Da una lettera dell’assessore alla Cultura della Regione Calabria, il Prof. Mario Caligiuri, al Ministro del Miur, Stefania Giannini, apprendiamo che l’ateneo senese è, in assoluto, il più assistito del Paese, avendo goduto, nel 2013, di Fondi ministeriali pari a 6.862€ per studente a fronte della cifra più bassa, 2.028€ per studente, assegnata all’Università Parthenope di Napoli.
Mario Caligiuri. Mi permetto di richiamare la sua attenzione su una questione di fondamentale importanza che riguarda le prospettive del sistema universitario italiano e di quello meridionale e delle aree marginali in particolare. Com’è noto, le modalità di finanziamento delle Università italiane sono state profondamente innovate dalla Legge 537 del 1993 che introduceva il principio del ‘riequilibrio’, di fronte a una ripartizione allora fortemente squilibrata. In diciannove anni, non sono stati compiuti molti progressi, dato che nell’ultima distribuzione di risorse solo il 13.5% del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) del 2013 è stato attribuito in funzione dei risultati didattici e scientifici di ogni singola Università mentre il resto ha fortemente risentito dalle situazioni di partenza del finanziamento storico, consolidatosi allorquando le maggioranza degli atenei era collocato nel Centro e nel Nord del Paese. Infatti, oscilla dai 6.862€ per studente dell’Università di Siena ai 2.028€ dell’Università Parthenope di Napoli. Il dato medio di trasferimenti ministeriali è di 4.040€ per studente. Tra le università meridionali, solo Sassari e Messina lo superano mentre gli altri 21 atenei meridionali presentano finanziamenti inferiori alla media nazionale. Pertanto, lo squilibrio dei trasferimenti permane pressoché inalterato, poiché la capacità delle Università di intercettare le risorse premiali legate ai risultati didattici e scientifici degli atenei meridionali non è molto dissimile da quella nazionale. Nel contesto generale di differenze territoriali e storiche da riequilibrare che attengono non solo alle Università meridionali ma anche ad altre aree del Paese, mi consenta di rimarcare la particolare penalizzazione che ricevono gli Atenei statali della Calabria, per i quali il Fondo di Finanziamento Ordinario per studente nel 2013 è per tutti ben al di sotto del dato medio nazionale (€ 4.040): Università Magna Græcia di Catanzaro: € 3.179; Università Mediterranea di Reggio Calabria: Euro 2.916; Università della Calabria di Rende-Cosenza: Euro 2.891. In conclusione, auspichiamo che venga finalmente realizzata, a partire dal 2014, l’unica previsione normativa della Legge 240/2010 ancora non attuata che è quella che attiene all’introduzione del Costo Standard per Studente, in modo da avere un effetto di perequazione nel finanziamento statale, atteso che il finanziamento da tasse e contributi rimarrà fortemente squilibrato poiché condizionato dalle situazioni sociali ed economiche del bacino territoriale di ogni Università.
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Beh, l’università Parthenope si concquistò il non invidiabile primato di peggior ateneo d’Italia… forse nella ripartizione dei finanziamenti avrà contato anche questo triste primato, o no?
Se l’università Parthenope di Napoli prende meno di tutti perché è il peggior ateneo d’Italia, allora l’Università di Siena prende più di tutti perché è il miglior ateneo del bel Paese!
…a me risultava, sulla base di “classifiche” comparse sulla stampa quotidiana, che nella ripartizione dei fondi prima di Siena si posizionassero blasonati atenei come la Tuscia, Sassari e Teramo (cf. “Università: l’ateneo «migliore» prende meno fondi del «peggiore»… l’università più “ricca”, la Tuscia di Viterbo, riceve quasi 6.500 euro a iscritto, 2,5 volte tanto l’assegno che arriva a Chieti, alla Iuav di Venezia o al Politecnico di Milano. Le tabelle allegate ai decreti ministeriali che assegnano le risorse mostrano anche l’assegnazione teorica della quota “premiale”, distribuita in base ai risultati ottenuti da ogni ateneo nella ricerca e nella didattica: Milano Bicocca, che secondo i parametri del ministero si sarebbe meritata i premi più sostanziosi, con 3.793 euro a iscritto è al 41esimo posto ” http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-28/universita-ateneo-migliore-prende-meno-fondi-peggiore-071948.shtml?uuid=ABSUzis, “A Milano Bicocca, la sede con i risultati migliori, il taglio è pari a quello di Teramo, 23esima nella graduatoria del merito” http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/dett.asp?id=4028-182606394). Non saprei dire se vi sia una logica in tutto ciò, né sarei in grado di asserire che, se esiste, è legata alla latitudine; se comunque è esecrabile che un ateneo non eccelso prenda più soldi di uno che brilla nella classifica dell’eccellenza, non mi pare viceversa scandaloso che uno che fa schifo prenda pochi fondi (La citata università finì ultima nelle classifiche secondo il Sole 24 ore per il 2011. http://www.napolitoday.it/economia/classifica-universita-sole-24-ore-maglia-nera-napoli.html). Soggiungo che se Siena continuerà a perdere studenti ad un ritmo incalzante (-25% dal 2008), in quella spirale perversa per cui dalla minor offerta, segue la minore attrattività e dunque meno studenti, dunque meno introiti, dunque ancor meno offerta, dunque ecc. …i soldi X studente saranno sempre troppi.
[…] L’università di Siena è la più assistita del Paese […]
P.S. Le classifiche stilate dai quotidiani italiani (Repubblica, CENSIS, Sole24Ore…) in genere fanno ridere i polli, perché sostanzialmente difformi da quelle più accreditate a livello internazionale e totalmente prive di realismo. Ad esempio oggi il Sole24Ore pubblica la sua nuova classifica http://www.ilsole24ore.com/speciali/classifiche_universita_2014/home.shtml dalla quale si evince Pisa galleggia a metà classifica, surclassata da Macerata e dall’università “Roma Foro Italico” (???), insieme all’Università per Stranieri di Siena (davvero esilarante), mentre “Siena Uno”, che quanto a “foro” non è da meno a nessuno, si trova al nono posto e sopravanza il “Politecnico” di Torino… ma perché non la smettono? Si rendono conto che queste classifiche non hanno alcun dato di plausibilità e fanno scompisciare il mondo scientifico? Cosa cavolo “misurano”? L’unico dato che non cambia mai è l’ultimo classificato: l’università “Parthenope” di Napoli.