Uno stimolante intervento di Alessandro Rossi (Corriere di Siena, 3 giugno 2010) sui programmi elettorali scritti e/o enunciati dai candidati alla guida dell’Università di Siena.
Alessandro Rossi. Non c’è dubbio che l’ateneo senese ritroverà il proprio equilibrio, ma non sono irrilevanti i modi ed i tempi. Queste due variabili, che sono tra loro dipendenti, dovrebbero essere governate con senso di responsabilità, coraggio e disciplina. Ci potremmo chiedere se i programmi elettorali scritti e/o enunciati riflettano questi valori. In realtà dei programmi, una volta emendati dalla retorica, non rimane molto. Rimane la legittima convinzione dei candidati di possedere le doti personali e la sufficiente autorevolezza per esercitare una efficace azione di governo e quindi di risanamento. Ma proprio in questo momento sentiamo poco la necessità di argomenti condivisibili, avremmo invece bisogno della concretezza propria delle cose antiche. Non è questo, infatti, il momento di discutere della modernizzazione dell’assetto istituzionale, dei programmi didattici, dei futuri Dipartimenti, delle diverse tipologie di coordinamento didattico in Scuole o Facoltà, della valorizzazione delle professionalità, delle eccellenze, della irrinunciabile e necessaria alleanza tra umanisti e scienziati ecc.. La concretezza delle cose antiche richiede uno sforzo maggiore, un supplemento di programma, che sappia spiegare ed argomentare cause e soluzioni.
Filed under: Candidati alla elezione del Rettore, Per riflettere | 21 Comments »



















