Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU). A pochi giorni dall’elezione del Rettore, in un crescendo di appuntamenti, anche cittadini, ci siamo convinti anche noi che fosse necessario incontrarsi per ascoltare i propositi ed i programmi dei 3 candidati a rettore per il quadriennio 2010-2014. Un quadriennio importante che coincide con l’applicazione del piano di risanamento dei conti della nostra università, in cui saremo, nostro malgrado, ancora una volta chiamati alla comprensione della situazione e a probabili conseguenti sacrifici. Ma chi fra i tre candidati a Rettore potrà davvero fare del suo meglio per l’Università di Siena, non dimenticando l’importanza del lavoro di circa 1250 tecnici ed amministrativi? Certo, oggi che siamo alla vigilia di queste elezioni, le nostre 1250 teste contano appena 125 voti: poca cosa, questo è sicuro, per tenerci in grande considerazione! Ci siamo tuttavia convinti che un atteggiamento d’indifferenza verso queste elezioni potesse essere erroneamente scambiato per una noncuranza verso l’università ed il suo futuro, che sono invece il nostro lavoro ed il nostro futuro! Con questo spirito abbiamo organizzato questo incontro e preparato 5 domande che raccolgono gli argomenti e le tematiche più ricorrenti con la raccomandazione, però, che le risposte siano pragmatiche, concrete e senza “politichese”, perché la situazione richiede chiarezza e praticità. Qualcuno ha aggiunto un po’ polemicamente: le risposte le vogliamo semplici non perché siamo dei semplici, ma perché siamo stanchi di sentire soltanto promesse!
1) Il buco di bilancio, emerso quasi due anni fa, ha evidenziato una serie di criticità e difetti di sistema. La Magistratura sta indagando sulle responsabilità personali. Quali misure saranno adottate per diffondere una cultura del lavoro che scongiuri il perpetuarsi di pratiche dannose per l’Ateneo?
2) Come sarà affrontato il problema del costo del personale? Cosa pensate dello strumento della” mobilità esterna”; e se avete già pensato ad un modello di organizzazione del lavoro del personale tecnico-amministrativo, ce ne potete anticipare le linee principali?
3) Quali saranno le conseguenze pratiche per il personale tecnico-amministrativo, in seguito alla sottoscrizione del protocollo d’intesa delle Università Toscane?
4) È vostra intenzione mantenere continuità nella Direzione Amministrativa? Avete già individuato una squadra di delegati che l’affiancheranno? Se si, ci potete anticipare qualche nome?
5) Il titolo che abbiamo assegnato a quest’incontro esprime la disaffezione diffusa in molti lavoratori dell’Ateneo: sfiducia negli organi di governo e senso di inaffidabilità nei confronti della macchina amministrativa, fanno parte del sentire comune, emerso raccogliendo i quesiti da rivolgervi. Ci volete dire allora perché dovremmo votare e soprattutto perché votarvi?
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Per fortuna l’università di Siena non ha tutti questi problemi.
Brani di un articolo di Ilaria Ricci (Il Messaggero, 28 giugno 2010)
Mentre ci sono atenei come Pavia che hanno sospeso l’offerta formativa per il prossimo anno, visto che i ricercatori hanno annunciato che se la riforma passa così com’è da settembre non insegneranno più e sono loro a tenere molti corsi. (…) a Tor Vergata il 90,57% dei ricercatori avrebbe intenzione di non insegnare da settembre, alla Tuscia siamo al 90%, così alla Bicocca di Milano. «Se l’astensione sarà confermata molti corsi a settembre salteranno – spiega Bartolomeo Azzaro, prorettore con delega alla Ricerca della Sapienza-. Poi c’è la manovra che blocca gli stipendi dei professori e i contratti. Mentre i rettori fanno i conti con i tagli e con i soldi del 2010 che ancora non sono arrivati. Vincenzo Milanesi, coordinatore dei rettori delle università virtuose riunite nell’Aquis, conferma la «difficoltà degli atenei a coprire l’offerta formativa. A Padova stiamo cercando di trovare accordi con i ricercatori offrendo loro un programma di assunzioni per i prossimi anni. Ma intanto non stanno arrivando i fondi di finanziamento ordinario e siamo già a luglio». Il rettore di Roma Tre, Guido Fabiani, è «sconfortato. La situazione finanziaria è disastrosa. Non possiamo fare assunzioni e intanto gli ordinari stanno andando in pensione. C’è un depauperamento generale del sistema. E giustamente i ricercatori protestano perché i tempi di attesa per le progressioni di carriera ormai sono lunghissimi. Una situazione così drammatica non si era mai vista. Abbiamo anche docenti in fuga per colpa della manovra che taglia le anzianità. Quest’anno siamo riusciti a fare i bilanci, nel 2011 sarà difficile. Mi domando come si potrà applicare la riforma in un tale dissesto».