Garantismi (da: Il Foglio 30-07-2013)
Luigi Manconi. (…) Garantismo tre. Al Foglio, com’è noto, Emma Bonino sta francamente antipatica. E lo si vede. Nei momenti di maggior successo politico e di più ampio consenso popolare, così come nelle fasi di difficoltà e di sconfitta, il Foglio ha sempre manifestato una legnosa ostilità. Si può comprendere: a questo giornale le donne che fanno politica piacciono quando sono “le più maschie” possibile. Coerentemente, e persino con un pizzico di attenzione e di rispetto in più, il Foglio ha trattato Emma Bonino anche nella circostanza dell’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva e di sua figlia. Ma gli altri! Tutti gli altri mezzi d’informazione, ma proprio tutti o quasi, e tutti i commentatori, ma proprio tutti o quasi, sono apparsi affetti dalla “sindrome dell’encomio scaduto” (o fuori tempo massimo). La procedura è semplice: si elogia, talvolta entusiasticamente, Bonino per ciò che ha fatto fino all’altro ieri, al fine di criticare più violentemente ciò che fa o non fa oggi. Sarebbe persino legittimo se, appunto, di ciò che ha fatto fino all’altro ieri, effettivamente, si fossero cantate le lodi. E, invece, non è affatto così: tutti quei commentatori che ora parlano positivamente di Bonino al passato, nel corso di quel passato non le hanno certo reso gli onori meritati. Più spesso, acide contestazioni, accuse di vittimismo e narcisismo, e addirittura sofisticate critiche per la “retorica dei diritti umani”. Insomma, ciò cui si assiste in questi giorni – e non è un bello spettacolo – è una sorta di apprezzamento postumo (nei confronti di una donna viva vegeta e vitalissima), di encomio postdatato, di elogio a babbo morto.
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