«Non possiamo restarcene accucciati sotto una foglia, in uno stato vegetativo, in attesa del vento»

EROINE
Cosimo Loré. Malauniversità: riscattiamoci “studiando” fin d’ora gli “atti” di magistrati lontani e diversi, comparando Clementina Forleo (Milano) e Annunziata Cazzetta (Matera). Questo in quanto è ormai emergenza nazionale e non si può «restarsene accucciati sotto una foglia in uno stato vegetativo, in attesa del vento» (da Anna Politkovskaja, Diario russo 2003-2005, Adelphi, Milano 2007, p. 448). In lande apulo-lucane, un pubblico ministero, Annunziata Cazzetta, ha preso provvedimenti nei confronti di alcuni giornalisti che hanno suscitato sconcerto e fatto sentire a chi scrive e ai più attenti cronisti italiani (cito soltanto l’«incredibile» con cui Guido Mattioni del Giornale mi commentava le ultime notizie dalla Lucania) che la soglia di sicurezza, in questo nostro povero Paese, è stata di fatto superata. Nessuna voce si è levata dall’Università italiana né dall’estero, malgrado i mezzi offerti dalla “globalizzazione” e dalla rete web, come sarebbe auspicabile per il minor rischio che correrebbe chi osasse avvalersi “da fuori” della “libertà di espressione”, caposaldo di una comunità civile e fondamentale, nonché irrinunciabile, Diritto dell’Uomo.
Debbo ora ricordare e raccordare due eroine dei nostri tempi, afferenti a lande assai lontane tra loro: Renata Fonte, giovane coraggiosa consigliera comunale assassinata nella sua Nardò; e Anna Politkovskaja, giornalista russa divenuta famosa nel mondo nonostante i suoi libri non fossero mai stati pubblicati in Russia, morta anch’essa assassinata. Sua, non a caso, la frase che ho citato all’inizio, allarmante epilogo del suo Diario russo. Del resto, per esprimere il mio pensiero mi ritrovo di frequente ad usare parole altrui e spesso di persone morte, nonché purtroppo ammazzate (coincidenza non entusiasmante); questo al fine di evitare critiche malevoli, volte ad offendere non tanto la mia persona quanto i dati scientifici, le semplici notizie, le cronache quotidiane, di cui tento di farmi, come è naturale e doveroso per un uomo d’accademia, portavoce e, perfino, voce critica, anche al di fuori dell’ambito ristretto delle cosiddette pubblicazioni. Se si fa un raffronto tra questo passo russo – quasi una foto non truccata della realtà – e quel che è accaduto di recente ai giornalisti perquisiti, non si può che esser colti da uno sgomento (maggiore in chi ha figli ancor minori) identico a quello che le parole dell’eroina russa suscitano, quando conclude: «…il livello della sanità pubblica e lo sprezzo dell’ecologia… Per il momento non si vedono cambiamenti. Il potere rimane sordo a ogni “segnale di allarme” che viene dall’esterno, dalla gente. Vive solo per se stesso. Con stampato in faccia il marchio dell’avidità e del fastidio che qualcuno possa ostacolare la sua voglia di arricchirsi… Oggi come oggi il potere è solo un modo per far soldi. E basta. Del resto non si cura. Se qualcuno ha la forza di godersi la previsione “ottimistica”, faccia pure. È certamente la via più semplice. Ma è anche una condanna a morte per i nostri nipoti.»

2 Risposte

  1. Anche io ho avuto a che fare con la dott. Cazzetta, sostituto procuratore presso la Procura di Palmi, che mi ha incriminato con accuse basate su fatti non rispondenti al vero.
    Un processo durato quasi dieci anni.
    Ho realizzato su questa vicenda un sito.
    Ma mi accorgo che il sito è stato eliminato dai più importanti motori di ricerca.
    Quale è il motivo??

    Gaetano Maruca
    http://utenti.lycos.it/gmaruca1

  2. Buona domanda, Gaetano. Quello che teme il potere è proprio la divulgazione dei fatti. Ha fatto bene a fare un sito e a divulgarlo. Fermo restando che io sto con la Forleo e De Magistris, è un grosso problema quello del grande potere dei Pm e del fatto che spesso non pagano per le loro negligenze, che mal che vada vengono punite con un procedimento disciplinare o un trasferimento, quando invece distruggono la vita delle persone. In base all’art. 358 c.p.p. i PM hanno l’obbligo di cercare sia le prove a carico che quelle a discarico, ma spesso non lo fanno e non guardano neanche i documenti che hanno nei loro faldoni giudiziari; quel che è grave è che l’inosservanza di questa norma non si traduce in un obbligo processualmente sanzionato! vedi http://www.filodiritto.com/diritto/penale/procedurapenale/limitindaginipremessa.htm
    Vero è che danno molto lavoro agli avvocati, i quali sembrano non dare molto peso a questa norma, ma in questa maniera molti cittadini rischiano di essere distrutti finanziariamente e moralmente. E poi fanno sparire i siti da internet!
    Questa è una norma che deve essere modificata, per il bene dei cittadini.

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