Il rettore Riccaboni querela il professor Grasso
La redazione de ilcittadinoonline.it esprime solidarietà al docente
Redazione de “Il Cittadino online”. «E questi, detto tra noi, rappresenterebbero la schiera degli intellettuali. Di quelli che dovrebbero, sulla carta, avere una visione ampia, sollevata almeno di qualche metro dalla terra che noi miseri mortali calpestiamo ogni giorno… I docenti di questa un tempo illustre università tacciono. A parte qualche esempio di attivismo (vedi il professor Grasso contro cui l’Università è passata alle vie di fatto legali), regna un silenzio marziano. Il silenzio delle coscienze che sarebbe auspicabile non insegnare ai giovani». L’estratto dell’editoriale del 6 marzo scorso, a firma del direttore Raffaella Zelia Ruscitto riportava già la notizia. Il professor Giovanni Grasso è stato querelato dal rettore Angelo Riccaboni. Oggi (5 aprile) la notizia è passata su “Il Mondo”.
«Chi è Giovanni Grasso?» – scrive il settimanale che, precisa, non ha ancora avuto conferma dell’azione legale intrapresa ai danni del docente da parte del Rettore – «Ordinario di lungo corso a medicina, il docente da alcuni anni dà vita a un blog fatto di numeri, analisi, forum di discussione, controinformazione il cui titolo è chiaro: Il senso della misura (per una nuova università a Siena). Inutile dire quanto sia seguito, anche a livello nazionale, il sito che guarda, e non dal buco della serratura, l’ateneo più disastrato d’Italia. Quella malandata piccola Oxford dai bilanci in rosso, dove le assunzioni di personale con appoggi sindacali o professori con agganci politici erano all’ordine del giorno. Alcuni ex vertici sono oggi coinvolti in inchieste e processi. Un panorama non proprio idilliaco, di cui Grasso ha dato sempre conto. E preso spesso posizione contro rettori che si chiamavano Piero Tosi o Luigi Berlinguer. Insomma, gente con un certo standing. Perché la denuncia? Oggetto è un articolo di metà febbraio in cui Grasso chiedeva “l’interdizione di Riccaboni dalla carica”, dopo un suo ennesimo tentativo di negare quanto auspicato dai revisori dei conti: il commissariamento dell’ateneo. La mossa del magnifico appare improvvida. I conti a Siena sono ancora fuori controllo, il piano di risanamento sembra inefficace, le vendite di immobili sul binario morto. Non sarebbe meglio dare risposte a questa serie di problemi? Grasso non si fermerà nell’azione di denuncia. Anzi, potrebbe addirittura diventare la bandiera di quanti, studenti, ricercatori o professori, in tutte le 90 università d’Italia si battono ogni giorno per fare pulizia. Contro la casta dei baroni e i loro trucchi nei concorsi, i nepotismi, i magnifici sempre in proroga.»
Insomma, a dare come a ricevere queste notizie, prende, sinceramente, un certo sconforto. Le azioni legali, da parte di chi, in prima persona dovrebbe rispondere pubblicamente di quanto fatto a capo di una istituzione pubblica, divengono elemento di ulteriore indignazione. Mostrare i pugni, intimidire chi la pensa diversamente, o anche contrasta con durezza un operato ritenuto inadeguato o peggio eventualmente scorreto, è la via meno “opportuna” che un rappresentante di ente pubblico possa prendere. Perché, invece, non scegliere un confronto aperto, sui numeri, sulle vicende indicate, sui passaggi programmati, che punti alla chiarezza e alla trasparenza? Perchè non farsi muovere da un profondo senso di umiltà e valutare eventuali suggerimenti dati da chi, invece di genuflettersi al ruolo, ha il coraggio di indicare gli errori e, magari, proporre percorsi di risanamento dei bilanci “non correttamente considerati”?
La redazione de ilcittadinoonline.it esprime solidarietà al professor Giovanni Grasso, i cui contributi all’informazione sono stati spesso accolti nelle sue pagine e assicura il suo sostegno fattivo a diffondere gli esiti di questa azione giudiziaria.
Filed under: Commissariarla per salvarla, Diritti negati, Per riflettere, Quelli dell'uva puttanella | Tagged: Angelo Riccaboni, Giovanni Grasso, Il Cittadino Online, Querela per diffamazione, Raffaella Zelia Ruscitto, Redazione, Solidarietà a Grasso |
Caro prof. Grasso,
ho aspettato qualche giorno per esprimerle la mia solidarietà nella speranza di dover usare per questo altre parole. Purtoppo devo constatare che, sia i suoi colleghi sia i miei, fortemente contrari al sistema di gestione dell’Ateneo che stanno attuando il Rettore e il Direttore Amministrativo, si guardano bene dall’esporsi per manifestare il loro dissenso. Li conosciamo, li abbiamo ascoltati e quindi era lecito pensare che fosse giunto il momento di uscire allo scoperto altrimenti è inutile stare a far polemiche sterili.
Non si è capito che il proprio “orticello”, a cui teniamo tanto, fa parte di un sistema che sta crollando? Cosa vogliamo cambiare se le persone sono sempre protese al raggiungimento dei soliti obiettivi miranti esclusivamente al tornaconto personale?
Vai, combatti ed accerchia la foresta!
Non sarebbe l’ora che si avesse il coraggio delle proprie idee mettendoci nome, cognome e faccia?
Lei lo fa da sempre. Si può essere d’accordo o no con ciò che scrive nel suo blog ma ciò che mi ha sempre disturbato in questo modo di dibattere è stato l’anonimato dietro il quale si celano molti.
Comunque, nonostante la delusione, continuiamo a combattere per ciò in cui crediamo.
Come dico sempre: “la morte ci deve trovare vivi!”
I miei più sentiti auguri Professore!
Daniela Orazioli
Ugl-Intesa Università e Ricerca
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