Titolo suggerito dalla politica dell’attuale amministrazione universitaria senese in merito a: piano di risanamento, offerta formativa, Poli didattici esterni, debiti fuori bilancio, composizione della commissione per le modifiche di Statuto, riorganizzazione clientelare degli uffici amministrativi, «preconsigli» di amministrazione, dismissione del patrimonio immobiliare. Di seguito una riflessione di Giovanni Marchesini sull’attuazione, appena iniziata, della riforma universitaria.
Atenei, riforma e registi vecchi (Corriere del Veneto, 11 marzo 2011)
Giovanni Marchesini. Se in un futuro più o meno prossimo vedremo un’università, generata dalla recente riforma, più competitiva e flessibile nel governare ricerca scientifica e formazione nello scenario del dopo crisi, dipenderà in larga misura dai registi cui verrà affidato il non facile compito di tradurre concretamente le norme contenute nella legge. Nonostante l’eco mediatica, una legge non sufficientemente innovativa: al legislatore sono mancati, infatti, il coraggio e una chiara visione degli obbiettivi. E tuttavia le opportunità che offre vanno colte con spirito costruttivo. Gli inaccettabili livelli di degenerazione raggiunti da tempo nella gestione degli atenei non offrono alternative: il nuovo va perseguito, nel bene e nel male, in ogni regione e in ogni ateneo, nonostante i forti vincoli centralisti che permangono. Sono numerosi tuttavia gli elementi che generano confusione. Vediamo un esempio.
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