Rabbi Jaqov Jizchaq. Ancora sui disfattisti (ossia coloro che subiscono le conseguenze dei misfatti degli ottimisti e da questi ultimi, per giunta, vengono fatti segno di anatema per il fatto di non esserne contenti):
«Gli scrittori che hanno un obiettivo, non fosse che un ritorno ai princìpi che ci vengono dal passato, quindi eterni, devono sempre sbarazzare il terreno. Perciò chiunque posi la sua pietra nel campo delle idee, chiunque segnali un abuso, chiunque denunci il cattivo per farlo individuare, questi potrebbe essere considerato immorale. Essere accusato d’immoralità, cosa che accade di frequente allo scrittore coraggioso, è l’ultima cosa che resta quando non si trova più nulla da dire a un poeta. Se i vostri quadri sono genuini, se lavorando giorno e notte riuscite a scrivere nella lingua più difficile del mondo, vi accuseranno di essere immorale. Socrate era immorale, Gesù Cristo era immorale. Entrambi furono perseguitati nel nome delle Società che rivoluzionavano o cercavano di riformare. Quando si vuole uccidere qualcuno, lo si taccia d’immoralità. Questa manovra, ben nota ai partiti, è la vergogna di tutti quelli che ne fanno uso.» (Honoré de Balzac, Premessa a “La Commedia Umana”)
….naturalmente non possiamo vanagloriosamente considerarci scrittori, se non per il fatto che materialmente scriviamo, comunicando per iscritto le nostre opinioni. Tuttavia il ragionamento di Balzac si confà a chiunque esprima, con ogni mezzo, pensieri controcorrente, e venga perciò stesso sovente apostrofato – in una società che è adusa alle ubriacature totalitarie – come disfattista.
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[…] Tra Balzac e Barzanti su propaganda e post–verità sull’Università di Siena […]
…. qualcuno dovrà pure ragionare su questa vistosa contraddizione:
(1) “UNIVERSITÀ DI SIENA AL TOP: AL SESTO POSTO TRA GLI ATENEI ITALIANI.
Università di Siena al top: al sesto posto tra gli atenei italiani
La classifica stilata dal Sole 24 Ore premia la qualità della didattica e della ricerca: al 20imo gradino troviamo l’Università di Firenze e al 25imo quella di Pisa” http://www.intoscana.it/site/it/universita/articolo/Universita-di-Siena-al-top-al-sesto-posto-tra-gli-atenei-italiani/
(2) “Dati ufficiali FFO premiale: Messina +37%, Catanzaro +33%, Milano Statale -9%, Udine -14%, Siena -39%” http://www.roars.it/online/dati-ufficiali-ffo-premiale-messina-37-catanzaro-33-milano-statale-9-udine-14-siena-39/
«L’ateneo della ministra uscente, che ne fu rettrice dal 2004 al 2013, passa in testa a tutti con un’accelerazione bruciante che gli ha permesso di migliorare la propria quota premiale da 970 mila a più di 2 milioni di euro, il 115% in più rispetto all’anno prima. E per una sorta di contrappasso, la sede più penalizzata è quella di Siena: meno 39%.» http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/16/universita-come-non-si-premia-il-merito-negli-atenei-italiani/3319076/
Sei al top, e per premiarti (il “fondo premiale”) ti bastonano sodo sodo? Probabilmente c’è poco da fidarsi sia dell’ANVUR che del Sole 24 Ore. Tuttavia, e non per essere venali, tocca prendere atto del fatto che i soldi te li dà il MIUR, e non il Sole 24 Ore; il che induce a considerare con maggior preoccupazione la valutazione dell’ANVUR, e questo non significa essere disfattisti.
Censis, Il Sole 24ore ecc. sono ottimi veicoli pubblicitari per le università meglio classificate, nulla di più e nulla di meno.
L’ Anvur vedremo tra una decina di anni le vere intenzioni…