Università di Siena: come commissariarla per salvarla

Cosimo Loré. I quesiti posti da Paolo Padoin, Prefetto di Torino («Se ne può dedurre che l’Università di Siena da sola ha accumulato il fantastico record di un buco pari a più di 1/3 di quello di tutti gli 8000 e più comuni italiani. E l’Università in generale, di fronte a questi esempi, ha il coraggio di pretendere altri fondi? Che fanno Magistratura ordinaria e contabile e Ministero? A quando le necessarie inchieste e commissariamenti?») impongono immediati interventi:
1. Identificare i responsabili.
2. Quantificare tutti i danni.
3. Commissariare l’ateneo.
4. Informatizzare gli uffici.

In questo momento l’Università di Siena ha urgente bisogno di un piano di emergenza e di un Commissario ad acta, dotato di requisiti ben precisi:
Residenza senese per l’intenso impegno a tempo pieno.
Esperienza provata nello specifico settore d’intervento.
Eccellenza che consenta interventi drastici e risolutivi.
Indipendenza per superare qualsiasi condizionamento.

Corrisponde all’identikit delineato il milanese Adalberto Grossi, cittadino senese, già rettore e amministratore magnifico dell’Università di Siena, professore emerito dell’ateneo milanese.