Tra università di quartiere, lauree fantasiose e materie stravaganti al nuovo ministro non resterà che commissariare gli atenei e/o abolire l’autonomia universitaria

MiurSulla Repubblica di oggi, Davide Carlucci pubblica un’inchiesta dal titolo: Università, tra “Scienze equine” e “Fitness” ecco l’Italia delle lauree pazze. Sul Messaggero del 18 ottobre 2007, Anna Maria Sersale pubblicò un articolo dal titolo: Università, 171 mila materie per moltiplicare le cattedre. Di seguito riporto quanto dichiarai alla giornalista sull’argomento.

«Purtroppo l’esplosione di insegnamenti non mi meraviglia – sostiene Giovanni Grasso, ordinario di anatomia umana –. Ciò si accompagna ad una proliferazione ingiustificata e spesso fantasiosa dei corsi di laurea. La richiesta del mercato di avere figure professionali diversificate ma qualificate è stata completamente disattesa dagli atenei, che hanno sfruttato l’occasione per aumentare in modo sconsiderato il proprio potere attraverso la crescita incontrollata di discipline e corsi e attraverso il reclutamento di nuovi docenti. Questa proliferazione ha portato anche all’impoverimento, frammentazione e diluizione del corpo di discipline fondamentali di un corso di laurea. È impensabile che discipline essenziali di antica tradizione vengano penalizzate in favore di materie di scarsa valenza e di modesto interesse. Eppure succede. Le anomalie sono tante. Faccio l’esempio di quello che succede a Siena, dove c’è un corso di nuova istituzione in “Biotecnologie per la salute umana” in cui si insegnano la fisiologia e la patologia della riproduzione umana. Peccato che manchi l’Anatomia come insegnamento di base e propedeutico alle altre! Tutto ciò si collega all’uso improprio, distorto e inquietante dell’autonomia universitaria».