Contro la “malauniversità”: prima vittoria della professoressa Albina Colella

La prof.ssa Colella, sospesa dal servizio dal rettore dell’Università della Basilicata, ha riportato un primo successo presso il Consiglio di Stato. Questo blog, a partire dall’11 febbraio 2007, ha dedicato alla coraggiosa collega, che ha tenuto testa ad una lobby d’affari potentissima, numerosi articoli ed oggi siamo felici con lei per il primo risultato. Aspettiamo, ora, di sapere come e da chi verrà risarcita la prof.ssa Colella per i danni arrecati alla sua immagine, al suo prestigio, alla sua attività scientifica e didattica, nei tre anni di sospensione dal servizio a stipendio ridotto.

Albina Colella. Il 18 dicembre 2007 il Consiglio di Stato ha annullato l’ordinanza del TAR Basilicata, così revocando il decreto di sospensione dal servizio di Albina Colella (Prof. Ordinario di Geologia dell’Università della Basilicata) disposta dall’Università della Basilicata a seguito di una denuncia del prof. A. Tamburro, attuale rettore.
Una sospensione strana, che risulta non essere stata applicata nell’Università della Basilicata neanche a docenti condannati in primo grado e sospesi dalla Magistratura, o rinviati a giudizio in vicende giudiziarie plurime o plurindagati. Una sospensione disposta ancora in fase di indagini e mantenuta nonostante la Corte di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale in data 31.03.2005 abbia sospeso il provvedimento disciplinare del prorettore, ing. prof. Rosa Viparelli.

La prof. A. Colella nel novembre 2003 era stata la prima e forse l’unica (insieme al Nobel Rubbia) a denunciare pubblicamente in televisione con argomenti scientifici i rischi del sito unico di scorie nucleari di Scanzano Jonico, un affare che secondo la stampa sarebbe di migliaia di miliardi di lire.
Probabilmente la prof. A. Colella, essendo la maggior esperta in Basilicata di ambienti deltizi e costieri, e responsabile di un laboratorio di Geologia Marina dell’Università della Basilicata, attrezzato con un gommone ed altre strumentazioni per indagini costiere, avrebbe affrontato scientificamente anche la questione del F. Agri su cui insiste la realizzazione del complesso turistico Marinagri (Policoro, MT), in costruzione sulla costa metapontina in erosione e nella fascia di pertinenza fluviale del F. Agri, e cioè nell’area di foce ad alto rischio di inondazione e soggetta alla naturale divagazione del fiume.

Al centro dell’inchiesta Toghe Lucane del PM Luigi de Magistris della Procura di Catanzaro, il megavillaggio di Marinagri secondo l’accusa sarebbe stato costruito su terreni demaniali e con fondi pubblici (circa 26 milioni di euro) ottenuti dal CIPE grazie ad un giudizio di compatibilità ambientale della Regione Basilicata (giunta regionale di centro-sinistra presieduta da Filippo Bubbico – DS, oggi Sottosegretario allo Sviluppo), e a pareri e ad atti amministrativi discutibili. Una vicenda ambientale ed urbanistica in cui sarebbero coinvolti a vario titolo anche magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine.
Dall’inizio del 2004, poco dopo l’intervento pubblico della prof. A. Colella sul sito di Scanzano e l’attribuzione alla Basilicata di ulteriori 25 milioni di euro di fondi pubblici (da parte del Ministero dell’Ambiente e quello dell’Economia e delle Finanze) per la difesa del suolo e dell’erosione della costa soprattutto metapontina, e con l’avvio degli studi sulla costa e l’attribuzione delle relative consulenze a docenti universitari, le indagini della vicenda giudiziaria della prof. A. Colella subivano una accelerata e si concentravano sul gommone.
A fine estate 2004 la prof. A. Colella veniva messa fuori gioco: veniva incolpata di una serie di accuse inveritiere ed opinabili, grazie alle quali il gommone veniva sequestrato ed il laboratorio reso inservibile, e veniva fatta oggetto di una gogna mediatica talmente accanita da lasciare attonita l’opinione pubblica.
Il responsabile delle indagini della vicenda giudiziaria della prof. A. Colella era il Colonnello dei Carabinieri Pietro Gentili, poi dimessosi dall’Arma e diventato il responsabile della sicurezza del megavillaggio Marinagri.
Oggi l’ex Col. P. Gentili risulta indagato unitamente al sottosegretario F. Bubbico, a magistrati ed avvocati dal PM L. de Magistris per la vicenda “Marinagri”.

L’intervento è stato pubblicato anche da:
Il Consiglio di Stato riammette la professoressa Colella; Il Quotidiano della Basilicata, 12 gennaio 2008.

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