Può un Ateneo addomesticare la stampa locale con contratti di collaborazione ai giornalisti?

Schiavitù di stampa (per il testo completo dell’Editoriale su Ateneo palermitano)

Francesca Patanè. (…) 
La libertà di espressione è il più bel regalo di uno Stato democratico a ogni suo cittadino. Esiste in Italia una stampa libera? O non è piuttosto tutta una mistificazione?
 (…) Ogni anno in Italia per l’editoria si stanziano milioni di euro: si parla di 700-750 in un anno, che in questo 2008 potrebbero lievitare a 1000. Ciò è possibile grazie a una legge, la 416 del 5 agosto 1981, i cui paletti, con meccanismi più o meno contorti, vengono spesso aggirati. Così un flusso notevolissimo di denaro pubblico si disperde in mille canali per approdare – sotto forma di contributi diretti o indiretti (come i rimborsi per le spese della carta o le agevolazioni postali) – nelle casse dei grandi gruppi editoriali, di vere o finte cooperative, di giornali e organi di stampa di partiti politici, di agenzie, radio e televisioni locali. Accrescendo gli utili degli azionisti delle grandi testate, alimentando sottogoverno e clientele e consentendo redditi ai limiti della legalità a destra, a sinistra e al centro.
(…) quello che ho scritto è frutto della ricerca appassionata di Beppe Lopez, un giornalista “libero” (e scomodo) che ha messo tutto questo sulla carta (nomi di giornali finanziati compresi) provocando con il libro che ne è venuto fuori, dal titolo “La casta dei giornali”. Così l’editoria italiana si fa sovvenzionare dalla casta dei politici” un terremoto, subito messo a tacere …
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