I concorsi universitari pilotati fanno ancora notizia?

Un concorso universitario

Un concorso universitario

Un docente del nostro Ateneo mi ha segnalato un articolo di cui riporto titolo e link: Cardiologia, concorso scandalo alla Sapienza. “Ecco i vincitori”, già noti un mese prima, “la Repubblica” 19 settembre 2013.

Il professor Fedele: “Concorso pilotato? A parità di cavallo scelgo quello che conosco”, la Repubblica 19 settembre 2013.

Può darsi che episodi del genere facciano ancora notizia nel resto del Paese; di sicuro non a Siena, purtroppo!

3 Risposte

  1. Io credo che bisogna uscire dalle ipocrisie se si vuole veramente affrontare e risolvere il problema, che è fondamentalmente come seleziono e recluto la nuova classe dirigente medica specialistica (cardiologo nella fattispecie) e collateralmente come riesco a mantenere vivo l’ascensore sociale dell’Università di cui molti che scrivono su questa lista hanno in passato beneficiato, beneficando la società.

    Il “medico deluso” della denuncia anonima, sarebbe stato sicuramente meno “deluso” se fosse stato inserito tra i vincitori, meglio avrebbe fatto se questo gesto lo avesse fatto prima e palesemente.

    Abbiamo scoperto l’acqua calda!! Entrano i predestinati nelle specializzazioni: ma davvero?? Spesso sono figli o nipoti di questo o quello, oppure ci sono torbidi legami tra docente e candidato aspirante (sesso, soldi, influenze illecite che diventano soldi ecc ecc). Non ci si può basare “a sistema” sulla etica sociale e morale del Direttore della Specializzazione: semplicemente non ha funzionato e non funziona!!

    Il risultato finale è che ci facciamo male da soli perché entrano nelle specializzazioni persone meno valide, la classe dirigente perde capacità, l’ ascensore sociale universitario muore e si annacqua e la società e il paese Italia arretra sempre di più.
    Sono tutti reati, ma difficilissimi da provare: questo è il punto!! In qualche caso, credo neanche sporadico, potrebbe anche trattarsi di reati di tipo associativo semplice, dove la pena edittale supera addirittura i 15 anni di reclusione. Difficilissimi da provare, questo è il punto.

    Esiste una vis mutandi in questo delicato settore in Italia?? Credo di no.
    Come sempre nella Storia, i cambiamenti devono provenire dal basso, dagli Utenti (Cittadini e Studenti) ed anche in questo il M5S è stato modernamente antico rinnovando i fasti del pensiero democratico greco e liberale francese della Rivoluzione di fine settecento.

    Io penso che il metodo migliore è quello USA (da me sperimentato in prima persona nel 1987), semplicemente perfetto nella sua neutralità e terzietà.

    Esiste in USA il matching program un organo misto (finanziato a livello federale ma gestito insieme all’AMA American Medical Association) dove pervengono i risultati delle Interview fatte dalle Residency Programms (scuole di specializzazione) secondo un preciso calendario annuale: ogni candidato fa la domanda, si sottopone alla interview presentando prima il CV e i titoli di studio, di esperienza e ricerca, alla fine egli esprime in un ranking (graduatoria di preferenza) dove preferirebbe andare a fare la Residency tra quelle dove ha fatto la interview. Il Candidato mette tutto dentro una busta e lo spedisce al Matching Program di Philadelphia dove le sue preferenze vengono “incrociate” con quelle delle scuole di specializzazione (sempre che la scuola ritenga che è/possa essere un candidato valido ovviamente). Alla fine, al candidato viene dato un singolo anno di contratto nella specifica Scuola rinnovabile di anno in anno fino alla fine del periodo necessario ad essere Board Eligible prima e poi Board Certified nella specializzazione suddetta. Cosicchè se egli è uno sfaticato e non lavora viene invitato ad andarsene.

    Ovviamente anche il Residency Program (scuola di specializzazione) rischia di perderci se sceglie un medico incapace ed è sottoposto a valutazione annuale (accreditation) e se non rispetta gli standard perde l’accreditation federale, i relativi soldi pubblici ecc. ecc. e la capacità attrattiva di medici e pazienti a cascata.

    Semplicissimo e funzionante. Da oltre quarant’anni in USA con minimi accorgimenti.

    Sarebbe banale farlo in Italia ma l’Italia è un Paese ad altissimo tasso di complicazioni, socialismo reale ed inquinamento e purtroppo anche questo settore non fa eccezione

    Cordialità

    Franco Russo

  2. Ah, che bello sentir parlare di “concorsi”, ancorché “truccati”, in questo piccolo mondo antico provinciale in cui di concorsi non se ne sente l’olezzo da anni e il termine stesso appare astratto e desueto. Immagino cosa succederà, i duelli rusticani all’ultimo sangue, un’orgia di ricorsi e avvocati ebbri, se per avventura, per 500 docenti che se ne vanno, in futuro vi sarà la possibilità di bandire appena una ventina di posti.

    La ministra manda a dire che “la migliore risposta a questi concorsi è la futura graduatoria nazionale, l’abbiamo appena varata per decreto e cercheremo di renderla operativa al più presto”. Credevo comunque che il vecchio, sputtanatissimo, concorso italiota fosse scomparso in quanto tale come metodo di reclutamento: ma non dovevano essere già stati cancellati e rimpiazzati dalla chiamata diretta, previa idoneità?

    Macché, pare di no (vd. http://www.roars.it/online/universita-indietro-tutta-su-concorsi-e-abilitazioni/): oltre al fatto che anche i concorsi per le idoneità sono finiti essi stessi ai tribunali (basta ricordare la già menzionata vicenda delle “riviste di fascia A” sulla quale ironizzò da suo pari G. A. Stella), pare che mesi or sono abbiano fatto dietro front rispetto al testo della riforma, ripristinando gli antichi concorsi paternalisitico-nepotistici improntati all’ipocrisia, dove un disgraziato passabilmente onesto si sente colpevole a prescindere, se lo vince, come se avesse compiuto comunque un atto peccaminoso, pur avendo tutte le carte in regola per averlo vinto.

    Alla fin fine vorrei capire cosa c’è rimasto di questa epocale “riforma” che doveva cambiare il destino dell’università, risucchiata dalle logiche baronali, i clientelismi politici, i particolarismo feudali, dopo che si sono rimangiati le cose più importanti. Una peculiarità tutta italiana, questi “concorsi”: una fattispecie di reato, quasi, e non c’è oramai concorso che, a torto o a ragione, non finisca in tribunale. Sicché uno pensa che il loro mantenimento sia legato soprattutto alla necessità di far lavorare tanti avvocati disoccupati.

    P.S. Comunque tra i commenti all’articolo di Repubblica ve ne sono alcuni assai istruttivi sotto molteplici aspetti: un signore, per esempio, lamenta di aver subìto analoghe discriminazioni… in Finlandia, protestando perché a suo dire in tutta la Scandinavia sussisterebbe un sistema nepotistico. Venisse fuori che anche Babbo Natale è un camorrista…

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