Rabbi Jaqov Jizchaq. Leggo con piacere, ma anche con notevole sorpresa questa notizia da “Il Cittadino”: «La Facoltà di Lettere dell’ateneo senese è tra le migliori al mondo.» La QS World University Rankings registra in generale un balzo delle università italiane, dalla Sapienza al Politecnico di Milano. L’ateneo romano è il migliore al mondo in Scienze dell’Antichità, superando Cambridge (seconda) Oxford (terza) e Harvard (quinta). Mizzica! Che a Roma siano esperti di antichità romane non sorprende. Il Politecnico, secondo questa classifica, risulta ai vertici per varie branche dell’ingegneria e questo è già più interessante. Forse, semplicemente, gli atenei hanno mangiato la foglia e cominciano a capire come farsi riconoscere ciò che già posseggono. Spiccano anche Bologna, Pisa e Padova. Ma è la stessa Pisa, recentemente punita dal palio dei dipartimenti? C’è qualcosa che non quadra in questo incessante certame fra atenei.
Soddisfazione per Siena, perché la buona novella pone un argine alla diceria che le materie “umanitarie” siano sinonimo di dequalificazione a prescindere. Soddisfazione e sorpresa. Sorpresa, soprattutto perché la “Facoltà di Lettere” non esiste più da anni, quindi, forse, il giornalista voleva dire un’altra cosa. Bisogna infatti condurre una accurata ricerca per capire in quali dipartimenti, monadi diverse del tutto indipendenti l’una dall’altra, senza alcuna struttura di coordinamento come furono le defunte “facoltà”, siano finiti gli insegnamenti menzionati nell’articolo, anche se poi magari vengono ospitati negli stessi curricula di corsi di studio erogati da questo o da quello. Lo stesso è successo a Medicina e a Scienze, e ancora c’è chi parla di “Facoltà di Medicina”, “Facoltà di Scienze”, “Facoltà di Lettere” in una specie di danza delle ombre in cui si agitano fantasmi di entità decedute. È così dopo l’ultima riforma, che ha soppresso le “Facoltà”.
La soppressione delle Facoltà non è un fatto meramente nominale. È come se i giornali continuassero a chiamare Mattarella il “re d’Italia”. Quanto ciò che è accaduto sia implausibile lo testimonia, appunto, l’incredulità dei giornali, che continuano a parlare di cose che non esistono più come se esistessero ancora. Semmai, ci sarebbe da chiedersi che senso ha tutto questo, qual è stato il risparmio effettivo, l’incremento di efficienza, quale plausibilità scientifica abbiano le strutture che sono subentrate, sebbene in tempi di cieca e burocratica sottomissione, a chiedersi il senso delle cose si rischi l’ostracismo. È diventato costume obbedir tacendo, come nell’Arma, e il ghigno supponente ha rimpiazzato la dialettica delle idee. Ma in fondo anche l’attuale re d’Italia è fra i migliori al mondo e quello morto è il miglior nemico.
Filed under: Per riflettere, Quelli dell'uva puttanella | Tagged: Abolizione dei Dipartimenti, Ateneo senese, Facoltà di Lettere, QS World University Rankings, Rabbi Jaqov Jizchaq |
[…] La Facoltà di Lettere dell’ateneo senese è tra le migliori al mondo, come lo è l’attuale re … […]
PS. L’Ateneo romano [La Sapienza] supera Cambridge (seconda) Oxford (terza) e Harvard (quinta), entrando tra le top 10 per Archeologia (al nono posto). Inoltre, si piazza tra le Top 50 al mondo anche per Scienze Archivistiche e Librarie (33esima), Fisica e Astronomia (39esima) e Scienze Naturali (50esima). Tra le Università italiane in classifica c’è anche il Politecnico di Milano che conquista il quinto posto al mondo in Design, e il nono posto in Architettura e in Ingegneria Civile e Ambientale. Inoltre, sale al 17esimo posto in Ingegneria Meccanica e ottiene lo stesso risultato per la macro area di studio Ingegneria e Tecnologia. Polimi ottiene altri due piazzamenti tra le Top-50: 35esimo per Ingegneria Elettronica e 44esimo per Informatica.
L’unica altra italiana tra le Top-10 al mondo è l’Università Bocconi, che sale al decimo posto in Business & Management, una tra le discipline più competitive. Inoltre, Bocconi guadagna sei posizioni in Scienze Sociali e Management, piazzandosi all’11esimo posto, quattro in Contabilità e Finanza, dove sale al 29esimo posto e mantiene il 16esimo posto nella classifica mondiale di Economia.
L’Università di Bologna (UNIBO) è presente nella Top 100 più di ogni altra università italiana, posizionandosi in questo range in 25 discipline, quattro in più rispetto al 2017. L’Università degli Studi di Pisa ottiene il 12esimo posto in Scienze dell’Antichità, seguita da Università degli Studi di Roma – Tor Vergata al 13esimo. Per entrambe, questo risultato è il più alto mai ottenuto in questa classifica e lo stesso vale per l’Università degli Studi di Pavia (UNIPV), che si posiziona al 30esimo posto, Scuola Normale Superiore di Pisa (40esimo) e l’Università degli Studi di Siena (50esimo) in questa disciplina, inclusa per la prima volta quest’anno, in cui l’Italia eccelle e domina.
L’Università degli Studi di Napoli Federico II, invece, è l’unico ateneo del sud Italia tra i primi cento al mondo in una disciplina. L’eccellenza della più importante università partenopea si esprime al massimo nell’Ingegneria Civile e Ambientale (51-100) in questa classifica.http://www.lavocesociale.it/riscatto-delle-universita-italiane-nella-top-ten-mondiale/
IL CIUCO DI MELESECCHE (da ROARS)
– Povero me, povera la mia famiglia! – gridava singhiozzando Melesecche sul corpo allampanato del suo ciuco che giaceva stecchito attraverso alla stalla.
– Che ho fatto io di male in questo mondo, – continuava Melesecche, – per essere perseguitato dalla sventura con tanto accanimento? Eccola lì quella bestia impagabile! Eccola lì la mia speranza, il mio sostegno, il pane per i miei disgraziati figliuoli! Un monte d’ossa e di pelle, senza movimento e senza calore! E Dio solo sa se per avvezzarlo bene avevo adoperato pazienza e fatiche. Trovatelo, se vi riesce, trovatelo un altro ciuco che si pigli di sotto gamba, come se le pigliava lui, some da slombare un manzo. Le bastonate pareva che fossero la sua consolazione; il sole dell’agosto se lo godeva come un rinfresco; i ghiacci dell’inverno lo riscaldavano tutto; la pioggia, la grandine e la neve s’era abituato a succhiarsele come una benedizione del cielo… E ora… in questi ultimi giorni, sul più bello… quando gli avevo anche insegnato… – E qui Melesecche s’interruppe per abbandonarsi a uno scoppio di pianto disperato.
– Che v’era riuscito d’insegnargli in questi ultimi giorni, Melesecche? – gli domandò lo scortichino che era venuto per pigliare la pelle dell’asino.
– Lo avevo avvezzato a non aver più bisogno di mangiare!
– Non mi burlate!
– No, no, non vi dico altro che la santa verità. Cominciai tre mesi addietro, per la festa di Sant’Antonio, a diminuirgli la sua razione e, giù giù, adagio adagio, l’avevo condotto… dove l’avevo condotto. Sissignore, ora che da tre giorni mi campava veramente bene senza più sentire il bisogno del cibo… Sissignore! Quel destino infame che non ha voluto mai darmi un’ora di pace, gli salta addosso e me l’ammazza!
Lo scortichino che aveva già cominciato a cavare la pelle all’asino posò il coltello, alzò la testa, guardò in viso Melesecche, ed esclamò, fingendosi commosso:
– Il destino, il destino! Tanti tanti, ne ho conosciuti dei ciuchi, e tutti a cotesta maniera! Appena avvezzati a star senza mangiare, hanno fatto come fareste voi: dopo quattro giorni, alla più lunga, sono morti!
Renato Fucini.
Il Censis premia L’Università di Siena: è il miglior ateneo statale (Il Cittadino)
Università: il corso di laurea aretino è secondo in Italia, davanti c’è solo la Sapienza (https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/universit%C3%A0-il-corso-di-laurea-aretino-%C3%A8-secondo-in-italia-davanti-c-%C3%A8-solo-la-sapienza-1.4017083)
L’Università di Siena è il miglior ateneo in Italia, eccellenti i corsi ad Arezzo (La Nazione)
Classifica delle Università. Siena è regina d’Italia, bene anche Firenze e Pisa (http://www.agenziaimpress.it/in-evidenza/classifica-delle-universita-siena-regina-ditalia-bene-anche-firenze-pisa/ )
L’Università di Siena 4° in Europa per Times Higher Education http://www.ilcittadinoonline.it/cronaca/siena-cronaca/luniversita-siena-4-europa-per-times-higher-education
Classifica atenei statali medi e piccoli: primi posti per Siena e Camerino (https://www.skuola.net/orientamento-universitario/censis-2018-classifica-universita.html)
Visto che ci sono alcuni politici senesi e qualche blogger che continuano a parlare della città in toni catastrofici mettendo nel sacco delle corbellerie anche lo stato del nostro Ateneo, ecco che giunge a fagiolo la classifica stilata come ogni anno dal Censis (https://www.oksiena.it/news/block-notes-sua-eccellenza-luniversit%C3%80-di-siena-050718224214.html)
*****************************************************************
…..gaudemus, ma perché brandire queste classifiche per dire che tutto va bene madama la marchesa?? A parte il titolo “Quarta in Europa”, cioè immediatamente dopo Oxford, Cambridge e La Sorbonne (sesquipedale “corbelleria” palesemente, quanto ovviamente, fasulla: in Europa, secondo Times Education, Siena staziona tra il 51° e il 75° posto, che, a scanso di equivoci, è già un risultato molto incoraggiante!), la domanda è a chi serva tanta piaggeria. Singolare l’ultimo articolo citato, dal quale si evince che sugli elevati standard qualitativi della ricerca e della didattica erogata all’università (quella che ancora ha la possibilità di essere erogata), non ha evidentemente alcuna influenza l’opera di chi quei risultati scientifici e didattici li ha prodotti, se vile disfattista che non ritiene di vivere nel migliore dei mondi possibili. Né è chiaro perché il gramsciano “pessimismo della ragione” dovrebbe risultare offensivo (“che sempre allegri bisogna stare, il nostro piangere fa male al Re”). Evidentemente solo chi si astiene da ogni forma di pensiero, o aderisce al Pensiero Unico, prêt-à-porter è da considerare un buon cittadino e un docente con elevati H-index, da leggere come “indice di ottimismo”. Però sarebbe interessante sapere:
1. Quali sono le “corbellerie” divulgate da questo blog, dove mi pare di constatare lo sforzo di sostenere ogni argomento con dati pubblicamente accessibili e facilmente verificabili, lontano dallo stupidario quotidiano dei luoghi comuni. La prima “corbelleria”, ovvero il primo dato allarmante è la sparizione di quasi il 40% del corpo docente di ruolo a casaccio (ad oggi risultano 664 professori confermati, a fronte degli oltre 1000 che furono http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/vis_docenti.php), con interi settori non esattamente trascurabili entrati in crisi: una metamorfosi dell’ateneo ancora in corso e dell’approdo incerto e un problema che impone di tenere ben vigile l’attenzione, anziché bamboleggiarsi con le classifiche del CENSIS.
2. Perché tali presunte “corbellerie” le si attribuisce ad una non meglio precisata “destra”, e se uno “de sinistra” dovrebbe per caso essere contento di quello che è successo a Siena, non nutrire alcuna riserva sull’applicazione della riforma Gelmini, non covare alcuna preoccupazione, soprattutto se nella bufera ci si è trovato in mezzo, dalla parte di chi ha dato più che ricevere (ci sarebbe anche da chiedersi quanto “de sinistra” sia certa gente, ma transeat…). A forza di dire che “tutto va bene”, il centrosinistra è stato estromesso dalla guida del comune, non ad opera dei marziani, bensì dei cittadini che evidentemente non ne erano convinti;
3. Se chi in questo ateneo ha contribuito, in un decennio di pesante difficoltà, a quei successi didattici e scientifici di cui la politica, distorcendoli, subito si appropria, ha diritto o no, non considerandosi un minus habens bisognoso di tutela, di esprimersi sui problemi e sulle scelte culturali ed organizzative che lo/la riguardano in modo diretto e sulle quali ha sufficiente competenza per discuterne sensatamente, senza ricevere minacce ed ostracismi;
4. Perché ogni tentativo di pubblica e civile discussione nel merito (cioè senza brandire astratte “classifiche” distrattamente leggiucchiate o vacui ideologismi) debba essere sempre soffocato da una nube tossica di livore fazioso, o tacciato di empietà, se si discosta dal Pensiero Unico delle gazzette, fatto di assolute banalità o di asfissiante demagogia.
5. Se in definitiva ogni tentativo di interlocuzione dialettica debba essere considerato un reato di lesa maestà, tanto da essere additati come sospetti (con ciò che ne consegue). Il “così è se vi pare”, oppure “zitto e mangia”, non si addicono all’istituzione universitaria: “vogliamo che sia la palestra di cittadinanza voluta dai Costituenti, o un vivaio di servi armati di burocratiche “competenze”?”, si chiede Salvatore Settis http://www.gildapadova.it/web/wp-content/uploads/2018/07/ilfattosettis.pdf
Paventando dunque di vedere a breve Zelig-Salvini che si fa un selfie anche dalle finestre del rettorato, o la Meloni che reclama l’uso della tortura durante gli esami, mi domando se non sarebbe il caso di assumere un atteggiamento meno infantilmente demagogico. Ma oggi brindiamo e attacchiamoci al CENSIS http://www.censis.it/5?shadow_evento=121200, felici che tutti i problemi di cui si è cercato qui di discutere, a Siena siano solo l’incubo di qualche “blogge”.
P.S. Involontariamente sarcastico (in cauda venenum) quel: “bene anche Firenze e Pisa”. Sembra anzi che Pisa e Firenze si accingano ad essere annesse a Siena.
“L’ottimismo comporta pur sempre una certa dose di infatuazione, e l’uomo di ragione non dovrebbe essere infatuato.”
Norberto Bobbio