Uso questo titolo, ripreso da “Le sirene del SUM” di Lucia Lazzerini, per presentare l’articolo (da “il Giornale della Toscana”, 13/3/2009) di Maurizio Grassini che, riferendosi alla visita a Firenze di Napolitano, invita il Presidente a chiedersi se il SUM non sia un caso di spreco a cui porre mano. Per ulteriori letture sul SUM e sulle “eccellenze” si consulti ateneopulito.
Maurizio Grassini. (…) è importante non perdersi nelle prediche ma contribuire ad indicare gli sprechi affinché i tagli necessari non siano indiscriminati. Un segno, il Presidente, può darlo scegliendo le sedi dove comunicarci le sue riflessioni e preoccupazioni sulle condizioni in cui versa il nostro sistema di studi superiori. E potrebbe chiedersi se sedi come l’Istituto di Scienze Umane dove ha iterato il suo messaggio trattasi di caso di spreco a cui porre mano. Perché si tratta di un istituto nato con la pretesa di essere un centro d’eccellenza, a prescindere; così è stato definito e ostentato da coloro che sono riusciti ad inventarlo e a farselo mettere sul bilancio dello Stato. L’eccellenza dei centri di formazione si misura sulla qualità degli allievi e non dall’autoreferenzialità di un gruppo di professori dal lobbismo navigato. Questi studiosi provvedono ad esaltare la propria pensosità blandendo figure istituzionali. (…) In questa stagione di sacrifici inevitabili, è bene imparare a non farsi abbagliare dai luoghi dove si propinano dosi esorbitanti di decoro; bisogna, invece, imparare a distinguere e valorizzare quelli in cui senza sfarzo e clamore mediatico vengono condotte con successo le ricerche che creano lavoro, progresso scientifico, avanzamento tecnologico. Perché, questa è la cultura da apprezzare e sostenere.
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