Un professore “creativo” che confonde i millenni

Omar Calabrese e la Storia

Ci hanno segnalato questo video di youtube, nel quale il Professor Omar Calabrese si diverte a raccontare delle fole ad una trasmissione di RAI 3 sulla storia delle abbazie del Senese, sparando uno strafalcione dietro l’altro.

22 Risposte

  1. Ma quello di cui parlano ogni tanto i giornali, quello allievo di Umberto Eco che giudica Berlusconi e Prodi, che dà consigli a destra e a manca come un guru, ammonendo a fare in un certo modo il partito democratico sarebbe questo qui? Lo stesso che ha fatto una lezione magistrale di arte durante il congressone di cui parlavano sempre i giornali a fine estate, mi pare. Ditemi che è un omonimo, vi prego dott. Grasso! E che cosa insegna questo campione da Nobel? Chi è suo studente ci faccia sapere qualcosa, sia generoso, lo preghiamo con tutto il cuore.
    Arlecchino triste

  2. Credo che vi stia sfuggendo qualcosa. Nel filmato di Youtube è scritto che Omar Calabrese è docente dell’Università di Siena e dell’Istituto di Scienze Umane di Firenze. Infatti il suo nome compare tra i docenti impegnati a “tempo pieno” proprio nel SUM (Istituto Italiano di Scienze Umane) di Firenze che è «un’istituzione universitaria pubblica dedicata all’alta formazione e alla ricerca nei diversi ambiti delle scienze umane e sociali». Quindi, insegna a Firenze e non a Siena. E non è il solo docente dell’Università di Siena che insegna al SUM. C’è anche il prof. Maurizio Bettini, impegnato a “tempo parziale”. Basta collegarsi a:
    http://www.sumitalia.it/ITA/docenti/docenti.php?sottomenu=altro

    Gino Greco

  3. Il professore di cui parla il video di Youtube, Omar Calabrese, è docente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, come si vede dal seguente link:
    http://www.lett.unisi.it/frontend/?rr=EO_CR_C
    Cliccando poi su “Cerca fra gli insegnamenti” compare la scritta: “non sono stati trovati insegnamenti associati”. Per cui non sono in grado di dire cosa insegni.

    Postilla inserita il 28 dicembre 2008 riguardante l’A.A. 2008-2009. Cliccando su “Cerca fra gli insegnamenti” risultano i seguenti corsi:
    Semiotica dell’Arte Contemporanea
    Semiotica delle Arti

  4. Proprio perché abbiamo letto, studiato, scritto e perché ci impegnamo costantemente per tramandare un minimo di cultura le affermazioni del video ci risultano intollerabili.

  5. Mah, sarà, ma i tanti libri scritti non dicono molto.
    Gli specialismi disciplinari consentono di nascondere le lacune della scuola elementare. Lui l’ha fatta in tempi non sospetti, o no?
    Per le due università risposta semplicissima: dicono che si prenda il doppio di stipendio a Firenze; è l’istituto assegnato alla sinistra in un’ideale spartizione della torta che ha visto Lucca assegnata alla destra.
    Così è se vi pare, e andate pure a votare il ‘nuovo’, miei signori: qual’è? Il cinemofilo de roma?
    Salutoni dal Vostro umilissimo
    Arlecchino

  6. Marco ho letto nel link da te segnalato che il Prof. Omar Calabrese ha scritto 33 libri. E allora? Gli strafalcioni del filmato di Rai 3 restano e fanno compagnia ai suoi 33 libri.

    Remo Tessitore

  7. Caro Prof. Grasso,
    ma questi cari amici si meravigliano di tutto!
    Calabrese sta a Firenze anche, non per buon cuore ulivista, ma, pare, per il buon validissimo motivo che si prende il doppio di stipendio! Quel buon motivo che lo aveva portato al Corecom, comitato regionale per le comunicazioni dove si lucrano discrete cifre senza lavorare granché: si può sta sicuri!
    33 libri? E che vuol dire? E se ci sono strafalcioni come nel video? Chi giudica? Con l’università che abbiamo, dove tutti si rispettano e non si fa più una recensione critica da secoli (tempi di Galilei e Beccaria più o meno) c’è proprio da fidarsi! L’amico che ha segnalato i suoi libri ci dà notizia di un libro su Simone Martini: che dio ci salvi, se ha centrato la storia dell’arte come quella dei monumenti; io non l’ho mai visto quel libro: chi ha la volontà di far verifiche è pregato di riferire alla comunità dei lettori; sono sicuro ne vedremo delle belle anche lì se tanto mi dà tanto.
    Nella casta dell’Ascheri manca il Calabrese se ben ricordo (come si fa a fare un libro come quello senza indice, perbacco!), come mancano i suoi sodali Berlinguer e Boldrini, i furbissimi che si gioveranno del silenzio dell’Ascheri per farsi belli: noi sì che siamo puliti se persino quel censore ci ha risparmiato!
    Prof. Raffaele, la prego, faccia attenzione; le omissioni sono sempre pesanti nella storia. I silenzi significano più delle asserzioni positive; pensi alla massoneria. Lei la dà per scontata, perché?
    Insomma, faccia una seconda edizione e non dimentichi chi deve ricordare; c’è una casta di secondo grado, quella delle seconde file, nelle società controllate dal comune, alla Fondazione, al Monte: gente che non si fa vedere ma che lucra più dei bischeroni che ci mettono la faccia. Mi creda, invece di prendersela con l’arcivescovo, badi al sodo. C’è uno zoccolo duro del regime. Gli arcivescovi passano, i furbacchioni restano. O no?
    Caramente rimango il Suo triste
    Arlecchino

  8. Per stemperare un po’ i toni, proporrei di ascoltare due pezzi di Gaspare Palmieri: “Il gioco del silenzio” e “La famiglia del rettore”.
    http://www.myspace.com/gappasongwriter

    Giovanni Grasso

  9. Ho ricordato il grande campione Omar in una nota alla storia Di Simplicio.
    Archimede

  10. Ma prof. Grasso, non si potrebbe avere un intervento chiarificatore del Prof. Calabrese su questo blog? Che non abbia proprio niente da dire mi sembra strano e che non l’abbia saputo ancora di più… o no?
    A.

  11. Gentili signori,
    può darsi che io commetta strafalcioni e me ne scuso (ma quelli del video incriminato lo sono in maniera assai minore di quanto non appaia, se solo si tenesse conto dell’oralità e del contesto colloquiale nel quale avvengono). Gli strafalcioni tendenziosi e volgari che appaiono in alcuni commenti sono però assai peggiori. Non sono allievo di Umberto Eco, ad esempio: sarei fortunatamente più giovane, ma ho studiato con Giovanni Nencioni, Gianfranco Contini, Eugenio Garin. Ancora: io non prendo e non ho mai preso doppio stipendio (Siena e Sum), ma solo quello normale dell’Università di Siena. Al Sum sono stato semplicemente “comandato” per un anno in quanto coordinatore di un dottorato della medesima istituzione. Che la mia carriera sia dovuta alle simpatie di sinistra è un’altra bella fandonia. Del resto, la collocazione a sinistra non ha impedito che i miei libri e articoli siano tradotti in dieci lingue. In effetti, io simpatizzo, appunto, ma non sono mai stato iscritto a nulla né mai lo sarò. Rivendico la mia piena libertà – e me ne vanto – di esprimere le idee politiche che credo, esattamente come fate voi in questo sito. Non faccio parte di alcuna casta universitaria, peraltro: in 37 anni di carriera sono stato in una commissione di concorso una sola volta a Torino per un posto di ricercatore; bel mafioso che sono! Capisco che non si possa essere simpatici a tutti, e pazienza. Ma le vigliaccate dietro pseudonimo, almeno, uno se le potrebbe risparmiare. I miei critici si firmino, se hanno coraggio, e affrontino serenamente i procedimenti per diffamazione che potrebbero derivarne. Chi abbia voglia di attaccarmi in modo almeno minimamente documentato può dare un’occhiata alle quattro cose che ho fatto sul mio sito http://www.omarcalabrese.it. Per quanto mi concerne, non interverrò più in un sito che rivendica “il senso della misura” (ma quel che vi appare è piuttosto la protesta perché “la misura è colma”, vedete gli scherzi dell’italiano orale?), ma non si accorge di avere smarrito “il senso del limite”.
    Omar Calabrese

  12. Chiarissimo Professor Calabrese, in relazione alla Sua richiesta di svelare l’anonimato dei commentatori del blog di Giovanni, non credo che la sua ingenuità sia tale da non essersi reso conto che presso l’università di Siena, come del resto altrove, ogni dissidenza, ogni deviazione dall’ortodossia ideologica, ogni critica che abbia una qualche parvenza di oggettività, sia penalizzata al punto di ostracizzare il malcapitato che abbia avuto la malaugurata idea di esprimere un qualche parere o di essere incorso nel crimen lesae maiestatis solo per aver fatto domanda a concorsi il cui esito era già deciso. Costui purtroppo è costretto, per sopravvivere, a mantenere un perfetto anonimato. O tempora o mores! Intendo precisare, tuttavia, che questo commento non attiene alle accuse che Le sono state mosse in merito alle sue attività didattiche e scientifiche.

  13. Caro Calabrese,
    ti ringrazio per le precisazioni e per le informazioni sulla tua carriera. Condivido il tuo riferimento all’oralità e al contesto, infatti lo avevo già scritto in un mio commento del 27 gennaio al post “Il Papa alla Sapienza, la Massoneria toscana all’Università di Pisa”. È, perciò, possibile correggere false idee circolanti nell’accademia. Non condivido il tuo giudizio sul blog che avrebbe smarrito “il senso del limite”, in quanto non c’è un solo post con tali caratteristiche. Diverso il discorso per i commenti dei quali io non sono in alcun modo responsabile, poiché il blog ospita senza filtro commenti firmati o siglati con uno pseudonimo, ma formulati in forma civile ed argomentata. Il mio compito è quello di rimuovere eventuali commenti palesemente offensivi. Se lo riterrai utile potrai intervenire con un intervento in prima pagina con lo stesso risalto dato al filmato di youtube.
    Giovanni Grasso

  14. Grazie alla ‘minima moralia’, che con grande garbo ha segnalato il disastro dell’informazione a Siena, prima ancora che all’università. Chi si espone viene distrutto dalla stampa di regime. E nessun intellettuale come Calabrese dice niente; trovano tutto normale: chi sa dire perchè?
    Altra questione. Ma che dite sull’oralità? si può invece nutrire altroché qualche dubbio, caro Prof. Grasso! una valanga di dubbi eccome! Le lezioni universitarie non sono forse ‘orali’ e colloquiali, come vogliamo da studenti? Allora in quella sede il Prof. Calabrese si sente autorizzato a dire castronerie? Le ha dette punto e basta, riconoscendolo anche, per cui lasci stare oralità ecc. Lui doveva correttamente scusarsi e giustificarsi solo perché giocava fuori casa; ma allora lasci parlare chi ne sa di storia e parli di altro, non Le pare, illustrissimo professore?
    Il fatto è che Lei prende tutto, come i vari tuttologi che ci affliggono a Siena, e così qualche volta si ‘toppa’. Tutto qui, molto semplice. Ma il blog Le ha dato l’opportunità di correggere false voci che per invidia o altro vengono diffuse nei corridoi dell’università. Dovrebbe esserne grato al Prof. Grasso, mi creda, e a chi lo ha montato su you tube. Ma il Prof. Calabrese dovrebbe spiegare la storia del ‘libro globale’ che doveva essere fatto quand’era assessore. Ci dica, non faccia circolare maldicenze. Che fine ha fatto quel prezioso libro? Dica e non si lamenti.
    E in generale sarebbe bene, anzi, che ci fossero più di questi controlli democratici.
    Studenti di tutto il mondo unitevi nel segnalare le bischerate dei vostri professori! Sarebbe un esercizio culturale molto istruttivo. Soprattutto per loro, non Vi pare? Questo strumento ci consente infinite possibilità. Ricordatevene, come fa il Vostro umilissimo servitore
    Arlecchino

  15. Condivido quanto detto da Minima Moralia. Non intendo intrufolarmi sulle (presunte?) asinerie del prof. Calabrese ma intendo mettere il dito nella piaga del letame universitario. Ho dato concorsi ma erano tutti falsificati, come ho detto e scritto al Procuratore Nino Calabrese (ma non credo parente del prof. incriminato di asineria). Sono stato attaccato perché uomo libero e contestatore del sistema-regime pseudodemocratico proprio da “professoresse” invidiose e querule. Ci vorrebbero le manette per chi ha messo asini in cattedra e trucca continuamente concorsi e cucca lauti stipendi per tre ore settimanali di banalità e di cazzate. Cari professori è lo scrittore e poeta dott. Paolo Fedeli che vi sfida. E ho pure fatto lezioni al dip. di Storia, feudo di chi si sa molto bene. E questi erano “compagni”… di merenda!

  16. Bravo l’Arlecchino, mi pare proprio sul tracciato democratico. La casta dei baroni universitari è ora sempre più stretta nel bunker. La lotta contro di loro sarà eterna, non avrà mai fine. È un poeta che vi sfida!
    fedeli paolo

  17. … E si potrebbe anche fondare ex novo una università libera e umanistica, visto che questa attuale è nelle sudicie grinfie di killers e baroni feroci che favoriscono i loro pupilli e familiari… Per il potere questi son pronti a tutto. Mi riferisco anche ai veltroniani e non mi dispiace per niente caro sofri senior e jr. Veltroni=Berlusconi.

  18. Giusto basterà un’erre moscia? Non so…
    E’ un mondezzaio infinito…Dove peschiamo caro Paolo?…IL Berlusca un deve passà!…
    E’ triste ma l’avremo per 5 anni….
    silvia

  19. Vorrei solo far notare che l’università è piena di disgraziati pluriaddottorati in materie serie, con pubblicazioni scientifiche e vasta esperienza in settori estremamente specializzati, gente che languisce e marcisce lavorando per cifre esorbitanti che oscillano tra i 400 e gli 800 euro al mese, e invecchia osservando con sconcerto e disillusione le piroette di certe prime donne.

  20. Vi sono nel cuore cari Silvia e Stavrogin. Quel che più fa incazzare è che le “primedonne” sono stronzi e fascistissimi nell’animo! Speriamo che un giorno un tribunale li inchiodi e si sgomberi il campo dal finto Sapere e dal letame. Ieri avevo un appuntamento con un Big, alla Facoltà di Lettere, in Via Roma. Benché sapessero che stavo male e che sono invalido al 100 per cento, mi han fatto aspettare il quarto d’ora accademico. Me ne sono andato consegnmando il “papier” alla ridanciana signorina della segreteria. Vi era chi mi ghignava addosso, come a dire ecco il solito rompicoglioni… Uno di questi, anni fa, mi disse che se volevo insegnare DOVEVO FARE I CONCORSI. Questo meridionale in carriera, coi jeans sdruciti e capelli e barba sfatti (fa molto figo, specie tra le studentesse tetteculi) sa e sapeva benissimo che per fare lezioni bisogna, IN UN PAESE MAFIOSO, leccare il culo a qualche barone. Forse lui l’ha fatto. Io no, ed è per questo che mi tengono ai margini. La mota baronale ora ha dalla sua anche CASINI che vuole aumentargli gli stipendi (poi, demagogicamente, dice pure ai ricercatori…).
    Questi signori fanno il bello e brutto tempo e non c’è alcuna forza di polizia che osi contrastarli. Io li ho denunciati, ma loro, conoscendo perfettamente il regime che “con-creano”, se la ridono di brutto, infinocchiandosene della magistratura.
    Resta il fatto che han fatto fare anticamera a mo’ di Canossa a me, invalido e scrittore che ha al suo attivo almeno dieci quindici libri (vedi curriculum…!!!). E forse qualche amico all’estero ne tradurrà qualcuno, così potrò gonfiarmi anche su ciò…
    paolo fedeli

  21. Buona Pasqua anche ai proff cattivi maestri nell’indulgere al malcostume imperante e alla tratta dei posti in palio…

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