Ecco uno dei biglietti da visita con cui Siena si candida a capitale europea della cultura

Michela Scarpini. Non nascondo lo sconcerto quando dalla stampa ho appreso che si è autorizzata la realizzazione di nuovi appartamenti a ridosso di Palazzo dei Diavoli. Al di là dell’impatto visivo devastante che tali costruzioni determinano, celando completamente a chi proviene da nord uno degli scorci più interessanti di questo monumento, vorrei sottolineare i rischi, forse non ben considerati, che l’esecuzione di tale opera potrebbe comportare. Avendo, infatti, studiato approfonditamente la struttura del Palazzo e delle sue adiacenze, effettuato i rilievi fotografici e metrici della rete di cunicoli sotterranei e valutato la loro probabile confluenza nel sistema dei Bottini di Siena, non posso che essere preoccupata per la profonda alterazione di tutta la zona e per la stabilità stessa del complesso storico-monumentale. Sulla base di tutto questo sarebbe opportuno riconsiderare il progetto e valutare un diverso utilizzo dell’area in questione che costituisce un unicum con il Palazzo dei Diavoli. È un accorato invito che mi permetto di rivolgere alle competenti Autorità Comunali nonché alla Sovrintendenza di Siena per non perdere per l’ennesima volta una delle visuali più particolari della città.

Sezione Senese di Italia Nostra. In una Città che si candida a capitale europea della cultura, dove, per il colore di un intonaco o per modificare una finestra, il cittadino deve affrontare procedimenti burocratici a dir poco estenuanti e spesso fallimentari, il progetto per la costruzione di sei appartamenti a ridosso di un importante complesso monumentale ha prontamente ricevuto tutte le autorizzazioni.

4 Risposte

  1. Italia Mostra? Se è un lapsus è simpatico ed appropriato….

  2. Un lapsus! Ma il commento di Rabbi apre un capitolo immenso…

  3. Come si può sapere di più su questo ennesimo scempio?

  4. «Come si può sapere di più su questo ennesimo scempio?» Diamine

    Ecco il comunicato integrale della Sezione Senese di Italia Nostra sull’argomento.

    «Da alcuni giorni, a ridosso dello storico e imponente Palazzo dei Diavoli (lato nord-ovest), si sta predisponendo un cantiere per la realizzazione di un complesso edilizio residenziale di sei appartamenti; come si può vedere dal rendering disegnato sul cartello di cantiere, il Palazzo risulta assediato dalle nuove costruzioni, e il suo prospetto nord-ovest nascosto alla vista e coperto a semicerchio dai due piani fuori terra, fino all’altezza degli spioventi del tetto.

    La zona interessata è adiacente a quella conosciuta come “lottizzazione Bologna”, ormai satura, ubicata sul lato destro ascendente di via Strozzi; qui, da più di venti anni non venivano realizzate nuove costruzioni, e l’unico intervento recente era stato la sistemazione del campino di calcio di Marciano, con l’aggiunta di spogliatoi, peraltro non invasivi, di dimensioni e di altezza ridotte.

    Il Piano dei lavori triennali del Comune prevedeva la realizzazione di un camminamento, ovvero di un percorso pedonale che andava dall’ingresso della Novartis all’imbocco di Via Cappuccini, passando dietro al Palazzo; questo lasciava presupporre che lo spazio verde esistente potesse essere utilizzato dagli abitanti della zona come giardino pubblico, a disposizione dei ragazzi che frequentano il limitrofo impianto sportivo, dei bambini e degli anziani che hanno difficoltà a salire fino al boschetto in cima a Via Strozzi.

    A questo punto, però, il cartello affisso al cancello del cantiere, che indica un preciso numero di pratica edilizia, non lascia dubbi sul fatto che si sia cambiata idea sull’utilizzo di questo spazio verde.

    In una Città che si candida a capitale europea della cultura, dove, per il colore di un intonaco o per modificare una finestra, il cittadino deve affrontare procedimenti burocratici a dir poco estenuanti e spesso fallimentari, il progetto per la costruzione di sei appartamenti a ridosso di un importante complesso monumentale ha prontamente ricevuto tutte le autorizzazioni.

    Ma il fatto più sconcertante, è che un Ente come la Società di Esecutori di Pie Disposizioni, proprietaria dell’area e dello stesso Palazzo dei Diavoli, non abbia trovato di meglio che dare il via a un simile progetto, espressione di interessi prettamente commerciali, di certo non rispondenti a quelle che si presume debbano essere le nobili finalità di un Ente Morale, e ponendosi in contrasto con quella tutela indiretta dei monumenti, richiesta dal Codice dei Beni Culturali; lo spazio verde costituisce un unicum col Palazzo dei Diavoli, che altrimenti rimarrebbe affogato nel cemento.

    Ciò che soprattutto preoccupa, è la probabilità che gli scavi per le fondamenta e per il piano interrato vadano ad alterare, rischiando di comprometterne la stabilità, l’area su cui insistono il Palazzo dei Diavoli e le sue pertinenze, dove è ben nota la presenza nel sottosuolo di una rete di cunicoli e di uno dei più importanti “Bottini” di Siena con le sue derivazioni; presenza testimoniata e studiata approfonditamente negli anni 2000 dall’architetto Michela Scarpini (cfr. “Il Palazzo dei Diavoli a Siena”, editore Cantagalli, 2002).

    “Italia Nostra” si appella alle Autorità competenti affinché facciano prevalere il buon senso e l’amore per la Città, e si adoperino per bloccare la realizzazione di questo complesso edilizio a ridosso di un Monumento di indiscutibile valenza storica, architettonica e culturale, biglietto da visita per la Città e punto di riferimento per tutti i visitatori provenienti da Nord, da Firenze e dalla via Francigena».

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