo i principi dell’ordinamento, il Difensore Civico si astiene e rimette la questione agli organi di governo dell’Ateneo…
MM
@ Marina sull’articolo di Gian Antonio Stella:
– c’é qualcosa in Italia che non é lottizzato?
– l’articolo si riferisce agli enti locali o regionali (smaccatamente politici) e non agli enti istituzionali come le Università;
– c’è forse una causa di incompatibilità per gli iscritti ai partiti?
“le nomine dovrebbero essere indipendenti”… io preferisco una nomina “fiduciaria” con cui chi nomina risponde, nell’ambito degli ordinari rapporti tra organi interni.
MM
@MM
Quanti curricula sono stati valutati, prima di scegliere il difensore civico/consorte, proveniente dal lottizzato ente locale?
Mi fa molto piacere sapere l’Ateneo fuori dalla lotizzazione politica!!
Ricordo l’esistenza nel nostro Ateneo del Codice Etico… che sulle incompatibilità parentali…
Eppoi ha ragione MM.
Mutatis mutandis: “nessuno sapeva del buco sino al settembre 2008… anche se il blogger che ci ospita da anni lo denunciava..”
Tutto ineccepibile… e tutto compatibile..
Scrive Marina: «Ricordo l’esistenza nel nostro Ateneo del Codice Etico… che sulle incompatibilità parentali…».
Di solito sono molto attento; credo però d’aver perso qualche battuta. Quando mai è stato approvato un Codice Etico nell’Università di Siena?
«Caro Stavrogin, saprai che ci sono i paesi in cui si paga per fare un Ph.D. e i dottorandi, seguiti dai professori, tengono normalmente seminari e seguono esercitazioni.» Archimede
Caro Archimede, ma che c’entra codesto discorso? Qui in Italia, torme di precari e legioni di ricercatori tengono regolari corsi (quasi gratis i primi, a poco prezzo i secondi), che fanno seguito a un regolare bando e un “regolare” concorso, e il volontariato non c’entra un fico secco; i titolari non sono “seguiti” da nessuno, e sovente i loro corsi non sono “seguiti” nemmeno da un congruo compenso. Sui contrattucci del menga che si sono perniciosamente diffusi in questi anni ho scritto (male) abbastanza, trovando singolare che ne parli male oggi anche chi li ha istituiti e utilizzati copiosamente; c’è persino chi ebbe l’improntitudine di chiamarli “tenure track”.
Sui ricercatori trovo pertinente quanto leggo su internet a questo sito (http://w3.uniroma1.it/cnru/?page_id=275):
«L’impiego non più saltuario dei ricercatori nelle attività didattiche fondamentali
portò lentamente alla ‘scomparsa’ della figura definita dalla legge del 1980. Alle università tutto sommato questa situazione risultava alquanto comoda perché rendeva possibile la moltiplicazione dei corsi di laurea mediante l’utilizzo di ricercatori come professori a basso costo o di docenti a contratto come professori a bassissimo costo. Tuttavia il ricercatore a tempo indeterminato, restando fermo l’obbligo di contribuire alla ricerca scientifica e lo stipendio equiparato alle sue originarie funzioni, nell’ultimo decennio si è ritrovato ad avere carichi di lavoro del tutto simili (ma in qualche caso anche superiori) a quelli di un professore ordinario o associato, a danno della ricerca e di quei compiti stabiliti a suo tempo dalla legge del 1980 che ne definiva lo stato giuridico. Nello stesso tempo ai compiti di natura didattica via via si andavano aggiungendo anche compiti organizzativi interni alla Facoltà come la partecipazione a numerose commissioni che non hanno mai costituito ufficialmente titolo di merito per l’avanzamento di carriera.
[…] La … riforma Mussi del 2007 non intervenne sui ricercatori, ma indirettamente sancì, in maniera definitiva, l’equiparazione dei ricercatori ai docenti di I e II fascia. Mussi si preoccupò di riformare le classi di laurea di I e II livello, di ridurre il numero degli esami e di bloccare la proliferazione dei corsi di laurea. Per raggiungere questo obiettivo rese obbligatoria la copertura degli insegnamenti con almeno il 50% dei docenti. Tuttavia la stragrande maggioranza dei corsi di laurea sarebbe stata cancellata se non si fosse ricorso all’ennesimo stratagemma, vale a dire quello di considerare i ricercatori al pari dei docenti.»
«lo spreco di molti docenti di ogni livello del tutto assurdo in certe aree disciplinari;» Archimede
Lo sento dire da anni: dal parcheggiatore ai corvi sugli sugli alberi, tutti dicono che “all’università di Siena sono troppi”; eppure nessuno si è preso la briga di andare a vedere dove sono troppi e dove eventualmente sono pochi, se è vero che molti corsi di laurea annaspano, alle prese con i micidiali “requisiti minimi di docenza”: probabilmente fa comodo così, ossia fa comodo non affrontare il problema, dal momento che l’unico criterio sin qui emerso per riprogettare l’ateneo del futuro è lo staliniano “ma tu, quante divisioni hai?”, ragion per cui l’essere troppi alla fine costituisce una garanzia di sopravvivenza, un po’ come quelle banche americane che essendo troppo grosse, non possono fallire. E siccome la filogenesi riflette l’ontogenesi, lo stesso dicasi per gli atenei “grossi”, in relazione a quelli medi.
Sono comunque agghiacciato dall’atteggiamento di distacco olimpico con cui buona parte di quella generazione che ha creato il disastro, distruggendo la generazione successiva, guarda serenamente alla catastrofe. Nel nord est diversi imprenditori hanno fatto harakiri piuttosto che licenziare i propri dipendenti, ma non ho sentito mai di un suicidio di massa da parte di membri del senato accademico, rettori o direttori amministrativi.
Mi sembrava fosse già stata pubblicata questa statistica, ma si può chiedere all’ottimo Grasso di ritirarla fuori.
Ci sono corsi di laurea con un esubero pauroso di docenti – anche a non voler tirare in ballo l’Università per Stranieri, i cui costi, caro Stavrogin, gravano anche sul tuo stipendio…
…si, lo so che vi sono corsi con esubero pauroso: qualcuno pensa di fare qualcosa? Oserei dire che appunto perché hanno un numero pauroso di docenti, risultano ben saldi e intoccabili (della serie: chi ha avuto, ha avuto…), Comunque ti somministro quest’altra chicca dal nuovo statuto dell’università di Siena:
«Partecipano all’elezione del Rettore …
i Ricercatori di ruolo e gli Assistenti del ruolo ad esaurimento, i cui voti saranno calcolati nella misura di un voto per ogni due preferenze espresse, con arrotondamento semplice.»
Insomma, se comprendo bene i voti dei ricercatori valgono la metà di quelli delle persone normali; ma che roba è? Uno vota o non vota: votare a mezzo, “l’elettore dimezzato” che si affianca al… “barone rampante”, mi parrebbe una soluzione inedita. Non è un po’ bizzarro? Votano, ma il voto conta solo “un po’”. Come quella là, che era “un po’ incinta”… Allora meglio niente: io non ci tengo punto ad eleggere il rettore (o eleggerlo per metà), ma francamente non ho mai partecipato ad alcuna elezione in cui il mio voto contasse la metà, e così farò in futuro. Ma spero di aver capito male.
@stavrogin
Ovvio che contino metà – sono 390 se contassero per intero sarebbero un bel po’ di voti in grado di influenzare pesantemente l’esito finale. Così son solo 195… ed è più facile che faccian massa comune i ricercatori che gli associati e gli ordinari…
Che dire allora del personale tecnico amministrativo… 1 ogni 10???
Il rettore è eletto dai docenti presenti nei Consigli di Facoltà. Quando è stata proposta la modifica dello Statuto per consentire l’ingresso in Facoltà di tutti i ricercatori, c’è stata da parte di alcuni presidi una levata di scudi perché il voto esteso a tutti i ricercatori avrebbe penalizzato qualche aspirante candidato a Rettore. Ad oggi vi sono nell’Ateneo senese 397 ricercatori così distribuiti nelle varie Facoltà:
143 a Medicina e Chirurgia
66 a Lettere e Filosofia
65 a Scienze Mat. Fis. Naturali
30 a Economia
27 a Farmacia
24 a Giurisprudenza
23 a Ingegneria
19 a Scienze Politiche
Così qualcuno in Senato Accademico ha proposto di dimezzare il peso del voto dei ricercatori. Sarebbe interessante sapere chi ha fatto la proposta e conoscere la posizione dei candidati alla carica di rettore sulla vicenda.