Concorsopoli senese: tre nuovi rinvii a giudizio

StemmaUnisiDopo i due rinvii a giudizio del concorso di Reumatologia, oggi il Gup, dottoressa Elisabetta Pagliai, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, dottoressa Alessandra Chiavegatti, ha emesso l’ordinanza di rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Siena in composizione collegiale per il giorno 22 aprile 2008 per tre docenti del concorso di Medicina Legale. I reati contestati sono: concorso in abuso di atti d’ufficio. Giovedì 25 ottobre c.a. si era tenuta una lunga udienza preliminare a porte chiuse che vedeva imputati i tre membri della commissione giudicatrice per il reclutamento di un ricercatore di Medicina Legale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Univerità di Siena. Di fronte alla mole di documenti presentata dagli avvocati D’Argento, De Martino e De Mossi, il Gup decise di far slittare la decisione ad oggi. La commissione del concorso di Medicina Legale era composta dalle professoresse Anna Coluccia (Presidente e membro designato dall’Università di Siena), Colomba Calcagni (membro eletto, Università “La Sapienza”) e Lucia Aventaggiato (membro eletto, Università di Bari).

La notizia è stata riportata anche da:
La Nazione Siena (30 ottobre 2007), ‘Abuso d’ufficio’. Tre professoresse rinviate a giudizio.
Rinnovare le Istituzioni, Concorsi senesi 2.

Nella concorsopoli senese: primi rinvii a giudizio

Oggi si è tenuta l’udienza preliminare che vedeva imputati i professori Roberto Marcolongo e Bruno Frediani della Facoltà di Medicina dell’Università di Siena, in un procedimento di cui si è a lungo scritto, in passato, e riportato, anche stamani, da un quotidiano nazionale. Dopo circa 3 ore e mezzo di discussione a porte chiuse tra questioni preliminari e merito, senza richiesta di un rito alternativo da parte degli imputati, difesi dagli avvocati Enrico De Martino e Raffaello Mori Pometti, il Gup Dott.ssa Mara Mattioli, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, dottoressa Alessandra Chiavegatti, ha emesso l’ordinanza di rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Siena in composizione collegiale, per il giorno 13 maggio 2008. I reati contestati sono: abuso di atti d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio, in concorso tra loro il primo dei due reati. La dottoressa Antonella Fioravanti, patrocinata dall’avvocato Massimo Rossi, si è costituita parte civile.

La notizia del rinvio a giudizio è stata riportata anche da:
– QN (27 ottobre 2007), Concorso ad hoc, noto reumatologo nei guai.
– La Nazione Siena (27 ottobre 2007), «Reumatologia, il concorso fu manipolato».
– La Repubblica Firenze (27 ottobre 2007), Siena, per il concorso di reumatologia a giudizio Marcolongo e il vincitore.
– il Giornale (30 ottobre 2007), Concorso su misura per il candidato.
– Rinnovare le Istituzioni, Concorsi senesi.

Clamorosi sviluppi dell’affaire Costituto/Ascheri: il sindaco di Siena dimissiona l’accademico dei Lincei!

L’accademico dei Lincei, professore della Sorbona e dottore honoris causa di Siena, Pierre Toubert ha avuto la conferma da Cenni, sindaco di Siena, che Ascheri è stato discriminato, per motivi politici, dalla proposta senese di un Comitato nazionale per il Costituto di Siena del 1309-1310, e perciò si è dimesso con una nobile lettera che è uno schiaffo solenne alla misera lettera del sindaco.
Cenni accampa un presunto “conflitto di interessi” di Ascheri – lui che controlla il Monte, essendone dipendente! Il sindaco non sa, evidentemente, che nei comitati scientifici si va in qualità di studiosi, per proporre iniziative scientifiche, e non per far propaganda o politica. Ma, evidentemente, lui interpreta l’iniziativa del Costituto proprio come propaganda di parte, fumo della sua giunta, e con ciò – tra l’altro – offende gli studiosi chiamati a far parte del Comitato. Questi professionisti della politica vivono in un’ottica così deformata che non si rendono più conto che esistono dimensioni ben diverse dalle loro, le sfere di impegno nello studio, nella ricerca, nella passione disinteressata per la verità e la storia. Non a caso le loro nomine sono solo e tutte di carattere politico o, peggio, partitico: questa “strana sinistra” lo ha ancora confermato nell’ultimo consiglio comunale. Prima si guarda la tessera e poi si nomina l’esperto!
La vicenda è espressione e prova lampante di un costume scandaloso ma radicatissimo in questa oligarchia politica. C’è dell’altro. Il Cenni è tra i membri eletti alla convention dei 2-3mila per il nuovo Partito Democratico. Che, a quanto si vede, parte con i migliori propositi di rinnovamento. Auguri! E che Dio ci salvi da gente di questo tipo…

Questa notizia è stata ripresa in seguito anche dall’ Indipendente (25 ottobre 2007) col titolo: Siena, no all’esperto perché di opposizione.

Altri articoli e commenti sull’argomento:
Il “Buongoverno”, il “Costituto” e la “malauniversità”: 19 settembre 2007.
Su “Buongoverno” e “Costituto” senesi silenzio totale nei media locali: 19 ottobre 2007.
A Rutelli l’ultima parola sull’affaire Costituto/Ascheri: 7 novembre 2007.
Autorevoli storici sognano il “Buongoverno”, nell’indifferenza di media e studiosi senesi: 19 dicembre 2007.
Cultura alla senese: 24 dicembre 2007.
La deliberata esclusione di uno studioso con competenze specifiche da un comitato è negazione della sua personalità scientifica: 2 gennaio 2008.

Su “Buongoverno” e “Costituto” senesi silenzio totale nei media locali

Verotaroccosenese

Il Mondo, settimanale economico del gruppo Rizzoli Corriere della Sera ha pubblicato un breve articolo (di seguito riprodotto integralmente) sul “Costituto” e la “malauniversità”, estesamente trattato da questo blog. I senesi, ormai, possono leggere le notizie sui problemi cittadini solo sulla stampa nazionale e su internet.

QUERELLE INTERNAZIONALE SUL “COSTITUTO” DI SIENA

Fabio Sottocornola. Fino a qualche mese fa era una questione tutta interna alla città di Siena. Adesso la querelle è internazionale. Riguarda la scelta dell’amministrazione comunale (centrosinistra) di festeggiare nel 2009 i 700 anni del Costituto volgarizzato, la traduzione in lingua volgare delle norme che regolavano la vita pubblica della città nel Medioevo. Una sorta di costituzione ante literam, che l’assessore alla cultura Marcello Flores d’Arcais, docente di storia nell’ateneo cittadino, vuole onorare. Per questo ha proposto al ministero dei Beni culturali la creazione di un comitato nazionale che sarà guidato da Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale. Però tra i possibili membri Flores non ha inserito Mario Ascheri, docente di storia del diritto a Roma Tre, da decenni studioso del Costituto. Ma anche consigliere comunale a Siena in una lista civica contrapposta allo schieramento di Flores. L’ostracismo verso Ascheri non è piaciuto a Pierre Toubert, professore emerito della Sorbona di Parigi e Accademico di Francia, che il 21 settembre ha scritto al ministro Francesco Rutelli: «L’eventuale esclusione per motivi politici sarebbe evidentemente inammissibile». Una settimana dopo, ha preso carta e penna anche Peter Denley, docente di storia medievale alla Queen Mary di Londra. A Rutelli ha scritto che «un comitato su questo argomento senza Ascheri sembra, se mi permette un’espressione inglese, Amleto senza il principe. Le segnalo la mia preoccupazione, visto dall’estero, per l’immagine che questa decisione dà al mondo accademico internazionale».

Altri articoli e commenti sull’argomento:
Il “Buongoverno”, il “Costituto” e la “malauniversità”: 19 settembre 2007.
Clamorosi sviluppi dell’affaire Costituto/Ascheri: il sindaco di Siena dimissiona l’accademico dei Lincei! 23 ottobre 2007.
A Rutelli l’ultima parola sull’affaire Costituto/Ascheri: 7 novembre 2007.
Autorevoli storici sognano il “Buongoverno”, nell’indifferenza di media e studiosi senesi: 19 dicembre 2007.
Cultura alla senese: 24 dicembre 2007.
La deliberata esclusione di uno studioso con competenze specifiche da un comitato è negazione della sua personalità scientifica: 2 gennaio 2008.

Pena di morte per chi combatte la “malauniversità”

Il Mondo ha pubblicato un articolo (di seguito riprodotto integralmente) sull’incredibile vicenda che vede coinvolta la professoressa Albina Colella, sospesa dal servizio, nonostante il parere contrario del CUN, a seguito di una strana denuncia del Prof. Tamburro (20 marzo 2002), all’epoca preside e oggi rettore dell’Università della Basilicata. Di questo ateneo chiacchierato (sperpero di fondi post-terremoto, irregolarità gestionale dei fondi europei, danni all’erario, uso massiccio delle consulenze), del rettore Tamburro e del comitato d’affari ci siamo già occupati. Oggi facciamo solo un breve cenno all’inverosimile motivazione con cui il Tar respinge la richiesta della ricorrente: «il procedimento penale (per gravi delitti con conseguente “danno sull’immagine, sul prestigio, sulla credibilità e affidabilità dell’Università”) risulta ancora pendente.» Fortunatamente c’è il Consiglio di Stato.

BASILICATA, PER IL TAR COLELLA RESTA FUORI

Fabio Sottocornola. La professoressa Albina Colella, docente di geologia all’università della Basilicata fino al 2004, non potrà ancora riprendere servizio nel suo ateneo. È questo l’effetto di un’ordinanza del Tar Basilicata del 12 settembre, che ha respinto la richiesta della docente affinché venisse sospeso e annullato il decreto rettorale che l’ha messa fuori dall’ateneo. Così Colella, sotto processo a Potenza per l’ipotesi di truffa nella gestione di alcuni progetti finanziati dall’Unione europea, resterà l’unico docente allontanato dall’università. Infatti, nessun provvedimento simile è stato preso per altri docenti rinviati a giudizio in passato. Così oggi la geologa, uno dei nomi scientifici di maggior peso su questi temi in Basilicata, sta già scontando un allontanamento dalla cattedra più lungo della pena eventualmente irrogabile nel processo in cui è protagonista. Tanto che Luigi De Magistris, il pm di Catanzaro titolare dell’inchiesta «Toghe lucane» e oggetto di una richiesta (al Csm) di trasferimento da parte del ministro Clemente Mastella, ha ipotizzato che tutta la vicenda sia una «ritorsione». Colella, infatti, si era sempre pronunciata in maniera critica sulla gestione del territorio lucano. Dove molti suoi colleghi docenti lavoravano con consulenze a enti pubblici (dalla Regione all’Autorità di bacino). La più importante è quella su Marinagri, villaggio edificato su terreni demaniali alla foce di un fiume con contributi pubblici, e al centro dell’inchiesta di De Magistris che vede indagati l’ex presidente regionale Filippo Bubbico (ds) e il senatore di An, Nicola Buccico.

Ripreso anche dal sito: Rinnovare le Istituzioni.