Riccaboni «inopinatamente» chiude in attivo il consuntivo 2013

Qualunquemente, alloramente, insommamente, infinemente

Qualunquemente, alloramente, insommamente, infinemente

Al Personale Docente

Al Personale Tecnico e Amministrativo

Agli Studenti

Care/i Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti,
ho il piacere di condividere con voi la notizia che questa mattina il Senato Accademico ha accolto con parere favorevole il bilancio consuntivo 2013, che costituisce un discrimine nelle recenti vicende amministrative del nostro Ateneo. Per la prima volta dopo molto tempo, infatti, la gestione annuale presenta un risultato contabile positivo.
Mercoledì 29, dopo l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, sarò lieto di rendervi partecipi di tutti i dettagli di questo importante risultato, che è merito dell’impegno e della tenacia di tutte le componenti del nostro personale.
Tutti ricordano il baratro finanziario nel quale l’Ateneo si era inopinatamente ritrovato, così grave che ben pochi scommettevano sulla possibilità che la nostra Università potesse venirne fuori, anche in virtù della parallela riduzione dei finanziamenti statali. Oggi invece possiamo dire che in termini di gestione annuale l’Università di Siena ha un più che soddisfacente stato di salute, raggiunto autonomamente, senza far venire meno la qualità della didattica, della ricerca e dei servizi.
Eventuali elementi di criticità futuri non dipenderebbero più dalla gestione annuale ma dalla dinamica dei flussi monetari e dallo smaltimento dei debiti pregressi, come conseguenza della asimmetrica struttura delle fonti e degli impieghi ereditata da questa Amministrazione. Eventuali tensioni potrebbero manifestarsi, altresì, nel nostro come negli altri studi, per effetto di ulteriori riduzioni che venissero applicate al fondo di finanziamento ordinario nazionale.
Al termine della seduta del CdA potrò anche comunicare alla comunità universitaria il nome del nuovo direttore generale che, terminato l’iter di consultazioni, avrò nel frattempo nominato.
Concludo con un sincero ringraziamento, a nome di tutta la nostra Comunità, alla dott.ssa Ines Fabbro, il cui lavoro e professionalità sono stati fondamentali per arrivare a questo cambiamento.

Cordiali saluti

Il Rettore
Prof. Angelo Riccaboni

Udienza sulla voragine nei conti dell’università di Siena: respinta la richiesta di costituzione di parte civile, due patteggiamenti e nuovo rinvio

Ateneo-con-buco

Lo scorso 6 marzo, l’udienza davanti al Gup Ugo Bellini, sulle richieste di rinvio a giudizio per i sedici indagati del dissesto dell’ateneo senese, fu spostata al 15 maggio a causa dell’indisposizione dell’avvocato De Martino, difensore di Piero Tosi. Così commentai la vicenda, che confermava la voce che circolava da alcuni giorni in città. «La prescrizione, che aleggia da mesi su questo filone universitario, ha ormai trovato un venticello caldo e tranquillo che la sta spingendo lentamente verso un porto calmo e sicuro.» Orbene l’udienza di ieri non ha certo scalfito tale impressione, considerando un altro rinvio, al 19 giugno. Questa volta è stato il difensore di Loriano Bigi, l’avvocato Pisillo, a chiedere lo stralcio per il suo assistito e una perizia sulle intercettazioni telefoniche, alcune delle quali ritenute irrilevanti e inutilizzabili. Il Gup, accogliendo in parte le richieste ha aggiornato l’udienza al 19 giugno per tutti gli imputati, tranne che per Salvatore Interi e Monica Santinelli, che avendo scelto il rito abbreviato, il 17 maggio dovrebbero usufruire di una forte riduzione della pena prevista, considerando anche la collaborazione da loro fornita alla Procura durante le indagini preliminari. Il Gup ha, inoltre, deciso di non accogliere la richiesta di costituzione di parte civile presentata dal rappresentante provinciale del sindacato Ugl-Intesa e membro della Rsu Università di Siena. Singolari, le argomentazioni dei legali degli indagati che, ovviamente, si sono opposti al tentativo che qualcuno, stante la latitanza dei vertici dell’ateneo, si ponesse al centro della vicenda giudiziaria come parte attiva per la tutela del bene collettivo. Gli avvocati, infatti, negano l’esistenza di un danno per i lavoratori, che, al contrario, sono stati favoriti mediante assunzioni, stabilizzazioni del loro rapporto di lavoro, concessioni d’indennità di vario tipo, attuate proprio nel momento in cui l’inesistenza della copertura finanziaria avrebbe dovuto impedirne l’adozione.

Articolo pubblicato anche dail Cittadino Online (16 maggio 2013) con il titolo «Udienza sulla voragine nei conti dell’università di Siena: respinta la richiesta di costituzione di parte civile»

Il trio patacca ha portato l’università di Siena allo stato di dissesto finanziario

Riccaboni-Fabbro-Frati

Riccaboni-Fabbro-Frati

Siena/Università: Corte dei Conti, va sottoposta a procedura di dissesto

ASCARoma, 13 gen – L’Università di Siena è in stato di dissesto finanziario. È quanto accertato, nella delibera numero 12 del 5 marzo del 2013, dalla Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Toscana.

 I magistrati contabili auspicano che «il Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Ndr) definisca i criteri per il dissesto finanziario e quindi possa assoggettare l’Ateneo a tale procedura prima che la situazione economica, finanziaria e patrimoniale degeneri ulteriormente».

 La Corte, che ha esaminato l’andamento dei conti dell’ateneo senese dal 2009–11 e i risultati del piano di risanamento resosi necessario dopo la scoperta nel 2008 di un buco di oltre 250 milioni. Voragine in parte ridotta con l’alienazione di alcuni immobili: nel 2009 l’ex manicomio per 74 milioni, nel 2010 l’ospedale per 108 milioni.

 Un Piano di risanamento «in parte non idoneo ad incidere significativamente sull’andamento delle spese e, soprattutto, a ricondurre la gestione finanziaria in situazione di pareggio».



Per la Corte, «gli equilibri di bilanci consuntivi, mostrano una situazione sempre deficitaria che denota notevoli difficoltà nella gestione amministrativa ordinaria dell’ente». 

Nel dettaglio, nel 2011 il risultato di amministrazione è stato pari a –43 milioni (debiti pregressi accumulati), quello di competenza –8,1 mln (deficit d’esercizio), quello di parte corrente –2,2 mln. Il rosso nei conti resta nonostante la riduzione del personale dipendente (docente e tecnico-amministrativo) passato da 2.170 unità del 2009 a 1.944 unità nel 2011. 

Nel 2011 la spesa per contratti di prestazione d’opera è passata da una previsione iniziale di 842 mila euro ad un importo effettivo di 3,153 milioni (+274%). Su questa voce, scrivono i magistrati contabili, «appare necessario monitorare la voce degli incarichi esterni». Si registra anche un aumento della spesa per retribuzioni e altri assegni a ricercatori a tempo determinato pari +230%.

 La Corte sottolinea come nel periodo 2009–2011, la spesa del personale abbia sempre sforato il limite di legge del 90% (101,85% nel 2011) del Fondo di Finanziamento Ordinario, la principale fonte di finanziamento del sistema universitario. 

La situazione potrebbe diventare ancor più critica considerando che, con il decreto del 18 maggio 2012, tale limite è stato abbassato all’80%. 

In calo, ma pur sempre impressionante, il livello dei residui passivi pari a 83,9 milioni di euro, si tratta d’impegni di spesa non ancora saldati. I residui attivi, sempre che siano tutti esigibili, sono invece pari a circa 30 milioni.

Da ultimo i magistrati contabili rilevano come sul bilancio di previsione del 2013, i revisori dei conti dell’Ateneo «abbiano espresso parere contrario all’approvazione da parte del Cda dell’Ateneo». 

Anche i conti del 2012 hanno registrato un aumento del disavanzo di amministrazione da –43 a –46 milioni, il deficit di competenza è stato pari a –6 milioni, ma senza considerare rate di mutui per 6 milioni di euro su cui l’Ateneo ha formulato una richiesta di moratoria.

 Da segnalare che per un decennio l’Ateneo senese è stato molto più fortunato rispetto a tante altre università italiane. Dalla Fondazione Mps sono arrivati 8–9 milioni di euro all’anno.