Per un Rettore che riesca a scrivere il suo nome nei libri di storia e nel cuore della Comunità accademica

Con il “nickname” di Robert Baden Powel, un lettore che si dichiara docente della Facoltà medica ha inserito nei blog senesi un commento sulla recente elezione del rettore dell’università. Alcuni colleghi che condividono le osservazioni dell’anonimo mi hanno chiesto di pubblicarlo come post. Mi chiedo solo perché Robert Baden Powel non è intervenuto con il suo scritto durante la campagna elettorale.

Robert Baden Powel. Cari Lettori, leggo con frequenza i blog cittadini e mai fino ad oggi ero intervenuto, ma questa volta non ho proprio resistito. Sono Docente Universitario della Facoltà di Medicina, ho sostenuto il Prof. Focardi alla carica di Rettore ma non conosco assolutamente il Prof. Riccaboni. Ho appoggiato Focardi soprattutto perché nel corso degli anni ho apprezzato il fatto di essersi messo a servizio dell’Istituzione e non il contrario ed il modo con il quale ha saputo parlare alla Comunità Accademica, ha saputo governare senza reprimere, ha messo la sua persona a scudo degli attacchi che giornalmente arrivavano all’Istituzione. Probabilmente ho appoggiato Focardi anche per la sincera ingenuità con la quale non si è reso conto che, in una città come Siena, non è possibile governare senza l’assenso dei sistemi di potere “indigeni”. L’impegno che ha messo nel garantire, prima, la pagnotta mensile dei dipendenti, che il futuro dell’Istituzione lo hanno reso popolarmente amabile seppure casualmente perdente; solo 8 voti (dei 777 espressi) distribuiti diversamente avrebbero confermato Focardi alla carica di Rettore. Detto tutto questo, per il nuovo Rettore mi voglio limitare a fare delle considerazioni:

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«Si è colpito il Direttore amministrativo dell’Università di Siena per ottenere qualche immediato vantaggio»

Durante l’odierna riunione del Consiglio di Amministrazione, ancora in corso, Silvano Focardi ha chiesto al Prof. Antonio Barretta di ritornare sulla sua decisione di dimettersi dalla carica di direttore amministrativo. Di seguito il testo della richiesta.

Silvano Focardi. Non è mia abitudine chiedere di ritirare le dimissioni a coloro i quali le hanno rassegnate. Questo mio atteggiamento costituisce un atto di rispetto nei confronti di chi giunge a tale decisione, non desiderando in alcun modo forzare né mettere in difficoltà le persone. Tuttavia, nel caso delle dimissioni da Direttore amministrativo del Professor Barretta, mi sento in dovere di fare un’eccezione alla regola che mi sono dato. Un’eccezione che faccio perché, pur comprendendo appieno le motivazioni che lo hanno spinto a lasciare l’incarico, biasimo l’attacco che è stato fatto alla sua persona e alla carica che ricopre. Tale attacco intendeva colpire Antonio Barretta per ottenere qualche immediato vantaggio, senza considerare che tutto questo poteva produrre grave danno all’Ateneo in quanto delegittimava, in un momento estremamente delicato, la più alta carica amministrativa dell’Università.

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Silvano Focardi: «Abbiamo posto le basi del risanamento fronteggiando le difficoltà del presente senza smarrire un’idea di futuro»

Care Colleghe e cari Colleghi, Collaboratrici e Collaboratori, Studentesse e Studenti,

desidero ringraziare tutti coloro che hanno espresso il proprio voto in mio favore, dimostrando di aver compreso e apprezzato il mio lavoro per il risanamento e il rilancio dell’Ateneo. E desidero ringraziare anche quanti hanno votato in maniera diversa, in una sfida elettorale che è stata caratterizzata da parte mia dal massimo rispetto per i Colleghi Candidati. Colgo l’occasione anche per rispondere a voci che hanno parlato di “forzature”: la mia campagna elettorale – certamente non facile essendo io il Rettore in carica – è stata indirizzata solo a far comprendere a tutti quanto il mio operato, in questi anni come in questi stessi giorni, sia stato sempre finalizzato al bene dell’Ateneo. Ho fatto, più che parlare per slogan. E forse questo mi ha penalizzato. Ma ciò che conta oggi è che l’Università ha un nuovo Rettore, che da novembre la guiderà per i prossimi quattro anni.

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Si è dimesso il Direttore Amministrativo dell’Università degli Studi di Siena

Magnifico Rettore, gentili Consiglieri, gentili Senatori e cari Colleghi,

l’Università ha un nuovo Rettore, pertanto, in coerenza con quanto preannunciato nella mia lettera di insediamento alla comunità accademica rassegno le dimissioni da direttore amministrativo dell’Università degli Studi di Siena con decorrenza dal 23 luglio 2010. Il Prof. Focardi resterà in carica ancora alcuni mesi. Nonostante ciò il nuovo Rettore che, nella nostra situazione di crisi, non potrà attendere il 1° di novembre per iniziare ad occuparsi della conduzione dell’Ateneo, deve avere al più presto la possibilità di identificare una persona di sua fiducia. La grave crisi dell’Ateneo non ammette battute d’arresto. Il percorso di risanamento richiede l’assunzione di scelte forti e tempestive.

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Angelo Riccaboni è il nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Siena

Risultati del ballottaggio tra Angelo Riccaboni e Silvano Focardi nell’elezione del rettore dell’università di Siena per il quadriennio 2010-2014. Angelo Riccaboni: 373 voti. Silvano Focardi: 357 voti. Schede nulle: 19. Schede bianche: 28.

Hanno votato: 570 (su 761 aventi diritto al voto) Proff. ordinari e associati e studenti presenti nei Consigli di Facoltà. 287 (su 396 aventi diritto al voto) ricercatori e assistenti del ruolo ad esaurimento. 630 (su 1224 aventi diritto al voto) unità di personale tecnico ed amministrativo.

Si chiuda l’università di Siena e si sviluppi quella di Arezzo, Buonconvento e Colle di Val d’Elsa

Si riporta l’intervento (La Nazione Arezzo, 16 luglio 2010) del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo il quale respinge con sdegno l’ipotesi di rendere autonomo da Siena il Polo universitario aretino.

NON SIAMO I FIGLI MINORI

Walter Bernardi. La guida Università 2010, realizzata dal Censis assegna anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, alla Facoltà di Arezzo il primo posto assoluto tra tutte le Facoltà di Lettere e Filosofia italiane (41 in totale). Le due Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo senese, quella di Arezzo e quella di Siena, sono considerate, a fini statistici, come se fossero un’unica Facoltà. Un risultato di grandissimo prestigio che ancora una volta premia l’eccellenza e la qualità degli studi della facoltà aretina. Le altre Facoltà di Lettere e Filosofia toscane si piazzano a metà classifica: quella di Firenze è al 14° posto, quella di Pisa al 22° posto. Nessuna altra facoltà dell’ateneo senese realizza una performance così brillante: Giurisprudenza terza, Economia sesta, Ingegneria settima, Scienze politiche nona, Farmacia undicesima, Scienze quattordicesima, Medicina addirittura quindicesima. In questi ultimi giorni di campagna per l’elezione del rettore si sono lette sui giornali alcune dichiarazioni fantasiose di docenti di facoltà che il Censis pone in fondo alla graduatoria dell’ateneo, i quali hanno lanciato nel dibattito elettorale la provocazione di vendere il complesso edilizio del Pionta e far pagare alla città di Arezzo le spese del mantenimento della facoltà, che sarebbe solo «federata» con Siena. Solo così, si dice, l’ateneo potrebbe risolversi dalla crisi finanziaria in cui versa e pagare i debiti. Si spera veramente che si tratti di parole in libertà, prodotte dall’eccesso di calura, anche se è vero che non è la prima volta che vengono riproposte. Se a Siena c’è qualcuno che pensa di rinverdire l’albero cominciando a tagliare i rami più belli e rigogliosi ci sono davvero poche speranze per il futuro.

Siena: risultati della seconda votazione per l’elezione del rettore per il quadriennio 2010-2014

Quorum necessario: 542 voti. Silvano Focardi: 281 voti; Angelo Riccaboni: 305 voti; Antonio Vicino: 151 voti; Giovanni Minnucci: 3 voti. Schede bianche: 28; schede nulle: 14. Il ballottaggio tra Angelo Riccaboni e Silvano Focardi  si svolgerà il 21 luglio 2010.

Hanno votato: 586 (su 761 aventi diritto al voto) Proff. ordinari e associati e studenti presenti nei Consigli di Facoltà. 275 (su 396 aventi diritto al voto) ricercatori e assistenti del ruolo ad esaurimento. 601 (su 1224 aventi diritto al voto) unità di personale tecnico ed amministrativo.

P.S. Quant’è lunga l’ombra del Richelieu universitario senese?

Subito un direttore amministrativo per l’università di Siena

Chi l’ha detto che a Siena l’onomastico non si festeggia? Che non sia vero lo dimostra un senese purosangue, dipendente dell’Università di Siena: tal Giovanni Forconi. Giovedì 24 giugno, giorno della ricorrenza della natività di San Giovanni Battista, Forconi rimane folgorato dalla e-mail del Direttore amministrativo Barretta, che informava la comunità accademica della sua decisione di disattivare le linee telefoniche Adsl, installate presso il domicilio privato di alcuni docenti e tecnici-amministrativi. Il motivo della disattivazione? Risparmiare 300.000 euro, il costo del servizio nel 2009. Forconi, dimostrandosi dipendente “solerte”, fa un po’ di conti e pensa d’aver individuato un altro capitolo di sperpero di denaro. Eccitato, decide di regalarsi uno scoop per il suo onomastico ed invia agli organi d’informazione la seguente e-mail. «A casa l’Adsl costa circa 240 € l’anno: 300mila diviso 240 =1250. Quei soldi bastavano a pagare l’Adsl a 1250 persone! Praticamente tutti i docenti e 1/8 del personale amministrativo. Vi prego ditemi che sono uno stupido che ha frainteso tutto perché questa “crisi” sta diventando vecchia e forse diventa per troppi un alibi per giustificare una malagestione. Mi auguro allora che si attivi la procedura perché i dipendenti restituiscano i soldi. Non riesco ad immaginare secondo quale criterio tali spese siano state autorizzate dai responsabili dei centri di costo. Per piacere, ditemi che ho letto male!».

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Università di Siena: ridurre il disavanzo strutturale si può, ne è convinto anche il Corriere Fiorentino

Alla domanda del giornalista David Allegranti (Corriere Fiorentino) – «quali sono i progetti dei candidati a rettore per ridurre il disavanzo strutturale dell’ateneo senese?» – ho risposto di rivolgersi agli interessati e di leggere sul blog una mia modestissima proposta sull’argomento. A giudicare dallo spazio riservato nel suo articolo, il giornalista non considera poi tanto peregrina la cosa.

David Allegranti. (…) Per superare la crisi c’è chi ha avanzato altre proposte, come Giovanni Grasso, professore di anatomia umana e animatore del blog ilsensodellamisura.com. Per dire. L’Università di Siena ha due facoltà di Lettere, una ha sede nella città del Palio l’altra ad Arezzo, dove c’è l’altro polo universitario. Il cui patrimonio immobiliare, sostiene Grasso, va venduto: «E ovvio che è necessario ridurre le spese strutturali. Considerando i dati ufficiali forniti, l’Ateneo nel 2010 spenderà in stipendi (le spese fisse per il personale tutto) circa 142 milioni di euro, a fronte di entrate sul Ffo (Fondo ordinario per l’università, ndr) di circa 115 milioni di euro. Questo vuol dire che ogni anno si crea un buco di 27 milioni di euro. Ed è evidente che le dismissioni immobiliari da sole non possono risolvere il problema. Abbiamo venduto il San Niccolò, stiamo vendendo il Policlinico, venderemo il Palazzo Bandini-Piccolomini, poi la Certosa di Pontignano. Ma ancor più grave è che noi vendiamo il nostro patrimonio immobiliare a Siena per tenere in piedi il Polo di Grosseto, quello di Arezzo, di Colle Val d’Elsa, di Buonconvento e così via, con costi rilevanti! L’ateneo senese spende circa 15 milioni di euro l’anno per tenere in piedi il polo di Arezzo, a fronte di 3,5 milioni di euro di contributi degli studenti (le tasse studentesche). Io credo che sia arrivato il momento di far pagare l’università aretina al territorio aretino, con risorse aretine. Il disegno di legge della Gelmini ci mette nelle condizioni di farlo. Facciamo la Scuola di Lettere di Arezzo, federata con l’ateneo senese, ma interamente pagata dal territorio aretino».

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Siena: risultati della prima votazione per l’elezione del rettore per il quadriennio 2010-2014

StemmaUnisiQuorum necessario: 542 voti. Silvano Focardi: 231 voti; Angelo Riccaboni: 281 voti; Antonio Vicino: 181 voti; Giovanni Minnucci: 22 voti. Schede bianche: 35; schede nulle: 33. La seconda votazione avrà luogo il 14 luglio 2010.

Hanno votato: 594 (su 761 aventi diritto al voto) Proff. ordinari e associati e studenti presenti nei Consigli di Facoltà. 258 (su 396 aventi diritto al voto) ricercatori e assistenti del ruolo ad esaurimento. 632 (su 1224 aventi diritto al voto) unità di personale tecnico ed amministrativo.