Domani comincia il processo sul dissesto dell’ateneo senese

Ateneo-con-buco

Daniela Orazioli (UGL-Università di Siena). Dopo sei anni, siamo arrivati alla prima udienza del rinvio a giudizio per i responsabili del crack dell’Ateneo senese. Auguriamoci che davanti alla sede del tribunale ci sia una ben nutrita rappresentanza di tutti quelli che da questi “scellerati“ gestori dei bilanci hanno subìto danno. Da sottolineare, comunque, che la gravità non è riferita soltanto alla natura economica, come se questa fosse di poco conto, ma soprattutto alla sfera etica. Da ricordare l’annientamento del futuro di un’intera generazione; la scomparsa dall’Ateneo di tutti quei giovani borsisti, dottorandi, etc. che avrebbero dovuto costituire il fisiologico ricambio generazionale per la nostra secolare Università. Con loro abbiamo perso ciò di cui la scienza ha più bisogno: curiosità, entusiasmo, speranza, passione giovanile. I nostri giovani, a prescindere dal risultato del processo, non saranno più recuperabili. Grazie ai responsabili del dissesto!!! I tempi biblici delle indagini e poi della giustizia non fanno certo immaginare che stiano ancora lì ad aspettare! I migliori sono andati a far crescere altri paesi, dove i cervelli non si buttano; altri si sono adattati, ripiegando su qualche palliativo che potesse consentir loro di “campare”. Chi è rimasto, come i docenti e il personale tecnico e amministrativo, che fa???? Parlando con i colleghi non sentiamo che scoramento, mortificazione, frustrazione, assenza di aspettative. Chissà quali risultati abbia sortito l’indagine sul personale tecnico e amministrativo riguardo allo stress correlato al lavoro. Sarà emerso tutto ciò? Sono quantizzabili danni del genere? Forse no, e allora finirà tutto a tarallucci e vino? Noi non ci stiamo!!!

Sindaco e rettore a Siena: la coppia più demagogica del mondo!

Riccantini3Rabbi Jaqov Jizchaq. Venerdì 26 settembre 2014 alle ore 11 – tratto di strada Piazza Maestri del Lavoro – Rotatoria Due Ponti, si terrà l’intitolazione della “Via dei Ricercatori”. Encomiabile iniziativa, dopo la sinistra “Notte” dei ricercatori (in cui, hegelianamente, nonostante le graduatorie dell’ANVUR tutte le vacche sono grigie) quella di dedicare una via a costoro, che tanto patirono, accanto a quella dedicata ai “Martiri del Lavoro”; il Bullettino Senese di Storia Patria (se esiste ancora) pubblicherà un martirologio dei beati e dei testimoni della fede che ricevettero la morte durante la persecuzione, falsamente attribuito a S. Girolamo. «Il futuro del polo senese delle scienze della vita a Siena, tra ricerca, formazione e impresa.» È questo il tema scelto per l’incontro conclusivo della Festa provinciale de L’Unità del Pd senese. Dal sacrifizio alla rinascita. Va bene che l’ateneo metta al centro “le scienze della vita” (espressione enfatica, quasi che le altre scienze fossero scienze della morte), ma del resto che ne sarà? Va bene anche la dimensione applicativa, come dice il Sindaco, “funzionale all’impresa”, ma da qui, per la miseria, al puro e semplice filisteismo ce ne corre! Oramai se uno vede un integrale triplo, già gli gira la testa e comincia a dire che si tratta di “filosofia”! Insomma, è sempre di una dimensione universitaria, che stiamo parlando, non di un chiosco del lampredotto! Tacerò sul fatto che Siena aspira al blasone di “Capitale della cultura”…

Con l’ateneo senese piazzato al 471–480° posto, soddisfazione del rettore Riccaboni, che può ora approdare alla Luiss

Riccaboniridens2Rabbi Jaqov Jizchaq. Secondo QS World University Rankings® 2014/2015, l’università di Siena viaggia tra il 471° e il 480° posto. Come si vede, le principali classifiche internazionali convergono grosso modo sulle stesse valutazioni, che, bada caso, differiscono radicalmente da quelle del CENSIS. Non so se la situazione si riacchiappa, nel senso che il danno è fatto, il vaso di coccio è rotto: è l’entropia, baby, e se non vogliamo scomodare il Clausius, si può anche citare San Gerolamo: “factum infectum fieri nequit”, e nel nostro caso ciò che è stato fatto è il danno, economico, d’immagine e di reputazione.

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…     chi ha dato, ha dato, ha dato…      scurdámmoce ‘o ppassato…

Tutti dicono che l’ateneo del futuro sarà un’altra cosa: per l’appunto, cosa?

Angelo Riccaboni. Mi preme mettere in evidenza la performance dell’Università di Siena nella classifica inglese perché da questa emerge senza dubbio che siamo tra le migliori istituzioni di educazione al mondo e tra le migliori in Italia. Il raggiungimento del risultato acquista ancora più importanza se si considerano le dimensioni della nostra università e se viene messo in relazione con le ridotte risorse con cui i ricercatori italiani portano avanti il loro lavoro.

Rabbi Jaqov Jizchaq. Il Rettore esulta per i risultati della classifica Quacquarelli Simonds, che al sottoscritto parevano viceversa preoccupanti: «da questa emerge senza dubbio che siamo tra le migliori istituzioni di educazione al mondo». E con ciò, saluti e baci e arrivederci a tutti i problemi che anche in questo blog sono stati posti in evidenza. Constatare la tenuta di ciò che è rimasto dell’ateneo, nonostante il terremoto, dal punto di vista della ricerca, non può voler dire buttarsi dietro alle spalle la pesantezza della situazione presente, né tantomeno invocare l’oblio su di essa: tutto va bene madama la marchesa, e chi lo nega è un disfattista; essere cinquecentesimi è il nostro recente obiettivo, all’insegna della massima mozartiana: “se non può quel che vuole, vorrà quel che può”.