Ha cominciato Michele Ainis su “L’Espresso” del 24 ottobre 2013 con il titolo: «Macché raccomandati, aboliamo i concorsi».
Lo ha seguito Vincenzo Zeno-Zencovich su “Il Foglio” del 6 novembre 2013 con il titolo: «Lettera d’autodenuncia a un Procuratore: sì, io trucco i concorsi universitari»
Riflettiamoci!
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[…] Roma tre, l’università dove i docenti si autodenunciano per i concorsi universitari […]
Non mi sono piaciuti questi due interventi. Preferisco la risposta: http://notizie.tiscali.it/socialnews/Ragnedda/10092/articoli/Lettera-aperta-a-Prof-Zeno-Zencovich-sulla-corruzione-accademica-in-Italia.html
Ma che bei giuristi! L’argomento, in sostanza, è questo: poiché i concorsi sono una truffa, e tutti lo sanno e nessuno può farci niente, aboliamo i concorsi, che altro non sono che occasioni di reato, o magari aboliamo direttamente il reato. È un po’ come dire: siccome tutti rubano e non è possibile fare che non rubino, aboliamo il reato di furto. Ma che bei giuristi!