L’Università di Siena tra bocciature e proposte

Gabriele Corradi (Candidato a Sindaco) (Da: Zoom, 11 maggio 2011). A sei mesi dall’entrata in carica del Rettore e del Direttore Amministrativo, i rinnovamenti promessi non si sono ancora visti e la situazione sta precipitando, nonostante le promesse, affatto rassicuranti, di risanare l’Ateneo in cinque anni e le evidenti pressioni a tutti i livelli per nascondere la realtà fino alle elezioni amministrative. La coalizione che mi sostiene si sta battendo contro questo tentativo di affossare le colpe di una cattiva politica, così come le Liste Civiche Senesi hanno sempre cercato, dall’opposizione, dopo la scoperta del grave dissesto dell’Ateneo, di sollecitare la gestione dell’Università ad un risanamento ed un rilancio. Senza tentare, come fanno altri, di scaricare le colpe su un Governo che, seppur responsabile di mille altre faccende, con questo disastro tutto senese non c’entra niente. Ora è appena giunta la notizia che, in una corrispondenza tra il Ministero dell’Economia e quello dell’Istruzione, viene nettamente censurato il piano di risanamento elaborato da Riccaboni e Fabbro, basato sui prepensionamenti indiscriminati dei docenti, pericolosi per la qualità della didattica e della ricerca, e sulle dismissioni immobiliari, definite inadeguate al raggiungimento del riequilibrio finanziario del bilancio. Noi aggiungiamo che il piano non tiene conto dei problemi dei dipendenti tecnico-amministrativi (e dei tempi determinati e delle cooperative e chi più ne metta), già sottoposti a fenomeni di “macelleria sociale”, né della popolazione studentesca che sta subendo danni irreparabili e che, nel caso di un défault finanziario, sarà costretta ad andarsene con un impatto incalcolabile sul tessuto economico e sociale di tutta la città.

Alcuni dei nostri candidati (in particolare Silvio Pucci e Eleonora Scricciolo) hanno già contribuito a chiarire alcuni aspetti della vicenda a partire dal “risanamento”, che non può intendersi solamente finanziario, ma va esteso al contesto etico e accademico. Delle condizioni dell’Ateneo qualcuno ne deve rispondere, a partire dai 27 per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio e dai 7 sospettati di irregolarità nell’elezione del Rettore. È un dovere ineludibile verso le oltre 2500 famiglie il cui reddito e la cui attività lavorativa è stata messa a repentaglio. Per l’immediato futuro, il Comune dovrà rendersi garante verso i dipendenti e gli studenti, perché siano riassorbite e valorizzate, in collaborazione con gli altri enti e con il Governo, le risorse umane e le competenze esistenti, oltre a fare sistema con le realtà dove insistono strutture decentrate dell’Ateneo e con la Regione, alla quale compete il coordinamento del sistema universitario toscano. Il rapporto con il Governo centrale andrà inoltre recuperato, depurandolo dagli aspetti ideologici, per concentrarsi sulla salvaguardia e la rinascita di un Ateneo di grande prestigio del quale Siena ed il Paese non possono fare a meno.