Mai che ne facciano una giusta, all’università di Siena!

RiccascopinoCome distruggere ogni piccola iniziativa

USB P.I. Università di Siena. È uscito da pochi giorni il Bando per la mobilità Erasmus Staff Training 2012/2013, tutto sembra uguale agli altri anni ma… al paragrafo 5 c’è l’inghippo! Come gli altri anni il periodo che si può passare all’estero varia da una a sei settimane, ma quest’anno c’è la sorpresa! La prima settimana è formazione… il resto, deciso dalla nostra lungimirante e moderna amministrazione, te lo fai di ferie, se vuoi proseguire la borsa!!! Ma chi prende queste decisioni si rende conto dell’utilità di queste borse e di come il personale che ne usufruisce partecipi ad attività di elevata formazione inerente al proprio lavoro? Perché limitare i tempi in questo modo? Questa limitazione svilisce l’esperienza e la rende del tutto inutile.

Lor signori pensano che i dipendenti e i propri responsabili non siano in grado di capire e decidere quanto tempo sia loro necessario per rendere proficua un’esperienza? Da chi deve essere fatta questa università: da persone consapevoli del proprio ruolo e desiderose di migliorare nel proprio lavoro o da fantocci che devono fare solo presenza (timbro dunque sono) e non alzare la testa dalla loro scrivania per guardarsi intorno e, magari, anche apportare qualche miglioramento in questa università sempre più decadente? E la Comunità Europea perché ci dà questi soldi: per fare una vacanza in Francia o in Inghilterra o per amalgamare i popoli che la compongono e scambiare “buone pratiche”?

C’è poi la questione della borsa Erasmus che viene finanziata fino ad un massimo di € 900. Il nostro Ateneo sottopone la borsa a tassazione. L’Agenzia delle Entrate, a quanto ci risulta, con la risoluzione n. 109/E del 23 aprile 2009, ha chiarito che le borse di studio finanziate dalla Comunità europea ed erogate nell’ambito del programma Erasmus Mundus sono escluse dall’imponibile Irpef e non rilevano ai fini della determinazione della base imponibile Irap delle Amministrazioni pubbliche che le erogano. Ora, pur non essendo queste borse del programma Erasmus Mundus, ma venendo erogate per lo stesso genere di finalità, non può ritenersi corretto lo stesso trattamento? In altre università non operano alcuna tassazione delle borse Erasmus. Da quanto incorriamo in questo errore e a danno di quanto colleghi? Chiediamo una ricognizione sulla questione e che sia assunta una soluzione anche per il passato.

Ci sono anche alcuni aspetti pratici: a) il viaggio può essere rimborsato se si parte e si ritorna entro due giorni dalla data di attivazione del periodo all’estero; b) la relazione finale come deve essere scritta: “Una settimana di formazione e cinque di vacanza pagata dalla Comunità Europea”? Forse, chi ha inserito questa modifica nel bando farebbe meglio a occuparsi dei problemi della nostra università invece di perdere tempo a distruggere una bella e sana esperienza di 18 persone dipendenti! Per favore, non togliete dignità anche a questa esperienza, non se ne può più!

Il rettore risponda pubblicamente a questo inaudito comportamento

Rsu d’Ateneo, Cisal, Cisapuni, Ugl-Intesa, Uil-Rua, Usb P.I. – Apprendiamo con profondo sconcerto da un comunicato dei colleghi dell’USB.P.I. che l’Amministrazione avrebbe preso accordi con la Questura in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico onde coinvolgere dei colleghi nel servizio d’ordine al Rettorato durante la cerimonia e, con altrettanto profondo sconcerto, apprendiamo che molti dei colleghi interpellati hanno effettivamente svolto tale ruolo. Riteniamo che questo modo di operare sia gravemente lesivo dei diritti dei lavoratori, dei dipendenti della cooperativa e degli studenti che esercitavano il proprio legittimo dissenso nei confronti dell’Amministrazione. Chiediamo perciò al Rettore che divulghi tutta la documentazione inerente alla problematica in oggetto e che risponda pubblicamente e per iscritto di questo inaudito comportamento suo, dell’Amministrazione che rappresenta e dei colleghi che hanno svolto il ruolo illegittimamente assegnato, riservandoci comunque di adire tutte le sedi competenti alla tutela dei diritti che riteniamo gravemente lesi.

4 Risposte

  1. Questi uffici notano con sommo disgusto che nel secondo comunicato mancano le firme dell’inesistente Cisl e, cosa gravissima, della Flc-Cgil. Sarà mica perché i viscidi servi schifosi allignano perlopiù tra le fila della sigla sindacale in parola? Facciamo qualche esempio: risulta a questi uffici che del lotto dell’OVRA facessero parte la Centini (già attenzionata per traffici immobiliari insieme al soggetto Lorenzo Frediani) e il pargolo della mai abbastanza deprecata dissestatrice Jolanda Cei Semplici. Questi uffici vorrebbero comunque significare a questi servi sciocchi e leccaculo che l’abusivo e la maestra condannata dalla corte dei conti non sono quelli che garantiscono loro lo stipendio perché lo stipendio loro lo percepiscono dallo Stato, cioè dalla Repubblica Italiana. Semmai gli stipendi loro e di tutti gli altri sono in pericolo per i due cialtroni che amministrano male le risorse che lo Stato trasferisce all’Ateneo. Quindi sarebbe bene che rinfoderassero le lingue, magari dopo essersele lavate dai residui raccolti sui deretani dei cialtroni di cui sopra e si mettessero a lavorare seriamente per il bene comune e non per quello di questa amministrazione di dissestatori e post-dissestatori. Piacerebbe a questi uffici conoscere in proposito l’opinione dei vari compagni protettori dei lavoratori che sono presenti anche nei nuovi organi di malgoverno dell’Ateneo. Comunque aspettiamo con ansia tra qualche ora il parere del GUP a proposito degli amici falsificatori delle elezioni del Criccaboni.
    Di questi uffici

    Cesare Mori

  2. Questa è la risposta del Rettore sulla questione del servizio d’ordine.

    Gentili Colleghe e Colleghi,
    il contenuto della nota, inviata a tutto il personale, inerente all’organizzazione della cerimonia inaugurale dell’anno accademico, richiede che vengano fornite da me alcune precisazioni.
    La preannunciata presenza del Ministro Profumo, in quanto concordata da mesi, aveva indotto nelle autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico alcune preoccupazioni in merito a possibili disordini, connessi all’annunciato arrivo a Siena di gruppi di manifestanti provenienti da fuori provincia. La comunicazione dell’impossibilità del Ministro a partecipare, aveva ridotto tali preoccupazioni, ma non le aveva annullate del tutto. Come inevitabile conseguenza, erano state predisposte, da parte delle autorità competenti, le misure di ordine pubblico previste in tali circostanze. Da parte mia era stata ribadita l’esigenza che la cerimonia presentasse i caratteri tradizionali di apertura e pubblicità. E questo è avvenuto. L’accesso al palazzo è stato controllato secondo le consuete modalità e nel rispetto delle norme di sicurezza. Inoltre, considerata la gravità delle questioni che stanno caratterizzando la vita sociale del nostro Paese in questo momento, all’interno della Cerimonia è stata data anche voce a chi, nei modi civili che si confanno ai contesti istituzionali, ha chiesto di esprimere il disagio della propria categoria.
    In virtù della responsabilità amministrativa che ci compete, rispetto alla custodia del patrimonio che ci è affidato e alla oggettiva complessità di gestione del palazzo del rettorato, mi è sembrato legittimo chiedere ai colleghi del personale tecnico e amministrativo di contribuire a verificare che, nel corso della cerimonia, tutto procedesse nel modo più consono, senza alcuna intenzione di precludere a priori l’accesso. Mi dispiace deludere i redattori della nota, ma non è stato chiesto ad alcuno di coprire il ruolo di sceriffo o di spia. Eravamo sicuri che tutto sarebbe fluito nel modo più civile, così come è effettivamente avvenuto, e dunque non erano stati previsti compiti particolari. Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi per un impegno che esprime quello che moltissimi chiaramente sentono, ovvero l’attaccamento all’Istituzione, indipendentemente dalla persona che occupa pro-tempore il ruolo di rettore o di direttore amministrativo.
    Trovo assai grave attaccare pubblicamente e in maniera volgare colleghi che si sono resi disponibili a supportare l’Amministrazione nei suoi doverosi compiti, sulla base dell’interpretazione distorta del testo della convocazione di una riunione operativa, rilevato, per giunta, da un messaggio di posta elettronica.
    Credo che il contenuto della nota sia frutto di un malinteso, dovuto principalmente alla mancanza delle informazioni appena fornite che, se richieste per vie istituzionali, sarebbero state divulgate in maniera precisa e tempestiva.
    Nella certezza che tali precisazioni consentano una generale condivisione dell’operato, che ha consentito il miglior svolgimento di una celebrazione così importante per la nostra Comunità, come quella dell’apertura di un nuovo anno di studi, invio cordiali saluti.

    Il Rettore
    Prof. Angelo Riccaboni

  3. Questi uffici non possono che deprecare la viscida democristianità della risposta del Criccaboni che, comunque, si guarda bene dal rispondere coerentemente con quanto richiesto. I fatti sono evidenti: si parla di una lettera elettronica inviata ad alcuni tecnici amministrativi dove si danno indicazioni riferendosi a degli accordi con la Questura. La domanda era: che cazzo di accordi avete preso con la Questura? La risposta non c’è. Poi: attaccare in modo volgare???? Volgari sono quei viscidi e infami leccaculo che si sono prestati con gioia a fare servizio d’ordine e che, bada caso, sono tutti o quasi tutti della Cgil e vicinissimi alla maestrina condannata dalla Corte dei Conti, al secolo Ines Fabbro. Qualche nome? Presto fatto: Moira Centini, la cocca della Fabbro che, da consigliere di amministrazione faceva i bandi di gara all’ufficio tecnico e poi se li approvava; il pargolo della dissestatrice maxima Jolanda Cei Semplici, il cui ruolo da EP che costa più di 50.000 euro l’anno all’amministrazione non è ancora chiaro, Fabio Semplici e così via. Se non è volgarità questa!!! Questi mangiapane a ufo, leccaculo, che con malinteso senso del dovere si sono prestati a sbattere le porte in faccia a chi protestava sacrosantamente contro questo branco di dissestatori si risentono anche e si fanno proteggere da questo abusivo e dalla maestrina, pensando che siano loro che garantiscono il loro stipendio. Senti quanto ci hanno capito. Che disgusto!!!
    Comunque siamo ancora in attesa di una risposta coerente con la domanda. Questa non lo è.
    Di questi uffici

    Cesare Mori

  4. A proposito di “Mai che ne facciano una giusta”. Vorrei chiedere un parere al Prof. Grasso in merito alla notizia riportata sul blog Fratello Illuminato nella quale si dice: «Per completare il quadro, vi informiamo, sempre grazie alle notizie della nostra gola profonda dentro l’ateneo, che dal 1 gennaio 2013, Criccaboni e la condannata Ines Fabbro, avrebbero manifestato l’intenzione di impedire l’accesso dall’università a Fratello Illuminato e al blog del professore Giovanni Grasso, Il Senso della Misura». (http://shamael.noblogs.org/?p=6628).
    Grazie

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