Aldo Ferrara. È di questa mattina una e-mail con la quale si smentiscono altre candidature per la Presidenza della Facoltà di Medicina, oltre quella del Preside uscente Alberto Auteri. Ci avviamo dunque ad una elezione “bulgara”? Alcuni di noi sperano di no, sperano invece che ci sia almeno una candidatura diversa, non foss’altro che per il rispetto delle regole democratiche e per una proposta alternativa. Il tempo delle proposizioni bulgare ed autoreferenziate è finito da un pezzo, così come è finita da un pezzo la paura di parlare, di farsi sentire e di far sentire le voci di protesta per comportamenti non sempre all’insegna delle regole e del rispetto di tutti.
Si faccia dunque avanti un’altra candidatura di rilievo, autorevole che possa sviluppare un progetto di rinascita della Facoltà che, altrimenti, rischia di morire sopraffatta dai tanti problemi irrisolti. Qualche esempio:
a) i contenziosi giudiziari, in aumento crescente e che sono espressivi di un disagio per i diritti negati, non sono mai portati all’evidenza della Facoltà, quasi si dovessero nascondere le magagne;
b) i contenziosi sindacali che vanno ben al di là delle questioni remunerative;
c) la programmazione didattica e dei relativi ruoli esula dalle reali esigenze della Facoltà e degli studenti ed è sempre, o quasi, creata su misura per soddisfare esigenze particolari o di settore;
d) data l’esperienza pregressa, vanno riqualificati e rivisitati i criteri della convenzione con l’azienda ospedaliera, per soddisfare davvero le esigenze sanitarie del territorio.
Il non aver avuto rilievo nella recente elezione del Rettore dimostra mancanza di forza e incapacità di coagulazione ed evidenzia la necessità di un tessuto di compattezza e di sinergia. Così, se mai nessuno volesse farsi avanti con una candidatura, beh, nel segreto dell’urna, venga fuori un tentativo di coagulazione, fosse anche una scheda bianca.
Pubblicato da: il Cittadino Oggi e Corriere di Siena
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