Le situazioni d’illegalità presso l’ateneo senese richiedono l’immediato intervento delle competenti autorità

Venerdì 22 luglio 2011, il rettore dell’Università di Siena scrive: «nella seduta di questo pomeriggio il Senato Accademico ha approvato il nuovo Statuto del nostro Ateneo, che sarà inviato al Ministero per il prescritto controllo di legittimità e di merito. La sua adozione rappresenta un momento fondamentale nella fase di rilancio del nostro Ateneo». Uno scarno comunicato per una vicenda che culmina in una delle pagine più brutte della storia di un ateneo dal glorioso passato, che vede gli organi di governo, rinunciatari nell’esercizio delle loro prerogative, brillare per mancanza di senso delle Istituzioni, dilettantismo, insipienza, incapacità a gestire l’emergenza e il necessario rinnovamento. In tali condizioni d’ingovernabilità, ovviamente, non potevano mancare pressioni e supplenze decisionali esterne che rendono non più tollerabile la situazione esistente presso l’Università di Siena. Le ingerenze esterne tese a condizionare la composizione del Consiglio d’Amministrazione prevista dal nuovo Statuto, il mancato pagamento della rata semestrale dei mutui ed il conseguente danno erariale, la prevista svendita del patrimonio immobiliare, l’inesistenza del necessario e obbligatorio piano di rientro dal disavanzo d’amministrazione, il ridimensionamento della Facoltà medica e la sua “ospedalizzazione”, l’immotivata riorganizzazione  degli uffici amministrativi con attribuzione di responsabilità a soggetti privi delle necessarie competenze, gli evidenti conflitti d’interesse e di competenze, hanno generato situazioni d’illegalità che richiedono l’immediato intervento delle competenti autorità ed impongono subito regole certe, il loro rispetto, controllo rigoroso dell’uso delle risorse ed organi di governo completamente legittimati e nel pieno esercizio delle loro funzioni.

L’evoluzione della formulazione dell’articolo sulla composizione del CdA di seguito riproposta è, in tal senso, paradigmatica.

Articolo 32 dello Statuto dell’Università di Siena
Versione licenziata dalla Commissione Statuto (11 luglio 2011)
e) da tre membri non appartenenti ai ruoli dell’Università, designati dal Rettore entro una rosa di almeno cinque candidati scelti, anche mediante avvisi pubblici. Tale scelta è operata da un Comitato di selezione nominato dal Senato accademico e formato da sei componenti, di cui tre interni all’Ateneo e tre esterni indipendenti individuati anche attraverso consultazioni con le istituzioni locali.

A seguito degli interventi di Sindaco, Presidente della Provincia e Segretario generale della Cgil di Siena, la Commissione Statuto riformula, il 18 luglio 2011, la precedente versione.

e) tre membri non appartenenti ai ruoli dell’Università, designati dal Rettore entro una rosa di almeno sei candidati, individuati anche mediante avvisi pubblici, definita da una Commissione nominata dal Senato. La Commissione, nel definire la rosa, consulta il Sindaco di Siena, il Presidente della Provincia di Siena e i rappresentanti delle altre istituzioni locali.

Ma neppure questa versione soddisfa Cgil e Sindaco di Siena che, in Consiglio Comunale, attacca duramente i vertici dell’Università. Intervengono CdA e Senato Accademico che, scavalcando la Commissione Statuto, propongono rispettivamente le versioni seguenti.

Versione approvata dal CdA (22 luglio 2011)
e) dopo che sono state raccolte le candidature, anche mediante avvisi pubblici, tenuto conto delle peculiarità storiche dell’Ateneo senese, uno dei membri non appartenenti ai ruoli dell’Università di Siena è designato dal rettore, previo parere del Senato Accademico, dopo aver sentito il Sindaco di Siena e il Presidente della Provincia di Siena, al fine di individuare un componente che possa garantire una valida espressione del territorio.»

Versione definitiva approvata dal Senato Accademico (22 luglio)
f) in considerazione delle relazioni storiche dell’Ateneo senese, un membro non appartenente ai ruoli dell’Università, individuato anche mediante avvisi pubblici, è designato dal Rettore sentito il Sindaco di Siena e il Presidente della Provincia, al fine di individuare un componente che possa garantire una valida espressione del territorio.

Articolo pubblicato anche da:
– Gonews.it (25 luglio 2011). Approvato il nuovo statuto, Giovanni Grasso: “Situazioni di illegalità che richiedono l’immediato intervento delle autorità competenti”.
– Il Cittadino online (25 luglio 2011). Grasso: “Situazioni d’illegalità presso l’ateneo senese”. Richiesto “l’immediato intervento delle competenti autorità”.

4 Risposte

  1. Caro Rettore,
    ho consultato con comprensibile interesse il nuovo Statuto testé approvato per la Vostra gloriosa Università, sede della ‘mia’ cattedra anche fino a una decina d’anni fa, e ho trovato una grave svista, certo frutto dell’interesse concentrato su problemi più seri, ma fastidiosa. Non sarà difficile correggerla, visto che non cambia la sostanza dell’atto.
    Bene. L’Università di Siena non è “nata”, come avete scritto ad apertura, nel preambolo, nel 1240 per decreto podestarile ecc.
    Quell’atto non è affatto fondativo, ma solo il più antico che attesta l’Università già in funzione.
    C’è quindi da scrivere, piuttosto, che “l’Università è attestata come esistente almeno dal 1240”, o qualcosa del genere.
    Non è cosa da poco dal punto di vista storico. E forse oggi anche psicologo, no?
    Cordialmente
    Mario Ascheri
    Prof. ordinario nella Facoltà di Giurisprudenza
    Università di Roma 3

  2. Mi sembra che il commento del Prof. Ascheri confermi in pieno quanto descritto in questo articolo riguardo al «dilettantismo e insipienza» degli organi di governo dell’università di Siena.

  3. E quindi? Lo Statuto viene modificato dopo aver sentito anche altre componenti, interne all’accademia o del territorio. Che male c’è?
    Anzi. Se la versione iniziale, che scontentava sindaco, Cgil, Provincia etc. etc. non fosse stata emendata, avremmo gridato (cito) “alla gestione autocratica del Rettore”, all’esautorazione di questo o quell’altro organo o istituzione…

    Bonae fidei non congruit de apicibus iuris disputare

    Insomma se si guarda ai cavilli e non alla sostanza, si sta solo alimentando lo sputtanamento fine a se stesso.

    Inoltre rilevo una piccola ma importante mancanza nel post, dove non si indica che il comma f) della versione del 22 luglio, in realtà si è aggiunto al comma e). Il lettore distratto potrebbe pensare che gli altri membri designati dalla commissione istituita dal senato non esistono più…

    Le varie versioni si leggono su
    http://www.unisi.it/v0/minisito.html?fld=5881

  4. […] Le situazioni d’illegalità presso l’ateneo senese richiedono l’immediato intervento delle com… […]

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