L’università di Siena come diciottesima contrada, una contrada morta

Stavrogin. «Ho paura che l’intrecciarsi di problematiche relative all’università e quelle legate alle faide politiche locali, finiscano per svilire ulteriormente l’istituzione, ridicolizzandone la sbandierata (per chi ancora crede a Babbo Natale) “autonomia”: nel mentre che la sfida ha dimensioni globali e quantomeno europee (personalmente conosco già studenti che hanno frequentato vari trienni a Siena, per poi proseguire verso le lauree magistrali e oltre all’estero – in fondo non è nemmeno più costoso), qui il rischio è accettare di fatto la retrocessione in serie C, avvitandosi ulteriormente attorno al proprio ombelico e trasformando l’Università nella diciottesima contrada. Una contrada morta.»