UN BELL’ESEMPIO DEL NOSTRO MONDO ACCADEMICO E DELLA SUA CORRETTEZZA
A Siena c’è il “Buongoverno” (Ambrogio Lorenzetti, 1338 circa, nel Palazzo comunale), un affresco molto noto perché è la prima raffigurazione di un governo borghese e laico nella storia occidentale con tanto di programma. Vi è poi conservato anche il “Costituto volgarizzato del 1309-10”, uno degli statuti della città, cioè dei codici di leggi locali, redatto quando governava ancora la stessa élite al governo 30 anni dopo; fu il periodo più florido di Siena dal punto di vista artistico e politico.
Ora il Comune, tramite il suo assessore prof. Marcello Flores D’Arcais ha deciso di festeggiare e l’uno e l’altro, ma il programma “Alla ricerca del Buongoverno”, a fine settembre, si è trasformato in una passerella per amici del “regime” senza rapporto con l’epoca storica dell’affresco, tanto che le Liste Civiche Senesi hanno avuto il destro per organizzare un incontro per spiegare almeno che cosa quel governo abbia significato sul piano storico. In più Flores D’Arcais ha in programma di spendere mezzo milione d’euro in attività varie sul “Costituto” senza neppure consultare il massimo esperto in argomento, il prof. Ascheri, discriminato perché esponente delle liste civiche che si oppongono all’attuale malgoverno cittadino. Il fatto ha dato luogo ad un’interrogazione del consigliere Marco Falorni in Comune, cui l’assessore ha risposto ammettendo palesemente la discriminazione.
Purtroppo per lui, come si sa in Italia e all’estero, Mario Ascheri, il ligure-senese docente a Roma Tre al centro della discriminazione, è da decenni che studia la storia della città e in particolare proprio queste testimonianze politico-istituzionali, anche alla base del suo recente “Le città-Stato” (il Mulino, Bologna): lui, per primo, ha segnalato che il “Costituto” è il primo statuto in italiano di una città, il primo testo in italiano della portata (quantitativamente) della Divina Commedia.
Altri articoli e commenti sull’argomento:
− Su “Buongoverno” e “Costituto” senesi silenzio totale nei media locali: 19 ottobre 2007.
− Clamorosi sviluppi dell’affaire Costituto/Ascheri: il sindaco di Siena dimissiona l’accademico dei Lincei! 23 ottobre 2007.
− A Rutelli l’ultima parola sull’affaire Costituto/Ascheri: 7 novembre 2007.
− Autorevoli storici sognano il “Buongoverno”, nell’indifferenza di media e studiosi senesi: 19 dicembre 2007.
− Cultura alla senese: 24 dicembre 2007.
− La deliberata esclusione di uno studioso con competenze specifiche da un comitato è negazione della sua personalità scientifica: 2 gennaio 2008.
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Caro Giovanni,
ti ringrazio molto! Sono stato subito avvertito da uno dei tuoi fedeli lettori. Complimenti per la precisione dei dati e l’equilibrio della spiegazione. Sto facendo circolare la questione in Italia e all’estero e chi lo consentirà avrà il suo commento caricato nel blog di liberasiena.it, che cercherà di seguire le richieste. La tua sede sarà l’altra sede, immagino più accademica.
La cosa più dolorosa non è stato essere colpiti nella propria dignità professionale – decenni di lavoro, credetemi intensi -, ma esser stati costretti a divulgare la cosa tra i colleghi, e necessariamente alcuni anche stranieri, che si occupano di queste cose e che non possono credere a un tale livello di faziosa inciviltà (non medievale, però, perché quell’età sapeva riconoscere i meriti, le competenze, anche se poi era talvolta durissimo sul piano dei diritti politici).
Malignamente, confesso, preciso subito, perciò, che l’assessore in argomento non è senese (e questo è vero anche per me, quanto all’origine), ma in più (pare) di formazione fiorentina…Lo scontro continua, quindi, e se credeva (lui e il suo sponsor) di bloccarmi, ha ottenuto solo l’effetto contrario. Voi lo sapete vero, che va a finire così con quelli di Libera Siena? Vostro
Mario Ascheri
Caro Mario, la cosa non può restare circoscritta in sede locale, occorre il coinvolgimento della stampa nazionale. Intanto è necessario che la tavola rotonda “I tempi del Buongoverno” (lunedì 24 settembre, ore 17, nella Sala delle Lupe del Palazzo pubblico, Piazza del Campo, 1), che vedrà la tua partecipazione e quella di Paolo Brogini, Donatella Ciampoli, Alberto Cornice e Paolo Nardi, abbia un buon successo di pubblico. A lunedì.
Giovannni Grasso
Non parliamo di discriminazioni… Ne so qualcosa… I cordoni sanitari… la cacciata dai concorsi dove solo gli “amici” e i “compagni” (magari privi di laurea) han diritto di passare e di sminestrare milioni, di piazzare la ganza e il ganzo…
Il prof. Ascheri ha fatto molto per la cultura a Siena e mi dispiace sinceramente che venga colpito per le sue idee (ma mica è un fascista!!!). Benché colpito da un male inesorabile sono vicino a Mario Ascheri e a quanti lottano per la libertà e la democrazia, contro i regimi.
L’ha detto anche il Caruso del Prc: mica siamo nella Romania di Ceausescu no!?
… O invece si!?
È stato promosso un convegno sull’età del “Buongoverno” a Siena (fine Duecento-metà Trecento) (l’età dell’oro di Siena?) (24 settembre alle ore 17, Sala delle Lupe del Palazzo Comunale), per stimolare un momento di riflessione per tutta la cittadinanza su un periodo fondamentale di storia senese partendo dalle relazioni non di politici, ma di studiosi specificamente competenti in argomento, chiamati per le loro conoscenze storiche e non per le loro preferenze politiche.
L’incontro ci sembra tanto più necessario ora che è stato diffuso il programma “Alla ricerca del Buongoverno” predisposto dalla giunta comunale, che prevede un fitto e costoso itinerario (ben 200mila euro) di spettacoli e dibattiti ma paradossalmente nessun esame dell’affresco del Lorenzetti e del periodo storico in cui egli operò; peraltro, anche senza alcun coinvolgimento delle componenti culturali e politiche da noi rappresentate, con scarsa attenzione quindi proprio alla “concordia” cui il Buongoverno dovrebbe ispirarsi secondo il celebre affresco.
Le Liste Civiche Senesi
Scusate, passavo di qui, ho visto che si parlava di qualcosa che avevo già notato da me (il famigerato fotomontaggio) e ho letto i commenti. La mia curiosità riguardava un passo del commento del Sig. Fedeli:
“Il prof. Ascheri ha fatto molto per la cultura a Siena e mi dispiace sinceramente che venga colpito per le sue idee (ma mica è un fascista!!!)”.
Ne devo concludere che se invece lo fosse stato (fascista, intendo) allora lo si sarebbe potuto colpire allegramente col plauso delle moltitudini? Ho capito male?
Le argomentazioni di Orazio Pecci non fanno una piega: non si può certo colpire qualcuno per le idee che manifesta. Non credo che il Dott. Fedeli volesse dire questo, ma, effettivamente, l’espressione usata porta a queste conclusioni.
Per quanto riguarda il fotomontaggio, è politicamente più utile, in questo momento, taroccare la Securitas dell’affresco di Ambrogio Lorenzetti, sostituendo la forca con un albero che assomiglia alla “quercia”.
Giovanni Grasso
Non volevo dire che le idee debbano essere colpite, anche se la Costituzione vieta la ricostituzione del partito fascista (il partito di mio padre). Intendevo dire che il prof. Ascheri non dà, mi pare, ALIBI ai soliti noti “postcomunisti” che da 50 ANNI detengono il potere a Siena e non solo. Ora penso che il mio pensiero sia assai chiaro.
Dott. Fedeli
Dalla “MAILING LIST NAZIONALE DEGLI STORICI MODERNI ITALIANI”
il commento di Marina Cavallera, una storica moderna della Stale di Milano
Mi pare che la vicenda di cui è stato vittima il professor Mario Ascheri non costituisca altro che la punta di un iceberg. Al di là degli aspetti più schiettamente politici in merito ai quali non è mia intenzione entrare, quello che colpisce e accomuna questa vicenda a tante altre in Italia è il fatto di una totale ignoranza; del non riconoscimento delle competenze di uno storico e delle sue capacità professionali.
È chiaro che l’uso della storia ha ormai assunto un senso esclusivamente politico e fortemente legato alle logiche clientelari. La questione è che mentre chi svolge seriamente e onestamente una professione che a mio avviso ha la medesima dignità di quella di qualsiasi altro professionista, fosse questi chimico o chirurgo ingegnere o fisico, lo storico in Italia non ha un centesimo di finanziamento e deve arrabattarsi per riuscire a portare a termine le proprie ricerche. Tutti noi sappiamo che esistono spazi comunali, provinciali, regionali e nazionali in cui si ritiene che la costruzione del nostro futuro possa totalmente prescindere dalla conoscenza del nostro passato, in cui raccontare quattro storielle orientate ad hoc in base alle finalità di una politica dell’improvvisazione possa essere una operazione innocua nella chirurgia stessa della sua azione. Quindi perché non affidare l’analisi storica al parrucchiere del paese o al pensionato ormai senza più impegni di lavoro? Pur non volendo negare alcuna stima e dignità personale a tali soggetti mi pare evidente che il mondo della politica e della pubblica amministrazione manchi della più elementare consapevolezza di ruoli, scopi e obiettivi della ricerca storica.
La costruzione di una edilizia dello Stato che non ha bisogno di fondamenta, una chimica di nuovi apparati che rischia di scoppiare, sono gli effetti evidenti della svalutazione generale della storia laddove si dimentica che la cultura europea con tutte le sue caratteristiche (in negativo ma anche in positivo) ha proprio la storia a suo fondamento e che da questa parte l’idea di progresso e di miglioramento continuo della società.
Con tutta la mia solidarietà al professor Ascheri
Marina Cavallera
Non la conosco, la Cavallera, ma mi pare abbia detto cose egregie, che non fanno una grinza. Siamo ridotti a questo. …E non c’è più neppure l’Arte dei Barbieri…son rimaste le forbici di marmo alla Costarella…
fedeli
LA CASTA SI DA’ ALLE FESTE E INTANTO TAROCCA L’ARTE SENESE
In tempi in cui la classe politica italiana è accusata (forse a ragione?) di essere una “casta”, la classe politica senese trova giusto autocelebrarsi, con spese degne delle cene di Eliogabalo, strumentalizzando ampiamente l’ignaro Ambrogio Lorenzetti (che forse si starà rivoltando nella tomba) ed il suo celebre affresco del Buongoverno.
In tempi in cui la sicurezza a Siena sta diventando sempre più un problema (se non un’emergenza…), tanto che le Liste Civiche ci faranno un convegno apposito il prossimo 5 ottobre, la classe politica dirigente senese trova giusto prendere l’allegoria della “Securitas”, dall’affresco lorenzettiano, come logo del suo presunto buongoverno.
Non poteva mancare, ovviamente, l’ennesima strumentalizzazione. Infatti, mentre nell’affresco la Securitas regge in mano una forca da cui pende un impiccato, segno della severità della legge, quando necessario, la brigata spendereccia nostrana crede giusto taroccare il dipinto, e renderlo più politicamente corretto. Infatti, in mano alla Securitas viene posto un alberello, che giustamente è stato definito un incrocio fra un ulivo e una quercia. Comunque, sicuramente un tarocco.
Il tutto, naturalmente, senza alcuna volontà di strumentalizzare niente …
Liste Civiche Senesi
La mailing list degli storici moderni italiani ha ricevuto il seguente messaggio:
«(…) Segnalo per completezza che la kermesse sul ‘Buongoverno’ attualmente in corso a Siena (10 gg. di teatro, dibattiti ecc. senza alcuna contestualizzazione del Buongoverno lorenzettiano!) con inviti (e esclusioni) molto mirati (ottica PD) di un’infinita schiera di giornalisti, politici e politologi avviene all’insegna della falsificazione, assai significativa, di un particolare degli ‘Effetti in campagna’. La ‘Securitas’ ha perduto tale esplicita designazione e invece della forca con l’impiccato regge una … quercia!
Il Buongoverno oggi non può essere assicurato che sotto quell’insegna: non sembra suggerirlo questo messaggio? Ma sono possibili letture più sottili, tipo: noi sappiamo manipolare qualsiasi realtà…venite con noi che siamo i più bravi a ‘usare’ anche l’arte!
Rimane da chiedersi, comunque, chi può tutelare le opere d’arte dalla stupidità e dalla faziosità. Il diritto d’autore storico esiste?»
Mario Ascheri
Caro Mario,
non c’è più nulla da fare: se non forse ammettere che la nostra generazione, quella dei sessanta-settantenni, ha sbagliato tutto abdicando sistematicamente ai suoi principi. Ora siamo in un paese, e in un mondo, che non ha più morale, dove conta solo l’avere e l’apparire, dove ciascuno pensa solo a se stesso, dove non si ha più rispetto di nulla e di nessuno.
Tu sei stato comunista, come tanti: dove sono andati
a finire i vostri ideali di giustizia e d’uguaglianza, il vostro umanitarismo, il vostro interesse per il progresso del sapere comunitario?
Io sono stato fascista, come tanti: dove sono andati a
finire il nostro senso dello stato, il nostro spirito di abnegazione per la comunità nazionale, le nostre aspirazioni di moralizzazione della vita pubblica?
Nulla. Televisione, palmari, telefonini, isole dei famosi: e intanto la bolla d’aria del “danaro finanziario” cresce nel mondo, rischia di scoppiarci in faccia e di trascinarci tutti in una nuova crisi del ‘29; quattro quinti del mondo muoiono di fame e i bambini africani nati con l’AIDS non possono curarsi perchè le multinazionali tengono alti i prezzi dei brevetti farmaceutici. Che fa la gente? Se ne frega, non lo sa, si lascia addormentare dai Vespa e dai Costanzo. E si parla con tranquillità di guerra all’Iran, “potenza nucleare” che ha chiesto solo di poter sviluppare un modesto nucleare a fini civili e gli ci vorrà almeno dieci anni per metterlo a punto. Si parla di guerra come niente fosse. E si parla di difendere l’Occidente e la civiltà cristiana. Sono questi? Allora mi faccio cinese.
Saluti.
Franco Cardini, Istituto di Scienze Umane (SUM), Firenze
da: http://www.liberasiena.it/wordpress/?p=77#comment-11430
Caro Mario,
non mi meraviglia la disinvolta disonestà e la corruzione politica imperante nel governo di centro-sinistra, a livello nazionale e locale, il danaro arrivato a pioggia agli enti locali è stato in genere speso male, o molto male, per premiare iniziative di basso profilo, ogni piccolo paese ha voluto scrivere la propria storia, scavare il proprio sito archeologico, per aggregarvi la propria “fiera del peperone”, come direbbe il nostro amico Beppe Sergi, e alla ricerca di una propria identità, di un posto alla ribalta della politica, come dico io: perché sono voti e voti di base. Su tutti i muri di Pisa è scritto che la ‘Cultura’ è monopolio della sinistra, e tu che sei uomo di sinistra sei giustamente e, perdonami, ingenuamente scandalizzato. L’unica logica seguita, quale che sia il colore dei governi, è quella di partito. Così, mentre dovunque in Europa nascono iniziative di ricerca in collaborazione tra le nazioni che compongono la CEE, da noi, che siamo stati i primi in tempi non sospetti a fare storia d’Europa, si premiano i politici locali con la proliferazione di master e facoltà costosissimi di incerto valore e profilo in aree non vocate, di cui nessuno sentiva il bisogno e che non portano da nessuna parte, e si erogano soldi alle province per “valorizzare” il territorio; soldi, che premiano i politici locali, e così si torna a coltivare gli orticelli, e a fare la conta dei maiali. Ma il tuo impegno di una vita ha messo in evidenza un patrimonio universale per Siena, un boccone grosso che ha fatto gola al primo collega disonesto che aveva il colore giusto, e alla fondazione bancaria che per statuto deve spendere in iniziative culturali e sociali e lo fa sempre a favore di chi ha in quel momento il potere. Tu hai avuto il torto per loro, non certo il merito, di impegnarti in un donchisciottesco tentativo di superare le logiche di partito per un governo locale a favore dei cittadini e nel medesimo tempo aperto culturalmente a livello internazionale. Non dubito che ti avrebbero altrimenti cercato, ma sei diventato un avversario politico La connivenza dei partiti con le fondazioni bancarie, poi, è dimostrata dal fatto che i loro comitati sono formati soltanto da persone che “hanno il colore giusto al posto giusto e al momento giusto” e che solo per queste persone e i loro seguiti si spendono miliardi in imprese assolutamente inutili, mentre le università non hanno i soldi per assumere i giovani che hanno acquisito competenze ardue, che non potremo più garantire per i guasti fatti dalla riforma del Vostro Berlinguer, che andava affogato nella culla perché non facesse guai. È troppo maledettamente tardi, e le competenze che abbiamo creato vanno sprecate. (ti faccio un solo esempio ‘statutario’, Paola Vignoli, cui non si è trovato uno sbocco e che, a vent’anni dalla laurea, si è messa a frequentare le SISS per sopravvivere, avendo titoli che prima della famigerata riforma e dei concorsi locali l’avrebbero portata dritta in cattedra. Pensa al curriculum di Gabriele Zaccagnini per Agiografia, un curriculum splendido, non sono riuscita a fargli avere neppure un contratto negli ultimi 12 anni: ha insegnato tuttavia la materia con il mio appoggio perché la tenevo ufficialmente io: e la cristianistica è stata completamente eliminata, come del resto tutti gli indirizzi del corso di laurea in storia che con tanta fatica e successo avevamo creato e fatto prosperare. Amen. Tutto fa parte del medesimo quadro e quel che è peggio è che non vedo come potrebbe cambiare e da parte di chi. Ci vorrebbe un Giovanni Gentile per rimettere in sesto la scuola, l’università e la ricerca, e a Pisa si fanno scioperi perché non gli venga dedicata una lapide nel cortile dell’università. Vergogna! Se qualcuno volesse promuovere la sua causa di beatificazione io mi sentirei di fare da postulatrice, per quello che ha fatto per l’istruzione. Mi ci vedi?
Eravamo i primi in Europa e nel mondo per l’istruzione, siamo i custodi e la culla della civiltà occidentale e guarda qui come siamo ridotti. È stata una lezione dura, Mario, mi dispiace per te, questo non è più il mio tempo, per me gli intellettuali non sono al servizio di nessuno, non hanno padroni di nessun colore, rispettano le competenze e sono solidali con chi le ha, non rubano non millantano: questo non è più il mio tempo, forse non è nemmeno il tuo. Ma apri gli occhi. Grazie per la testimonianza coraggiosa che hai dato, anche se non servirà, non subito, ma resterà.
Ti abbraccio, tua Gabriella.
Nota redazionale: Rossetti Gabriella è Professore ordinario di Storia Medievale, Università di Pisa
da: http://www.liberasiena.it/wordpress/?p=77#comment-11430
Caro Professor Ascheri,
tre volte, tremila volte grazie per aver dato voce e forma razionale anche a me, alla costernazione e al disgusto che ho provato quando, di passaggio a Siena il 15 settembre, mi sono vista davanti quel vergognoso e stupido fotomontaggio. Ho provato quei sentimenti non in qualità di adepta di questo o quel partito ma in qualità di storica. Da persona che le fonti le rispetto, gli piaccia o no quello che dicono, e che nel suo piccolo cerca di far sì che siano loro a dire quello che hanno da dire, senza cercare di mettergli in bocca discorsi che non hanno fatto. La vicenda della “Securitas” ritoccata si può leggere in tanti modi. Era inevitabile (e legittimo, del resto) che se ne cogliessero per primi gli aspetti più legati alla dialettica o polemica spicciola tra partiti, a livello locale e non locale. Tuttavia lei è stato il primo ad indicare il vero punto della questione. Ci voleva uno storico. Naturalmente. Francamente me ne infischio che abbiano sostituito la forca con una quercia; con qualunque cosa l’avessero sostituita, sarebbe stata l’operazione in sé a farmi imbestialire. Proprio come ci sono persone oneste e stimabili in tutti i partiti, così ci sono valori che trascendono le appartenenze partitiche perché valgono per tutti. L’aspetto più grave, francamente il più preoccupante, di questa vicenda è che ci sia un uomo politico che casca dalle nuvole e dice “beh sì, l’abbiamo ritoccata, che male c’é ?” E mi pare che in questo senso la piccola vicenda senese la dica lunga sui mali che affliggono la politica nazionale.
Cordiali saluti
Viviana Castelli (storica-anche se solo dei terremoti)
Ormai è tradizione dell’assessore Flores: quando tenta di difendersi peggiora la propria situazione. Ora per la “Securitas” e la forca eliminata dal logo della fallimentare kermesse sul Buongoverno, sostiene che «biasimare la storia è un’operazione opposta a quella di tentare di comprenderla, e trarne eventualmente insegnamenti utili». Proprio qui il problema! Lui l’ha tanto biasimata da togliere l’identità e la forca, perché giustamente riteniamo oggi (una volta tanto d’accordo!) che il sistema penale del tempo non fosse dei migliori. Ma che insegnamenti possono trarsi da quel passato se lo si manipola e la kermesse lo evita come la peste? La manipolazione c’è stata e pesantissima:
1) che sia una quercia o meno poco conta; quello sembra il simbolo di un partito ben noto, almeno qui da noi … ;
2) la donna tiene il cartiglio originale, ma il lettore cui è stato detto che la kermesse ha la ‘pace’ come filo conduttore lo collega ad essa, equivocando completamente: è il ‘comprendere’ alla Flores! Se ne parlerà in Consiglio comunale. Intanto ieri ho fatto pervenire al Ministro dei beni culturali, al Prof. Settis suo consulente, e al Soprintendente di Siena questo messaggio:
«Sono a segnalare un caso a mio avviso assai deplorevole di utilizzo del tutto improprio di un’opera d’arte a fini politici (o meglio: partitici).
Si tratta del particolare degli “Effetti del Buongoverno in campagna” di cui all’allegato, usato come logo per pubblicizzare una kermesse di incontri riservata ad addetti ai lavori di ben precise aree politiche, tendenti in ultima istanza all’evidente esaltazione di un partito politico ritenuto o presentato come perno del “Buongoverno” attuale o comunque del nuovo partito in via di costruzione di cui esso si presenta pertanto come ‘zoccolo duro’.
Credo che un intervento di principio sia necessario perché evidentemente questo costituirebbe un precedente assai pericoloso – a parte il ridicolo di cui ci si ricoprirà all’estero se e quando la cosa sarà nota. Da notare lo stravolgimento del messaggio: la figura ‘volante’ reca nell’originale la scritta SECURITAS e la scritta sottostante si riferiva appunto ad essa, per cui la forca aveva un significato ben preciso e funzionale al messaggio.
La kermesse, dedicata alla ‘pace’ come filo conduttore, nell’ottica di partito indicata, messa sotto la QUERCIA in luogo della forca, si legittima pertanto sulla base di una falsificazione! A parte la volgarità culturale dell’intervento, si tratta di chiarire in generale fino a che punto un proprietario pubblico – qual è nella specie il Comune di Siena – possa abusare di un bene ‘proprio’ in senso assolutamente particolare.
L’arte non è, e non può essere, nella sua disponibilità al punto di consentire la manipolazione – peraltro non evidente come in una pubblicità di carattere commerciale – più evidente, per di più a fini di parte, faziosi come in questo caso.»
Mario Ascheri
Caro Mario,
avevo già visto qualcosa delle polemiche che attualmente ti impegnano pubblicamente, ma questa, veramente, è abbastanza inaudita: la manipolazione delle informazioni, con la forca dell’impiccato che viene opportunamente sostituita da un’icona politicamente corretta, francamente, trasmette un segnale di approssimazione e grossolanità culturale senz’altro inquietante.
Che effetto ha fatto a Siena la tua presa di posizione? Hai séguito, hai raccolto consensi, o si sono tutti accodati alla kermesse culturale in corso?
Comunque sia, valeva senz’altro la pena di prendere posizione sul punto.
Mario Montorzi
Prof. ordinario di Storia Medievale e Moderna, Università di Pisa
Caro Mario,
è un vero dispiacere sentire queste cose che ci racconti non solo per l’offesa subita da te, ma perché una volta di più si dimostra come tutta la ricerca, tutta la cultura viene bistrattata, meglio calpestata da meschini miraggi di piccole parti , anzi di particine. La vitalità profonda degli studi qui da noi viene spenta e scoraggiata in ogni maniera. Hai tutta la mia comprensione e so che continuerai il lavoro con impegno.
Cari saluti
Maria Leuzzi Fubini
(Per coloro che non la conoscono, è una storica della Toscana)
Carissimo Mario,
la tua lettera e l’allegato sono stati una sorpresa: il piccolo mondo senese simpatico e sempre cosciente della sua grande storia ci affascina da più di trent’anni. Per di più il vostro dialogo con la storia ci è apparso, è stato sempre sobrio. E ora, ad un tratto, le celebrazioni di anniversari si vuotano di contenuto per diventare festeggiamenti politici di parte.
Mi sorprende tanto più, in quanto il magnifico affresco del Buon Governo ha una grande e poderosa storia storiografica – per non parlare del Costituto Senese del 1309-1310 e di tutta la tradizione statutaria del territorio senese alla quale ti dedichi, assistito dai tuoi studenti, da oltre vent’anni: come è dunque possibile festeggiare il Buon Governo e il Costituto del 1309-1310 senza tener conto di questo retrofondo? Come sembra si è spezzato il legame tra il passato e il presente. Vedere questo mi dispiace molto.
Un grande abbraccio
Tommaso
Nota redazionale: Thomas Szabo è Storico della Toscana medievale, specialista della viabilità europea, Mitarbeiter del Max-Planck-Institut per la Storia, Goettingen.
Cari professori, vedo che uscite dal coro…ma i vostri colleghi senesi?
Il povero Ascheri “ciaba” di forche, impiccati, alberelli… ma non lo vede ‘sto cieco che siamo nel migliore dei mondi possibili? Che si accetta il dialogo e la querelle politica da veri democratici? Se poi l’ordine regna a Varsavia, pazienza.
PS – Un amico medico ha visto una certa carrellata in tivù, dove un tale ha immerso tutti quanti nel girone della merda. Dice che è stato vomitevole. Io ho detto lui di prendere magari il plasil o lo zofran. Io, malato gravemente di cancro, ci ho fatto il callo. Ma veda le cose come un Circo Barnum! Son digestivi… Se poi gentaglia come Fedeli, da sempre discriminato e emarginato dai nuovi federali, se ne va al diavolo, sarà in buona compagnia. La storia mi assolverà, diceva un tale.
VENCEREMOS!
A Maria Leuzzi Fubini,
Grazie cara e scusa il ritardo: eri stata bloccata dall’antispam, si vede che il nome è ‘pericoloso’…! Offende la stupidità: trent’anni fa, negli anni di piombo, ero assessore indipendente di sinistra in provincia di Siena, con comunisti (e solo comunisti) accanto. Ma credevo mio DOVERE dare spazio alle minoranze anche quando si facevano cose di interesse politico come ora fanno sul Buongoverno: un’enorme festa del’Unità pagata con soldi pubblici! Il PD nasce così a siena…. Non parliamo quando facevo cose di carattere scientifico!
A Roma ho una ventina di persone che mi girano attorno: non so di UNO come la pensi politicamente… e non voglio saperlo! Questi prima fanno l’esame di ‘dottrina’…
Mario
Caro Mario,
meno male che ancora ci sono uomini di cultura come te che si accorgono dell’arrogante, falso e sviante uso delle opere d’arte per scopi politici. Grazie
Felicia
Nota redazionale: la Dott.ssa Felicia Rotundo (Storico dell’Arte) è Direttore Coordinatore della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto.
Caro Mario,
hai la mia piena solidarietà. È una vigliaccata! Ti capisco e ti sono vicino, anche perché di vicende simili purtroppo ne ho dovute sperimentare alcune anch’io; soprattutto da quando qui c’è un certo Sergio Cofferati. Ti possa rincuorare la constatazione che la stima di cui godi tra chi ti conosce e ti segue è altissima; anzi posso tranquillamente dirti che raramente altri colleghi giungono ad un simile e generalizzato consenso. Quindi, se puoi, non farti amareggiare da certe bassezze: tu voli alto!! Ciao
Rolando
Nota redazionale: Rolando Dondarini è un medievista bolognese specializzato in questioni di statuti, tanto che cura un sito cui afferiscono tutte le informazioni relative a livello nazionale d’intesa con la Biblioteca del Senato.
Carissimo Mario, scusa per il ritardo della risposta ma questa settimana i figli hanno ripreso la scuola e ho avuto qualche problema organizzativo… Ho letto il tuo allegato sulla situazione di Siena, è davvero sconcertante e vergognoso e credo che la circostanza non debba rimanere nota solo a livello locale. Soprattutto mi incavolo (eufemismo) molto quando tutto ciò proviene dalla sinistra, parte nella quale mi riconosco sempre meno pur appartenendole storicamente (ma in un altro tempo e un’altra vita, forse) e che voto ancora speranzosa. È ben poca cosa, ma ti sono solidale. Un caro saluto e a presto
Amalia Galdi (Università di Salerno)
Caro Mario,
Che razza di sinistra è questa? Ormai conosci anche la nostra Roma veltroniana… L’unico graffito nell’intera degradata città che è stato cancellato subito era quello sotto il Campidoglio che proclamava “Veltroni merda”.
Verrò a Siena lunedì e martedì con gli studenti—per caso sei libero a pranzo martedì? Forza (e non Forza Italia!)
Ingrid
Nota redazionale: Ingrid Rowland è un’americana, professoressa all’American Academy di Roma, nota studiosa dei Chigi e ora di Sigismondo Tizio, il primo grande storico di Siena (prete di Camollia che scriveva intorno al 1500).
Vedo che tutto il mondo è paese… dove amministra la sx…. le cose non cambiano tanto… (io sono di sx). Non solo a Siena… c’è malgoverno e maluniversità… I corrotti sono ovunque…. Bisogna stanarli e condannarli…. Bisogna far pulizia nelle Università e nella politica…. Non son d’accordo con il populismo di Grillo, però sono temi che vanno risolti.
Silvia-fox
Caro Mario,
Il senso della misura era il modo di essere della borghesia, e si è estinto con lei. Grazie a un secolo di predominio intellettuale dei seguaci di Marx oggi abbiamo i ricchi, i quasi ricchi e i poveri, ma i borghesi non ci sono più. Purtroppo.
Stefano Cinelli Colombini
Grazie a tutti! Sono molto eloquenti gli interventi – e lo sono a volte anche di più i silenzi: di chi ha saputo e non si fa vivo, né in pubblico né in privato… ’prudentia’, tenuto conto della pericolosità dei nostri avversari: non hanno tutti i torti! Il clima mafioso si diffonde su queste basi… e a Siena c’è già per altri motivi… La stampa di questi giorni è scandalosa… anche più del solito!
Mario Ascheri
Mozione presentata dalle “Liste Civiche Senesi” in Consiglio Comunale
Il Consiglio Comunale di Siena,
– preso atto dell’iniziativa della Giunta Comunale dedicata al Buongoverno del Lorenzetti affrescato a palazzo Pubblico;
- concordando pienamente sull’opportunità di invitare la cittadinanza e il più ampio pubblico ad approfondire il significato dell’affresco e a riflettere sul suo alto valore civile, che ne fa, oltreché un vero capolavoro artistico, un messaggio politico-istituzionale unico nella storia europea;
- rilevato che l’iniziativa promossa per quest’anno è da un lato gravemente riduttiva, perché ignora gli importanti aspetti politico-culturali dell’opera, e dall’altro anacronistica e ingenuamente attualizzante, per di più con preoccupanti risvolti di bassa propaganda a favore di specifici movimenti politico-partitici col rischio di alimentare proprio l’anti-politica che vorrebbe contrastare;
– deplorato che l’iniziativa sia stata adottata nei dettagli senza alcuna consultazione del Consiglio Comunale e della competente Commissione e inoltre del tutto ignorando, nei dibattiti previsti, la componente cittadina che ha la sua rappresentanza nelle Liste Civiche Senesi, risultando pertanto oltremodo faziosa e quindi un clamoroso esempio di malgoverno, essendo addirittura contro la ”concordia” cui dovrebbe essere dedicata;
impegna il signor Sindaco e la sua Giunta a correggere le gravi storture politico-culturali presenti nell’edizione 2007 dell’iniziativa, invitandolo ad articolare le future edizioni in modo rispettoso dell’importanza reale dell’affresco e ad attingere consiglio dalle diverse componenti culturali cittadine e dalle competenze e sensibilità culturali presenti in Consiglio Comunale.
Carissimo Mario,
hai perfettamente ragione, tu sei il maggior storico di Siena esistente (e anche del passato) e il comportamento di queste cosiddette autorità, misurato sull’appartenenza a una parte politica o all’altra, è vergognoso.
Gigliola
Nota redazionale: Gigliola Soldi Rondinini è professoressa emerita di Storia medievale della Statale di Milano e direttrice de “La nuova rivista storica”.
Prof. Mario Ascheri’s letter to an American scholar interested in “Buongoverno” frescoes
Dear Colleague,
we met some years ago (too many!) while I was visiting at Law School and we spoke on the phone about some affairs in Siena…
I would invite you to follow what happened to ‘our’ ‘Effetti del Buongoverno’ used by the Sienese City government (of today!), modified, as an ‘Ad’ for a series of spectacles and meetings (for 10 days!) without any connection with the era of the Nine Councillors.
You can find the information about ‘Securitas’ which is represented as an oak tree (symbol of the ex-communist party nowadays) in
http://www.ilsensodellamisura.com/2007/09/il-buongoverno-.html
The theme of the series was ‘Peace’ and the previous Securitas should probably represent the Peace in the program.
I wrote to the Minister: Is there a limit to the freedom of changing the message of an ancient frescho for contemporary purposes? Can the city do this? Or is there a historical and moral right of the Author to be respected even by the owner along the centuries, especially if it is a public institution?
Is it an issue which needs to be discussed, don’t you think so?
If you need details, write please! I hope Prof. Settis, advisor of the Minister, will discuss the issue in the National Council for Cultural Affairs, but a scholarly intervention could certainly help…
Many thanks for your attention, Yours
Mario Ascheri
State attenti a quel che scrivete perché ci sono professori del piffero (le mani…sull’università) pronti a fare vendette… LAVRENTIJ BERIA è in ausculto e all’opera!!!
Questi del megaconvegno sono i disastrosi risultati di quando la politica sopravanza la storia, la cultura, l’etica e anche il buonsenso, il buongusto… Di quando la “casta” soppianta in tutto la società civile; anzi (scusate l’espressione forte) di quando i potenti ’se ne fregano’ dei cittadini e non si fanno remore a spenedere a piene mani il denaro pubblico. Iniziative iniziatiche per iniziati, dove conta soprattutto apparire e dimostrare di stare dalla parte ‘giusta’ (che è solo e soltanto quella di chi è al potere). Nessun interesse per la partecipazione e la compartecipazione, per la diffuzione e per la discussione. Nessun interesse per quel tanto declamato “Buon Governo”, risultato essere solo un pretesto pubblicitario per chi amministra oggi Siena. Spesso un ‘parlarsi addosso’, dove vengono coinvolti talora anche onesti personaggi di cultura esterni (quest’ultimi spesso in buona fede). Poveri Nove e povero Ambrogio si ‘rigireranno nella tomba’ per essere stati “saccheggiati’’ dagli odierni pubblicitari! E poi Destra e Sinistra in campo nazionale si lamentano e gridano allo scandalo perché Grillo è così seguito: almeno lui parla alla gente nel linguaggio della gente! Ma facciano finalmente un esame di coscienza: se in 3 giorni Grillo ha raccolto quasi un milione di firme il merito non è solo delle indubbie capacità mediatiche di Grillo, ma anche della forza e della verità di tanta parte di quello che dice. Ma non riescono a capire che la cosidetta antipolitica (nome che a me guarda il caso non dispiace e non mi scandalizza: se è contro i politici della prima, della seconda e della terza Repubblica…) si fonda soprattutto sul demerito e sugli sperperi, ecc. di tanti nostri politici (alcuni anche condannati, altri indagati!): sono le loro ‘colpe’ a dare tanta forza ai ‘Grilli parlanti’. E oltre alla corruzione dilagante quello che più offende tanti cittadini è la tracotanza e l’impunità dei politici e il loro scandaloso menefreghismo nei confronti della gente comune. Ma che “Buon Governo” facciano un convegno sul “Cattivo Governo”: saranno più adeguati alla realtà locale e nazionale. Se si daranno pena di guardare qualche volta la stampa estera vedranno infatti un giudizio sull’Italia negativo che accomuna Berlusconi e Prodi.
La Dama in Rosso
In pieno Quattrocento i Medici fecero cancellare dal celeberrimo affresco del Masaccio nella Cappella Brancacci (Chiesa del Carmine a Firenze) l’immagine di Felice Brancacci che, essendone il committente, vi si era fatto raffigurare (in quanto repubblicano e antimediceo, il Brancacci era stato perseguitato, cacciato e spogliato di ogni bene). Più tardi toccò ad altri terribili e sanguinari despoti come Hitler e Stalin fare lo stesso con le foto storiche di gruppo, dalle quali spariva ora questo ora quel gerarca caduto in disgrazia e condannato (di solito a morte).
A Siena nel nostro piccolo ci si arrangia.
L’assessore alla cultura, Marcello Flores d’Arcais (un altro venuto giù con la piena), avendo bisogno di un logo “significativo” per meglio illustrare la sua costosa pensata della fiera paesana del Buongoverno, non ha trovato di meglio che prendere in prestito dall’affresco dell’incolpevole Ambrogio Lorenzetti la nuda figura alata della Securitas (la Sicurezza). Ma c’era un ma: la Securitas tiene con la destra un eloquente cartiglio (sotto di lei i rei sono puniti e pertanto “senza paura ognuom franco camini”) e con la sinistra un’altrettanto eloquente e terribile forca col suo bravo bandito impiccato pel collo, simbolo del rigore della giustizia e della certezza della pena. Roba da far venire l’orticaria ai Ds e da mandare di traverso la digestione alle anime tenere di quelle decine e decine di politici e intellettuali della cosiddetta (*) “sinistra” invitati al banchetto (chiacchiere, fegatelli e vernaccia a spese del Monte dei Paschi, ossia nostre).
Così l’assessore ha avuto la bella pensata: ha tolto dalle mani della Securitas la forca e l’impiccato e le ha dato una Quercia, simbolo dei DS. Non siamo ai Medici o a Hitler, ma a Siena, come ho detto, si fa quello che si può.
Ora, sotto la Quercia, delinquenti, indultati e brigatisti ergastolani possono dormire sonni tranquilli (e la compagnia spendereccia della Casta digerire bene quell’abbuffata). Noi no.
Mauro Aurigi
(*) L’aggettivo è d’obbligo perché una “sinistra” così di destra non s’era mai vista, tant’è che a Siena la destra è praticamente scomparsa: infatti ormai nessuno ne sentiva più il bisogno.
Bravo Aurigi! Sono con te! Sull’università scippata dalla casta fascistissima della “sinistra” al popolo e a Siena, consiglio l’ancor valido libro di Sensini IL PROFESSORE D’UNIVERSITA’ (Vallecchi, 1964). Si diceva che i concorsi erano camorristici e che il feudalesimo vigeva… Questa sinistra è hitleriana.
Quiero solidarizarme con el profesor Mario Ascheri, injusta y dolosamente excluido de una Comision para el centenario de las Constituciones de 1309-10, de las que es el mejor estudioso de ahora y aún de antes. El profesor Ascheri ha participadoi varias veces en nuestros Seminarios internacionales anuales, demostrando siempre su altisima cualificación profesional. Es un conocedor de primer rango de los temas institucionales, que también a mi me ocupan y preocupan. Sobre todo, por sus numerosas publicaciones que he leido con placer ha demosrtrado ser el mayor historiador de Siena, ciudad en la que se formó y ha vivido y enseñado por años. Animo Mario, que el tiempo siempre pone las cosas en su debido lugar.
Isabel Falcón, profesora de Historia Medieval de la Universidad de Zaragoza (España)
Caro Mario,
ho letto con molto interesse la tua comunicazione ad amici e colleghi circa le vicende universitarie-politiche del comune di Siena. Mi è dispiaciuto venire a conoscenza che, per vicende puramente di parte, non ti venga riconosciuto il ruolo di attento e profondo conoscitore di storia senese. Spero, però, che questo episodio ti dia la possibilità di intervenire a favore di una moralizzazione dell’ambiente universitario perché sia interessato esclusivamente alla ricerca e svincolato da interessi puramente economici, nel caso specifico bancari cementizi. Ti auguro buon lavoro e sopratutto buon esito per questa lotta, in cui, conoscendoti da anni mi associo con fiducia. Saluti cari
Caterina Falcetta
Complimenti sulla tua Vannificazione! Termine che derivo dal pittore sempre riprodotto nei libri su Ambrogio Lorenzetti, ma mai nominato… Finalmente ho capito perche il Bellosi vuol attribuire il centro del Buon Governo a Andrea Vanni: ovviamente deriva il suo nome dall’inglese, ‘vanish’, sparire….. Sono curioso di sapere se Andrea ha finalmente ricevuto ricognizione nelle celebrazioni recenti o no …
Nel piccolo mondo di Siena stai ormai con Trotsky e Clementis, ma forse anche lo spettro di Banquo. Se entri nella politica non per arricchirsi ma per difendere il buono comune avrai bisogno di molto corraggio e pazienza. Di quello che possono fare i centro-sinistrini sappiamo sopratutto in Gran Bretagna dove hanno fatto di tutto per appoggiare il governo americano più di destra e anzi criminalmente imbecille che c’e mai stato; hanno fatto anche l’amicizia col Burlescone…. Tanti auguri!
Robert
Nota redazionale: Robert Gibbs è professore di Storia dell’arte all’Università di Glasgow; ha pubblicato studi sul Buongoverno.
Caro Professore Gibbs,
com’è ovvio il milione di euro (pare!) speso nel Buongoverno da questo Malgoverno non ha consentito di parlare MAI di arte e tanto meno dell’Affresco del Buongoverno! Era solo un pretesto per glorificare il governo attuale, che sta tra l’altro stravolgendo l’habitat del Senese con danni permanenti! Venga a vedere!
Nel frattempo, dia notizia in Inghilterra della vicenda, per favore. Qui i giornali non ne parlano. Hanno paura.
Ultimo punto: può darmi le referenze dei Suoi lavori sul Buongoverno? Credo che a Siena nessuno ne sappia niente. Sa, non siamo più ai tempi dei Nove! Le stupidaggini del governo attuale danneggiano anche il popolo migliore! Suo
Senesino
(anch’io lavoro in posto dove è pericoloso esporsi contro il governo; più o meno come al tempo del fascismo, mi dice il mio babbo)
E quando c’è il “fascismo r…osso” sò cazzi, per parlare alla plebea! Pari e patta col nazifascismo classico, per così dire.
OSSERVATORIO PER LA PREVENZIONE DELLE TRUFFE NEI CONCORSI E NEGLI APPALTI
Invio segnalazione irregolarita o evidenze “sospette”:
http://www.datatime.eu/concorsopoli/
Motivazione:
http://beppegrillo.meetup.com/2/boards/view/viewthread?thread=3651962&lastpage=yes#12051321
Sono veramente disgustata che individui indegni osino calpestare intelligenza, cultura, onestà, trasparenza, passione e interesse solo per il bene della società senza nessun tornaconto: tutte qualità insite nella persona del prof. Mario Ascheri.
Con affetto,
Maria
Bravo Mario,
grazie, così va bene! Continuo a divertirmi molto: finché ci sono persone come voi che denunciano con sana ironia e serena fermezza le malefatte della politica, non per qualunquismo ma dal di dentro per cambiare il sistema, non dobbiamo tremare. Purtroppo il vostro esempio è raro e isolato, o io sono male informata; prevale, quando va bene, il qualunquismo, o il mugugno, o l’antipolitica becera, o peggio l’impotenza o il timore di ritorsioni, o l’indifferenza che uccide più degli incendi e delle guerre. Così è, purtroppo, ma voi avete dato un segnale forte, popolare, non politichese, legato al quotidiano delle persone: mi auguro e vi auguro che le vibrazioni si diffondano nelle comunità locali e diventino stimolo ad operare dal basso il cambiamento, purché non siano intralciate: la casta è potente perché premia le connivenze, i media sono servili a favore dell’una o dell’altra parte anche quando rispettano formalmente la “par condicio”: è la politica che divora se stessa, si parla addosso, si autogiustifica, e il sistema è marcio in tutti i suoi collegamenti. Ma qualcosa dovrà pur cambiare! Basta aver fede come un granellino di senape! Ciao, Gabriella.
Nota redazionale: Gabriella Rossetti è professoressa ordinaria di Storia medievale nella Facoltà di Lettere di Pisa, specialista di istituzioni medievali e, in particolare, di storia lombarda, di Pisa e degli Aldobrandeschi.
My paper on the original form of the frescoes is: R. Gibbs, ‘In search of Ambrogio Lorenzetti’s Allegory of Justice in the Good Commune’, Apollo, CXLIX, May, 1999, pp. 11-16.
Thge second part dealing with the icongraphic sources and their development by Ambrogio and A Vanni (?) is in proof in conference papers from 2004? to be published by the Courtauld Institute.
Meanwile I am thinking of putting out my views on Guido da Siena via our eleectronic journal….
all the best
Robert
Egregio Professore,
e dài, diciamocela tutta, senza troppi peli sulla lingua: il Comune di Siena non esiste più da almeno qualche decennio, è fin troppo evidente, lo sanno anche i bambini. Così come il Costituto non rappresenta più il primo testo legislativo in lingua volgare; al contrario, il suo stesso ricordo storico ci lascia traumaticamente perplessi se pensiamo alla insulsa volgarità con cui oggi viene gestita e concepita la cosa pubblica. Ma se il Comune di Siena non esiste più, che cosa esiste?
Beh, esiste una potentissima lobby. Come dire, una lobby sfacciata e sotterranea di interessi finanziari e affaristici, flussi di poteri del tutto trasversali e che trascendono la politica stessa e le coalizioni che la compongono, finendo così per rappresentare alla fine la più perfetta forma di sublimazione amministrativa del malloppo come valore in sé. Si tratta ovviamente di interessi economici poco chiari, ma soprattutto molto pericolosi per il futuro e lo sviluppo democratico di questa città.
Ecco, allora me lo lasci dire finalmente: meglio che non sia stato invitato affatto a questo miserabile Convivio! Ma quale buon Governo e buon Governo! Di quale Ambrogio Lorenzetti avrebbe potuto parlare Lei, un attempato docente che studia e continua a studiare, uno storico che legge e che continua a leggere, uno che scrive e continua a scrivere, pubblicando tra l’altro da quel che mi risulta nelle librerie senesi e non.
Insomma, come dire, quella era una conferenza per intellettuali straccioni, per elemosinanti da Ancien régime, gentucola che ha arrostito salsicce alla festa dell’Unità per quasi vent’anni e come premio di consolazione oggi riceve qualche piccola prebenda, magari qualche assessorato, gettoni di presenza in quanto esperti in un settore. Di quale, resta un enigmatico mistero.
Lei purtroppo, professor Ascheri, ha frequentato troppa Università, ha fatto troppa ricerca storica per i gusti conferenzieri odierni, e troppo archivio forse. E dunque è stato penalizzato: mi creda, ha sbagliato tutto quanto nella vita. Lei avrebbe dovuto arrostire salsicce per vent’anni, alle Festa dell’Unità, da Terontola a Monticiano, dal Manzanarre al Reno, e poi ballare liscio, e organizzare tombolate, e cene sociali col pesce fresco e risotto con gli scampi e allora sì, sicuramente avrebbe ricevuto qualche bel premio di consolazione “culturale”, qualcosa sarebbe toccato senz’altro anche a Lei – in quota Cenni, oppure in quota Ceccuzzi oppure in quota Ceccherini.
E dài, ma di quale Buongoverno avrebbe potuto parlare Lei, ma per carità! Io non ce la vedo proprio. Ma Lei non capisce un bel niente di barbecue, forse è addirittura vegetariano, niente meno!
Io, comunque, una bella idea ce l’avrei e senz’altro abbastanza innovativa, eccola qua gliela dico: buttare giù l’intonaco del famoso affresco e al suo posto far ridipingere a un novello Lorenzetti (che ne so, un post moderno qualsiasi, un contemporaneo qualunque – purché sia in quota Mimmo Palladino e naturalmente fidato amico del direttore museale alle Papesse) ecco, far ridipingere un altro enorme affresco, in modo che venga fuori il ritratto esteticamente aggiornato di questa triste e povera città (ahimè, quella che poi fu una gloriosa e civilissima città, un modello, una “Costantinopoli di perfezione” come scrisse una volta Camus nei suoi Taccuini).
Insomma, un bel nuovo affresco assolutamente post moderno, e possibilmente intitolato così: “La buona e la cattiva Massoneria!”
Altro che Buongoverno!
Alfonso Diego Casella
Caro Casella,
scusi il ritardo con cui rispondo alla Sua acuta lettera! Già, salsicce ne ho cotte poche, ma in compenso mangiate tante… e nonostante i vari Cenni ecc. sono allegro e sereno: mi accorgo di essere tra i pochi che nonostante l’età fischiettano per le strade e salutano tutti (salvo qualche gaglioffo, s’intende…). La mia forza è che non ho nessun bisogno di loro e i miei figli grazie a Dio sanno che non possono contare su regali – come non ne ho avuti io – e non se ne aspettano quindi. So però di essere un privilegiato: in quanti possiamo parlare in questo modo? Un 10/20 per cento grosso modo? Ma siamo cittadini di serie B, perché essendo liberi e volendo tenere la schiena dritta i potenti sanno che di noi non si possono ‘fidare’ e quindi non abbiamo il diritto di poter ricoprire certe cariche. Alla faccia dei diritti politici per tutti, in realtà chi non fa parte di certi giri di partito non ne possiede: non sarà mai ‘scelto’ perché non fidato, perché non risponde a chi l’ha ‘chiamato’. In un recente dibattito in consiglio comunale, di metà ottobre, la maggioranza l’ha teorizzato ed è tornata spudoratamente a farlo il 6 novembre difendendo la lettera in cui la GIUNTA comunale ordinava ai ‘suoi’ consiglieri comunali di non aver rapporti con i cattivi (e pericolosi) consiglieri delle liste civiche. Con sovrapposizione totale di politica e amministrazione, confusione di partiti e istituzioni. I loro nominati devono essere politicamente fedeli – con la conseguenza ovvia che perciò sono scelti solo aspiranti con tanto di tessera. I concorsi sono una finzione: lo hanno detto tanto implicitamente quanto chiaramente.
Di qui lo spreco di competenze e il merito che va a farsi friggere (anche senza salsicce!), correlativamente premi per gli incompetenti purché pronti a ‘servire’: la fedeltà è criterio di scelta.
Di qui un Paese che declina giorno dopo giorno, buttando via un patrimonio straordinario di energie, capacità, abnegazione. Senza tessere non si fa strada in certe carriere, lucrose, che consentono di creare clientele e alimentare la cordellina delle fedeltà. Il Paese è come spaccato tra chi tira avanti da sé e chi ‘deve’ qualcosa a qualcuno, di solito quelli in posizioni potenti: s’è detto mille volte che è un nuovo feudalesimo di cui non parlano però i libri di scuola… Che poi i cittadini di serie A siano legati esplicitamente o meno da associazioni più o meno segrete e più o meno lecite, è secondario – da questo punto di vista. Conta la solidarietà nel privilegio (come la nobiltà di un tempo) e che il Paese sta promuovendo il servilismo sempre e, spesso, l’incompetenza, ovunque ci siano posizioni di potere, ossia nelle posizioni socialmente più preziose, perché influiscono sul progresso del Paese.
Non se ne esce solo con le elezioni, naturalmente. Ma intanto con un rinnovamento del personale (e non è questione d’età, ma di schiena ritta) si possono indicare delle possibilità diverse. Darci delle nuove possibilità, delle speranze: questo è il problema. E qualcosa si muove, ma bisogna faticare tanto e saper distinguere, non farsi imbrogliare dalle etichette. Io ad es. non nego affatto che ci siano tanti in buona fede che hanno votato per il PD; constato soltanto che a Siena lo zoccolo duro del ‘regime’ è fatto appunto dall’oligarchia del PD, che riesce a irretire con le sue poltrone anche partiti che dovrebbero essere ‘aperti’ o ben altrimenti dinamici e polemici contro la situazione attuale, da Rifondazione allo Sdi. Le etichette qui sono specchietti per le allodole: più si parla di solidarietà e di sociale e più bisogna diffidare: c’è l’imbroglio.
È quello che come docente sento che dovremmo anche far capire ai ragazzi: non contro questo o quel partito, per carità! Ma a esser cauti nei confronti di ogni messaggio, politico o economico o scientifico o culturale in senso stretto. Insegnare a saper essere prudenti, a diffidare, a saper leggere, interpretare, a fare attenzione alla volontà nascosta di chi lancia i messaggi di ogni genere… Ma prima di tutto dobbiamo impararlo noi! E non è facile… ma forse sono andato nettamente fuori tema…e chiedo scusa! Le novità nella questione ‘costituto’ – che è tutt’altro che personale – sono oggetto d’una nuova pagina di questo blog. Buona lettura e, soprattutto, pazienza!
Mario