Tragicomica risposta di Mario Lolini, consigliere comunale del PdL a Grosseto, al nostro articolo sul Polo grossetano.
Mario Lolini. Credo si debba partire da un dato di fatto: Grosseto non è un Comune della provincia di Siena. Per analizzare, al meglio, la gravità di ciò che sta accadendo in queste settimane, è opportuno partire dalle parole di un noto esponente del Partito Democratico senese, che ha invocato la chiusura dei distaccamenti dell’ateneo, compreso quello di Grosseto. Mi ha fatto piacere constatare che le mie considerazioni fatte a tempo debito sulla questione, abbiano trovato eco favorevole presso molte personalità cittadine. Ieri, ho letto nuove dichiarazioni di un altro docente dell’università senese che ribadisce la necessità di chiudere i poli universitari decentrati come Grosseto. Quale alternativa si propone alla comunità locale di farsi interamente carico delle spese, compresi gli stipendi del personale docente. Per quale motivo dunque la nostra città dovrebbe pagare tutto e poi continuare a chiamarsi “università di Siena” a Grosseto? Tengo a precisare che Grosseto è un capoluogo di Provincia con l’ambizione di esprimere una propria specifica offerta di cultura, volta a soddisfare la domanda locale ma con l’intenzione di divenire, in breve, un’appetibile attrattiva per gli studenti provenienti sia da altre parti d’Italia che dal resto del mondo. Sarebbe molto interessante comprendere se, i vari docenti ed addetti ai lavori che discutono dell’argomento, parlino a titolo personale o in rappresentanza dell’ateneo per cui lavorano, e da cui sono lautamente stipendiati per offrire un servizio formativo e culturale di livello, e non certo per fare politica o curare i bilanci.
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