Marco Sbarra. Mi scusi Rettore Riccaboni, ma se «la situazione era non al limite del collasso ma dentro al collasso» alla fine del 2012, la colpa era forse di chi abbaiava alla luna o piuttosto di chi ricopriva la carica di Rettore? Se non vado errato è Lei dal 2010 il dominus dell’Università di Siena. Quindi prima avrebbe contribuito allo sfascio dell’Ateneo e poi sarebbe stato l’autore di un vero e proprio miracolo di resurrezione. Se così è, credo che non avrà problemi a magnificare e provare le sue doti di grande taumaturgo in un pubblico confronto con il Professor Grasso. Mi raccomando però, sia clemente con lui…
Lei afferma di essere sempre stato molto prudente, di aver dovuto sopportare stoicamente strumentalizzazioni e pressioni, ma la realtà è che i conti erano fuori controllo, tanto è vero che deve ammettere, obtorto collo, che i revisori avrebbero chiesto il commissariamento se fosse stato previsto dalla legge.
Sinceramente dalla sua intervista, oltre che un malcelato tentativo di svicolamento, traspare un alto tasso di arroganza, tipica dei rappresentanti del Sistema Siena “benemerito”. Che ci vuole a ribaltare una situazione che brucia; basta deviare l’attenzione dai veri problemi per focalizzarla sulle presunte colpe del branco dei cani rabbiosi, che strumentalizzerebbero la vicenda inventandosi magagne inesistenti.
Ma questo giochetto Professor Riccaboni, ormai non rende più. Forse in quel di Siena voi maggiorenti siete abituati a non dover rendere conto delle vostre azioni, pensando che basti “ringhiare” per mantenere l’impunità e la rispettabilità. Ma dovete mettervi in testa che il tempo dei cortigiani di corte è finito e che patetico è il tentativo di arrampicarsi sugli specchi, di rivendicare meriti e virtù inesistenti a beneficio degli allocchi.
Caro Rettore, se ha un minimo di dignità deve accettare la sfida lanciatale dal Professor Grasso, e deve dimostrare in contraddittorio la bontà del suo risanamento. Tenendo sempre ben a mente che i bilanci vanno certificati e a volte non basta nemmeno quello per garantirne la veridicità. Quelli del Monte ne sanno qualcosa…
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