Scrivevo nel 2008 che il necessario e rigoroso risanamento dell’ateneo senese avrebbe dovuto salvaguardare la centralità degli studenti e dei docenti, razionalizzando l’offerta formativa e puntando sulla qualità della didattica. L’amministrazione universitaria dell’epoca, ipotizzando un pareggio di bilancio per il 2012, fornì anche le seguenti proiezioni sul numero dei dipendenti, calcolato considerando le uscite per pensionamenti senza alcuna sostituzione: 872 docenti e 1163 non docenti al 31 dicembre 2014. Dopo tre anni, a che punto siamo? Quanto hanno inciso politica dei prepensionamenti con lauti incentivi e demotivazione per l’assenza di una seria proposta di risanamento e di rilancio dell’università? I dati della tabella ci dicono che già oggi, con tre anni d’anticipo, il numero dei docenti è inferiore a quello previsto per il 2014. La situazione è drammatica ed è facile immaginare quel che accadrà fra tre anni. Ma ancor prima fra tre giorni, quando entrerà in vigore il decreto legislativo sul sistema d’accreditamento, che «comporta l’accertamento della rispondenza delle sedi e dei corsi di studio agli indicatori, volti a misurare e verificare i requisiti didattici, strutturali, organizzativi, di qualificazione dei docenti e di qualificazione della ricerca idonei a garantire qualità, efficienza ed efficacia nonché a verificare la sostenibilità economico-finanziaria delle attività.» Quel che sta accadendo a Siena preoccupa: richiamare i colleghi già pensionati per ricoprire gli insegnamenti va bene; ma assegnare i corsi al primo che passa è inaccettabile; non si può dimenticare che «docenti universitari, esperti cioè nell’insegnamento e nella ricerca e capaci di guidare l’uno e l’altra, non si nasce né ci si improvvisa.»
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Hanno assassinato interi comparti di base, mantenuto in vita ridicolissimi doppioni in omaggio alle Loro Maestà, e puntato tutto nuovamente sulle “scienze del bue muschiato”, per la semplice ragione che erano quelle che (avendo in passato speculato di più) possedevano più docenti: le truppe di docenti sono in questa fase l’unico parametro che realmente conta: sicché da un lato si dice che Siena aveva “troppi docenti”, dall’altro si salvaguarda l’esistenza, solo di chi ne ha di più. Del resto tutto il meccanismo mussiano-gelminiano lo impone. Altre considerazioni, in ordine all’importanza, l’eccellenza e al valore strategico, non ci risultano. A questo punto credo che l’unica soluzione per chi lavora in quei comparti dissestati dalle massicce fuoriuscite senza ricambio, è trasferirli in altri atenei ove possano continuare a svolgere il loro mestiere: si pensa per caso di tenere decine di docenti a Siena per vent’anni a non fare niente perché le loro materie sono state soppresse? Che minchia di politica sarebbe? Urge un riassetto dell’offerta didattica a livello regionale e le fisime o le gelosie di vari baroncelli, dovrebbero essere poste finalmente in secondo piano. Altre soluzioni non le vedo. Credo in fondo che timidamente il meccanismo mussiano-gelminiano a questo mirasse, tirando il sasso e nascondendo però la mano.
È possibile avere una “pianta organica” dell’ateneo che mostri, per settori/Dipartimenti il numero di docenti ancora “in vita”?
E poi, quanti docenti esterni a contratto vengono ora utilizzati dall’Ateneo per coprire i buchi introdotti dai prepensionati?
Insomma, anche numeri, oltre le parole.
Come appunto fatto nell’articolo di Grasso.
Ma ne servono ancora e di più dettagliati per evidenziare il reale deficit e per attuare realmente il suggerimento di Rabbi di trasferire, se non fisicamente, almeno didatticamente i docenti in altra sede.
…io ho fatto un esperimento su
http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php
e cioè ho preso il ben noto SSD di cui si vociferava vi fossero ventidue professori di ruolo, riscontrando che in effetti ne sono rimasti diciannove; basta frugare un po’, per constatare come in altri, non meno importanti e che servono un numero non certo minore di studenti, vi è un solo docente: l’evidenza di questo problema è così lampante, che …nessuno la vede, come la famosa lettera di E.A. Poe. Quanto ai contratti, è una giungla, debitamente occultata: non so adesso, ma qualche anno fa mi dedicai a quest’indagine scoprendo un florilegio di tipologie e retribuzioni diverse e soprattutto di settori che avevano letteralmente fatto carne di porco. Ora, dove andiamo con una situazione così squilibrata? Esorto a desistere dalla retorica del “ci sono troppi docenti”, perché così facciamo solo un piacere ai furbi.
Golene, un’idea sommaria di quanti docenti vi siano per SSD la si può ricavare da qui http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php
@ Golene: alcuni dati (al 20 marzo 2012). Seguiranno quelli più dettagliati.
Facoltà di Economia
– Ordinari: 37
– Associati: 30
– Ricercatori: 25
Facoltà di Farmacia
– Ordinari: 7
– Associati: 15
– Ricercatori: 24
Facoltà di Giurisprudenza
– Ordinari: 22
– Associati: 13
– Ricercatori: 24
Facoltà d’Ingegneria
– Ordinari: 12
– Associati: 15
– Ricercatori: 23
Facoltà di Medicina e Chirurgia
– Ordinari: 46
– Associati: 65
– Ricercatori: 130
Facoltà di Lettere (Siena)
– Ordinari: 34
– Associati: 39
– Ricercatori: 36
Facoltà di Lettere (Arezzo)
– Ordinari: 23
– Associati: 19
– Ricercatori: 25
Facoltà di Scienze Mat. Fis. Naturali
– Ordinari: 42
– Associati: 36
– Ricercatori: 61
Facoltà di Scienze Politiche
– Ordinari: 18
– Associati: 14
– Ricercatori: 18
…il punto è che ragionare per Facoltà, laddove certune erano meri contenitori di dipartimenti e di corsi di laurea affatto diversi, dove la gente manco si conosce e parla lingue del tutto diverse, squilibratissimi dal punto di vista della distribuzione dei docenti, e non certo uniti da vincoli di fratellanza e mutuo soccorso, non aiuta molto. Ora, non fatemi fare nomi, ma si sa entro le Facoltà chi erano i massimi racimolatori, gli ingordi che succhiando avidamente tutte le risorse, hanno disseccato gli altri rami: questo è ciò che è accaduto, non un generico abbuffarsi ed una equanime distribuzione dei pani e dei pesci; sicché fare la media trilussiana suona persino come una beffa.
Nel link che segue troverete l’elenco dei professori a contratto:
http://www.unisi.it/v0/minisito.html?fld=2199
Ci vorrebbe l’elenco storico dei docenti a contratto e domandarsi come mai nel 2005 erano circa 2000
Per capire chi si è abbuffato di ruoli e chi è rimasto a stomaco vuoto, ecco un primo approccio riservato ai BIO: riguardanti corsi di Laurea riferibili alle Facoltà di Farmacia, Medicina e Scienze Matematiche Fisiche e Naturali (SMFN) . E si badi che ci sono settori con sovrabbondanza di docenti che esauriscono la loro funzione in una sola Facoltà (continuo a parlare di Facoltà per brevità e chiarezza del messaggio), mentre ce ne sono altri, con carenza di ruoli, che devono coprire corsi di laurea delle tre Facoltà.
Numero di docenti per ciascun settore BIO
BIO/01 – Botanica generale: 2
BIO/02 – Botanica sistematica: 3
BIO/03 – Botanica ambientale e applicata: 3
BIO/04 – Fisiologia vegetale: 2
BIO/05 – Zoologia: 9
BIO/06 – Anatomia comparata e Citologia: 6
BIO/07 – Ecologia: 8
BIO/08 – Antropologia: 4
BIO/09 – Fisiologia: 12
BIO/10 – Biochimica: 11
BIO/11 – Biochimica e Biologia molecolare: 5
BIO/13 – Biologia applicata: 4
BIO/14 – Farmacologia: 14
BIO/16 – Anatomia umana: 6
BIO/17 – Istologia: 3
BIO/18 – Genetica: 2
BIO/19 – Microbiologia generale: 1
Passiamo a un’altra abbuffata di ruoli: i CHIM. Non sarebbe il caso di chiudere i due corsi di laurea in Chimica (da anni con pochissimi studenti) e ricollocare circa 20 docenti in esubero a Firenze e Pisa?
CHIM/01 – Chimica analitica: 1
CHIM/02 – Chimica fisica: 7
CHIM/03 – Chimica generale e inorganica: 11
CHIM/06 – Chimica organica: 7
CHIM/08 – Chimica farmaceutica: 12
CHIM/09 – Farmaceutico tecnologico applicativo: 5
CHIM/10 – Chimica degli alimenti: 1
CHIM/12 – Chimica dell’ambiente e dei beni culturali: 4
FIS/01 – Fisica sperimentale: 11
FIS/03 – Fisica della materia: 1
FIS/07 – Fisica applicata: 1
Questo mi pare un approccio interessante e almeno ai miei occhi, finalmente chiarificatore: nella pagina del sito MIUR che ho segnalato in un precedente messaggio, ci si può divertire a cavare altri dati, naturalmente con qualche caveat; infatti in alcuni casi un numero di docenti lievemente più elevato (ma non sto parlando di decine) è dovuto al numero di studenti, mentre in altri casi non lo è. Inoltre, non di rado i settori disciplinari sono così ampi (e ultimamente lo sono diventati ancor di più, ahimè!), da includere discipline – non meramente campi d’interessi – affatto diverse, solo da un punto di vista burocratico raccolte sotto la medesima etichetta. Inoltre, se vi sono gruppi di ricerca forti e produttivi, posso comprendere ed anzi auspicare che si crei una “scuola”: è forse il caso di certe legioni di insegnamenti in materie improbabili che non hanno fornito il menomo contributo la scienza? Al netto di tutte queste considerazioni però, e anche al di là della lista che ci ha gentilmente fornito Giovanni Grasso, pensando cioè ai casi più chiacchierati, non v’è chi non si renda conto dello squilibrio micidiale determinatosi in passato. Le responsabilità sono molte e diffuse, visto che la voracità degli uni si è sposata con la neghittosità di altri. Sta di fatto che la legge è legge, e stabilisce che quando il corpo docente scende sotto una certa soglia, il corso di laurea chiude e questo con l’importanza, l’eccellenza, la valutazione e altra retorica non c’entra un fico secco: continuo a chiedermi dunque, e a chiedere alle competenti autorità, una volta che si sia scelta (o non scelta, e solo accettata) questa via puramente aleatoria per tratteggiare il volto (tra Picasso e Francis Bacon) dell’ateneo futuro, cosa pensano di farne di chi resta appiedato, giacché non mi pare che vi sia rimasto molto da accorpare onde creare altri e più sconci vestiti di Arlecchino, o da potare (tranne naturalmente “the untouchables”) e basta la fuoriuscita di cinque o sei docenti per renderne inutilizzabili un’altra quindicina in un colpo solo: quelli che più abbisognano urgentemente di trovare casa altrove, non sono pertanto coloro che, esistendo in molteplice copia, non vengono feriti più di tanto dagli strali mussiano-gelminiani (“hic manebimus optime”), bensì coloro che a causa di essi l’hanno persa. Allora che fare? Non voglio fare il Cassandro, ma mi pare che Siena sia l’avanguardia 😦 di un fenomeno che presto si manifesterà con tutta la sua forza dirompente anche in altri atenei, visto che di ciccia per gatti ce ne sarà sempre di meno: non varrebbe la pena di prevenire, anziché curare? Il ministro dov’è? Qui a Siena sentiamo altri… profumi. Come la pensa il sottoscritto, modestissimamente, è inutile che lo ripeta.
Ecco i ruoli nei settori di Geologia e quelli, da grande abbuffata, nei settori del Diritto.
GEO/01 – Paleontologia e paleoecologia: 1
GEO/02 – Geologia stratigrafica e sedimentologica: 3
GEO/03 – Geologia strutturale: 3
GEO/04 – Geografia fisica e geomorfologia: 3
GEO/05 – Geologia applcata: 5
GEO/06 – Mineralogia: 3
GEO/07 – Petrologia e petrografia: 3
GEO/08 – Geochimica e vulcanologia: 1
GEO/09 – Georisorse minerarie: 2
GEO/10 – Geofisica della terra solida: 3
ICAR/18 – Storia dell’architettura: 3
INF/01 – Informatica: 5
ING-INF/06 – Bioingegneria elettronica e informatica: 3
IUS/01 – Diritto privato: 8
IUS/02 – Diritto privato comparato: 1
IUS/03 – Diritto agrario: 1
IUS/04 – Diritto commerciale: 6
IUS/05 – Diritto dell’economia: 2
IUS/07 – Diritto del lavoro: 7
IUS/08 – Diritto costituzionale: 3
IUS/09 – Istituzioni di diritto pubblico: 8
IUS/10 – Diritto amministrativo: 8
IUS/11 – Diritto canonico e diritto ecclesiastico: 1
IUS/12 – Diritto tributario: 4
IUS/13 – Diritto internazionale: 8
IUS/14 – Diritto dell’unione europea: 1
IUS/15 – Diritto processuale civile: 3
IUS/16 – Diritto processuale penale: 2
IUS/17 – Diritto penale: 6
IUS/18 – Diritto romano e diritti dell’antichità: 4
IUS/19 – Storia del diritto medievale e moderno: 9
IUS/20 – Filosofia del diritto: 5
Si noti la grande abbuffata di ruoli nel settore M-STO/04 – Storia contemporanea: il massimo lo raggiunse nel 2005 (Tosi rettore), con 24 ruoli.
L-ANT/01 – Preistoria e protostoria: 2
L-ANT/02 – Storia greca: 4
L-ANT/03 – Storia romana: 1
L-ANT/06 – Etruscologia e antichità italiche: 1
L-ANT/07 – Archeologia classica: 2
L-ANT/08 – Archeologia cristiana e medievale: 4
L-ANT/09 – Topografia antica: 1
L-ANT/10 – Metodologie della ricerca archeologica: 3
L-ART/01 – Storia dell’arte medievale: 3
L-ART/02 – Storia dell’arte moderna: 2
L-ART/03 – Storia dell’arte contemporanea: 2
L-ART/04 – Museologia e critica artistica e del restauro: 1
L-ART/05 – Discipline dello spettacolo: 3
L-ART/06 – Cinema, fotografia e televisione: 3
L-ART/07 – Musicologia e storia della musica: 2
L-FIL-LET/02 – Lingua e letteratura greca: 3
L-FIL-LET/04 – Lingua e letteratura latina: 8
L-FIL-LET/05 – Filologia classica: 5
L-FIL-LET/08 – Letteratura latina, medievale e umanistica: 1
L-FIL-LET/09 – Filologia e linguistica romanza: 1
L-FIL-LET/10 – Letteratura italiana: 6
L-FIL-LET/11 – Letteratura italiana contemporanea: 2
L-FIL-LET/12 – Linguistica italiana: 4
L-FIL-LET/14 – Critica letteraria e letterature comparate: 4
L-FIL-LET/15 – Filologia germanica: 2
L-LIN/01 – Glottologia e linguistica: 4
L-LIN/04 – Lingua e traduzione – lingua francese: 2
L-LIN/05 – Letteratura spagnola: 1
L-LIN/06 – Lingua e letterature ispano-americane: 2
L-LIN/08 – Letterature portoghese e brasiliana: 1
L-LIN/10 – Letteratura inglese: 5
L-LIN/11 – Lingua e letterature anglo-americane: 2
L-LIN/12 – Lingua e traduzione – lingua inglese: 4
L-LIN/13 – Letteratura tedesca: 4
L-LIN/14 – Lingua e traduzione – lingua tedesca: 1
L-LIN/21 – Slavistica: 2
M-DEA/01 – Discipline demoetnoantropologiche: 6
M-FIL/01 – Filosofia teoretica: 5
M-FIL/02 – Logica e filosofia della scienza: 1
M-FIL/03 – Filosofia morale: 5
M-FIL/04 – Estetica: 2
M-FIL/05 – Filosofia e teoria dei linguaggi: 4
M-FIL/06 – Storia della filosofia: 4
M-FIL/07 – Storia della filosofia antica: 1
M-GGR/01 – Geografia: 3
M-PED/01 – Pedagogia generale e sociale: 3
M-PED/02 – Storia della pedagogia: 1
M-PED/03 – Didattica e pedagogia speciale: 1
M-PSI/01 – Psicologia generale: 4
M-PSI/04 – Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione: 1
M-PSI/08 – Psicologia clinica: 3
M-STO/01 – Storia medievale: 7
M-STO/02 – Storia moderna: 5
M-STO/04 – Storia contemporanea: 19
M-STO/05 – Storia della scienza e delle tecniche: 2
M-STO/07 – Storia del cristianesimo e delle chiese: 1
M-STO/08 – Archivistica, bibliografia e biblioteconomia: 2
M-STO/09 – Paleografia: 2
Ammazza! Comunque, rispetto ai settori disciplinari elencati, invito Giovanni Grasso a distinguere quei docenti in forze presso la sede senese da quelli dislocati nelle sedi distaccate: mi risulta anzi che in alcuni di essi qui a Siena non ci sia rimasto proprio più nessuno, oppure un cristiano solo (magari in procinto di andarsene); la faccenda può divenire vieppiù esilarante, se si constaterà che quelle più rimpinguate… sono le sedi distaccate e non la casa madre! Alcuni dati dunque sono da aggiornare, ma il complesso rende l’idea. Vale inoltre la considerazione già fatta, che in taluni casi i settori disciplinari sono stati fatti così a capocchia, da averci buttato dentro cose che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra. Ma questo è un problema culturale generale, relativo a come gente non proprio aggiornatissima intende l’organizzazione delle scienze contemporanee (e questo sarebbe un altro scandalo, e qui mi taccio). L’altra considerazione da fare è: cosa si può fare con questi numeri? E qui rinvio al mio precedente tormentone.
Perché non dare un’occhiata a Medicina? Lì sì che ci sono le grandi abbuffate!
@ debaser
L’esposizione dei dati segue un rigoroso ordine alfabetico dei settori scientifico-disciplinari: BIO, CHIM, FIS, GEO, INF, ING-INF, IUS, L-ANT, L-ART, L-FIL, L-LIN, M-DEA, M-FIL, M-GGR, M-PED, M-PSI, M-STO. Tra questi sono già presenti tanti ruoli di Medicina; per esempio: tra i BIO, i FIS, gli ING-INF e M-PSI. Comunque, il grosso di Medicina seguirà: infatti, dopo i MAT arrivano i MED.
@ Rabbi
Già notato il punto dolente da te segnalato. Appena completato il giro di tutti i settori scientifico-disciplinari, si passerà a scomporre i dati delle due Facoltà di Lettere: quella di Siena e quella di Arezzo.
Altre grandi abbuffate!
MAT/01 – Logica matematica: 3
MAT/02 – Algebra: 4
MAT/03 – Geometria: 4
MAT/04 – Matematiche complementari: 6
MAT/05 – Analisi matematica: 7
MAT/07 – Fisica matematica: 3
MAT/08 – Analisi numerica: 2
MAT/09 – Ricerca operativa: 3
MED/02 – Storia della medicina: 1
MED/03 – Genetica medica: 3
MED/04 – Patologia generale: 11
MED/06 – Oncologia medica: 1
MED/07 – Microbiologia e microbiologia clinica: 9
MED/08 – Anatomia patologica: 7
MED/09 – Medicina interna: 23
MED/10 – Malattie dell’apparato respiratorio: 5
MED/11 – Malattie dell’apparato cardiovascolare: 1
MED/12 – Gastroenterologia: 1
MED/13 – Endocrinologia: 4
MED/15 – Malattie del sangue: 2
MED/16 – Reumatologia: 4
MED/17 – Malattie infettive: 2
MED/18 – Chirurgia generale: 20
MED/19 – Chirurgia plastica: 4
MED/20 – Chirurgia pediatrica e infantile: 1
MED/21 – Chirurgia toracica: 1
MED/22 – Chirurgia vascolare: 5
MED/23 – Chirurgia cardiaca: 1
MED/24 – Urologia: 1
MED/25 – Psichiatria: 3
MED/26 – Neurologia: 15
MED/27 – Neurochirurgia: 2
MED/28 – Malattie odontostomatologiche: 9
MED/30 – Malattie apparato visivo: 14
MED/31 – Otorinolaringoiatria: 5
MED/32 – Audiologia: 1
MED/33 – Malattie apparato locomotore: 5
MED/35 – Malattie cutanee e veneree: 6
MED/36 – Diagnostica per immagini e radioterapia: 3
MED/38 – Pediatria generale e specialistica: 6
MED/40 – Ginecologia e ostetricia: 11
MED/41 – Anestesiologia: 3
MED/42 – Igiene generale e applicata: 8
MED/43 – Medicina legale: 5
MED/44 – Medicina del lavoro: 2
MED/46 – Scienze tecniche di medicina e di laboratorio: 5
MED/50 – Scienze tecniche mediche applicate: 2
Lavoro inestimabile: al netto dei problemi che ho evidenziato, e cioè che da un lato il sovrannumero è in qualche caso giustificato, che sotto lo stesso SSD, spesso sono state buttate le cose più svariate: che cioè ai sottili distinguo in certe aree è corrisposta una specie di grande ammucchiata in altre aree; che talvolta in un medesimo SSD ci sono state buttate in particolare discipline improprie, le quali magari alla fine hanno preso il sopravvento su quelle che vi stazionavano legittimamente, emarginandole; che i dati vanno aggiornati con gli ultimi pensionamenti, che comunque prepensionamenti e pensionamenti ne hanno già “fatti fuori” (come si esprimerebbe il prematuramente scomparso Cal) parecchi, e che paradossalmente in alcuni SSD i docenti elencati sono quasi tutti concentrati in sedi distaccate (sicché Siena potrebbe di buon grado ricevere la palma res dei donatori di sangue): ebbene, al netto di tutto questo, almeno si comincia a fondare le speculazioni astratte intorno all’esubero di docenti su dati concreti. Poi ognuno trarrà le conseguenze che ritiene di dover trarre, ma usciamo da “la statistica” trilussiana ad uso dei truffatori che amano intorbidire le acque. Se ne evince by the way, che alcuni corsi di laurea, alcuni comparti non esattamente disprezzabili, volens nolens, qui hanno il destino segnato: torno dunque pressantemente a chiedere cosa intendano farne di chi ci lavora, prima che si verifichino scene altamente esecrabili, tipo qualcuno che si aggira con un randello nodoso per le stanze del Rettorato a chiederlo a chi di dovere, e se non sarebbe il caso di “sedersi attorno a un tavolo”, possibilmente senza forchette, per avviare una prospettiva di riorganizzazione delle aree scientifiche a livello regionale. Altre soluzioni non se ne vedono.
Concludiamo con le ultime abbuffate!
SECS-P/01 – Economia politica: 28
SECS-P/02 – Politica economica: 8
SECS-P/03 – Scienza delle finanze: 2
SECS-P/07 – Economia aziendale: 11
SECS-P/08 – Economia e gestione delle imprese: 2
SECS-P/09 – Finanza aziendale: 1
SECS-P/11 – Economia degli intermediari finanziari: 8
SECS-P/12 – Storia economica: 5
SECS-S/01 – Statistica: 6
SECS-S/03 – Statistica economica: 4
SECS-S/04 – Demografia: 3
SECS-S/05 – Statistica sociale: 1
SECS-S/06 – Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanz.: 7
SPS/02 – Storia delle dottrine politiche: 3
SPS/03 – Storia delle istituzioni politiche: 2
SPS/04 – Scienza politica: 5
SPS/06 – Storia delle relazioni internazionali: 3
SPS/07 – Sociologia generale: 4
SPS/08 – Sociologia dei processi culturali e comunicativi: 4
Ruoli delle Facoltà di Lettere di Siena e Arezzo
ICAR/18 – Storia dell’architettura: 1 (Siena); 2 (Arezzo)
IUS/09 – Istituzioni di diritto pubblico: 7 (Siena); 1 (Arezzo)
L-ANT/01 – Preistoria e protostoria: 2 (Siena)
L-ANT/02 – Storia greca: 4 (Siena)
L-ANT/03 – Storia romana: 1 (Siena)
L-ANT/06 – Etruscologia e antichità italiche: 1 (Siena)
L-ANT/07 – Archeologia classica: 2 (Siena)
L-ANT/08 – Archeologia cristiana e medievale: 4 (Siena)
L-ANT/09 – Topografia antica: 1 (Siena)
L-ANT/10 – Metodologie della ricerca archeologica: 3 (Siena)
L-ART/01 – Storia dell’arte medievale: 3 (Siena)
L-ART/02 – Storia dell’arte moderna: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
L-ART/03 – Storia dell’arte contemporanea: 2 (Siena)
L-ART/04 – Museologia e critica artistica e del restauro: 1 (Arezzo)
L-ART/05 – Discipline dello spettacolo: 1 (Siena); 2 (Arezzo)
L-ART/06 – Cinema, fotografia e televisione: 2 (Siena); 1 (Arezzo)
L-ART/07 – Musicologia e storia della musica: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
L-FIL-LET/02 – Lingua e letteratura greca: 2 (Siena); 1 (Arezzo)
L-FIL-LET/04 – Lingua e letteratura latina: 5 (Siena); 3 (Arezzo)
L-FIL-LET/05 – Filologia classica: 5 (Siena)
L-FIL-LET/08 – Letteratura latina, medievale e umanistica: 1 (Arezzo)
L-FIL-LET/09 – Filologia e linguistica romanza: 1 (Siena)
L-FIL-LET/10 – Letteratura italiana: 4 (Siena); 2 (Arezzo)
L-FIL-LET/11 – Letteratura italiana contemporanea: 2 (Siena)
L-FIL-LET/12 – Linguistica italiana: 2 (Siena); 2 (Arezzo)
L-FIL-LET/14 – Critica letteraria e letterature comparate: 2 (Siena); 2 (Arezzo)
L-FIL-LET/15 – Filologia germanica: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
L-LIN/01 – Glottologia e linguistica: 3 (Siena); 1 (Arezzo)
L-LIN/04 – Lingua e traduzione – lingua francese: 2 (Siena)
L-LIN/05 – Letteratura spagnola: 1 (Arezzo)
L-LIN/06 – Lingua e letterature ispano-americane: 2 (Siena)
L-LIN/08 – Letterature portoghese e brasiliana: 1 (Siena)
L-LIN/10 – Letteratura inglese: 2 (Siena); 3 (Arezzo)
L-LIN/11 – Lingua e letterature anglo-americane: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
L-LIN/12 – Lingua e traduzione – lingua inglese: 3 (Siena); 1 (Arezzo)
L-LIN/13 – Letteratura tedesca: 3 (Siena); 1 (Arezzo)
L-LIN/14 – Lingua e traduzione – lingua tedesca: 1 (Siena)
L-LIN/21 – Slavistica: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
M-DEA/01 – Discipline demoetnoantropologiche: 5 (Siena); 1 (Arezzo)
M-FIL/01 – Filosofia teoretica: 2 (Siena); 3 (Arezzo)
M-FIL/02 – Logica e filosofia della scienza: 1 (Siena)
M-FIL/03 – Filosofia morale: 2 (Siena); 3 (Arezzo)
M-FIL/04 – Estetica: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
M-FIL/05 – Filosofia e teoria dei linguaggi: 4 (Siena)
M-FIL/06 – Storia della filosofia: 1 (Siena); 3 (Arezzo)
M-FIL/07 – Storia della filosofia antica: 1 (Siena)
M-GGR/01 – Geografia: 2 (Siena); 1 (Arezzo)
M-PED/01 – Pedagogia generale e sociale: 3 (Arezzo)
M-PED/02 – Storia della pedagogia: 1 (Arezzo)
M-PED/03 – Didattica e pedagogia speciale: 1 (Arezzo)
M-PSI/01 – Psicologia generale: 3 (Siena); 1 (Arezzo)
M-PSI/04 – Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione: 1 (Arezzo)
M-STO/01 – Storia medievale: 5 (Siena); 2 (Arezzo)
M-STO/02 – Storia moderna: 3 (Siena); 2 (Arezzo)
M-STO/04 – Storia contemporanea: 16 (Siena); 3 (Arezzo)
M-STO/05 – Storia della scienza e delle tecniche: 2 (Arezzo)
M-STO/07 – Storia del cristianesimo e delle chiese: 1 (Arezzo)
M-STO/08 – Archivistica, bibliografia e biblioteconomia: 1 (Siena); 1 (Arezzo)
M-STO/09 – Paleografia: 2 (Arezzo)
SECS-P/12 – Storia economica: 4 (Siena); 1 (Arezzo)
SPS/02 – Storia delle dottrine politiche: 2 (Siena); 1 (Arezzo)
SPS/07 – Sociologia generale: 2 (Siena); 2 (Arezzo)
SPS/08 – Sociologia dei processi culturali e comunicativi: 3 (Siena); 1 (Arezzo)
Lavoro veramente preziosissimo. Per conoscenza diretta, ancorché casuale e del tutto personale (per cui può darsi che il discorso valga anche per altri), scorrendo le liste pubblicate da Giovanni Grasso mi accorgo tuttavia che in alcuni casi i dati non sono aggiornati con le ultime uscite per pensionamenti: pertanto per alcuni di questi settori la situazione è ancora più drammatica, in quanto o non hanno proprio più rappresentanti nella sede di Siena, o non ne avranno fra un paio di mesi: direste che ciò dipende dalla loro “importanza”? La cosa mi fa sorridere, e lo dico con sereno disincanto. In particolare nell’ultima tabella si vede benissimo come sommando i docenti delle due sedi considerate, si possono allestire a mala pena dei corsi di laurea rispettando i requisiti minimi di docenza mussiano-gelminiani in unica copia, mentre tenendoli separati pretendendone la duplicazione, si può solo dar luogo a troiai accorpati ed insulsi con docenti magari comandati d’ufficio in settori discipinari coi quali non c’entrano un fico secco e i miei poveri occhi hanno dovuto vedere in tal senso arrosti bestiali (per dire di più, dovrei abbandonare il “nom de plume”). Questa è la nuova frontiera, o forse l’ennesimo scandalo: pensiamo di andare avanti così? Ma ciò significherebbe dire far carne di porco delle specifiche competenze e dei settori disciplinari, una truffa per le famiglie ed un insulto verso una università che senza soluzione di continuità sta passando dalla lunga toga dottorale al costume di Topolino di un interminabile carnevalata. C’è gente che sposando la causa della tuttologia passa le giornate a dileggiare le “scienze… avanzate” (“Physica sunt, non leguntur! Metaphysica sunt, non leguntur! Mathematica sunt, non leguntur!, ecc. ecc. ) e pare che li paghino apposta per far propaganda alla superficialità. Commemorando la scomparsa di Tabucchi ci sentiamo tutti europei: ci pasciamo di benjaminiani passages parigini, di ripelliniane bettole di Mala Strana, di prime e seconde scuole (nonché circoli e secessioni) viennesi; intoniamo requiem a imperi austroungarici defunti. Respiriamo con Pessoa i profumi e la fragranza dei vicoli dell’Alfama (“domani anch’io sarò soltanto uno che ha smesso di passare in queste strade”) e qualcuno vaneggia ancora persino di “piccole Oxford”: ma incomprensibilmente accettiamo a cuor leggero simili segni estremi di provincializzazione della nostra cultura, addirittura considerandoli originali e “creativi“, anziché una truffa ai danni dello stato. Gli è tutto da rifare….