Università: Siena vola, è il titolo del Corriere Fiorentino di oggi che commenta la classifica degli atenei italiani del Sole 24 Ore. L’augurio è che non si tratti di ali di cera appesantite da affermazioni trionfalistiche e immotivate. Purtroppo, le dichiarazioni del rettore, gli indicatori usati per stilare la graduatoria, le scelte scellerate sull’offerta formativa del corrente anno accademico, gli espedienti, il prepensionamento dei docenti, fanno ripiombare dall’alto sulla dura roccia la situazione comatosa di questo martoriato ateneo.
Angelo Riccaboni. Né rivincita, né sorpresa, ma la conferma che il risanamento non ha leso la qualità. Non credo che si possa parlare della favola del brutto anatroccolo, perché noi cigno lo siamo sempre stati. Siamo contenti di poter dimostrare che il risanamento finanziario è stato fatto senza ledere in alcun modo la qualità. Un riconoscimento per nulla inatteso, poiché nella didattica come nella ricerca il nostro Ateneo ha sempre tenuto risultati eccellenti.
Filed under: 13 dicembre 2012, Commissariarla per salvarla, La voce degli studenti, Quelli dell'uva puttanella | Tagged: Angelo Riccaboni, Classifica atenei, Offerta formativa, Prepensionamento, Qualità, Risanamento, Sole 24 ore, Università di Siena |
Bene! Ma andiamo con ordine:
1. L’articolo sul “ranking” dell’Università di Siena esce (molto tempestivamente, direi!), dopo una serie di articoli riguardanti un medico con trentatré anni di laurea, quattro specializzazioni, oltre cento pubblicazioni, riconosciuto esperto internazionale di retinoblastoma, che è stato licenziato dall’Azienda (ospedaliera e universitaria), che ospita il centro di riferimento nazionale per la diagnosi e la cura del retinobalstoma, ed è obbligato a vivere con uno stripendio di 1200 Euro al mese!!! Complimenti ai giornalisti che, dopo questa bella figura, hanno tentato di “riabilitare” l’ateneo senese, a dispetto dell’evidenza che suggerisce non solo dell’esistenza di un buco di bilancio piuttosto consistente (è stato chiuso, il buco? O è ancora aperto?), nelle casse dell’ateneo, ma anche una gestione quanto meno da rivedere, se professionisti competenti e capaci vengono retribuiti con un mensile netto di 1200 Eurohttp://ilcittadinoonline.it/news/150495/Esperto_sul_Retinoblastoma__licenziato__dall_Asl__.html !
2. Sul sito: http://www.topuniversities.com/institution/universita-degli-studi-di-siena-unisi leggiamo che tra le 700 “Top Universities of the world”, Siena si trova tra il 401 e il 500 … non un gran posto nel ranking, in verità, e tale da far sembrare il V posto nel “ranking” degli atenei nazionali, una magra consolazione!
3. In realtà, chi ha fatto simili conti deve imparare o a leggere o a dire la verità perché, con tutte le riserve legate ad un sistema di classificazione che è stato ed è tuttora molto criticato, il posto dell’ateneo senese nella classifica internazionale, lo si evince, in maniera inequivocabile, consultando l’altro sito: http://www.arwu.org/ARWU2010.jsp .. dal quale emerge che prima di Siena troviamo i seguenti atenei: Milano, Pisa, La Sapienza, Padova, Politecnico di Milano, Firenze, Bologna, Torino, Genova, Napoli – Federico II, Palermo e Roma Tor vergata … classifica che relega Siena almeno AL tredicesimo posto tra gli atenei nazionali (non un granché, si sarebbe tentati di dire!). Ma non finisce qui! Nello stesso punteggio attribuito a Siena troviamo: Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Torino, Bari, Ferrara, Milano Bicocca, Parma e Pavia!!! …. ci sono altre università, in Italia?
Dunque, mi pare che siamo alle solite: i giornalisti che si astengono dal riportare un caso vergognoso di abuso e mala gestione e, per “rintuzzare” il colpo, riportano una classifica inesistente! … che dire? … nessuno meglio del Sommo Poeta:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
…effetti della canicola: Sienanews del Groviglio Armonioso scrive: “L’Università di Siena è prima nella classifica Censis degli Atenei italiani “, che è una plateale baggianata: atteso che anche l’odierna supercretinata del Censis non deve distogliere l’attenzione da quello che sta succedendo ed è successo (quasi trecento milioni di buco, con la conseguenza di una generazione intera di giovani ricercatori decimata e sbattuta fuori dall’università, interi comparti non esattamente inutili scomparsi o a rischio di scomparsa ecc.), Siena, secondo queste statistiche, primeggia, non già “fra gli atenei”, ma “fra gli atenei MEDIO – PICCOLI”, cioè fra questi (e francamente che su Trieste e Trento la classifica sia corretta, non ci giurerei):
MEDI – da 10mila a 20mila iscritti
1 Siena
2 Trento
3 Trieste
4 Sassari
5 Modena-Reggio E.
6 Polit. Marche
7 Brescia
8 Urbino
9 Macerata
10 Udine
11 Ferrara
12 Cassino
13 Venezia Ca’ Foscari
14 Bergamo
15 Foggia
16 Catanzaro
17 Napoli Parthenope
Intanto il Rettore si balocca con questo:
http://www.unisi.it/v0/minisito.html?fld=7727 e poi http://www.unisi.it/v0/minisito.html?fld=7730
Fonte: sito Unisi riquadro in alto a dx ‘In evidenza’
In risposta al tanto sbandierato entusiasmo per la classifica dell’Ateneo Senese secondo il Censis:
come ho dettagliato nel blog del Prof. Grasso
https://ilsensodellamisura.com/2012/07/17/universita-di-siena-la-supercretinata-del-giorno/, i dati a mia disposizione, riferiti al “ranking” internazionale, sono molto diversi da quelli del Censis. Per altro, queste classifiche prestano il fianco a critiche che forse il Censis non considera, ma che, rispetto alle fonti internazionali da me citate, sembrano di notevole rilievo (http://en.wikipedia.org/wiki/Criticism_of_college_and_university_rankings_(2007_United_States)).
Altre fonti
(http://www.controcampus.it/2012/05/le-universita-italiane-al-30-posto-per-luniversitas-21-ranking/) fanno rilevare come nel ranking internazionale, le università italiane siano solo al 30° posto (in questa ottica, Siena sarebbe prima tra i quasi ultimi!), precedute da quelle Spagnole, Ucraine, Portoghesi, Slovene e Greche!
Quanto alla “condivisione della soddisfazione”, sono spiacente, ma non me la sento di condividere la soddisfazione per un risultato che, ancorché, ritengo, da verificare, non può, a mio avviso, esimere l’amministrazione dell’Ateneo dal sanare una situazione come la mia, recentemente ripresa anche dai media
(http://ilcittadinoonline.it/news/150495/Esperto_sul_Retinoblastoma__licenziato__dall_Asl__.html)
… né, tanto meno, significare che il “metodo” amministrativo “premiato” dai media e/o dall’opinione pubblica, sia quello di prescindere dal merito, dall’incentivazione delle professionalità e dalla giusta retribuzione per competenze e capacità, come è avvenuto (ed avviene tuttora) nel mio caso.
Cordiali saluti
Domenico Mastrangelo
…”sin qui, tutto bene”, diceva quello mentre precipitava da un grattacielo, giunto a pochi metri dal suolo: questo mi pare essere il messaggio che trapela dietro ai cori di peana per i trionfi di questi giorni. Se duecentocinquanta milioni di buco hanno prodotto il primo posto in classifica, allora continuate così, che vi daranno pure la medaglia: si vede che noi comuni mortali, dei grovigli statistici non ci capiamo molto. Spiegatelo a quella legione di ricercatori che è stata buttata fuori o congelata su un eterno bagnasciuga, scavando in tal modo un solco tra generazioni e interrompendo bruscamente ricerca e tradizioni scientifiche (mentre ci riempiamo la bocca del VQR), che ciò è stato valutato come un dato positivo. Fateci capire se il Censis (credibile quanto Moody’s) ha approvato prepensionamenti, accorpamenti, soppressioni, così come sono stati realizzati: almeno capiremo quale modello di università provincialoide per il popolino del contado hanno in mente quelli che li pagano. Del resto, paradossalmente, nella città politicamente commissariata dei buchi clamorosi ed impuniti (dal Monte all’università), che non rappresenta dunque un esemplare di buona amministrazione e di buona giustizia, risultano primeggiare, secondo il Censis, proprio … Economia, Scienze Politiche e Giurisprudenza. Me ne rallegro comunque, e sono contento che davanti a questi corsi di laurea si apra un radioso avvenire: ma costituendo essi, assieme a Medicina, forse la metà del corpo studentesco, delle rimanenti specialità – della scienza strictu sensu, della cultura – non è chiaro cosa vogliano farne e soprattutto sarebbe interessante sapere se pensano semplicemente di farne a meno. Nel qual caso, nulla quaestio, ma visto che non sta bene buttare a mare tanta zavorra umana, dovrà essere organizzata una evacuazione di studenti, tecnici e docenti paragonabile a dir poco all’Operazione Salomone che portò i Falascià in Israele. Rimando ai miei precedenti messaggi per sottolineare come ciò sarebbe in certa misura addirittura auspicabile, visto che oramai diversi comparti scientifici hanno perso la massa critica per sopravvivere separatamente nei tre atenei toscani: non solo nella piccola Oxford senese, ma anche da quei trogloditi distanziati in classifica di Firenze e di Pisa. E sarei curioso di sapere quante di quelle specialità che hanno contribuito alla determinazione del trionfale risultato esistono ancora e quante invece nel frattempo, nello iato temporale intercorso fra la rilevazione dei dati e l’ultima riforma degli ordinamenti, soccombettero. Interessante, anche per stabilire definitivamente se si tratta di una burla, sarebbe il dato analitico corso per corso, dipartimento per dipartimento, perché dà uggia udire le solite mosche cocchiere esultare “abbiamo vinto! Abbiamo vinto!”, senza che abbiano contribuito una beneamata minchia all’efficienza e al prestigio scientifico dell’ateneo.
P.S. Sebbene si sia classificata prima per il Censis, Siena non piazza una sua facoltà tra le prime tre in Agraria, Architettura, Medicina, Veterinaria, Farmacia, Psicologia, Scienze della Formazione, Matematica, Fisica, Chimica, Biologia, Sociologia, Lingue e tutti i rami dell’Ingegneria: come fa dunque ad essere prima? Prima “de che”? Balza all’occhio poi il dato clamoroso che nel podio delle Facoltà non c’è più la mitica facoltà di “Lettere” (ahimè, senza più “Filosofia”) di Siena, né quella di Arezzo! Dipenderà dalla prematura dipartita di taluni personaggi, o semplicemente dal fatto che hanno combinato un bel troiaio, la maggior parte dei corsi e delle specializzazioni essendo stati smantellati ed accorpati in un generico ed incolore “humanities”, per giunta in duplice copia? Sicuramente glisseranno su certe operazioni demenziali e, come i generali di Caporetto, daranno la colpa a chi non è stato abbastanza solerte nel tirare le cuoia.
IL PODIO DELLE FACOLTA’
Il voto è calcolato in base all’analisi di: produttività, didattica, ricerca
AGRARIA
1 Bologna
2 Perugia
3 Modena-Reggio E.
ARCHITETTURA
1 Ferrara
2 sassari
3 Venezia IUAV
MEDICINA E CHIRURGIA
1 Padova
2 Perugia
3 Udine
MEDICINA E VETERINARIA
1 Padova
2 Torino
3 Bologna
ECONOMIA
1 Padova
2 Trento
3 Siena
FARMACIA
1 Pavia
2 Trieste
3 Padova
GIURISPRUDENZA
1 Siena
2 Trento
3 Bologna
PSICOLOGIA
1 Bologna
2 Trento
3 Torino
SCIENZE DELLA FORMAZIONE
1 Udine
2 Modena-Reggio E.
3 Genova
SCIENZE MM.FF.NN.
1 Padova
2 Trieste
3 Pavia
INGEGNERIA
1 Milano Politecnico
2 Torino Politecnico
3 Genova
LETTERE E FILOSOFIA
1 Udine
2 Modena-Reggio E.
3 Pavia
LINGUE E LETTERATURE STRANIERE
1 Udine
2 Venezia
3 Salerno
SCIENZE MOTORIE
1 Roma foro italico
2 Bologna
3 Urbino
SCIENZE POLITICHE
1 Bologna
2 Siena
3 Trieste
SOCIOLOGIA
1 Trento
2 Milano Bicocca
3 Urbino