Chi difende l’Università italiana? L’ex responsabile della comunicazione Crui!

Con un intervento sul Corriere dell’Università e del Lavoro, l’ex responsabile della comunicazione Crui (con Tosi presidente), Maurizio Boldrini, bacchetta la Crui (chiusa, a suo dire, in un magnifico isolamento e silenzio), i siti che denunciano la malauniversità, i docenti che non sanno passare dalla denuncia alla proposta e si chiede chi difenderà la maltrattata università. Di seguito, i passi più significativi della prima risposta, quella di Ateneo Palermitano, chiamato in causa da Boldrini.

VI DICIAMO NOI CHI DIFENDE L’UNIVERSITA’

Francesca Patanè. (…) Comprendo la scelta del collega che va oltre l’incarico, ormai cessato, di garante dell’immagine della Crui e più in generale dell’Università italiana. 
Ma tutelare l’immagine delle Istituzioni non significa fingere di non vedere, o schierarsi dalla parte di chi proprio quell’immagine sta fortemente offuscando. Le difese a oltranza – in assenza di prove a discolpa e al contrario, davanti a evidenze impossibili da celare – rischiano qualche volta di diventare dannose, oltre che inutili. (…) Considero l’intervento di Boldrini uno spontaneo, sanguigno e sincero “grido di dolore” contro la situazione di grave disagio in cui versa l’Accademia italiana: un moto dell’animo condivisibile, perché a nessun cittadino italiano onesto fa piacere un tale abisso morale. Ma proprio per questo “i meandri delle denunce” non solo non sono “tortuosi”, ma sono necessari, anzi, vista la situazione di lassismo pluridecennale, indispensabili. Così come indispensabili sono tutte le iniziative di giornali, televisioni, professori universitari, esponenti istituzionali, scrittori, magistrati, pensate e realizzate a garanzia dell’Istituzione-Università.

Boldrini nel suo intervento si chiede chi difende l’Università. Ebbene – e riprendo da lui qualche esempio – Lucia Lazzerini di “Ateneopulito” difende l’Università; un prefetto coraggioso come Paolo Padoin difende l’Università (a proposito, come mai Boldrini non ha stigmatizzato pure un altro sito del “piccolo campionario”, quel “Rinnovare le Istituzioni” che coincidenza vuole sia gestito proprio dal prefetto di Padova Padoin?); Giovanni Grasso, da Siena, con “Il senso della misura” difende l’Università; Tommaso Gastaldi col suo sito-Osservatorio difende l’Università; Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella, Giovanni Floris coi loro libri, e tanti altri illustri scrittori e studiosi dell’argomento difendono l’Università; Quirino Paris, italianissimo docente in America, difende l’Università; il mio giornale ed io difendiamo l’Università. E da chi la difendiamo? Da tutti coloro che dall’interno la stanno minando. 
Perché ci sarà pure un motivo se – come osserva Boldrini – le Istituzioni universitarie “tacciono o replicano con voce flebile”. Non è denunciando i denuncianti che si guariscono i mali dell’Accademia italiana. Solo l’Università in quanto Istituzione è ancora difendibile, e spiace leggere che c’è chi, non riconoscendo le giuste battaglie di legalità condotte, anche a costo di sacrifici personali, a garanzia dell’Istituzione, piuttosto se ne indigna, confondendo vittime e carnefici, nobiltà dell’Istituzione – da garantire e difendere – e miserie di certi piccoli uomini che ve ne fanno parte, da maltrattare (per usare la stessa terminologia del collega) e combattere. (…)

Una Risposta

  1. Giusta replica! Interessante anche come è stato citato questo sito… a parte il modo, ovvio viste le premesse, non lo ha ricordato esplicitamente: meglio non fare pubblicità ai ‘nemici’… il ‘nostro’ ha fatto a suo tempo scuola di Partito e ne ha diretto pure il quotidiano!
    È stato il ‘titolo’ con cui ha avuto il contratto a Lettere di Siena e con cui è cominciata la sua fulminante carriera appoggiata dal Partito. Ma, badate, è comunque persona che il mestiere lo conosce, eccome: caro Maurizio, mi levo di cappello, stai tranquillo! Sai chi valorizzare, chi ricordare, chi dimenticare…
    E meno ti apprezzo quando appunto ricorri alle furbizie come nel caso del sito… Era aperto anche a Flores, ma ha risposto solo a Galli sul Corsera sul mio caso: qui non ha mai replicato: noblesse oblige…
    L’università la si difende con la trasparenza e con le lotte, ok, ma ha in primo luogo bisogno del lavoro di tanti che operano in silenzio (ricerca e didattica verificabili: cose che tanti non fanno anche per mancanza di ‘materiale umano’, ti sei dimenticato di casi senesi, Maurizio? ti sono sotto gli occhi…) e che non truccano i concorsi, tanti.
    Crui ecc. sono solo sovrastrutture di potere, e non è un caso che siano così difese o criticate, in vista di scalate prossime venture… Che pena!

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