Chiesto il commissariamento del Rettore, il cui operato rischia di ledere l’autorevolezza dell’Università di Siena e il ruolo istituzionale del Ministero

Qualcosa non funziona nel PdL senese. C’è il segretario cittadino che invita il rettore Riccaboni nella sede del partito per ascoltare dalla sua viva voce l’esposizione del piano di risanamento dell’ateneo più indebitato del Paese. Eppure, alcuni giorni prima (per la precisione il 26 febbraio) il senatore Pietro Paolo Amato aveva presentato una durissima interrogazione a risposta orale per chiedere al Ministro dell’Università e Ricerca «se, nel dovuto rispetto dell’indipendenza dell’Università degli Studi di Siena e nell’interesse esclusivo di tale Ente  – e secondo il principio di autotutela della pubblica amministrazione – non ritenga di valutare l’opportunità di procedere immediatamente ad un commissariamento del Rettore, il cui operato rischia di ledere, per via di una scarsa trasparenza in vicende di carattere procedurale, amministrativo ed economico-finanziario, non solo l’autorevolezza ma anche la già compromessa solidità economica dell’Università di Siena, nonché  il ruolo e le responsabilità istituzionali del Ministero quale erogatore del Fondo di finanziamento ordinario.» Di seguito il testo integrale dell’interrogazione parlamentare.

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