Università di Siena: le ore di straordinario assegnate fuori regola e con motivazioni generiche e risibili

SpinacoglioniUna rondine non fa primavera, come un’ora di esubero non fa straordinario

USB P.I. Università di Siena. Come ogni anno ci troviamo nel mese di Marzo a liquidare le ore di straordinario dell’anno precedente, dovrebbero essere liquidate le ore dell’ultimo trimestre. Come ogni anno ci troviamo di fronte una situazione a dir poco paradossale. Da due anni ormai lo straordinario va richiesto dal Responsabile al dipendente, motivando la richiesta, e nel mese successivo le comunicazioni dello straordinario effettuato vanno inviate all’Amministrazione centrale. Da tre anni esistono dei moduli che dovrebbero essere usati per comunicare le ore richieste e quelle effettuate. Ciò di cui parliamo in molti casi è carta sprecata.

Infatti, di fronte alla presentazione del riassuntivo speso per il 2015 delle ore liquidate, abbiamo chiesto di visionare le richieste presentate. Un terzo delle stesse sono completamente fuori da qualsiasi regola prevista dal Contratto integrativo firmato. Richieste per un numero di ore svolte in tre mesi, con motivazioni generiche e senza alcun riferimento ai giorni in cui siano state effettuate. Parliamo di un numero di ore che spesso supera il centinaio. Richieste che riportano motivazioni risibili, come: “adempimenti con scadenze inaspettate” (?!?). Il contratto integrativo prevede un monitoraggio quadrimestrale mai effettuato, che servirebbe a controllare che i Responsabili svolgano appieno il loro compito e rispettino il budget assegnato.

Poi vi sono le richieste arrivate oltre il termine, previsto dall’articolo 8 del contratto, del 31 gennaio per le ore di dicembre, o al massimo dell’ultimo trimestre. Sono state richieste 280 ore oltre il 31 gennaio e non si sa nemmeno se siano state effettuate nell’ultimo trimestre. Il Direttore Generale ha detto che si assume la responsabilità di questo atto, e con questo amici come prima? Evviva la deroga come sempre. Siamo di fronte ad un sistema di deroga intollerabile.

Un sistema che è offensivo nei confronti di tutti coloro che hanno rispettato le regole, hanno presentato richieste congrue e svolto il proprio lavoro. A cosa serve firmare contratti integrativi se vengono disattesi. Ogni volta che il Direttore Generale approva atti di questo genere si smarrisce lo spirito di servizio e l’attaccamento al lavoro di un numero di colleghi che non accettano di sottostare ad una subcultura della cosa pubblica. Perché tale è questo atteggiamento: una subcultura, pericolosa specialmente quando è favorita dai vertici dell’amministrazione.

Del resto il Direttore Generale si è rammaricato che fossero state richieste così poche ore di straordinario retribuite, ma il vero problema non sono il numero di ore retribuite o recuperate, ma le motivazioni del perché si svolgano così tante ore in esubero. Questa Amministrazione non ha alcun interesse a comprendere l’organizzazione del lavoro di cui le ore in esubero sono un segnale importante, da qui la proposta avanzata anni fa dalla parte sindacale di un monitoraggio.  Se in un ufficio con dieci unità di personale assegnate, in tre mesi tre unità effettuano oltre 300 ore di straordinario, vorrà dire forse che il lavoro è organizzato male o cosa? Possibile che a porci queste domande siamo solo noi?

Ovvio poi ogni informazione ci viene fornita a cose fatte quando le ore sono già state tutte liquidate, già ma il Direttore Generale si assume la responsabilità. Ci assumiamo la responsabilità di informare il Consiglio di Amministrazione dell’operato del Direttore Generale, visto che la sua funzione risponde a questo organo di governo che decide della sua indennità di risultato.