Quorum necessario: 542 voti. Silvano Focardi: 231 voti; Angelo Riccaboni: 281 voti; Antonio Vicino: 181 voti; Giovanni Minnucci: 22 voti. Schede bianche: 35; schede nulle: 33. La seconda votazione avrà luogo il 14 luglio 2010.
Hanno votato: 594 (su 761 aventi diritto al voto) Proff. ordinari e associati e studenti presenti nei Consigli di Facoltà. 258 (su 396 aventi diritto al voto) ricercatori e assistenti del ruolo ad esaurimento. 632 (su 1224 aventi diritto al voto) unità di personale tecnico ed amministrativo.
Filed under: Candidati alla elezione del Rettore |
Ad occhio mi sembra abbiano (abbiamo) votato in pochi (http://www.unisi.it/v0/minisito.html?fld=4936) ma non ho (né ricordo) i dati del 2006 per fare un confronto.
Beh la notizia è che Silvan il mago è al secondo posto… che si inventerà in questa settimana? Quali promesse fantasmagoriche preparerà per convincere gli indecisi? Ne vedremo delle belle…
Promesse… non c’è più niente da promettere, promise la volta scorsa quando poi assunse tutti quei tecnici e amministrativi che ora dice che sono troppi come se si fossero assunti da soli
Un 30% di astensioni, vero?
A Machiavelli ricordo che il blog è anche un archivio. I dati della prima votazione del 2006 li trova nella categoria “candidati alla elezione del rettore” l’8 marzo.
Interessante… l’altra volta il II poi vinse… Vicino molto stabile… Minnucci grosso modo ha preso il posto di Grasso, ma non è un po’ diverso? Non c’è spazio per rientro di Grasso con adeguata ed ennesima lettera agli elettori? Non si sa mai, ci si può sempre ravvedere! Forza Grasso, forza, elettori (di solito) senza (chiedo scusa) palle!
Non avete ancora capito che è successo in questi anni? Eppure il blog lo dice molto chiaramente…
Viva la trasparenza e il blog libero (finché ce lo permettono… leggete mondoraro.org. e ne vedrete delle belle…)
L’astensione è del 27% e rappresenta il “candidato” di maggioranza relativa:
– tra i professori e gli studenti dei Consigli di Facoltà il 22%;
– tra i ricercatori il 35%;
– tra il personale tecnico amministrativo il 48%.
Nel primo turno delle scorse elezioni l’astenzione fu molto minore (anche senza considerare i dati di bianche e nulle si era al 15% circa).
Spero di non aver sbagliato i calcoli. Spero soprattutto che al prossimo round la percentuale dei votanti aumenti.
Mauro
Care Colleghe e cari Colleghi, Collaboratrici e Collaboratori, Studentesse e Studenti,
desidero ringraziare le tante persone che ieri mi hanno votato, riponendo in me fiducia e soprattutto riconoscendo quanto ho fatto e quanto, con il sostegno di tutti, posso ancora fare per la nostra Università.
Desidero inoltre ringraziare tutti quanti si sono recati ieri a votare, esprimendo il proprio voto per la scelta di chi dovrà essere il Rettore della nostra Università nel prossimo quadriennio.
Come ho più volte affermato, è importante che tutti esprimano il proprio voto perché l’Università in questo momento ha bisogno del sostegno di tutti. Per questo, chiedo a chi ieri non ha potuto di recarsi a votare al prossimo appuntamento di mercoledì 14 luglio.
Da ultimo, un invito: non lasciamo che quanto fatto finora vada perso. Gli sforzi e l’impegno messi in campo per salvare la nostra Università non devono essere vanificati. Esistono due obiettivi fondamentali: il risanamento finanziario ed economico dell’Ateneo e il rilancio della nostra Università.
A chi invoca il cambiamento dico che un vero cambiamento di rotta c’è stato con questo mio rettorato, durante il quale ho dovuto, insieme a voi, confrontarmi con una profonda crisi finanziaria e ho coraggiosamente assunto una serie di decisioni che hanno permesso di salvaguardare ricerca, didattica e servizi, di salvaguardare il lavoro e gli stipendi di tutti, di sanare problematiche importanti come il mancato pagamento dell’Inpdap, di ridurre il debito.
Oggi dobbiamo – e, grazie a quanto abbiamo fatto, possiamo – rafforzare quel cambiamento perché la nostra Università possa realmente rinnovarsi.
Io ho messo tutto me stesso a disposizione dell’Ateneo e non senza difficoltà ho compiuto quelle scelte che oggi ci danno la certezza che la nostra Istituzione possa salvarsi. Con il vostro voto potremo raggiungere insieme gli obiettivi che ci siamo posti e che ritengo irrinunciabili per l’Ateneo.
Un saluto cordiale.
Silvano Focardi
Ci sarebbe tanto bisogno della Fondazione per superare l’emergenza! Se dà 10milioni all’anno alla Biotech non potrebbe fare uno sforzo serio una tantum per togliere l’Università plurisecolare di Siena dalla melma?
A proposito, quel professorone che ha messo in Fondazione a 3mila euro di gettone a riunione si sa che sta facendo per l’Università? Sui giornali lo’ali è comparso qualcosa del suo attivismo?
Scusate voi ricorderete il nome, ma fuori Siena non sembra molto noto…
Sperare nella Fondazione è mera utopia. I contributi che eroga sono infatti per progetti specifici, non certo per ripianare debiti.
Mauro
No, caro Arlecchino, ha ragione Manganelli, ma non per la sua ragione… se la Fondazione ha costituito società per gestire qualsiasi cosa o la ricerca, non può fare un intervento per la didattica di qualità ad es.? Ma via! Non ha nessun vincolo di destinazione: tutti sanno che è governata con l’arbitrio più assoluto.
No, il problema è piuttosto che non ha più soldi! Tengono tutto nascosto perché ci sono le elezioni comunali p.v.., poi verrà fuori tutto: come all’Università!
Il Ceccuzzi ha già cominciato a prendere le distanze dal Cenni; persino il pidissimo Campodelleidee ne ha preso le distanze con un comunicato molto critico sul regolamento urbanistico.
Cercano di salvarsi nonostante il disastro che hanno prodotto. Fino a oggi l’avevate visto uno criticare alcunché? Da Metis in giù o in su che dir si voglia?
Che tempre di politici e coraggiosi!
Certo che il mago Silvan che dice di essere stato coraggioso è fantastico… al mio paese si dice che ha fatto il bucone col cxxo degli altri… lui che ci ha rimesso? Ha mandato a casa 1000 precari… che coraggio ci vuole? Mica ti votano… La figlia e il genero dentro e i precari a casa… non dimenticatevelo quando votate…
Ok, archie onnisciente!, ma a me quasi forestiero me lo dici come si chiama ‘quello’ del Forcardi mandato in Fondazione? Così almeno me lo cerco in google per vederne vita e miracoli vari. Poi gli faccio un appello… se sa aprire ilsensodellamisura!
Avete notizie di una signora di origini aretine, a progetto (o contratto similare), pagata con fondi esterni all’Ateneo, che lavora per la Facoltà di Economia?
Grazie
P.S. Su silvan e parenti… ed i precari a casa… altro che meditare!!
Ma non vi ricordate che ci fu anche una polemica perché tra gli scartati di Focardi c’erano sconosciuti come i professori Ascheri e Grossi? Egidio Bertelli fu il suo preferito, e qualcuno mi dirà che conoscenza ha del territorio, come prescritto dallo statuto della Fondazione. Grazie! Su google chi ha tempo confronti i curriculum Ascheri-Bertelli-Grossi. E forse Focardi aveva anche di meglio da scegliere ma si è trincerato, a richiesta, nel democratico silenzio. A tutta trasparenza procede il PD Focardi…
Ecco chi becca tremila euro a riunione (ci saranno assenti alle riunioni, qualcuno birbo si è chiesto):
Fiorenza Anatrini
Egidio Bertelli
Maurizio Botarelli
Gian Paolo Brini
Paolo Brogioni
Pietro Burresi
Antonella Eleonora Buscalferri
Stefano Culicchi
Fabio Giustarini
Alessandro Grifoni
Franca Mariotti
Mauro Mariotti
Paolo Mazzini
Paolo Rappuoli
Paola Rosignoli
Lio Scheggi
Qualcuno riconoscerà esponenti di sinistra autentica, qualcuno mogli di esponenti dell’accademia, qualcuno dei vecchi volponi del PCI, ma c’è anche il PDL non a caso dirà qualche altro birbissimo!
Care amiche e cari amici,
vi ringrazio per l’importante riconoscimento che avete dato alla mia proposta di un Ateneo diverso e migliore.
Con la sua elevata partecipazione, la comunità tutta ha dimostrato ancora una volta di avere a cuore la nostra Università.
L’ampia maggioranza dei votanti ha espresso una forte volontà di cambiamento. La fiducia che mi è stata accordata mi spinge a proseguire con entusiasmo nella sfida per un rinnovamento basato su un programma concreto e condiviso.
Alla luce di questo risultato sento ancor più forte la responsabilità di continuare il confronto con tutti voi e di capire le ragioni anche di chi non ha espresso il suo consenso nei miei confronti.
Rinnovo l’invito a contribuire con passione alla vita del nostro Ateneo in un momento così importante partecipando al prossimo voto del 14 luglio.
Un caro saluto,
Angelo Riccaboni
@ rino
Lavorava… i precari sono stati mandati a casa… chi rimane lo fa gratis…
Grazie per la pubblicazione, prof. Grasso, sono un po’ emozionata perchè è la mia prima volta, e sono solo un’impiegata, di quelli da piano terra.
Grazie! Se il prof. Riccaboni, con tutta osservanza, avesse risposto a un po’ di problemi che avete evidenziato non sarebbe stato meglio?
Focardi ha ora tutto il tempo, prima del 14, di spiegare la scelta del suo prof. Egidio.
«Sperare nella fondazione è mera utopia.»
Perché? Sarebbe utile sapere se la fondazione MPS eroga contributi, direttamente o indirettamente, allo IOR, che – se non sbaglio – tempo fa aveva problemi di ogni genere, non solo economici (Vaticano s.p.a-di Nuzzi Gianluigi)
Ai vertici dell’Istituto c’è pure il signor Gabriello Mancini, non so con quale incarico.
Se sono stati dati contributi, o valide consulenze, o non so che altro alla banca Vaticana, motivo di più per aiutare l’ Università di Siena, sembra a me, voce “da fuori”. Ma sono soltanto considerazioni, probabilmente sbagliate (libro “Vaticano s.p.a.).
Certo che tremila euro a seduta…(ZOOM di qualche settimana fa).
Altroché IOR! Persino alla biblioteca dell’Università Lateranense, come se le nostre non ne avessero bisogno! Gianna, è il presidente il rag. Mancini, con rispettosa osservanza, come dice Laura, e che sia benvenuta con quella linguaccia!
Per i 3mila euro a seduta mi sarei aspettato un bel volantone con un NO dagli intellettuali di METIS come fecero a suo tempo per uno scandaletto edilizio di piccole proporzioni rispetto a quello che il Cenni sta ammannendo a Siena!
Cari amici,
è stato per me confortante constatare la diffusa volontà di cambiamento emersa dalle preferenze di voto della prima tornata delle elezioni del Rettore.
Un ulteriore segnale emerso da questa elezione è il significativo messaggio di protesta di quanti hanno preferito votare scheda bianca o nulla. Se a questi si sommano quanti non hanno avuto la possibilità o la motivazione per recarsi alle urne, è chiaro che ci troviamo ancora di fronte a un alto tasso di incertezza su chi dovrà assumersi la responsabilità di guidare l’Ateneo nei prossimi anni.
Io credo che il difficile momento che stiamo attraversando sia ragione di questo disorientamento, che io ho sempre creduto, e vorrei ancora ribadire, potrà essere superato solo da una decisa riaffermazione delle nostre conoscenze e capacità, fondata sulla assunzione collettiva di responsabilità e sulla trasparenza, senza le quali non potremo mai realizzare alcuna svolta.
Confido che tutti i colleghi abbiano ben presente l’importanza cruciale della prossima tornata elettorale.
Ed è proprio l’importanza della scelta che abbiamo di fronte che mi ha convinto ad andare avanti e a chiedere a tutti coloro che mi hanno votato, e che ringrazio davvero di cuore per la fiducia, di continuare a farlo.
Sono sicuro che il consenso accordatomi alla prima occasione non potrà che crescere ulteriormente, sia grazie all’apporto di quanti hanno ad oggi manifestato il loro desiderio di svolta con una significativa astensione di protesta, sia raccogliendo consensi tra coloro i quali, pur non votandomi la prima volta, sono profondamente convinti della necessità di guardare avanti.
Credo davvero che sia possibile uscire da questa prossima votazione con un forte messaggio di rinnovamento e di vera rinascita della nostra amata Università di Siena.
Con fiducia e passione
Antonio Vicino
È l’assunzione collettiva di responsabilità che non mi piace, caro prof. Vicino! Qui ci sono stati dei delinquenti veri e propri (oltreché amministratori leggeri con denaro altrui) che han fatto man bassa… sarebbe stato anche utile auspicare un forte impegno della magistratura sui reati certamenti compiuti da qualcuno e certamente passibili di prescrizione. Non c’è solo Berlusconi tra i furbi, ahimè, colleghi miei (talora) finti tonti…
Penso si riferisca al futuro… dobbiamo – anzi dovete – essere consapevoli che ci saranno lacrime e sangue per tutti, si spera…
Per il passato concordo con Archimede… le responsaibilità penali e amministrative e finanche morali sono individuali… sennò troppo comodo
Sono convinta del fatto che l’università per riuscire a tornare a galla abbia bisogno dell’aiuto di tutti.
Non leggo però, o sento tra i conoscenti, interesse di sorta per il dramma che sta vivendo; cioé, che stanno vivendo le tante persone che temono di essere licenziate.
E l’indifferenza è, sempre secondo me, un dramma nel dramma. Che possibilità di difesa hanno in effetti le persone?
Ritornando alla fondazione MPS: che contributi dà la fondazione MPS all’Università di Siena? In caso di risposta positiva, si potrebbe convincere a sostenere maggiormente l’ateneo, anziché enti come lo IOR (ma cito a caso), anche se il rag. Mancini è funzionario della banca vaticana, quando le risorse sono scarse? Non sarà il solo rag. Mancini a stabilire a chi e in che quantità devono essere elargiti i contributi, penso!
Certo che se nel tempo non ci sarà più trippa per gatti, la situazione sarà ben dura per tutti. Forse allora la gente si sveglierà: tremila euro a gettone è cifra che qualche lavoratore all’università prende in tre mesi, a quanto leggo.
Ma se neanche i docenti si interessano… come puoi pretendere che lo faccia la cosiddetta società civile… Poi c’è il Palio, il siena, la menssana… che ce frega???
Io sostengo da molti mesi che ci sarebbe stato bisogno di uno shock… forte… ovvero far vivere un mese da precari senza stipendio a tutti… secodno me qualcuno si sarebbe svegliato…
Giusto, cal! Per quanto ha dato la Fondazione andate al sito di impegnopersiena che ha meritoriamente sommato quelli per Comune, Università, Biotech ecc. ne vedrete delle belle, vi assicuro.
Barni ha un bel dire: nel CdA dell’Università non c’erano forse i rappresentanti della società politica? Anche troppi! Quando mai hanno tenuto conto delle riserve messe a verbale dalla prof.ssa Muscettola? Professore, siamo seri, il fatto stesso che Grasso non sia stato eletto a furor di popolo rettore dà la misura di come il personale di ogni ordine e grado dell’Università abbia in realtà paura di interventi seri, si spera in Pantalone come al solito.
Berlusca non è lontano, è dentro ognuno di noi, ma qualcuno ce lo ha dentro più ‘grosso’ se mi è consentito…
Ma quel prof. Bertelli qualcuno lo difenderà? Almeno Focardi, che legge di sicuro questo blog, avrà la bontà di intervenire a suo favore?
Non pretenderà che lo faccia il Riccaboni…
Rispondo a Laura perché la sua domanda garbata e non polemica richiede il mio intervento su un tema del quale mi assuno completamente la responsabilità. Dovendo procedere alla nomina di un rappresentante dell’Università nella Fondazione MPS ho pensato ad un professore universitario, magari della Facoltà di Medicina in quanto la Sanità non è rappresentata in quel contesto. Per nominare un Prof Universitario dovevo rivolgermi a persone in pensione, e poichè il Prof Bertelli mi aveva fatto sapere della sua intenzione di anticipare il pensionamento dal primo di novembre ho ritenuto di proporre a lui di andare in pensione anticipata al primo giugno se fosse stato possibile. Egidio Bertelli era un professore di Medicina, stimato e conosciuto a Siena e poteva a mio avviso svolgere questo compito per noi tutti.
Questo è ciò che ho fatto, e può essere non condiviso, ma dietro non c’è altro se non il mio desiderio di vedere rappresentata l’Università con i suoi componenti ove possibile.
Una piccola cosa, ma significativa. Il Prof Bertelli andando in pensione molti anni prima della scadenza ha permesso un notevole risparmio per le “casse” dell’Ateneo – un milione di Euro circa. I sei mesi in anticipo da me sollecitati hanno un valore di risparmio di almeno 70.000 Euro. Il Prof. Bertelli non ha chiesto il contratto come accade per il prepensionamento. Piccola cosa questa ma significativa per coloro che scrivono e leggono in questo blog, me compreso come dice Laura.
Cordialmente
Silvano Focardi
Grazie molte per la cortese e sollecita risposta.
Le dirò che il risparmio Bertelli in sé non mi sembra un gran merito (han fatto risparmiare anche altri, no?) e che nel consiglio Fondazione c’è una esperta di sanità di lungo corso come la Buscalferri, mentre se non sbaglio non c’è nessuno (nessuno) che abbia un minimo di solida competenza culturale, cioè il campo in cui più deve operare da noi la Fondazione.
Ma perché poi non ha sollecitato Bertelli a intervenire sulla storia bruttina anziché no dei 3mila euro a seduta (e del 7% d’aumento richiesto?)? o per fargli fare una dichiarazione d’intenti con cui si rapportasse agli altri membri della Deputazione? È in maggioranza, minoranza, su che?
Perché non informa l’Università che l’ha nominato sulle difficoltà che incontrano i suoi progetti, se ci sono, a favore dell’Università, come potrebbe essere uno stanziamento straordinario per la didattica di qualità?
Grazie, comunque, ma in questi giorni prima del 14 dovete voi candidati dare motivazioni forti per andare a votare, altrimenti a che pro? Una grande differenza tra voi non la vedo proprio.
Qualcuno ha risposto alle domande di ‘vicky’ nel’ultimo post? Non mi pare. Lo faccia almeno Lei, caro Rettore!
«una grande differenza tra voi non la vedo proprio.» Laura
…ma se si riflette come è bene sempre fare prima di agire si nota che ogni candidato presenta caratteristiche differenti, rilevanti nonchè sufficienti per comprendere che uno non equivale all’altro.
Pertanto il sottoscritto, impegnato da una vita nella accademia senese, indica nel rettore uscente la scelta più utile per l’istituzione: infatti l’emergenza drammatica in cui versa il nostro ateneo non tollera pause nell’azione di risanamento già intrapresa.
Cosimo Loré
Sono come spesso d’accordo con Lorè: poteva esserci di meglio, qualcosa di nuovo o soprattutto Grasso, ma dato questo coma profondo del corpo accademico, a questo punto è meglio uno che le mani in pasta già ce le ha, o le ha avute come Minnucci, che non è forse del tutto fuori gioco nonostante la modesta comparsa al primo turno (fossero stati un 50/100 quei voti…).
Buona domenica a tutti, a Focardi (che però potrebbe-dovrebbe rispondere a Laura) e anche agli altri candidati!
…il che non significa che non mi rendo conto di quanto in questi commenti affermano e denunciano con sacrosanta indignazione i vari Archimede, Arlecchino, Cal, Gianna e Laura!!!
CL
Ma perchè Vicino o Riccaboni dovrebbero interrompere il percorso di risanamento intrapreso? Questo non capisco Prof. Lorè…
Da cosa nasce questa idea? Se la necessità di risanare l’ha capita il massimo esperto italiano di pinguini vuole che non la capiscano l’ingegnere Vicino e l’aziendalista Riccaboni?
Francamente non vedo ragioni nel confermare Focardi. Tutto ciò che ha fatto per risanare ha natura tecnica e quindi non è idea sua… in più personalmente sono un giustizialista e l’idea che la di lui figlia sia dentro e il sottoscritto a spasso mi fa profondamente girare le scatole… anche perché penso di avere qualche titolino in più della signora…
Tutto giusto, tutto bello, tutto sacrosanto, ma… identifcare i colpevoli del “buco”, allontanarli dall’ateneo con ignominia e fargli “ricacare” fino all’ultimo centesimo? …questo no?
Ho sentito prefigurare scenari “apocalittici” per i nostri stipendi già “asfittici”, ma non ho sentito nessuno dire che i soldi li devono restituire (con opportuni interessi) quelli che li hanno rubati! La Giustizia è diventato un “optional” in questo disastrato paese?
…O forse, il problema è che non abbiamo neanche la più pallida idea di quali siano i componenti della “banda del buco” …e il “buco” si è creato da sé… come quello dell’ozono?
Nik, quel che scrivi lo chiedo da anni in tutte le sedi… da quella giudiziaria a questo blog (vedi)
Cal, sono stato il più feroce critico di Focardi a cominciare dalla sua politica di assunzioni (vedi)
Elezione del rettore: se si cambia, la “pausa” è un fatto inevitabile per il passaggio delle consegne!
Riepilogo: il Prof. Focardi, eletto rettore nel 2006, si accorge del “vero” buco nel 2008 e inizia a vendere immobili nel 2009. Con un ospedale copre, a malapena, ma forse nemmeno, la quota di buco che compete ai suoi quattro anni. Nel 2010 l’istituzione è allo sfascio, si passa al prossimo immobile, e Focardi si ripresenta come salvatore della patria. Un quarto dell’elettorato lo rivota. È vero che il nostro è un paese strano, però davvero io non ci arrivo. E continuo a non credere che gli altri tre quarti possano sostenerlo. Specialmente se è una questione di “pausa” come dice Cosimo Lorè. O forse la questione è di schieramenti, e non di persone? Cordialmente
Sono con Carlo… salvo che del buco l’ottimo Silvan se ne accorge molto prima – vedasi relazione Mazars tenuta nel cassetto… – ma urgenti ragioni (sistemare figlia e genero???) forse impongono l’attesa… così raccontano voci molto maligne…
Ora fa il salvatore della patria perché la gente ha poca memoria e di bilancio e soldi non capisce una beneamata…
Mah, schieramenti? So’ tutti e due del PD! Dal 2004 si sapeva del bu’o… seguite bene il blog, amici miei!
Si sapeva ma in Procura un c’è andato nessuno…
Uhm, perché però così in ritardo?
Sono con Archimede… del bu’o si sapeva da tempo e nessuno meglio del nostro Giovanni ce lo può confermare.
Perchè nessuno è andato in Procura? Bella domanda, cal, ma tu hai provato mai ad andare in Procura a denunciare gente che ti “tiene per i maroni” perché ce l’hai sopra il capo?
Io ho, nel mio piccolo, provato a fare qualcosa del genere e sono “morto”… accademicamente e facendo tutti gli scongiuri del caso!!!
Ma ora le cose sono diverse e credo che invece di stare qui a pensare di far risparmiare l’università magari rinunciando a stipendi che “manco un metalmeccanico”, facciamo sentire quanto siamo incazzati e gridiamo forte che vogliamo i colpevoli in galera ed i denari di nuovo nelle casse!!!… Con qualche “cautela”, perchè i malfattori sono dietro tutti gli angoli e purtroppo non mollano mai!
Mah, se non si stimolano i giudici, a cominciare dal procuratore Formisano… ma loro si sono certamente accorti che è una città morta? E allora perché darsi tanto da fare? La prescrizione incombe e gli inquisiti si stanno facendo beffe di noi; come chiedere i danni se nessuno viene rinviato a giudizio?
Pizzichi è stato… pizzicato dalla procura di Roma, ma è senesissimo, del tutto interno al ceto politico dominante che sta distruggendo la città, cosa che i media senesi naturalmente non hanno detto: Vi meraviglia?
A proposito, il 20 alla libreria Becarelli si parlerà de La colata: ore 18; a proposito, scommettete che non verrà annunciato dai media senesi?
Ma avete sentito i telegiornali di stasera? Generali, prefetti, a parte i soliti politici prevedibili, inquisiti o condannati!
Sembra la fine di un mondo, come ai tempi di Tangentopoli. Cosa impedisce di aprire la fogna dell’università?
… questa è la domanda che continua a non trovare risposte giudiziarie né giornalistiche né da parte della istituzione universitaria: il fatto che poco o nulla interessi all’ateneo e alla città è prova, per chi non sia affetto da avanzata demenza, della messa in scena della indegna finzione che ha tutti trascinato nel baratro in cui stiamo sprofondando!
@nik
non diciamo scempiaggini! non hai la più lontana idea dello stipendio e del corrispondente lavoro di un metalmeccanico. Basterebbe ti facessero fare un turno di notte (22-6) ogni tre e ti passerebbe la voglia di fare lo spiritoso.
bravo outis… le cose nella giusta prospettiva…
…bravi outis e Giona,
io, comunque, a 55 anni suonati e con 32 anni di laurea in medicina, nonché quattro specializzazioni, annessi e connessi, in questo ateneo sono un “laureato tecnico” (non un tecnico laureato” (perchè c’è differenza!) e prendo 1200 euro al mese… Ah, dimenticavo: sono in categoria D3 (ho conosciuto segretarie che erano in categoria EP… con tutto il rispetto per le segretarie, sennò vi incazzate!) dal lontano 2003.
Se conoscete lo statuto di ateneo, con particolare riferimento agli incentivi per le professionalità e considerate quanto vi ho detto, mi sembra che sia facile facile capire perché le cose non vanno in questa baracca! Voi che ne dite?… tanto per avere la “giusta prospettiva”!…
P.S. Preciso allora il senso del mio riferimento al metalmeccanico al quale va tutto il mio rispetto: è risparmiando su stipendi come il mio che ripareremo al bu’o, o vedendo se la Giustizia può fare il suo corso e ristabilire la legalità?
Ma se noi ci perdiamo in precisazioni fuori luogo, non perdiamo di vista il fatto essenziale che chi ha rubato deve restituire tutto con gli interessi?
Lo so, sembra un’ovvietà, ma mi pare che i colpevoli siano ancora “latitanti”.
Saluti
Dimenticavo! Per l’amico outis.
Sai quanti turni 20 – 8 ho fatto in galera a “curare la salute” (e ci dovevi stare anche particolarmente attento!!!) di camorristi, mafiosi e delinquentelli comuni che le inventavano nere per rompere le balle a qualsiasi ora della notte e marcare visita, in ambienti in cui l’igiene era un optional di lusso e “galere” stipate del doppio o del triplo dei carcerati che potevano contenere?
Ci ho fatto un giorno sì e uno no per dieci anni… non so se tu l’avresti retto, un ambiente in cui non era affatto raro essere sottoposti a minacce anche pesanti per l’incolumità tua e dei tuoi familiari… io l’ho fatto perchè il lavoro non mi spaventa (e poi non ne avevo altri)… quello che mi spaventa è la gente che parla per stereotipi, senza pensare e senza riuscire a vedere la realtà… che ci dice, torno a ripeterlo per l’ennesima volta, che i colpevoli del disastro senese sono ancora ignoti… e questo è assolutamente intollerabile.
Prof. Lorè, leggo solo ora del Barni, Suo mito, nel comitato “etico” (mah, chi si proclama…) della Siena Biotech con il preside Rossolini… ma non beve 10 milioni di euro all’anno della Fondazione? …togliendoli all’Università?
Che coerenza c’è a cascare in questa trappola? Non prenderanno 3mila euro a riunione come in Fondazione, voglio sperare… Barni poteva risparmiarselo, non Le pare, caro Prof.?
Cari amici,
domani si gioca una partita decisiva per l’Ateneo. Leggendo i messaggi che noi candidati abbiamo inviato dopo la scorsa votazione è evidente che l’accento di tutti cade soprattutto sul tema del cambiamento. Ma è singolare che questo appello al cambiamento venga proposto con disinvoltura da tutti i candidati, senza alcun riguardo alla propria storia, al ruolo ed alle posizioni che nel corso degli anni ciascuno ha assunto nell’esercizio delle funzioni che ha ricoperto.
Per parte mia posso solo riaffermare con forza l’invito a esprimere un voto che consenta di strappare una volta per tutte l’Ateneo ai giochi accademici ed alle azioni di gruppi di potere consolidati che l’hanno portato nella situazione di crisi che è sotto gli occhi di tutti. Ognuno di noi può oggi con il suo voto far sì che il destino della nostra Istituzione venga determinato dalle scelte autonome e responsabili di chi nell’Università ci lavora con dedizione e passione.
Mi permetto, in particolare, di fare appello all’orgoglio e alla giusta protesta che è stata espressa da molti di voi tramite l’alto numero di schede bianche e nulle e l’astensione dal voto al primo turno. Come si può chiaramente evincere dal mio programma, uno dei punti più qualificanti della politica che intendo perseguire è ascoltare la voce di chi oggi non si sente adeguatamente rappresentato dagli organi di Governo, facendola diventare un elemento di stimolo costante nella definizione delle misure da adottare nella conduzione dell’Ateneo tramite un continuo e vero confronto fra il Rettore e tutte le componenti della comunità universitaria. Non permettete che anche questa possibilità venga cancellata dal futuro della nostra Università.
Con stima e amicizia
Antonio Vicino
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo (Gandhi)
Care amiche e cari amici,
il cambiamento non può fare a meno della serenità. Questa è la richiesta che sento emergere dagli incontri che ho avuto il piacere di fare con molti di voi.
Mi avete raccontato cosa sapete fare e cosa vorreste fare per migliorare la nostra Università. Esiste una comunità attiva che vuole essere ascoltata e valorizzata nelle proprie competenze e chiede di partecipare collegialmente alle decisioni fondamentali per il nostro futuro.
Sono sempre più convinto che la soluzione non sia in un uomo solo, ma nella riscoperta e nel ritorno della condivisione. In questi giorni stiamo ascoltando troppi ‘io’: dobbiamo riscoprire il ‘noi’ della partecipazione.
La volontà di cambiamento espressa da tanti di noi rischia di essere tradita da vecchi comportamenti che tanto hanno fatto male al nostro Ateneo: voci montate ad arte e fantasiose anticipazioni di mie scelte. Confermo invece che le decisioni per la nostra Università futura saranno prese rispettando il programma con voi condiviso e attraverso un continuo confronto fra tutte le componenti della nostra comunità. È questa la più importante promessa che posso farvi.
Non rassegniamoci a vecchie pratiche che ci prospettano un futuro già visto. Domani continuiamo a costruire la nostra Università. Cambiamo futuro.
Un caro saluto,
Angelo Riccaboni
Ma nessuno ha risposto alle domande precise poste da questo blog: possibile che gli accademici siano più politici dei politici? Non è deprimente? Andate voi a votare…
Io vado…
Cari amici,
come avrete modo di constatare da certa stampa locale, anche oggi, ad urne aperte, continua la serie di falsità ed attacchi programmati contro la mia candidatura che è giustamente vissuta come l’unica di vera rottura col passato. Tengo a precisare che non ho mai stipulato patti, tanto meno quello citato come `Patto Segreto’ nell’articolo del Corriere di Siena di oggi.
Con stima ed amicizia
Antonio Vicino
Caro Vicino,
chi segue questo blog sa bene quale è la stima che meritano di solito i media senesi… troppo facilmente indotti a fare “operazioni” più che informazione oggettiva, o almeno così pare al povero osservatore qual sono. Ma mi sento molte persone vicine.
A proposito, in bocca al lupo: Quel che ci dice depone a Suo favore!
Caro Prof. Vicino, per quel che vale… visto che manco voto… per me è lei il candidato che rappresenta il cambiamento…
Non lo è certamente Focardi… ma neanche il tosiano Riccaboni…
Essendo un ex PhD student di Siena adesso via proprio per la situazione dell’Ateneo mi astengo dal commentare chi tra il Riccaboni o il Vicino sia migliore o simbolo di cambiamento. Voglio solo dire che 231 al Prof. Focardi sono sinonimo di volontà di non cambiamento, e d’altro canto in un paese che dal 1994 è governato sempre dalle stesse persone non ci si può attendere altro. Non do colpe al Prof. Focardi poiché so poco della sua gestione, ma penso che in momenti di crisi anche cambiare completamente sia la migliore scelta poiche anche dal punto di vista psicologico darebbe una spinta in più. Per questo il mio candidato ideale sarebbe il Prof.Vicino. Auspico vivamente che coloro all’interno dell’ateneo che abbiano ancora dentro un briciolo di speranza votino per lui.
Scusate gli errori di ortografia e di costruzione logica delle frasi ma sembra che anche il mio pc sia stato cooptato dalle stesse persone che gettano discredito al Prof. Vicino sulla stampa locale
@ Cal
Non voti ma esprimi preferenze per un candidato… va bene che la coerenza non è di questo mondo, ma mi sembra che tu esageri…
@ il prof. Vicino
Esprimo solidarietà per una delle tante “operazioni” cui ormai siamo abituati…
@ il Personale tecnico amministrativo
Il 49% dei votanti anche a questo giro? Non lamentiamoci poi se la nostra capacità di influire sulle scelte di Ateneo sarà sempre minore… conoscete qualcuno disposto a “concedere” diritti a chi non li chiede, o, peggio, a chi non li utilizza?
Qualunque candidato andrà al ballottaggio, ci sono sufficienti elementi di differenziazione nelle posizioni da permettere una scelta meditata e consapevole.
Up patriots to arms, e non lasciamoci abbindolare da chi dice che tutto è uguale… e poi chiediamoci sempre “a chi giova?”.
@ cal…per me vai bene così. In fondo dovremmo essere in un paese democratico dove ognuno è libero di esprimere la propria opinione … e anche di essere incoerente, se vuole. Ma, detto tra noi, fra Tosi e Focardi che sceglieresti?
@ prof. Vicino…condivido il commento di archimede sulla stampa locale che estendo, per esperienza personale, a quella nazionale a libro paga di grandi banche a noi tutte note. Tuttavia se fare patti con qualcuno è per il bene comune, ben vengano anche i patti…non c’è nulla che sia “male” di per sè…ciò che conta sono sempre le “intenzioni”
@ personale tecnico…un voto che vale un decimo (o ho capito male?) è un decimo di diritto per un decimo di uomo (o donna) che vale un decimo di quanto valgono tutti gli altri…sono con chi va a votare, ma anche con chi non ci va, se lo fa perchè sente l’umiliazione e l’imbarazzo di questa assurda “proporzione” (o sproporzione?)
@ Nik
– alla libertà di esprimere opinioni andrebbe possibilmente associata la libertà di pensare;
– i patti, prima che legittimi, dovrebbero essere reali;
– un voto che vale un decimo? Dieci anni fa non c’era neppure quello… e quanto possano influire tanti piccoli decimi si è visto quattro anni fa.
@ tutti… io non voto e non esprimo preferenze… semmai esprimo non apprezzamenti… e dei tre apprezzo poco tutti… due perché legati e coinvolti col passato e uno perché privo secondo me della necessaria capacità politica per reggere una posizione di quel tipo. Onestamente non so chi voterei… d’altra parte tutti quelli che riconosciamo essere brave persone ed oneste non si candidano… anche su questo una riflessione andrebbe fatta…