Siena chiuda pure la sua università ma continui a pagare per tenere in piedi quella di Grosseto!

Tragicomica risposta di Mario Lolini, consigliere comunale del PdL a Grosseto, al nostro articolo sul Polo grossetano.

Mario Lolini. Credo si debba partire da un dato di fatto: Grosseto non è un Comune della provincia di Siena. Per analizzare, al meglio, la gravità di ciò che sta accadendo in queste settimane, è opportuno partire dalle parole di un noto esponente del Partito Democratico senese, che ha invocato la chiusura dei distaccamenti dell’ateneo, compreso quello di Grosseto. Mi ha fatto piacere constatare che le mie considerazioni fatte a tempo debito sulla questione, abbiano trovato eco favorevole presso molte personalità cittadine. Ieri, ho letto nuove dichiarazioni di un altro docente dell’università senese che ribadisce la necessità di chiudere i poli universitari decentrati come Grosseto. Quale alternativa si propone alla comunità locale di farsi interamente carico delle spese, compresi gli stipendi del personale docente. Per quale motivo dunque la nostra città dovrebbe pagare tutto e poi continuare a chiamarsi “università di Siena” a Grosseto? Tengo a precisare che Grosseto è un capoluogo di Provincia con l’ambizione di esprimere una propria specifica offerta di cultura, volta a soddisfare la domanda locale ma con l’intenzione di divenire, in breve, un’appetibile attrattiva per gli studenti provenienti sia da altre parti d’Italia che dal resto del mondo. Sarebbe molto interessante comprendere se, i vari docenti ed addetti ai lavori che discutono dell’argomento, parlino a titolo personale o in rappresentanza dell’ateneo per cui lavorano, e da cui sono lautamente stipendiati per offrire un servizio formativo e culturale di livello, e non certo per fare politica o curare i bilanci.

13 Risposte

  1. Ma caro Lolini, se il problema è la denominazione, purché se la prenda tutta, corpo e beni, la può tranquillamente chiamare Università di Grosseto, anzi, viste le mire internazionali, Grosseto University.

  2. Che si fa per essere eletti..

  3. Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, replica alle dichiarazioni di Lolini:

    «Mi fa un po’ sorridere questa polemica sull’antisenesità. Il problema non è l’ateneo di Siena, ma la Gelmini, che fa parte dello stesso partito di Lolini. Nell’incontro col rettore chiederemo garanzie e rassicurazioni precise. Non metto la testa sotto la sabbia ma sul piano istituzionale invito tutti al senso di responsabilità e della misura. Inasprire ora i rapporti non sarebbe producente. Cercheremo di trovare elementi di trattativa per portare a casa l’osso e la polpa, magari diversa da quella “mangiata” finora, ma sempre polpa. Lotteremo per non smantellare, ma per arricchire il Polo di aspetti qualificanti.»

    Scrivono gli studenti:

    «Gli studenti del Corso di Laurea in Conservazione e Gestione dei Beni Archeologici del Polo grossetano intendono esprimere la loro perplessità in merito al recente dibattito sul futuro dell’università a Grosseto, e, allo stesso tempo, riguardo al discorso del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Roberto Venuti, tenutosi il 4 febbraio in occasione dell’inaugurazione della nuova sede grossetana di archeologia: nel quale è stata percepita la volontà di mantenere attivo sul nostro territorio il solo corso di laurea di Economia, lasciando dunque intendere che potrebbe non essere garantita la prosecuzione del nostro indirizzo di studi. Nel dissociarsi apertamente dalle posizioni del responsabile delle università del Pd per la provincia di Siena, Donato Montibello, il quale con ogni probabilità non tiene conto del reale apporto numerico che il Polo Universitario di Grosseto garantisce in termini di iscrizioni, gli studenti intendono ribadire l’importanza di questo corso di laurea, collocato in posizione strategica all’interno di un territorio ricchissimo di beni archeologici, e che pertanto merita di essere valorizzato e non discriminato, come invece pare stia accadendo.
    La nostra Università propone una vastissima scelta di laboratori, di cui non molte altre facoltà italiane possono fregiarsi; ecco perché abbiamo un gran numero di studenti che provengono da altre province, attratti evidentemente dalla prospettiva di integrare i propri interessi con una sapiente attività pratica. Altrettanto numerosi sono i cantieri di scavo aperti nei dintorni di Grosseto, ai quali – per l’ennesima volta – prendono parte allieviche vengono da ogni zona d’Italia nonché dall’estero. Per non parlare, infine, della qualità della docenza, resa ancor più preziosa dal fatto che i singoli studenti vengono seguiti passo dopo passo lungo la loro carriera. A tutti noi appaiono dunque inadeguate e fuori luogo le polemiche avanzate da Montibello. Il corso di Laurea in Conservazione e Gestione dei Beni Archeologici ha subito una pubblicità estremamente negativa in seguito alle vicissitudini che l’hanno resa protagonista durante le fasi del trasloco alla sede di via Zanardelli (intorno a questo argomento abbiamo già avuto modo di esprimerci); il che spiega anche per quale motivo si è verificato un crescentecalo delle iscrizioni: calo che, ad ogni modo, non riguarda la sola realtà di Grosseto, bensì l’intero panorama universitario d’Italia, minato com’è dai recenti e – a nostro avviso – scriteriati tagli al cuore della ricerca. Non vi è pertanto alcun motivo per non continuare a credere in questa esperienza formativa, dalla quale sono uscite numerose eccellenze.
    Gli studenti invitano in modo particolare a riflettere sull’opinione, diffusa presso i ragazzi freschi di diploma e con un futuro universitario ancora tutto da delineare, che la città di Grosseto sia un luogo da cui fuggire, a causa della quasi totale mancanza di stimoli culturali che possano trattenerli qui: si vuol dire questo non tanto in funzione del corso di archeologia, quanto piuttosto per far capire che vi sono ampi margini di investimento in un territorio pieno di potenzialità quale è il nostro, nel quale le scienze dei beni culturali si collocano in una posizione di primaria importanza.
    Per concludere: nel ricordare a voi tutti che l’intero corpo studentesco è sempre disponibile a un dialogo (che fino ad oggi è stato inconsistente), si domandano precise assicurazioni sul futuro del corso di laurea, sia in termini didattici, sia per le attività extracurricolari, laboratori in primis. E se, durante questi mesi, è parso che gli studenti grossetani si siano tenuti ai margini della questione, in verità il dibattito è e sarà sempre seguito da tutti con il più vivo interesse, in quanto membri attivi (e paganti) dell’Università degli Studi di Siena.»

  4. «Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi non necessariamente con il terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola.» Primo Levi

  5. @ scrivono gli studenti «si è verificato un crescente calo delle iscrizioni»

    Crescente calo?

    Sesto Empirico
    scettico

  6. Ma l’Ascherino che si diletta di storia contemporanea invece di perder tempo con i preti perché non fa un lavoro comparativo: la stampa a Siena sotto il fascismo e sotto il PCI-PDS-PD; sono sicura che verrebbero fuori parallelismi sconcertanti.
    Anche allora le punzecchiature di spillo sulle bischerate ma niente ovviamente sui grandi problemi?
    È un’ipotesi di ricerca che proporrei altrimenti alla Simonetta Michelotti, che mi sembra più con la testa sul collo…

  7. Grazie Laura, per il complimento e per il suggerimento, ma sarebbe come sparare sulla croce rossa!

  8. Ho amiche tra le non docenti a Scienze Politiche che mandano notizie affidabili!

  9. Di seguito la cantilena di Mario Lolini (da: “La Nazione” Grosseto del 15 febbraio 2011) che ci rimprovera perché ci occupiamo anche di «politica e di risanamento dei bilanci».

    Mario Lolini. «Io sono padre e sogno una Grosseto che sia in grado non solo d’accogliere i propri figli, ma anche di attrarre studenti da fuori, dal resto d’Italia. Una vera Università, non un contentino sotto ricatto altrui. Bonifazi ha inaugurato una settimana fa la nuova sede del corso di laurea in Conservazione e gestione dei beni archeologici. Nell’occasione ha ribadito come il Comune si sia impegnato per offrire alla città un’Università adeguata. Ed infatti, i risultati si vedono. Poi, mi permetta d’aggiungere, che siamo spesso oggetto d’analisi di qualche docente dell’ateneo senese. E per questo vorrei capire se questi professori parlano a titolo personale o a nome dell’Ente che li stipendia? Non dovrebbero forse pensare ad offrire un servizio culturale anziché alla politica
    ed al risanamento dei bilanci?».

    Domanda. – E lunedì ci sarà un incontro tra Bonifazi, Marras, Lamioni e il rettore Riccaboni. Cosa si aspetta?

    Mario Lolini. «Mi aspetto che il sindaco uscente non cerchi, come al solito, responsabilità altrove e tenga la barra diritta. In una questione del genere deve prevalere non l’appartenenza politica ma l’interesse comune. Grosseto non è una succursale di Siena. Le famiglie, o direttamente gli studenti, pagano ingenti tasse. Il Polo giova, inoltre, di buone somme di denaro provenienti da vari enti locali, quindi mi pare sia già forte il nostro contributo. Dovremmo pagarci anche i docenti? Allora perché chiamarla Università degli Studi di Siena? Il Polo Universitario deve essere rilanciato, altro che dismesso, creando master e corsi non esclusivamente dedicati al territorio ma di ben ampio respiro. Solo così crescerà la nostra città. Solo così faremo il bene dei nostri figli».

  10. …ma allora vado a cercare i sapienti e gli esperti cui ho dedicato giornate della mia vita nell’illusione di apprendere che una delle principali cause del degrado universitario italiano stava nel proliferare degli atenei sorti come funghi sotto ogni campanile e padrino politico!

    Qui c’è chi parla a vanvera e prende per il sedere e ne ho le balle gonfie di questo gioco delle parti!!!

    Giovanni, mi sa che qui ci stiamo a… compiacere con chiacchiere che hanno l’unico sicuro effetto di farci bruciare gli ultimi scampoli di vita se non di gagliarda giovinezza! Giuva’, continua tu e sarai quanto prima una bella figura di vecchietto… che però l’aveva detto! Ma lo sai che i profeti e le cassandre sono ignorati o vilipesi? Non vedi che dopo cinque anni non uno dei quasi mille “colleghi” ci ha degnato di un motto, di un frizzo, di un lazzo?

    Epitaffio: qui giacciono Giovanni e Cosimo, estinti senza aver capito che sovrani non erano né il popolo né la facoltà ma la malafede e la paraculaggine, le sole regine e padrone della scena della vita, su cui la verità e la scienza erano miraggi per visionari.

  11. Ultime notizie.
    Giudizio immediato per il premier.
    Ministro Giorgia Meloni: “sotto processo la democrazia”.
    Ministro Maria Stella Gelmini: “attacco alla sovranità popolare”.

    I vertici accademici e cittadini senesi avrebbero ricevuto con tutti gli onori la prima e si relazionano con molto rispetto con la seconda.

    Dice bene Antonio Padellaro quando descrive “la corte dei venduti e dei parassiti che, pur di non essere ricacciati nel nulla da cui sono stati tirati fuori (il vero miracolo italiano), lo (B.) sospingono di nuovo sul ring disposti a farlo massacrare pur di salvarsi”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/16/ripeterlo-e-perfino-inutile-in-qualsiasi-altra/92341/

    Il perenne carnevale senese rende normali i travestiti (da autorità) alla ricerca di facili reciproche conferme, il tutto a spese della comunità che pare contenta così…

    E non posso dire altro visto che quel che è a rischio di minaccia di querela non è il degrado morale e mentale dilagante ma la sua esposizione!

  12. Epitaffio Lorè: drammaticamente verissimo!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: