Mauro Aurigi. Con una frequenza piuttosto sostenuta a Siena torna a galla la questione dello scandaloso caro-affitti (pesa non solo sugli studenti universitari ma su chiunque cerchi una casa da affittare) e della sottostante e altrettanto scandalosa evasione fiscale. Mi sembra però che la discussione s’incentri tutta sugli effetti dello scandalo e non sulle cause. Invece quando si ragiona di un fenomeno, quale che esso sia, bisognerebbe abituarsi a discutere prima di tutto delle cause che l’hanno prodotto. Sennò, è come adoperarsi per eliminare il mal di denti ma non la carie.
E la causa sta tutta nell’Università o, meglio, nell’avidità e nella smodata sete di potere della sua classe dirigente: la casta feudale dei suoi baroni, del suo senato e dei suoi rettori, il penultimo dei quali è in guai seri con la giustizia e spero che sia punito in maniera esemplare. Questa casta non ha avuto rispetto né della città, né della qualità della vita dei suoi studenti, né della qualità dell’insegnamento, ma solo dei suoi poco confessabili interessi: ha trasformato una piccola università di qualità in una pessima università di massa. Oxford, che ha 100.000 abitanti ed è quasi esclusivamente universitaria, ha 20.000 studenti. Siena di abitanti ne ha 55.000 e non è esclusivamente universitaria, ma di studenti ne ha più o meno altrettanti. Ossia l’ateneo senese è come minimo sovradimensionato almeno 4 volte rispetto a Oxford, con una qualità infinite volte peggiore (vado a naso, ma mi pare che Oxford sia tra le prime dieci università del mondo, mentre Siena è affondata verso il 300° o il 500° posto).
Il tessuto sociale senese così speciale, per non parlare dell’urbanistica, non poteva non esserne stravolto: il centro storico è diventato quello che è diventato (a qualcuno può sembrare ancora decente, soprattutto se viene da situazioni peggiori, ma mi deve spiegare se questa è una buona ragione perché io debba assuefarmi a questa devastante sconcezza).
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