Università di Siena: spigolando nell’intervista del candidato sindaco del Pd che ha promesso mille posti di lavoro

Solo alcune considerazioni a margine dell’intervista a Franco Ceccuzzi.

1) Intende creare nuovi posti di lavoro nell’Università di Siena?
2) Di quale piano di risanamento parla il candidato sindaco? Lo sa che attendiamo da dieci anni il risanamento strutturale del bilancio?
3) Il piano di Riccaboni (Unisi 2015) è semplicemente un “suicidio assistito” perché manda in pensione i docenti e svende il patrimonio immobiliare dell’ateneo.

Franco Ceccuzzi. Come primo atto vorrei mettere insieme tutte le forze economiche e sociali, Regione, Provincia, le nostre due università, e stipulare un patto per lo sviluppo che contenga le linee di azione da adottare tutti insieme per i prossimi cinque anni per creare nuovi posti di lavoro che permettano ai giovani senesi di rimanere a Siena.

(…) L’idea è di costruire una task force tra l’ufficio europeo del comune e quello dell’università per portare a Siena più soldi da Bruxelles, oltre a più risorse dal Governo centrale e dalla Regione.

(…) Il turismo: dobbiamo lavorare per rafforzare il marketing territoriale nei confronti dell’esterno, farsi un’idea precisa dei mercati da penetrare per portare turismo a Siena, nuovi mercati ci sono. Vorrei affidare all’università di Siena la realizzazione di un piano strategico da affidare poi alla Regione per fare promozione sui mercati internazionali.

(…) Serve controllare di più dal punto di vista sociale quello che fa l’Università, serve un modello di governo diverso. Mi auguro che l’ateneo riformi quanto prima lo statuto e passi a un CdA più snello che garantisca una salute migliore, introducendo quanto prima sistemi contabili nuovi contenuti nella Legge Gelmini. Servono procedure amministrative trasparenti per evitare quanto è successo in passato. Attendiamo con grande fiducia l’esito delle indagini e i provvedimenti giudiziari per avere giustizia di un danno gravissimo inferto alla città. In futuro servirà una vicinanza più stretta del Comune all’Università: in questo senso il piano di risanamento va gestito con grande equità, non devono essere i soggetti più deboli a pagare il prezzo di tagli e rinunce da fare in futuro. Siena ha bisogno di sostenere l’Università e le sue eccellenze, e ce ne sono tante. Bisogna svoltare, e per questo bisogna cominciare a parlare bene dell’università, senza dimenticare quanto successo ma ripartendo da qui.