Ultimo atto sulle elezioni del rettore dell’università di Siena

Riccabonigregario

Una scena ripresa da tutte le Tv. Alcuni tifosi intenti a spingere due ciclisti del gruppo di testa lungo la salita, pochi metri prima del traguardo. Incredibilmente, non ci furono polemiche sulla vittoria di uno dei due. Il secondo classificato non fiatò. Non manifestarono alcun disappunto neppure le squadre sportive. Zitti gli organizzatori! Il direttore di gara invitò la madrina di turno a salire sul palco per consegnare la coppa al “vincitore”, il quale, raggiante e senza alcun disagio, la sollevò sulla sua testa con entrambe le mani. Non disdegnò neppure di spruzzare spumante sui presenti, di berne un sorso direttamente alla bottiglia e di mettersi in posa, tra due ragazze, per le foto di rito. Purtroppo, per il vincitore, la Federazione Ciclistica Italiana, dopo una veloce indagine, chiese il rinvio a giudizio dei responsabili che, si scoprì in seguito, erano minorenni in vena di scherzi. Ai giornali sportivi che avevano parlato della vicenda, il vincitore chiese di pubblicare la seguente rettifica: «Sono costretto a ribadire che non sussiste alcuna richiesta di rinvio a giudizio che mi riguarda nell’ambito dell’inchiesta relativa alla vittoria della tappa e chiedo che la mia precisazione venga pubblicata con il giusto risalto per contrastare l’impatto lesivo provocato». Come se l’inchiesta non riguardasse proprio la sua vittoria!

Scherzi a parte, tutto ciò è accaduto nell’università degli Studi di Siena, che, ormai, ci ha abituato a tutto. Anche a elezioni del rettore inequivocabilmente irregolari, al punto che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena ha chiesto il rinvio a giudizio dei membri del seggio e della commissione elettorale. Fra poche ore si conosceranno le decisioni del Gup.

Articolo pubblicato anche da: il Cittadino Online (12 dicembre 2012) con il titolo «Università: ultimo atto sull’elezione del rettore