Ateneo senese: da Oxford d’Italia a università sputtanata

Le dichiarazioni sull’università della candidata a sindaco Laura Vigni per la lista “Sinistra per Siena”.

Laura Vigni. Il passato: c’è stata un’amministrazione assolutamente imprevidente, diciamo così, superficiale, che ha fatto il passo più lungo della gamba. Noi abbiamo chiesto che i rinviati a giudizio, se condannati, siano chiamati anche al risarcimento dei danni all’università. Ci sono tante responsabilità, anche degli enti locali che nominavano i loro rappresentanti CdA, i revisori dei conti… dunque le responsabilità tecniche, ma ci sono anche quelle sindacali e probabilmente anche politiche. La linea annunciata da Riccaboni, inevitabile, è quella giusta di ridurre i corsi di laurea che erano stati creati per dare posto a un professore. Il personale attuale è effettivamente sproporzionato ed eccessivo rispetto agli standard di altre università. Per il futuro credo che sia necessario selezionare, togliere i rami secchi che appesantiscono e puntare sull’eccellenza, evitando che se ne vadano i professori migliori. Qualche anno fa Siena veniva definita la Oxford d’Italia, nel frattempo questo patrimonio è stato sputtanato. Recuperiamo sul piano economico, ma puntiamo sempre sull’eccellenza. Alcune facoltà sono sempre state un fulcro: Giurisprudenza, Medicina, ora anche alcune facoltà scientifiche; Lettere ha un patrimonio enorme a cui non dobbiamo far scontare il fatto che nel settore umanistico girano pochi soldi. Si devono fare sacrifici, ma soprattutto da ora in poi non devono più essere fatti sprechi: quanto fatto dal direttore amministrativo Miccolis, chiamato in un momento in cui era chiaro che serviva un risanamento, non ha dato il buon esempio.