Molti rinfacciano ad Angelo Riccaboni, rettore dell’Università di Siena, di non aver saputo approntare un piano di risanamento dei conti. Ma come poteva! … se aveva le mani legate? Gli rimproverano di non aver pagato il salario accessorio al personale tecnico e amministrativo. Ma come poteva! …se aveva le mani legate dal Collegio dei Revisori dei Conti? Lo criticano per il mancato sviluppo dell’Ateneo! Ma come poteva! …se non gli permettono la sospensione delle rate dei mutui per cinque anni? Lo biasimano perché non rispetta il codice etico varato dall’ateneo, che mira ad escludere le situazioni nelle quali si potrebbero creare conflitti d’interessi. Ma come poteva! …se il rettore tiene famiglia? Gli ricordano che la “sostenibilità” è ormai uno slogan vuoto senza alcun risultato pratico. Ma non è vero! …come dimostra la raccolta dell’acqua piovana al Polo Scientifico di San Miniato! Lo censurano per non essere riuscito ad alienare alcun immobile! Ma come poteva! …se gli impediscono di costituire un Fondo immobiliare con l’individuazione di intermediari specializzati e la sottoscrizione, da parte dell’Ateneo, di quote da collocare presso investitori? Accusano il rettore di non essere pienamente legittimato a causa del rinvio a giudizio degli indagati per irregolarità nella sua elezione! …Ma che deve fare, dimettersi? In fondo, non sussiste alcuna richiesta di rinvio a giudizio che lo riguardi, nell’ambito dell’inchiesta relativa alla sua elezione a rettore!
Articolo pubblicato anche da: Il Cittadino Online (24 aprile 2014) con il titolo: «Il rettore e quello che “non può fare”».
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