Università di Siena: i brutti risvegli della città

Liste Civiche Senesi. L’improvvisa notizia del dissesto dei conti della nostra università sembra aver colto di sorpresa almeno i non addetti ai lavori. Per gli altri, quelli che vivono nell’ambiente universitario o partecipano alle istituzioni, non era da tempo un mistero che ci fossero problemi seri di debiti anche di natura previdenziale. Solo un anno fa, da poco insediato, il Rettore Focardi parlò apertamente in Consiglio Comunale di circa 30 milioni di deficit, ma si dichiarò fiducioso del lavoro di “ripulitura” dei conti che contava di concludere con il bilancio 2007. La sorpresa sta piuttosto, per tutti, nella misura reale dei debiti che, con il passare dei giorni ed il moltiplicarsi delle voci, è partita da 50 milioni fino a giungere a ben oltre 150. Qualunque risulterà il valore effettivo, si tratta comunque di una dimensione imponente che genera sconcerto e preoccupazione nell’intera città oltre che, ovviamente, in coloro che prestano la propria opera nell’Ateneo. Ora tutti, nei partiti e nelle istituzioni, reagiscono, esprimono solidarietà ai dipendenti, richiedono la testa dei “colpevoli”, ipotizzano soluzioni più o meno credibili per superare al più presto la situazione di crisi. Ed è certamente legittimo che questo avvenga, tenuto conto di quello che l’università significa non solo come valore intrinseco, ma per l’intera realtà economica, culturale e sociale della città.
Viene però spontaneo osservare quanto strida, questo improvviso frastuono, con i silenzi e l’ostentata indifferenza che l’hanno preceduto, negli anni in cui gli stessi ambienti, gli stessi partiti, hanno respinto con sufficienza e fastidio le voci che si levavano preoccupate, concentrando piuttosto la propria attenzione sui giochi di potere.
E questo non è un problema che riguarda soltanto l’università. La stessa sufficienza, lo stesso fastidio, sono la costante riguardo a tutti gli aspetti più rilevanti della vita cittadina, diffondendo una mentalità che viene di buon grado assecondata dai mezzi dell’informazione locale: siamo una città prospera, non ci mancano i mezzi, tutto si sistemerà come sempre, parliamo d’altro. Per questo, tanti sono impreparati al brusco risveglio, reagiscono scompostamente e mostrano di non saperne trarre alcun insegnamento. Silenzio quindi per quello che è sucesso e succede al Monte, per quello che avviene nella Fondazione, per gli enormi impegni finanziari che la città si sta accollando con il nuovo stadio, il nuovo palazzotto, la cementificazione del Rastrello, per le trasformazioni ambientali che si stanno creando con le scelte urbanistiche in atto. E le case? Per ora costruiamone tante e dappertutto, poi si vedrà. Chi critica non ama la città, ci dicono. Ma gli altri risvegli potrebbero essere ancora più scioccanti.

19 Risposte

  1. Come situazione si può dire che stiate proprio in paradiso!
    Sono sicuro infatti che non sapete quel che a Firenze oggi abbiamo letto sul supplemento fiorentino del “Corsera”.
    Nella Vs. università per stranieri l’ex-rettore Pietro Trifone e il direttore amministrativo Pasquale Gratteri avrebbero usato l’auto di servizio per andare a casa secondo i finanzieri che hanno riferito alla Corte dei conti (danno erariale per 36mila euro) stimolata da esposto di cittadini. 122 viaggi Siena-roma a/r, non poco quindi +66 del 2002 prescritti.
    Devo anche correggere alcune imprecisioni sulla Fondazione MPS secondo lo stesso giornale (ed. economia, lunedì):
    Fondazione: ha il 58% del MPS, che rappresenta il 73% del suo attivo, con valore corrente di 5.070 milioni; ha 1.408 in altre attività. Potete bene dire, voi dell’Università di Siena, grazie a Dio! Non vi pare? Ma mi pare che uno o due anni fa si stimasse in 10.000 milioni il suo patrimonio. Pregate che la crisi non si faccia troppo profonda. Io penso alla domanda intanto.
    Arlecchino

  2. A Brunetta un giornalista ha chiesto: ma quando vi recherete, in Parlamento, al lavoro alle otto come tutti i cittadini? Io ci vo, fa il ministro, ma poi strizza l’occhio: domanda bassa bassa… Ora volete che a Siena, il regno del Bengodi, i proff vadano al lavoro alle otto? Alle nove? Fo un azzardo: alle dieci? Col piffero, perbacco! Tre ore di faticoso lavoro a settimana e sei-ottomila euro al mese+introiti montepaschini per pubblicazioni patinatissime.
    Il Trifone? Poraccio, sempre con quell’aria tra il melenso e il torbido… Ma lasciatelo alla sua italianistica, lasciatelo masticare enjambément, ripoffarbacco!
    Io avevo un tal superiore che cuccava per trasferta migliaia di euro. Era molto ligio al potere. Il giorno che il PCI divenne PDS disse: son rimasti con la falce e martello (i simboli del terrore, dice Berlusca) e la bandiera rossa quattro stronzi di operai! Così va il mondo, così va Siena.
    …posso aver fallato, posso aver fallato! (Lorenzo Tramaglino condotto in prigione durante il sacco dei forni, Promessi sposi)

  3. Un problemino per Archimede.
    Considerato che il lancio del primo satellite indiano sulla Luna di oggi è costato 80 milioni di dollari, considerato che il cambio di oggi dollaro/euro è 1,28, quante missioni spaziali avrebbe potuto finanziare l’Università di Siena?
    La soluzione del problema (matematico, non finanziario!) serve per comprendere le dimensioni del deficit a chi, come me, non riesce a immaginare cifre superiori ai 2.300 euro (cifra della defunta quota servizi del Piano di Ateneo per la Ricerca).

  4. Caro Machiavelli,
    appena ho tempo tiro fuori gli attrezzi. Intanto direi che più che missioni spaziali guarderei un po’ino quanto sono costate quelle ai ghiacci. Ma colgo l’occasione per integrare l’informazione di Fedeli. Ora, dice sul suo giornale il capo dei massoni toscani, Andreini (Rifondazione) ha querelato Ascheri (sr, consigliere comunale a Siena) per accuse ingiuriose che gli avrebbe fatto.
    Professore, che è ‘sta storia? non La vedo come aggressore del mite Andreini. Ci spieghi, per favore quando legge! Grazie, mi faccia ritornare l’usuale 2+2 per favore.
    Archie

  5. questa è meravigliosa se vera. Non sarà mica una bufala? Che storia c’è dietro? Aspettiamo chiarimenti da chi può darne.
    Arlecchino

  6. Credo sia una boutade, magari del solito capo-massone, forse infuriato perché ha scordato guanti e cappuccio per la reunion: conosco sia Ascheri che Andreini e mi sembrano persone ammodo, non rissaiole né insultanti. Spiace se la stampa riporta tali cose e di più se fossero vere. Comunque vedremo. Intanto mi ronzano le orecchie per il silenzio dei noti proff. sempre piazzaioli, urlatori, ultrapresenzialisti, avidi di potere e di gloria pur senza aver letto Graham Greene. Intanto l’università affonda e con essa la piccola nostra città cui rimane solo il palio (e il MPS, per ora). Vi par poco?, direbbe il docente sull’acropoli, l’ultimo dei Mohicani…

  7. …ma è vero che all’università sono arrivati gli ispettori Derrik governativi? E ora che succede? Adesso ci manca solo che arrivi la celere, come auspica il novello Bava Beccaris.

  8. Risposta a Stavrogin sugli ispettori Derrik all’università di Siena
    Un comunicato Ansa (Firenze) del pomeriggio dice: «Il ministro Gelmini – spiega il parlamentare Riccardo Mazzoni del Pdl – chiedendo più trasparenza nei bilanci, ha detto di aver avviato controlli in cinque atenei che presentano gravi buchi in bilancio, ovvero Siena, Firenze, Pisa, Camerino e Urbino. (…)».
    Giovanni Grasso

  9. Mentre qualcuno vuol mandare i carabinieri nelle facoltà okkupate e altri fan finta di fare i democratici (uno degli ultimi Mohicani è Bertinotti che però è troppo occupato a parlare su Dubcek e la Primavera di Praga), vi dò notizia che all’angolo dell’unto il noto Bisi ha parlato del buco universitario: perché, ha detto al vice di Fondazione MPS, Luca Bonechi, non avete comprato il San Niccolò!? La maschera del Bonechi, ex PCI (ha vantato le nobili origini e soprattutto la nobile cultura), aveva di fronte un industriale, un leader. Bonechi fa: quando vado in Fondazione lascio da parte il filantropo (ora è ridotto così) e faccio il manager che vuol far profitti. L’operazione San Niccolò non era proficua sul mercato. Punto e basta. Egli è come il capitalista ubriaco di Charlot. Diviso a metà. Ma è brillo in Fondazione o in strada? Un rebus.
    Bonechi poi dice: il partito mi chiamò, come san Paolo che vien chiamato dalla voce divina. Vuoi fare il vicepresidente Fondazione MPS? E perché non il presidente? Toccherà, quella carica, a un PSI… gli fanno, e lui accetta. Che impresa eroica. Fortuna poi, dice il “chiamato”, che la presidenza andò a un PCI!
    Mi sa che l’università è stata così: chiamano un urlatore sfaccendato e ubriacone. Vuoi fare il prof? Si, quanto mi date? Tot. Okay. E il resto del mondo in culo!
    O provate a smentirmi, visti gli imbecilli che insegnano. Cosa non si sa.
    P.S. – Va a finire che uno dei politici più seri (e io che gli tolsi il sonno!!! Faccio ammenda… forse) resta Marzucchi. Ora fa la guerra ai pini invasori, come fosse la Guerra dei mondi. Un evviva per la pubblica amministrazione!

  10. Cari lettori di questo blog, questo è il verbale del cons. com. di siena 9-10 sett. 2008 in cui si trova il passo incriminato da Rifondazione (non so in che termini perché non ho avuto il testo della querela); a me sembra solo polemica politica, giustificata dal contesto complessivo (peraltro non mi si faceva parlare: il verbale lo fa poco capire; come non si capisce, ma i testi possono confermarlo, che Andreini era l’unico di Rifondazione presente in quel momento, per cui non potevo che rivolgermi a lui); non a caso, visto che Andreini lo interpretò male, appena ho potuto ho chiarito che le mie affermazioni non avevano nulla di personale. Scusate la lunghezza ma bisogna capire a che punti si arriva al Comune di Siena in termini di ‘leggerezze’ di bilancio. N.274 – Seduta del 9/09/2008 OGGETTO:Comunicazioni del Presidente del Consiglio: – Comunicazione e discussione sugli atti della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti in ordine ai risultati del controllo esercitato sulla gestione 2006 del Comune di Siena. – Comunicazioni dei Presidenti delle Commissioni Consiliari. -_- Il Presidente dà comunicazione degli atti della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti in ordine ai risultati del controllo esercitato sulla gestione 2006 del Comune di Siena: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – La prima comunicazione riguarda un prelevamento dal fondo di riserva, bilancio di riferimento il bilancio di Previsione 2008, con seduta della Giunta comunale del 6 agosto 2008. L’altra comunicazione, invece, riguarda gli atti della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti in ordine ai risultati del controllo esercitato sulla gestione 2006 del Comune di Siena. Come abbiamo fatto già lo scorso anno, analogamente allo stesso argomento, già anche concordato in Conferenza dei Capigruppo, io procederò a una breve comunicazione, lasciando poi un’introduzione all’Assessore per alcuni aspetti di questo argomento e poi si aprirà la discussione. Per quanto riguarda la comunicazione, come abbiamo potuto verificare in questo Consiglio Comunale, la Corte dei Conti, la Sezione Regionale di Controllo, ha sottoposto il Comune di Siena a controllo sulla gestione finanziaria, così come tutti i comuni capoluogo di provincia, ma anche altri comuni di varie dimensioni amministrazioni e anche amministrazioni provinciali. Un primo controllo per quanto riguarda il nostro Comune è già avvenuto lo scorso anno, che abbiamo discusso in rendiconto 2005. Oggi discutiamo sulla verifica della gestione finanziaria del nostro Comune rendiconto 2006. La Corte, come avete visto dagli atti che i capigruppo hanno avuto a disposizione già dal 28 agosto u.s., si è espressa su 8 specifici argomenti, di cui 5 non hanno dato atto a rilievi, 1 rilievi sulle opere pubbliche ha ricevuto segnalazioni di criticità e 2, invece, hanno dato luogo a pronuncia specifica, che è la presenza di irregolarità o criticità gravi. Di questi due il primo riguarda il risultato di amministrazione al quale sappiamo è già stato posto rimedio nella gestione 2007, il secondo riguarda le spese di personale. Su questo, ma anche su altre, riferirà l’Assessore nel merito, quindi come su tutte le questioni che sono legate alla verifica. Va ricordato che comunque nelle conclusioni della relazione si rileva la fattiva collaborazione tra il nostro Ente e la Corte e di come già, con l’approvazione del bilancio di previsione 2007, alcune delle criticità rilevate siano state superate. Rispetto a tutti gli argomenti affrontati per in particolare le questioni più critiche l’Amministrazione dovrà riferire entro sei mesi sulle misure correttive adottate o già in corso. Ho fatto avere una lettera dal Presidente del Collegio dei Revisori dove specifica alcuni aspetti, ve l’ho consegnata quando mi è stata consegnata, credo che l’abbiano mandata prima a tutti. Quindi per quanto mi riguarda questa era la parte di comunicazione, ora questo come in accordo, poi l’Assessore avrà modo di dare ulteriori risposte ai fini della discussione, eventualmente si può fare una produzione in merito alle questioni. Grazie. Ass. BIANCHI – Con le delibere 73 e 74, che i Consiglieri hanno ricevuto, la Sezione Regionale di Controllo per la Toscana della Corte dei Conti, nel quadro delle funzioni collaborative con le autonomie locali previste dalle norme successive alla riforma del Titolo V della Costituzione risalente al 2001, ha completato la verifica sulla sana gestione finanziaria dell’anno 2006 del Comune di Siena e ha altresì eseguito, ai sensi dell’art. 1 – comma 116 e segg. – della L. 266 del 23 dicembre 2005 (la Finanziaria che risaliva appunto all’anno 2006) il controllo sul rendiconto 2006 conseguente alla relazione dell’organo di revisione del Comune alla sezione di Controllo stessa. A chiusura di questo referto la Sezione ha voluto sottolineare lo spirito ampiamente collaborativo che l’Amministrazione comunale di Siena ha finora dimostrato, dando sempre pronta attuazione dei suggerimenti della sezione nello svolgimento delle verifiche sulle relazioni dei revisori rese ai sensi della Legge Finanziaria del 2006. In questo modo la Corte stessa dà già atto che sono state superate, con l’approvazione poi del Bilancio di previsione 2007, alcune delle maggiori criticità rilevate anche nel corso della presente indagine. Non è superfluo ricordare, anche per l’economia della discussione, quanto a voi già rappresentato in sede di consuntivo 2006. (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “A noi è stata consegnata solo la 73 e non la 74”). Ass. BIANCHI – Io intanto continuo, poi verificano gli uffici. Non è superfluo ricordare quanto a voi già rappresentato in sede di Consuntivo 2006, ossia la crescente difficoltà dei comuni, negli anni dal 2001 al 2006, a coprire la dinamica delle spese correnti con entrate di carattere ordinario, dovendo fronteggiare, in primo luogo, la progressiva e gravosa erosione dei trasferimenti statali, che ricordiamo nel 2006 tale erosione è salita a oltre 3,5 milioni annui. Ciò ha fatto sì che nel nostro caso, nel caso del Comune di Siena, l’Ente abbia ritenuto di utilizzare importanti operazioni di vendita di immobili, come consentito dalla vigente normativa. Tali entrate hanno manifestato la necessità di un periodo alquanto lungo per il completamento delle complesse procedure di realizzo, come in questi casi avviene frequentemente e normalmente. Ad oggi, come sapete, queste alienazioni sono già realizzate a sufficienza per dichiarare risolta la situazione di difficoltà che all’epoca del 2006 rappresentammo e a cui la Corte oggi fa giustamente riferimento. La Corte ha esaminato il quadro ricognitivo generale dell’Ente, il sistema di controlli, le politiche di bilancio, gli equilibri di bilancio, la gestione delle entrate e delle spese e dei residui, il rispetto del patto di stabilità, la gestione dei servizi, le partecipazioni, l’indebitamento. Non mancheranno sicuramente da parte dei Consiglieri, che vorranno intervenire nel dibattito, interventi critici sull’operato dell’Amministrazione che porranno l’accento sui rilievi delle criticità segnalati dalla Corte. Mi sembra, pertanto, doveroso, in questa presentazione sintetica, sottolineare: in primo luogo alcuni tra i numerosi passaggi positivi che la Sezione ha espresso nei confronti dell’operato del Comune di Siena; in secondo luogo, accennare alle principali criticità e ai rilievi formulati, con particolare riferimento al sostanziale disavanzo di Amministrazione al 31.12.2006 e alle spese di personale sostenute dall’Ente; in terzo luogo, infine, riferire sinteticamente cosa l’Ente ha in gran parte già fatto, a quello che sta facendo, a ciò che presto farà per superare pienamente le altre criticità evidenziate nel referto cogliendo pienamente in questo caso il senso dell’autorevole collaborazione fornita dalla Sezione di Controllo regionale della Toscana. Per iniziare, vorrei cominciare con una premessa di merito. Tutti i principali Enti Locali della Regione vengono e verranno, anche nel futuro, periodicamente esaminati dalla Sezione di Controllo della Corte sotto il profilo della cosiddetta “sana gestione”. La scelta di analizzare Siena per il 2006 ricordiamo che è stata originata dal valore di alcuni indicatori, 8 in particolare tra i 49 utilizzati dalla stessa, nei quali il nostro Ente presentava un’anomalia rispetto agli intervalli considerati fisiologici. Di queste 8 anomalie almeno 6 – ci teniamo a dirlo – sono state essenzialmente originate da un fattore positivo, ovvero la relativa abbondanza di finanziamenti per investimenti di cui l’Ente ha beneficiato fra il 2001 e il 2006. Cinque anni caratterizzati, quindi, da tre fattori: in primo luogo, una notevole disponibilità di finanziamenti in conto capitale, in gran parte di carattere locale; in secondo luogo, la difficoltà alla quadratura del bilancio corrente derivante dalla legislazione nazionale; in terzo luogo, la scelta conseguente di utilizzare vendite di patrimonio, come poi effettivamente realizzato, per sostenere in via eccezionale gli equilibri di bilancio. Inizierei con il primo punto: gli aspetti positivi di cui la Corte ha dato atto nel referto sul 2006, solo alcuni degli aspetti perché vorrei poi puntualmente ritornarci anche in seguito. Nell’anno di riferimento, il 2006, l’Ente non ha contabilizzato debiti fuori bilancio e risultano operanti: il controllo di regolarità contabile, il controllo di gestione, la valutazione dei dirigenti. Il controllo di regolarità contabile risulta esercitato secondo le previsioni del Regolamento di Contabilità. La sintesi organica dell’attività di controllo di gestione è rappresentata dal referto annuale che contiene una raccolta di dati sulle modalità di gestione e attività dell’ente, sulla quantificazione delle singole attività, quali, ad esempio, gli asili nido, il numero delle strutture gestite, degli utenti iscritti e delle richieste di iscrizione, i risultati del monitoraggio e dell’andamento di alcuni obiettivi fissati con il PEG, avviato nel 2006 con un sistema informatizzato, e in proposito sono stati realizzati tre diversi monitoraggi: il 31 maggio, il 31 agosto e il fine esercizio, e sono monitorati, tra l’altro, risultati ottenuti da alcuni uffici dell’Ente, come, per esempio, cofinanziate dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, incentivazione sulla produttività e sul miglioramento dei servizi del personale dipendente. L’ente ha provveduto, a partire del 2006 e 2007, ad adottare specifici parametri di misurazione del raggiungimento degli obiettivi, e la valutazione effettuata dal nucleo di valutazione sui dirigenti, a conclusione dell’attività svolta, evidenzia un buon livello generale di raggiungimento dei risultati programmati rispetto agli obiettivi prefissati dalle risorse affidate. Il Collegio dei Revisori dei Conti – la Corte ne dà atto – si è riunito 12 volte nell’esercizio 2006 al fine dello svolgimento delle funzioni previste dalla legge. L’organo di revisione ha altresì esercitato un controllo preventivo sugli atti di affidamento di incarichi e consulenze per alcuni degli quali ha espresso parere favorevole soltanto successivamente alle modifiche apportate dall’Amministrazione o la valutazione degli ulteriori chiarimenti richiesti. Non risultano, sempre nell’ambito del referto della Corte, denunce di gravi irregolarità da parte del Collegio dei Revisori al Consiglio Comunale. Il Collegio dei Revisori ha inviato la relazione sul Bilancio di previsione e sul Rendiconto prevista dall’art. 1 – comma 166 e segg. – della Legge Finanziaria del 2006. Il Bilancio annuale di previsione, la Relazione previsionale e programmatica, il Bilancio pluriennale, approvati il 9 marzo 2006, risultano elaborati in conformità a quanto disposto dagli artt. 164, 165, 170 e 171 del TUEL. Risultano uniti anche alla deliberazione di approvazione del Bilancio la relazione degli organi di revisione, gli allegati di cui all’art. 172 del TUEL e il parere del responsabile del Servizio finanziario. Gli indirizzi della formazione del Bilancio di previsione si traducono, sul versante delle entrate, della previsione di agevolazione tra prima casa e nuclei familiari più deboli, finanziate grazie all’azione di recupero di alcune entrate, promossa dall’Amministrazione comunale, ed anche della TARSU, sostituita nel 2003 della TIA, è prevista un’azione intensiva di recupero, tutti fattori di cui la Corte dà atto nel suo referto. Inoltre, la crescita degli investimenti negli ultimi anni e del conseguente indebitamento anche per il 2006 è derivata anche dalla possibilità di attivare proventi (Fondazione MPS) che hanno consentito la piena copertura dei relativi oneri di ammortamento. Nel 2007 la costruzione degli equilibri di bilancio ha riportato un notevole miglioramento dovuto principalmente a una crescita di entrate correnti tale da consentire che la differenza tra entrate e spese correnti, 2.200.000 euro, raggiunga il livello più basso del triennio, nonostante aumenti la quota di spesa per l’ammortamento dei prestiti, 11.486.000 euro. E’ stato rispettato – sempre secondo la Corte – il limite massimo di destinazione della spesa corrente e dei proventi da oneri di urbanizzazione fissato nel 50% dell’importo complessivo esercizio 2006, fissato dall’art. 1 – comma 43 – della Legge Finanziaria. Al raggiungimento dell’equilibrio contribuiscono in misura rilevante i trasferimenti della Fondazione MPS, i quali complessivamente costituiscono il 26,76% delle entrate correnti, aspetto peculiare in considerazione della storia della città e dell’importanza dei soggetti erogatori. Le entrate proprie risultano complessivamente molto elevate, soprattutto nella parte corrente del bilancio, assicurando un’autonomia finanziaria del 93,44%; tale dato appare molto elevato, come si evince dall’analisi del rapporto fra entrate proprie ed entrate correnti, che nel periodo 2001–2006 registra una crescita quasi costante dal 65,7% al 93,94% e raggiunge un valore superiore al limite calcolato per i comuni della stessa fascia demografica. Alla medesima valutazione si perviene dall’analisi degli indicatori di autonomia finanziaria depurata dalla compartecipazione IRPEF. Il valore realizzato nel periodo 2001–2006 è infatti rispettivamente dell’84,1%, dell’86,5%, del 91,6 e dell’84,4%. Il grado di trasformazione di previsione ICI in accertamenti risulta buono raggiungendo il 99,8% nel 2006, migliorando così l’andamento degli anni precedenti, mantenendosi all’interno dei valori soglia calcolati per gli enti di dimensioni analoghe. Anche il grado di trasformazione delle previsioni dei proventi e dei servizi pubblici in accertamenti denota una buona e costante, crescente capacità di programmazione dell’ente, così come la programmazione dei proventi da beni dell’ente. L’andamento dell’incidenza delle principali entrate proprie sull’importo complessivo delle entrate, rispetto ai valori dei comuni sulla medesima fascia demografica, dimostrano per Siena una bassa incidenza delle singole entrate giustificata, almeno in parte, da trasferimenti dalla Fondazione MPS, ma con valori che comunque si posizionano bene all’interno dei valori soglia e abbondantemente al di sotto del limite superiore. Siena, sempre secondo la Corte, ha inoltre manifestato una buona capacità di riscossione delle entrate del Titolo I, in particolare per l’ICI, 87%, che si posiziona ben al di sopra della media dei comuni della stessa fascia demografica, e il limite nazionale è del 70%, seppure il dato appare in lieve diminuzione dal 2004, quando era il 91,1%. Si rileva altresì, sempre da parte della Corte, un’ottima capacità di riscossione dei proventi da contravvenzione del 98% per i quali l’indicatore mostra un andamento progressivamente crescente e molto al di sopra del limite inferiore calcolato per i comuni della medesima fascia nel 2005. Per la spesa corrente si evidenzia un miglioramento della realizzazione delle previsioni iniziali: nel 2006 il 97% rispetto al 2005, 93%, con i dati che subiscono grosse variazioni in tutto il periodo 2001–2006, e che si posizionano ben al di sopra del limite inferiore calcolato per i comuni della stessa fascia. Mi fermo qui per gli aspetti positivi che la Corte ha evidenziato riservandomi poi di offrirne altri nel prosieguo della discussione. Mi fermo qui perché vorrei poi avere tempo per poter dire due parole sui rilievi e le criticità principali che sono state riscontrate dal referto. Due, infatti, sono i principali aspetti su cui si concentrano i rilievi del referto: il sostanziale disequilibrio della gestione 2006 che ha condotto alla rilevazione di un disavanzo di amministrazione non vincolato al 31.12.2006 di circa 9 milioni di euro, come rilevano (inc.) e il superamento del limite delle spese di personale nell’anno 2006. Questi aspetti hanno dato luogo a una duplice pronuncia specifica della Corte sull’anno 2006 che ne sottolinea pertanto la gravità. Due parole sul disequilibrio della gestione 2006, sul quale credo tuttavia non sia necessario dilungarsi né argomentare ulteriormente sulla pronuncia della Corte, infatti la manovra di bilancio 2007 e le positive conclusioni di alienazioni di beni mobili e immobili hanno fatto sì che l’equilibrio del bilancio corrente sia stato strutturalmente ripristinato; operazioni, queste, già puntualmente documentate alla Sezione e di cui la stessa dà atto proprio a conclusione del referto. La situazione di disequilibrio corrente del Comune di Siena, che ha trovato il suo apice alla fine del 2006, possiamo dire che è oggi strutturalmente risolta, e come abbiamo annunciato, agli inizi del 2008, fra poche settimane proporremo addirittura al Consiglio di utilizzare una parte dell’avanzo per estingue in anticipo oltre 60 mutui tra quelli vecchi che il Comune ha essere con la Cassa Depositi e Prestiti. Per quanto concerne la spesa di personale, l’ente, pur mantenendo l’iniziale impostazione del bilancio 2006, a seguito del contraddittorio in ordine alle verifiche ai sensi della Legge Finanziaria 2006 e sulla relazione dei Revisori, sia sui Bilanci di previsione 2006 e 2007 sia sul Rendiconto 2006, ha conteggiato tra le spese di personale anche quella per il personale dell’istituzione. L’ente ha aggiornato il calcolo della spesa rilevante ai fini della Legge Finanziaria 2006, computando anche la spesa di personale delle istituzioni, pervenendo comunque all’affermazione del rispetto del limite della spesa. I Revisori hanno dichiarato, di conseguenza, che la spesa per il personale del 2006 rientra nei limiti di cui all’art. 1 – comma 198 – della Legge Finanziaria 2006. Dal materiale consegnato alla Conferenza dei Capigruppo a cura della Presidenza del Consiglio, potete rilevare che i chiarimenti trasmessi a più riprese a cura della Direzione Risorse Umane, del Collegio dei Revisori, dell’Assessorato e del Dirigente finanziario non sono stati, purtroppo, sufficienti a modificare l’orientamento assunto dalla Sezione di Controllo circa l’asserito non rispetto del limite di spesa richiamato. Purtroppo, la normativa in materia di calcolo di detto limite si è modificata, all’inizio del 2006, con la Legge Finanziaria e le successive circolari ministeriali interpretative poi nel corso dello stesso anno (parlo della Bersani) e ancora alla fine dell’anno con la Legge Finanziaria 2007, ha poi trovato sostanziale conferma nella Legge Finanziaria 2008, ma è stata peraltro modificata profondamente proprio nelle ultime settimane dall’istruttoria della Sezione con il recente art. 76 del D.L. 112/2008, poi convertito appunto in legge nel mese di agosto. Al di là della specifica denuncia, che riteniamo originata da una disciplina legislativa di interpretazione abbastanza ardua e da incomprensioni intervenute nella fase di istruttoria, l’ente si è comunque impegnato a una reimpostazione e all’aggiornamento della procedura di controllo delle spese per il personale, che consentano fin da subito anche una migliore comunicazione tra la struttura comunale e la Sezione di Controllo della Corte. In tale azione l’ente terrà conto delle maggiori specificazioni e delle modalità di calcolo della spesa di personale contenute nel nuovo questionario approvato dalla Corte sul rendiconto del 2007, nonché, ovviamente, della più recente normativa in materia di calcolo delle spese di personale per gli enti locali, introdotta dal citato art. 76 del D.L. 112/2008, convertito nella Legge 133/2008. Su altri aspetti e criticità che sono state formulate preferisco entrare in secondo momento. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Assessore Bianchi. Prima di dare la parola al Consigliere Stelo chiarivo il discorso della delibera 74, ho capito cos’è, a me hanno mandato solo la delibera 73, come delibera definitiva; la delibera 74 di fatto è la proposta che voi trovate allegato all’ordinanza del 1° agosto, che hanno trasformato, comunque si può fare una fotocopia, sostanzialmente credo cambi poco, sono uguali, è quella la 74, poi la consegnano a tutti. Consigliere Stelo, prego. Cons. STELO – Grazie, signor Presidente. Pensavo che l’aula fosse piena perché è un argomento così interessante questo, siccome mette in discussione non solo il rendiconto, e quindi la gestione di un anno intero, ma direi dal 2005 al 2008 perché, Assessore, io ho sempre apprezzato la sua buona volontà, ma evidentemente lei ha letto un’altra relazione, o le hanno fatto leggere un’altra relazione, direi, anzi, che il suo intervento è stato quasi provocatorio, perché lei ha cominciato prima dalla parte finale, non dalla parte propositiva, che sappiamo tutti leggere, che sono rarissime e sono pochissime nell’ambito della relazione, che non si può leggere integralmente perché sono cento e passa pagine, ma evidentemente lei l’ha letta male o chi le ha scritto quell’intervento l’ha letta male invece; perché il rendiconto non è stato approvato e poi sono state messe a carico del Comune una serie di adempimenti da fare entro sei mesi e non è vero, come già detto dal Presidente e come da lei ribadito, che sono tutte positive, dovete rifare quasi tutto. Dovete rifare quasi tutto, non è vero quello che ha detto sulle spese del personale. Avete fatto una gestione fuori bilancio, che è una grave irregolarità contabile perché è scritto tre, quatto volte che le erogazioni della Fondazione del Monte non sono transitate nel bilancio comunale e voi operavate gli interessi sui ratei per forme che non avevate introitato nel bilancio comunale e adesso dovete farlo, quindi dovete rivedere gli atti contabili. Lei ha detto che avete adottato il provvedimento di salvaguardia di equilibrio, ma c’è scritto che i provvedimenti adottati prima del 2005, nel 2006 e anche dopo non sono stati idonei, c’è scritto due volte perlomeno, poi chi verrà dopo di me ve le dirà specificatamente. C’è una pagina, 19, 20 ,che fa il riassunto di tutte le censure che avete avuto dai rendiconti in poi, dal 2005, che è una cosa drammatica tra pronunce specifiche, delibere, ditemi voi, come lei, onestà politica avrebbe voluto che noi abbiamo avuto delle censure, che noi avevamo già messo a verbale nel quadro di… come ha chiamato Brenci, collaborazione costruttiva, una cosa del genere…, “controllo collaborativo”. Qui vedo vi hanno censurato le norme di contabilità, tutte le norme sui controlli interni e del controllo di gestione, la valutazione della dirigenza; vi hanno censurato, ripeto, una gestione fuori bilancio che è gravissimo, vi hanno detto che le spese del personale non è stato possibile controllare se era stata rispettata o no perché la documentazione era incompleta e la mancanza e l’incompletezza della documentazione è scritta perlomeno 20 volte in tutta la relazione, e poi ci sarà chi ve lo farà presente. Spesso la Corte ha detto: non abbiamo potuto controllare perché la documentazione non c’è, è incompleta e anche i chiarimenti spesso non sono stati disposti. Quindi adesso venite a dirmi che tutto sta a posto, “madama la marchesa”! No, questa non è onestà politica, perlomeno. Vi è stato censurato il piano delle alienazioni immobiliari in cinque, sei punti della relazione; vi è stata censurata la destinazione che voi avete fatto di entrate correnti a spese…, no, scusate, entrate straordinarie a spese correnti, cosa che abbiamo detto più volte. Lei ha parlato di proventi di entrate tributarie, mi pare, ma noi abbiamo censurato un punto sul quale io, en passant, sul rendiconto 2007 ero passato: le contravvenzioni al Codice della Strada, e la Corte dei Conti dice che non ci ha capito qual è il 50% che va per legge ad alcune destinazioni e che fine ha fatto l’altro 50%, domanda che io feci in Commissione e alla quale non mi fu risposto. Come dire: ma da dove cominciamo? Noi vi abbiamo posto più volte: rinviamo, approfondiamo insieme e vediamo, dateci i documenti, dateci, nel controllo collaborativo appunto, adesso mi è venuto bene. No, c’è da approvarlo così come sono, ed anche in sede di rendiconto 2007, non è che è avete rimediato a nulla, intanto aspettiamo la Corte dei Conti, anche sul rendiconto 2007. Nonostante mi pare il Vice Sindaco pure sia andato con i dirigenti a Firenze, nonostante le vostre lettere, che io ho definito “acqua calda” in occasione del rendiconto 2007, la delibera famosa 74, che lei ha letto, però, ad onor del vero perché già è allegata, e quindi c’è stata quella confusione, era poi già quella arrivata. Quindi, nonostante le lettere, nonostante l’audizione, nonostante la volontà collaborativa, ci mancherebbe pure che a un certo momento voi non collaboriate con la Corte dei Conti, mi pare doveroso, mi pare giusto anche, che è al contrario? Mi sembra un po’… La mancanza di documentazione: mi dispiace per il Collegio dei Revisori perché ci sono perlomeno 10 passaggi di rampogne e di richiami, che poi qualcuno vi riassumerà, se volete. La lettera che avete fatto, pervenuta in questo… a parte che manca il documento del 31 luglio, per cui non sappiamo che cosa è stato detto alla Corte dei Conti in data 31 luglio, e sarebbe molto curioso saperlo, ma mi sembra più una giustificazione non richiesta, perché quel verbale è la relazione, quello è l’atto ufficiale, è l’atto della Corte dei Conti, e anche il Collegio dei Revisori doveva darsi da fare per dire al Comune cosa fare in materia di contabilità, di regolamenti, di valutazioni, di strumenti di controllo sulle partecipate; anche su quello la Corte dei Conti vi dice: dovete far fronte ai bilanci interni dell’aeroporto, guarda caso, per ben due volte. Vi censura l’ASP e tutte le esternalizzazioni, anzi, addirittura ha detto pone in dubbio l’effettività delle esternalizzazioni (sono parole testuali) e sulle partecipate vi dice non esiste…, prendiamo atto del documento, che poi verrà alla fine di settembre, come no? Comunque è uno strumento di monitoraggio, ma non è sufficiente. Voi dovete introdurre controlli sull’attuazione dei contratti di servizio e sull’attuazione di quello che il Comune deve fare in materia di politica della gestione delle quote azionarie, cosa che io più volte ho chiesto in sede di rendiconto. Il Comune evidentemente non ha una politica di gestione delle quote azionarie, e ve lo ha censurato la Corte dei Conti perlomeno per due volte. Allora può darsi che anch’io abbia letto, alla mia età, abbia confuso, abbia letto male, lei è più giovane di me, quindi probabilmente lei ci ha azzeccato, ma me lo deve dimostrare! Non deve dirmi per tre quarti del suo intervento tutto va bene, non è assolutamente vero! E le critiche riprendono dal 2005 e si proiettano anche per i bilanci futuri, c’è scritto perlomeno in un paio di passaggi. Allora io penso che onestà politica, come dico, avrebbe dovuto dire: è vero, nell’ambito del controllo collaborativo dobbiamo cambiare, siamo in buona fede, perché, attenzione, i danni sono stati fatti, le responsabilità, se ci sono, sono già fatte. Noi siamo pubblici ufficiali, anche se qualcuno ha fatto qualche intervento un po’ ironico su questo termine “pubblici ufficiali”. Le gestioni fuori bilancio danno luogo a danno responsabilità e ci sono scritte tre o quattro volte, anzi, la Corte dei Conti dice di questa gestione fuorviante se ne sono accorti all’ultimo momento in base a una comunicazione del Comune, in passato non avevano potuto verificare proprio perché il Comune non aveva detto nulla a proposito, e vi sembra poco? Io non lo so. Menomale, noi comunque abbiamo sempre ragione perché l’abbiamo detto più volte in sede di rendiconti, tutti, e aspettiamo il 2007, poi vedremo il 2008, vedremo adesso quando porterete gli assestamenti e le variazioni, dovrete dare atto che avete tenuto presente delle censure della Corte dei Conti, perché voi avete fatto tutti gli atti successivi con le stesse censure che vi ha fatto la Corte dei Conti, l’erogazione del Monte, il piano di alienazioni patrimoniali e così via, le partecipate, la spesa del personale. E’ inutile ancora andare la scusa a Prodi, Berlusconi, il Padre Eterno, qui stiamo parlando di soldi del bilancio comunale. (Intervento fuori microfono dell’Assessore Fiorenzani: “Si bestemmia?”) Cons. STELO – No, io sono cattolico, figuriamoci se bestemmio! …Chiedo scusa allora, siccome in Italia la colpa non è mai di nessuno semmai del Padre Eterno, per chi ci crede, per chi ci crede e quindi ritiro la battuta. Volevo arrivare fino ai massimi sistemi. Quindi adesso dovete lavorare! Dovete rivedere tutti gli atti, dovete sistemare il rendiconto 2007 che non è stato approvato, ho detto, avete sei mesi e noi in sei mesi vi talloneremo, vogliamo sapere quali misure stanno in corso di adozione e quali verranno adottate, perché entro sei mesi dovrete mandare e avremo un altro responso da parte della Corte dei Conti, che mi auguro positivo, ci mancherebbe pure, ma intanto dovete dire che avete fallito, avete sbagliato! Le osservazioni che vi erano state fatte erano esatte, anzi, la delibera non è di pronuncia specifica, magari fosse stata una pronuncia specifica, perché vi avrebbe messo in condizioni di replicare. E’ una delibera vera e propria, dovete lavorare adesso per sei mesi e mettere a posto le carte, e mi riferisco non solo a lei Assessore ma anche agli uffici, i quali si sono assunti la responsabilità di passare atti che non erano legittimi. Quindi adesso in tutti gli atti noi interverremo e vedremo la regolarità contabile, amministrativa e finanziaria. Voi ci avete preso in giro spesso, sui residui pure, sull’indebitamento, c’è tutto qui, la politica di bilancio, delle entrate, delle spese. Al collega Franco Bossini, una volta che vi fece l’intervento sui residui attivi e passivi, l’avete anche ridicolizzato, adesso andate a rileggere quello che c’è scritto nella relazione della Corte dei Conti. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Concluda, Consigliere Stelo. Cons. STELO – Comunque i miei colleghi vi dettaglieranno meglio il dettaglio della Corte dei Conti, ma francamente, Assessore, io capisco che lei debba fare l’Assessore, ma forse se cominciamo dai rilievi critici dicendo: è vero, adesso dobbiamo provvedere, provvederemo e rimedieremo, sarebbe stato molto più onesto. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Stelo. Consigliere Bandini. Cons. BANDINI – Qui siamo nelle comunicazioni, per cui evidentemente non mi soffermerò nello specifico di quelle che sono le voci, che sono un momento anche di riflessione sia per il lavoro della Commissione, ma piuttosto per analizzare la terza parte di quell’amministrazione di cui l’Assessore delegato aveva promesso di dire ciò che verrà fatto nella sua relazione, ciò che verrà fatto per eliminare i punti di criticità. Certamente l’Assessore, nella sua esposizione, è stato particolarmente benevolo, ha visto il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto, ha fatto tutto quello che era nell’elenco delle cose, che secondo lui andavano bene e devo dire nemmeno troppo azzeccate, perché c’erano alcuni aspetti che, secondo me, la Corte dei Conti è stata un po’ meno generosa di quello che invece l’Assessore ha tratto come conseguenza. È stato molto sintetico su quelle che sono le due parti delle criticità, sia sulla parte che riguarda le spese del personale, e devo dire da parte della Corte dei Conti il fatto di dire, nello specifico di scrivere, che hanno capito poco anche loro che cosa è successo nelle spese del personale, cosa per altro in parte rilevata anche dallo stesso Collegio sindacale nell’ultima relazione del bilancio e a noi ha più volte detto, più volte detto; perché tutti gli aspetti della criticità esposti dalla Corte dei Conti, qui secondo me concordo molto con il passaggio fatto dal collega Stelo quando dice: tanti, anzi tutti probabilmente i rilievi fatti dalla Corte dei Conti in occasione dei vari bilanci sono stati sottolineati dalle opposizioni. A dire la verità, io mi prendo anche se volete un po’ il merito di averlo detto anche nella legislatura precedente i problemi sui ratei attivi, passivi, sulle difficoltà di bilancio. All’Amministrazione, sempre a testa bassa, qui ci sono i numeri e l’opposizione può parlare e perdere la sua voce al vento perché i numeri fanno sì che poi gli atti passino in quanto tali. Certo quando arrivano i rilievi della Corte dei Conti un po’ più di peso evidentemente devono avere. Io ripeto: non voglio prolungarmi oltre perché credo che questo sarà materia soprattutto anche in atti seguenti. Noi prendiamo atto di quelli che sono i rilievi della Corte dei Conti e prendiamo anche atto, a mio avviso, in termini personali, di un po’ di leggerezza con cui l’Amministrazione ancora una volta risponde al Consiglio su quelli che sono invece dei fatti che, a mio avviso, sono un po’ più preoccupanti di come l’Amministrazione l’ha esposti stamani nella relazione dell’Assessore competente. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Bandini. Consigliere Campopiano. Cons. CAMPOPIANO – Grazie, Presidente. L’Assessore ha esordito dicendo ciò che l’Amministrazione a proposito della relazione della Corte dei Conti ha fatto, ciò che sta facendo e ciò che farà, ma io penso, Assessore, che hanno cercato veramente di tranquillizzarla, ma di fatto il documento è pesante, molte sono le anomalie contabili emerse dall’esame del conto del bilancio 2006 evidenziate dalla Corte dei Conti, nella seduta del 1° agosto 2008, e trasmessa al Consiglio Comunale di Siena per gli opportuni approfondimenti. Va, preliminarmente, evidenziato che la deliberazione della relazione dell’organo di controllo regionale resa al Consiglio Comunale, così come formulata con le criticità riscontrate, ha in sé recepito i chiarimenti forniti sia dalla Direzione Risorse Finanziarie con nota del mese di agosto del corrente anno sia dall’Assessorato al Bilancio e all’Attività finanziaria in occasione dell’audizione presso la Sezione di Controllo della Corte dei Conti Toscana. Chiarimenti che tuttavia, stando ai riscontri, non hanno ottenuto minimamente il pronunciamento severo e assai critico della Corte sulla gestione complessiva dell’attività amministrativa del Comune. Non mi soffermerò sul mancato rispetto della normativa e sull’analoga applicazione dei criteri e regole contabili messe in evidenza dalle verifiche effettuate dalla Corte per l’esercizio 2006, sui singoli capitoli di bilancio perché altri colleghi sicuramente lo faranno. Per quanto possibile, dato il tempo a disposizione, cercherò invece di mettere a confronto alcuni aaspetti del documento di Bilancio 2006, sottoposto all’istruttoria di controllo con il quadro degli investimenti e dei finanziamenti previsti sul triennio, cioè Bilancio pluriennale 2008/2010. Se, infatti, il controllo effettuato dalla Corte sulla gestione 2006 estende i suoi effetti in parte anche sul pregresso, cioè sul Consuntivo 2005, per consentire ovviamente le comparazioni storiche in alcuni aspetti rilevanti, più importanti ed urgenti appaiono, a mio avviso, gli approfondimenti e le modifiche sul sistema di bilancio che l’Amministrazione dovrà affrontare a partire dal 2008 e per il futuro sulla falsa riga delle analisi e dei suggerimenti che stanno alla base della relazione di controllo, oggi all’esame del Consiglio. È di tutta evidenza, infatti, che le politiche di bilancio, elaborate in conformità a quanto disposto dagli artt. 164 e 165 del TUEL, e quindi l’attenzione alla costruzione degli equilibri, in particolare di quelli di parte corrente, come auspicato e messo in evidenza dalla relazione di controllo, dovranno trovare efficace e immediata applicazione nell’impianto della gestione finanziaria dell’anno in corso. Infatti, come risulta per il 2006 e il 2007, anche dall’esame dei dati di bilancio del 2008, si evince che l’Amministrazione comunale non riesce a garantire il finanziamento delle spese correnti e delle quote di ammortamento con entrate di uguale natura, nonostante la previsione di un buon margine di contribuzione, tant’è che siffatta costruzione degli equilibri appare frutto di una scelta dell’Amministrazione ormai consolidata nel tempo, visto che anche per il 2008 la differenza tra entrate e spese correnti, che si attesta a 9.484.000 euro, non riesce a coprire la quota capitale di ammortamento che sono 11.685.000 euro, generando una differenza da coprire con altre entrate che, seppure ridimensionate rispetto al passato, ammontano pur sempre a 2 milioni di euro. L’ente cittadino, dunque, dovrà far tesoro di quanto segnalato dalla relazione di controllo e approntare una manovra correttiva di bilancio, se non vuole incorrere anche per la gestione corrente in analoghe, pesanti e incresciose censure da parte della Corte dei Conti. Ed ancora, come si legge a pag. 28 del documento di controllo, in alcuni casi appare difficile anche rintracciare il nesso indiretto tra le finalità della legge e la natura delle spese considerate. Si tratta, in buona sostanza, della carente applicazione da parte dell’Amministrazione della norma relativa ai principi di bilancio art. 162 e, in particolare, alla comprensività e chiarezza del documento di bilancio, aspetto, questo, sempre denunciato dalle Liste Civiche, che a più riprese in quest’aula hanno espresso perplessità sull’effettiva applicazione dei postulati e delle regole di carattere generale cui devono informarsi i principi contabili applicati alle singole poste del sistema di bilancio. Così si evince, ad esempio – dice la Corte – per il capitolo 29402, interessi sui BOC, che avrete sicuramente visto e visionato, e i capitoli relativi alle spese per il personale già richiamate e per le entrate da contravvenzioni per violazioni del Codice della Strada. Anche il principio di prudenza, importante principio, viene richiamato nel documento di controllo, principio al quale l’Amministrazione non ha prestato la dovuta attenzione. Infatti, al raggiungimento dell’equilibrio di parte corrente contribuiscono in misura rilevante per 21.815.856 euro, contabilizzati tra i proventi diversi in trasferimenti della Fondazione Monte dei Paschi, i quali complessivamente costituiscono il 26,76% delle entrate correnti. Una dipendenza degli equilibri da risorse, che pure essendo di fatto ricorrente, non hanno, come accertato dalla Corte, carattere di certezza, mentre invece il Testo Unico parla di certezza sul bilancio, nella fase di accertamento delle entrate, cioè nel raffronto tra entrate correnti e con le entrate stanziate inizialmente in bilancio, e in particolare per le entrate per accensione prestiti, la Corte dei Conti evidenzia forti criticità circa i comportamenti anomali adottati dall’Amministrazione. Si fa riferimento soprattutto a quell’andirivieni di cifre dovute alla mancata realizzazione dello Stadio comunale di Isola d’Arbia, che si ripete da anni e si ripresenterà in futuro. La Corte dei Conti mette inoltre in evidenza le anomalie che le Liste Civiche hanno sempre stigmatizzato in numerosi interventi richiamando, come fa ora l’Assessore, organo di controllo, il principio di coerenza alla base del documento di bilancio nel senso che occorre sempre assicurare un nesso logico e conseguente tra la pianificazione, la programmazione, la previsione degli atti di gestione e la rendicontazione generale, sono passaggi, questi, fondamentali. Tutto questo è mancato nella gestione 2006 e giustamente la Corte lo sanziona. E’ mancata, nella sostanza, da parte della Amministrazione nel redigere il bilancio l’attenzione al principio della prudenza interna, art. 162 del TUEL, per cui in sede di gestione le decisioni e gli atti non devono essere in contrasto con gli indirizzi e gli obiettivi della Relazione previsionale e programmatica, altro aspetto importante. Nel contempo, non devono pregiudicare gli equilibri finanziari ed economici, come rilevato dalla Corte per il Comune di Siena. Queste carenze sul piano regolamentare, sempre denunciate dalle Liste Civiche e mai considerate nella loro gravità dalla maggioranza e dalla Giunta, da ora in avanti, non potranno trovare nessuna giustificazione invocando l’ignoranza della norma e la buonafede della dirigenza. La Corte dei Conti, signori, è stata esplicita nel denunciare le irregolarità sul piano formale e sostanziale per cui, visto che il Bilancio 2008 è stato redatto con gli stessi criteri contabili e gestionali del documento di Bilancio 2006, già richiamato, così fortemente criticato dall’organo di controllo regionale, suggerirei all’Assessore, per uscire dal ginepraio dove l’hanno cacciato, secondo me, di procedere a un’immediata verifica e a un approfondimento delle procedure relative ai principi della costruzione del documento di bilancio. Si potrà rendere conto così l’Assessore e la Giunta che il totale entrate del Bilancio 2008, calcolato in 272.314.897,06 euro in realtà si attesterebbe 174.314.897,06 di euro, con una contrazione di 98 milioni di euro, stessa cifra ovviamente a pareggio nel versante delle spese. Di conseguenza, molte componenti dell’impianto bilancistico andrebbero riformulate e, in particolare, il Titolo II delle entrate alla funzione 0.2 e alla funzione 10, in linea con i pronunciamenti espressi dalla Corte dei Conti. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Campopiano. Consigliere Falorni. Cons. FALORNI – Grazie, Presidente. I rilievi oggetto di delibera della Sezione regionale della Toscana della Corte dei Conti sono da sempre stati posti all’attenzione dell’assemblea consiliare da parte delle Liste Civiche, con specifiche interrogazioni in sede di approvazione del Rendiconto 2006 e di assestamento di bilancio, con proposte risolutive, accessi agli atti, solleciti che non hanno mai trovato condivisione e spesso sono caduti in un preoccupante silenzio, di cui solo oggi se ne comprendono i motivi. Il Comune di Siena doveva e poteva risparmiarsi una simile delibera inquadrando gli interventi e le questioni sollevate dalle Liste Civiche in un ambito tecnico, quali erano, e non personale, come si è voluto lasciare intendere, distraendo l’attenzione dalle questioni rilevanti e, anzi, tentando di far passare i nostri interventi come infondati e mirati ad ostacolare l’ordinaria gestione amministrativa dell’ente. Non si può tacere poi che la gravità della delibera della Corte sta, oltre che negli aspetti tecnici evidenziati nella relazione, nel fatto che vada a colpire un comune che storicamente si colloca e si definisce tra i più ricchi della Toscana, e forse anche a livello nazionale, e non fa certamente onore a questa città l’utilizzo degli artifizi contabili messi in atto per camuffare situazioni di squilibro che non sono sfuggiti alla Corte dei Conti. Peraltro, poi è davvero preoccupante il fatto che le gravi irregolarità rilevate dalla Corte dei Conti rappresentino una prassi consolidata da anni ed estesa anche al 2007. Il Comune è entrato in un vortice che non riesce più a governare. Appare oltre modo grave poi che la verifica sul Comune di Siena sia derivata oltre che dall’elevato numero di criticità degli indicatori del certificato di bilancio anche dall’inadempienza nei confronti della Corte alla quale il Comune non ha presentato il questionario previsto dalle linee guida e da noi richiesto. La verifica della Corte dei Conti è stata svolta sull’esercizio 2006 con affacci sul 2007 in relazione a 3 aspetti: funzionamento dei controlli, regolarità contabile, andamento delle società partecipate, senza tralasciare i richiami e i rilievi diretti al responsabile della Direzione Risorse Finanziarie, al Collegio dei Revisori, all’operato della stessa Giunta, alla sezione Programmazione e Controllo ed anche al Nucleo di Valutazione, dei vari aspetti, di diversi di essi parleranno altri colleghi, io per ora mi limito al funzionamento dei controlli. Le nostre perplessità, evidenziate anche nell’accesso agli atti e nel recente sollecito, firmato da alcuni delle Liste, delle quali siamo ancora in attesa di risposta, la Corte rileva un’istituzione solo formale rispetto alle previsioni di regolamento interno del Comune, e ciò appare grave sia perché il Comune non ottempera ai suoi stessi obblighi normativi sia perchè è sull’attività del controllo di gestione che si dovevano fondare le verifiche e le valutazioni del personale dirigenziale, valutazioni che sono state svolte in maniera generica, senza una metodologia, senza la validazione dei dati di controllo, ovvero senza le necessarie verifiche di efficienza, efficacia ed economicità. Ciò trova conferma nel fatto che le rilevazioni della Sezione Programmazione e Controllo del Comune di Siena si risolvono in una raccolta di dati, con cadenza troppo protratta nel corso dell’anno, e che non trovano sostegno nello scarno e insufficiente sistema di contabilità adottato, anche questo oggetto di studio e di convenzione con l’Università degli Studi di Siena. Nessun indicatore di misurazione dei risultati è stato elaborato e spesso è stato addirittura confuso con le attività. Anche il report annuale non risponde ai criteri dettati dalla normativa interna del Comune e non risulta istituito né previsto il controllo strategico. Un accenno merita anche la collocazione singolare della struttura organizzativa deputata al controllo e di supporto alle valutazioni del nucleo che, in violazione della “assoluta autonomia funzionale ed organizzativa”, prevista dai regolamenti del Comune, è collocata all’interno della Direzione Risorse Finanziarie. Allora ha certamente rappresentato uno sperpero di risorse pubbliche sia l’istituzione di una specifica posizione organizzativa per le attività di controllo, che non vengono svolte, sia l’istituzione di un nucleo di valutazione con esperti esterni, che svolge valutazioni su considerazioni generali, senza alcuna documentazione collegata al criterio di valutazione oggettivi e predeterminati e senza alcuna metodologia di valutazione, sia l’istituzione delle convenzioni in essere con l’Università degli Studi di Siena, che evidentemente, allo stato delle cose, a nulla hanno portato né in merito al supporto scientifico ed operativo in materia di controllo di gestione (delibera di Giunta comunale 277 del 14 maggio 2003) né per le attività di supporto scientifico operativo nelle materie di controllo e monitoraggio delle aziende partecipate dal Comune, redazione del bilancio consolidato e della contabilità generale ed analitica (v. delibera Giunta comunale 362 del 21 novembre 2007). Di tutto ciò, e secondo quanto richiesto e sollecitato con nota del 17 agosto 2008, rimaniamo in attesa di risposta. Ora, io comprendo che queste considerazioni possano apparire un po’ aride ed anche forse fin troppo penetranti, ma in realtà, se andiamo a leggere quello che ha scritto la Corte dei Conti, dobbiamo dire che essa riesce a essere molto più diretta ed esplicita di quanto possiamo o vogliamo fare noi. Infatti, andando al capitolo delle conclusioni sul referto della Corte, a proposito del sistema dei controlli, si legge testualmente: “la polverizzazione in capo a più soggetti del controllo di regolarità contabile sulle deliberazioni di Giunta non particolarmente complesse potrebbe diffondere la responsabilità del controllo e non assicurare la preparazione adeguata nel caso di soggetti estranei al servizio finanziario”. Ancora molto importante: “l’effettività del sistema dei controlli richiede un ripensamento – ripensamento, parole della Corte – da parte dell’Amministrazione del controllo di gestione che non appare – ripetesi non appare – rispondere agli requisiti strutturali e funzionali fissati dalla normativa generale e da quella propria degli Enti”. Quindi il Comune di Siena non rispetta le norme, in via generale, esistenti e non rispetta neppure le proprie norme, è scritto qui e l’ha scritto la Corte dei Conti, non le Liste Civiche. “Anche sulla valutazione della dirigenza si richiama l’attenzione dell’Ente, considerato che la documentazione acquisita non dimostra che la verifica sia effettuata sulla base di criteri analiticamente più determinati in modo oggettivo, come peraltro previsto dalle stesse norme comunali. Il controllo strategico non risulta previsto dalla regolamentazione dell’ente e non attuato e formalizzato in appositi documenti”. A proposito dell’analisi di gestione, di cui parleranno altri, mi limito a citare una frase particolarmente significativa perché è oggetto tante volte della nostra attenzione, da voi non corrisposta: per quanto concerne la gestione delle spese è emersa una scarsa capacità di programmazione e di gestione delle spese in conto capitale; gli impegni costituiscono, infatti, il 30% circa delle previsioni iniziali e i pagamenti solo il 15% degli impegni, particolarmente limitata è risultata la capacità di impegnare la spesa per le opere pubblicate programmate 25%. Quante volte, colleghi, vi abbiamo detto il discorso dello stadio che non è corretto inserire la spesa totale in un unico esercizio perché non è realistico, e quindi alterano gli indici di bilancio e quindi il bilancio non può dirsi vero e attendibile? D’altra parte, io mi metto anche nei panni della Corte dei Conti che avrà il suo da fare per spiegarlo ai colleghi di maggioranza, per esempio per spiegarlo al collega Mugnaioli che più volte in quest’aula ha sostenuto la bontà della scelta di inserire l’intera spesa dello stadio in un unico esercizio. Allora ci leviamo il pensiero tutto in una volta. Per quanto riguarda la vera e propria delibera della Corte, perché abbiamo una ricca corrispondenza, ma la delibera l’abbiamo avuto da circa un quarto d’ora, quando era già cominciata la discussione, quindi più in diretta di così, dobbiamo rilevare che la Corte dei Conti delibera che emergono irregolarità contabili gravi, suscettibili di pronuncia specifica. “Per quanto riguarda il risultato di Amministrazione in merito si rileva la non osservanza della normativa, dei criteri e delle regole contabili”, cioè il Comune è fuorilegge. La non osservanza della normativa che cosa vuol dire? Per quanto riguarda le spese di personale si parla di gravi irregolarità e in più “emergono altresì criticità e/o irregolarità non gravi per l’individuazione delle quali si rinvia al referto relativo”, cioè sono ancora molte le irregolarità non gravi. Infine, non posso non fare un piccolo cenno, e qui chiudo, alla lettera che abbiamo ricevuto a firma del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, proprio questa mattina, in cui si giustifica pienamente l’operato dell’organo di revisione, intendiamoci, io comprendo anche le difficoltà in cui sono costretti a lavorare i Revisori dei Conti, che spesso anche loro stessi hanno in ritardo i documenti poi da studiare e da analizzare, e quindi è evidente che qualche difficoltà la devono scontare. Immaginiamoci noi che dobbiamo scontare la difficoltà di avere i documenti in diretta durante la discussione o addirittura la sera prima delle commissioni competenti per esprimere il parere, così abbiamo una notte per studiarci. Ebbene, il Presidente dei Revisori dei Conti ci dice: “riteniamo, pertanto, di aver adempiuto pienamente e con adeguata professionalità a quanto a noi richiesto fornendo dati attendibili e documentati e corrette valutazioni; conseguentemente, non possiamo che ritenere inappropriato – ripetesi, inappropriato – il richiamo ai revisori dell’Ente, contenuto a pag. 56 del referto”. Quindi la Corte dei Conti è inappropriata a giudizio dei nostri Revisori dei Conti. Si noti che questa lettera è indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, all’Assessore al Bilancio, evidentemente anche a noi perché l’abbiamo ricevuta, ma non è indirizzata alla Corte dei Conti. A questo punto, invito formalmente il Presidente del Consiglio Comunale a immediatamente girarla alla Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti della Toscana, affinché abbia il modo di rispondere ai nostri revisori. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Falorni. Vorrei solo specificare una cosa, è una domanda: quando prima faceva riferimento alla delibera consegnata circa un quarto d’ora faceva riferimento alla delibera 74? Sì, però deve anche dire che la stessa delibera di fatto l’avevate già e corrispondeva all’anticipazione, quindi non è che vi è stato… cioè diciamo tutte le cose, altrimenti sembra che quella delibera non sia stato possibile leggerla in nessun modo. Io, se la Corte dei Conti me l’avesse mandata ufficialmente insieme alla 73, ve l’avrei data come le altre, era solo per specificare questo. Grazie comunque. Consigliere Panti. Cons. PANTI – Grazie, Presidente. Mi riporto, ovviamente, a quanto hanno già illustrato i miei colleghi. Vorrei esaminare un po’ più approfonditamente l’aspetto sulla regolarità contabile. Infatti, la Corte dei Conti rileva che anche i documenti di programmazione, la Relazione previsionale e programmatica, sono molto scarni e generici, rilevandosi così una sorta di totale libertà di manovra sulla scelta di priorità e di destinazione delle risorse, nonché una conseguente impossibilità di controllo anche da parte del Consiglio Comunale. E’ da sottolineare questo aspetto perché noi più volte come Liste Civiche l’abbiamo sottolineato, l’abbiamo richiesto, ma le nostre voci cadevano nel deserto. Questi sono aspetti da noi rilevati anche in occasione dell’approvazione del Consuntivo 2007, ma l’aspetto più grave, anche questo sempre da noi Liste Civiche più volte rilevato, è rappresentato da un equilibrio della gestione corrente solo formalmente rispettato, ripeto solo formalmente rispettato, anche durante la gestione, evidenziando così così – le parole della Corte – “una gestione non prudenziale delle risorse pubbliche”. Infatti, concorrono in maniera rilevante alla determinazione dell’equilibro corrente, tra le altre poste, i contributi della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che non hanno carattere di certezza e di stabilità e che non essendo entrate proprie e a carattere continuativo, bensì liberalità della Fondazione, non possono finanziare le spese a carattere continuativo e corrente, ma devono essere destinate alle spese di investimento. Quindi, come più volte abbiamo fatto presente, è impropria la loro collocazione al Titolo 3 dell’entrata. Non solo, ma il Comune destina il finanziamento delle spese correnti anche ad entrate straordinarie, quali le entrate da alienazioni, e che invece dovrebbero finanziare, secondo le regole di sana gestione e per non depauperare il patrimonio, le spese di investimento. Addirittura per il loro importo complessivo, plusvalenze più valore capitale, ritenuto peraltro e rilevato dalla Corte e indice di instabilità per gli equilibri attuali e futuri. In violazione di legge ciò rappresenta gravi irregolarità contabili in quanto la costituzione degli equilibri viene garantita con modalità non consentite dall’art. 172 – comma sesto – del TUEL 267/2000 e denota una situazione di evidente precarietà. Peraltro, su un punto così delicato, come rileva la Corte, anche la relazione dei Revisori dei Conti, a parere della Corte e come a suo tempo anche da noi Liste Civiche fatto presente, risulta carente e disinformativa, evidenziando solo parzialmente queste poste e non rilevando alcunché né al Consiglio né alla Direzione Risorse Finanziarie, e cosa ancora più grave è data dal fatto che tutto ciò rappresenta addirittura una prassi consolidata da diversi anni ed estesa anche al 2007, con effetti inevitabili, quindi, anche sugli equilibri futuri. Anche l’operato della Giunta è tutt’altro che immune dai rilievi della Corte, che evidenzia come dalla delibera, che per legge deve determinare annualmente la quota delle entrate da contravvenzioni da destinare alle specifiche finalità, in realtà risulta generica in quanto non specifica dette quote, inattendibile – altre parole della Corte – in quanto non dà certezza che alle previste finalità sia destinato un 50% delle entrate in oggetto. Questa incertezza viene rilevata anche con riguardo ai BOC, per i quali – come più volte fatto presente – non si comprende la destinazione o meno alle finalità previste. Anche gli equilibri della gestione non vincolata non sono garantiti e addirittura vi si riconducono le entrate da alienazioni patrimoniali già destinate alla garanzia degli equilibri correnti e comunque insufficienti a garantire l’equilibrio vincolato. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che le politiche di rilancio del Comune di Siena puntano all’indebitamento anche a fronte di una riduzione delle altre poste in entrata, addirittura raddoppiate nelle previsioni 2006, viene da chiedersi: a cosa sono destinate le vere entrate proprie e quelle appunto da indebitamento? Aspettiamo una risposta dal Sindaco e dall’Assessore competente. La capacità di programmazione spinge al rialzo ingiustificato le poste di bilancio rilevandosi da parte della Corte una sovrastima iniziale delle entrate da alienazione e da prestiti, una previsione in ulteriore aumento in sede di assestamento a fronte di accertamenti talmente bassi da non giustificare affatto né la conferma in sede di assestamento delle somme previste e ancor meno il loro aumento. Questa prassi mira a gonfiare il bilancio violando così i principi di veridicità e attendibilità dello stesso. La stessa logica è seguita anche per le spese che solo nelle gonfiate entrate possono trovare giustificazione. Per la parte della spesa la Corte si spinge anche a critiche ben più pesanti rilevando la scarsa capacità dell’ente di portare a definizione le opere programmate, oltre che la non conformità della redazione dello schema delle opere pubbliche non realizzate, cosa che peraltro impedisce il controllo, come anche da noi Liste Civiche a suo tempo rilevato. Gli indici di autonomia finanziaria ed impositiva, in particolare come anche da noi rilevato, non rispondono al vero, ma sono falsati dall’impropria collocazione e destinazione dei contributi della Fondazione Monte dei Paschi, senza i quali la reale autonomia finanziaria si riduce dal 93,44% al ben più basso 63%. Anche uno dei cavalli di battaglia di questa Amministrazione si è rivelato un autentico flop: il recupero dell’evasione ICI e TARSU, in realtà, ha portato all’accertamento delle somme previste, ma non alla loro riscossione, rilevato appunto dalla Corte. Sulle spese per il personale, in sostanza, la Corte rileva che anche a seguito del contraddittorio con l’ente e delle giustificazioni addotte avvicendamenti nella direzione dell’ufficio del Personale – si dice – il limite di spesa di cui all’art. 1 – comma 198 – della Legge 266/2005 è di fatto superato, laddove invece li aiutano sono i fatti addirittura della Corte reputate – leggo testualmente – inidonee a fornire informazioni attendibili e complete, tanto che non è stato possibile ricostruire il percorso di determinate spese ai fini del calcolo della spesa del personale. Questo lo dice la Corte, non è stata in grado di ricostruire il percorso. Forse sarebbe bene che anche su questo l’Assessore competente fornisse qualche chiarimento così anche i Revisori dei Conti se loro riescono a ritrovare questo percorso. Riguardo alle spese del personale la Corte entra anche nel merito del personale esternalizzato reputando l’esternalizzazione solo formale. Rimangono, infatti, come rileva la Corte, in capo al Comune tutti gli adempimenti burocratici e amministrativi: il fondo per la produttività e la contrattazione decentrata del personale esternalizzato e delle istituzioni, mentre nel calcolo della spesa, rilevando ai sensi del citato art. 1, ne viene escluso e, quindi, per questo il limite è solo apparentemente rispettato, solo apparentemente rispettato. Anche la contabilizzazione tra i servizi per conto terzi delle spese del personale comandato all’ASP è scorretta – lo dice la Corte – in quanto non riguardano operazioni poste in essere dall’ente in nome e per conto di altri soggetti e cosa ancor più grave, e ho finito, è che la corretta imputazione di dette spese, secondo quanto previsto dai principi contabili dell’osservatorio, ricade in capo alla responsabilità del Servizio finanziario. Appare chiaro che l’imputazione impropria e al rialzo delle spese è volta solo e unicamente a gonfiare le entrate. Finisco: cosa gravissima è che questi artifici contabili, oggi finalmente svelati e denunciati come irregolari dalla Corte, anche in via prudenziale, sin dal Bilancio di Previsione 2006, vengono avallati dal Collegio dei Revisori. A questo punto è chiaro che sono del tutto irregolari anche le stabilizzazioni poste in essere dal Comune di Siena e che, peraltro, ad ulteriore prova di quanto già denunciato dalla Corte, riguardano anche il personale esternalizzato e delle istituzioni e sulle cui procedure informeremo la Corte e vi ritorneremo con specifica interrogazione. Ovviamente, ne informeremo la Corte, se non sarà il Consiglio Comunale stesso a provvedervi. In conclusione, la chiusura in negativo del Rendiconto 2006, unitamente al saldo negativo della gestione corrente, pone a rischio la costituzione anche degli equilibri futuri, aggravati anche da una prassi in tal senso consolidata negli anni 2004 e 2005 e ravvisandosi per la Corte una grave irregolarità. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Panti. Consigliere Bossini. Cons. BOSSINI – Grazie, Presidente. Io ora parlerò solo dei residui e di società partecipate in quanto mi pare che i colleghi che mi hanno preceduto abbiano già illustrato bene le altre argomentazioni e poi in finale, eventualmente, se ho tempo, aggiungerò altre cose che ho scritto qui di pugno. Ritornando ai residui, argomento da noi più volte affrontato, la Corte rileva che, nonostante la revisione effettuata, manca ogni motivazione e ragione del loro mantenimento in bilancio, ravvisandosi comunque nella loro mole una limitata capacità dell’ente a incassare le proprie entrate con effetti che si ripercuoteranno anche negli esercizi futuri. Peraltro, siamo stupiti della tempestiva consegna, proprio in questi giorni, del materiale relativo ai residui, da tempo richiesto e sollecitato anche da noi come Liste Civiche. Al riguardo non possiamo che constatare la necessità, addirittura nel 1984, della loro permanenza in bilancio e, come rilevato dalla Corte, con riguardo ai residui del Titolo II, la loro non movimentazione da due esercizi, anche con riguardo ad opere per le quali non vi è stato nemmeno l’affidamento dei lavori. In ogni caso, è reputata critica la permanenza superiore a tre anni e i residui in tal senso ce ne sono ancora e per importi elevati. Anche in materia di residui i Revisori sono chiamati in causa per aver avallato il mantenimento in bilancio dei residui passivi delle opere ultimate, senza previa eliminazione, e ciò impedisce che si evidenzino in bilancio le economie in violazione di quanto previsto dal TUEL 267/2000 e dei principi contabili. Ed allora se dette somme non vengono evidenziate in bilancio, come si fa a comprendere a cosa vengono destinate? In ogni caso, in considerazione della mole dei residui, è reputata bassa la percentuale del riaccertamento, che è pari al 2%. La responsabilità dei Revisori arriva fino a giustificare la mancata iscrizione nel conto del patrimonio dei crediti inesigibili, e non basta: i residui passivi di parte corrente, pari al 31,30%, superano addirittura i parametri di deficitarietà e stiamo imboccando comunque la via del dissesto. Insom
  11. – Quanto ai “filantropi” come Bonechi so già delle loro “impegnative” letture: Baricco, il saputello qualunquista della “sinistra” (istituzionale, oibò. Pure Vendola lo è) e il suo insignificante Next, che vorrebbe essere sulla globalizzazione (ah! ah! ah!). Intervista quattro casalinghe e cita il marketing. E va pure a finire ai monaci tibetani… Per le orecchie c’è il suo film anti-Beethoven (ma si pulisca la bocca quando parla del Titano!)… Vai Bonechi, è questa la cultura. E poi Baricco è un “bello scrivere”…

  12. «Mentre qualcuno vuol mandare i carabinieri nelle facoltà okkupate e altri fan finta di fare i democratici (uno degli ultimi Mohicani è Bertinotti che però è troppo occupato a parlare su Dubcek e la Primavera di Praga)».
    Paolo
    ————————–
    non è cattivo, è solo un po’ lento… quanto a Baricco , le sue recenti sortite mi lasciano attonito; non ho capito cosa voleva dire su Beethoven: forse che quando scrisse la nona era sordo? Che da vecchio era considerato “superato” (come del resto accadde a Bach)? O scrivila te l’Opus 111, bischero d’un Baricco! Fa il paio con Brunetta, che recentemente se la prende con Wagner (sic!): forse come edificio il Walhalla è più costoso del San Niccolò? Trova iettatorio nella presente congiuntura parlare di crepuscolo degli idoli? Chiedo scusa per la digressione a ruota libera, ma questo è il livello culturale, questa è la Bildung delle nostre classi digerenti, da destra a manca e in questo contesto si situa il problema dell’università.

    P.S. Grazie al prof. Grasso

  13. sonò alto un nitrito! (Giovanni Pascoli, La cavalla storna).
    Stamattina mi sono alzato… no, non ero sull’aria della canzone partigiana, mi sono alzato sfidando Brunetta a darmi del bighellone (ma vai a stanare i proff dormiglioni porc…). Ora ho gettato un occhio in civetta, nella locandina, cammin facendo e una terribile notizia mi ha colpito. Uno guarda il giornale del Bisi perché soporifero, provinciale, con le frasi fatte del tipo “Siena è meravigliosa”, “Tutti al palio dei somari”, “Oggi piove governo onesto”, ecc. Invece – e spero sia la solita bufala – oltre alle okkupazioni che tanto preoccupano Gelmini e quello che era definito dalla sinistra Il Cavaliere Nero, trovo che l’autore del Palio si è incatenato al cavallo (presumo il suo, quello che Cenni ha piazzato a san Domenico chiedendo al “Maestro” di lasciarlo alla città, anzi alla Città con la c maiuscola, città per antonomasia).
    Ma perché Cerofoli (mi pare di ricordare questo il suo nome) hai fatto ciò? Pane e vino un ti bastava? La mostra permanenete al Santa Maria non era di tuo gradimento? O non hai avuto le lodi anche del docente dell’Acropoli, l’ “Amerikano”? O non hai avute le lodi del Calabrese che ha illustrato il palio dicendo uno sfondone ma “a braccio”?
    Il tuo gesto, che richiama in piccolo Jan Palack, è tuttavia un fendente al Cenni e alla città anzi alla Città. Ripensaci Maestro, abbiamo già un buco bello da affrontare…
    P.S. Il “bel” Baricco è andato da quel fazioso di Fazio, quello che poi guarda con la lingua di fuori la bruttina stagionata, la comica – matematica Littizzetto, a dire del suo film su Beethoven. Ha detto che era antisociale e con un caratteraccio (manca poco gli dava dello stalinista!). E che ha voluto scannerizzare la Nona. Troppa patina su quella Sinfonia. Colpa di Von Karajan? Baricco dice e non dice, tace e poi straparla e poi ritace. Già una volta ha fatto annacquare di sbobba Moby Dick, ora basta perdio!

  14. Ultimora. Il Cenni appoggia gli estudiantos. Presto vedremo sopra un tank la Piccinni o il Belli arringare la folla. Le “Farfalle Rosse” hanno già striscioni per l’uscita dell’università dalla Nato (scherzo, ovvio). Cenni alla testa dei barbudos, come quand’era alla gagarin!
    E vorrei dire l’effetto di certi prof. Andavamo in guerra e pendevamo dalle loro bocche… come gli studenti di “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (anche se quei prof erano cariatidi ultranazionaliste). Siamo tornati dalla guerra… e ancora non li abbiamo presi a calci nel culo. E pensare che non sono affatto un futurista. Ma per fortuna nel web ho trovato una bella e grintosa poetessa con cui forse chatterò…
    Davvero, io vivo in tempi bui! Brecht

  15. Dott. Fedeli sta affinando in modo davvero elegante il Suo dire: bravo, continui! Ma:
    Nessuno a Siena Vi ha detto che le azioni MPS sono sotto 1,4? È una catastrofe, ma il Bisi non può scriverla poverino, dovrebbe piuttosto dimettersi.
    Altro punto urgente:
    Prof. Grasso, come si fa a vedere la seconda parte del verbale caricato dal prof. Ascheri sull’affaire con Rifondazione?
    Mi sembra di interesse generale averlo a disposizione per giudicare.
    Le are? Grazie, a.

  16. Come si dice: l’appetito vien mangiando… Sono o non sono uno scrittore e un poeta!? Ma, a proposito di appetiti, meglio fare Ssssttt!, ché il Bu’o s’allarga, visti i famelici appetiti di qualche banda… A volte, comunque, rimpiango di non avere la mascara di un Bonechi o la faccia di cera di qualcun altro: ora volerei alto, pien di milioni, con una cattedra e la bella figa al fianco (a Siena le ganze vanno solo coi parrucconi cicisbei e ciarlatori, ex aequo i montepaschini: dàn sicurezza ‘sti pantofolari: stanno tra Follonica e la cena generale).
    Adesso però, amico in maschera e amici cari, mi metto un po’ in attesa in quanto gli eventi si susseguono. Ho avuto i miei begli elogi da parte di chi ora si reputa ancor più informato… Starò come il Principe felice dello scrittore dandy che piange per le miserie della sua città e dell’università. Forse un augelletto mi farà compagnia in questa orrida prigione.
    Ma voi, quando l’uomo sarà di aiuto all’uomo, pensate a noi con indulgenza. (Brecht, A coloro che verranno)
    P.S. A proposito della repubblica fondata sulle carte bollate: ora il cavallo del pittore paliesco (dopo la vicenda di cui si è occupato anche il tg toscano) ha preso il volo: san Domenico è ancor più spoglio, non più frotte di turisti a farsi fotografare col cavallo (il péndant di quello della Lizza). Resterò io, invisibile fra gli invisibili, novello Principe felice a ghiacciare di lagrime questa “bella e meravigliosa la mia città”…
    Casomai una riflessione: dopo aver mangiato all’università per anni e anni – posti colà dal partito che favoriva i suoi pagliacci (altro che egemonia culturale preludio della dittatura proletaria secondo Gramsci), ora che faranno, ora che i tecnocrati al potere stanno sfrondando corsi, proff ecc. ecc.?? Mi sa che passeranno al tecno-fascismo, al fascismo mediatico. Mica vorranno perdere il posto, i beati sonni e i miliardi questi arruffoni e “critici letterari”… Intanto hanno affondato moralmente e materialmente l’università.

  17. Passavo di qua prima di sfogliare il volumone del prof. Loré cui ho spedito tramite rettorato il mio Saggi scientifici. Niente paura: “Corri corri… John”, pare sia l’opera volata via. Cenni però ha detto che acquisterà altre opere. Corre il bu’o, corre il cavallo e Siena dorme, come nella stornellata addormentasuocere. W Siena!

  18. Appena tornato,riprendo la pubblicazione dei verbali del Consiglio del 9 sett. che è nella prima parte al numero 10 di questi interventi. (parlava il cons. Bossini):

    Insomma, dal momento che da più parti la Corte chiama in causa la responsabilità dei Revisori e delle due l’una: i Revisori sono pilotati dalla Direzione Risorse Finanziarie per avvalorare le richieste della Giunta, o non sanno quello che fanno (ora mi sembra strano comunque), il che è probabile, perché ad ogni modo pare che dopo quanto detto e quindi scritto e poi avvalorato pare che qualche cosa di improprio ci sia. In ogni caso, riteniamo opportuna e doverosa la loro sostituzione per salvaguardare le risorse pubbliche.
    Sulla gestione dei servizi non vi è una chiarezza contabile e addirittura la esternalizzazione di alcuni di essi è stata dettata da esigenze di contenimento di costi del personale e non da valutazione costi–benefici, nonché di efficacia e di efficienza, gravissimo perché su questo vi è una palese responsabilità dei Revisori, secondo quanto previsto dalle linee guida della Corte dei Conti.
    Per quanto riguarda poi l’andamento delle società partecipate, in merito si rilevano perdite in società di notevole rilevanza pubblica (Train S.p.A., Siena Innovazione, Aeroporto e Città di Siena) senza che alcuna politica di monitoraggio per salvaguardare gli effetti sul bilancio comunale sia stata nei fatti posta in essere, nonostante le raccomandazioni della Corte dei Conti, che reputa prudenziale non sottoscrivere aumenti di capitale futuri e manca anche ogni forma di controllo.
    I contratti di servizio non sembrano essere stati attivati correttamente e non si riescono a rintracciare nel bilancio del Comune i flussi di risorse verso i gestori. Sulle opportunità di consolidare i conti di tutte le partecipate ci troviamo d’accordo e in tal senso siamo in attesa di risposta dell’accesso ad ogni atto in merito alla conversione, che a tal fine è stata redatta con l’Università degli Studi di Siena.
    Sull’indebitamento il Comune di Siena, nonostante l’assistenza della Fondazione Monte dei Paschi, merita il primato, pare, tra i comuni della Toscana e viola tutta una serie di norme in materia di BOC, mutui e interessi attivi, le cui poste non transitano dal bilancio. Anche le procedure relative alle (inc.) di incasso, documenti base della gestione delle entrate, sono reputate oscure dalla Corte.
    La relazione della Corte si chiude con una serie di indicazioni, che il Comune di Siena dovrà seguire e sulla cui attuazione vigileremo costantemente e di cui chiediamo fin da ora un aggiornamento costante in questa sede, e in particolare: integrazione e modifiche delle procedure e dei controlli interni; adeguamento della normativa per le valutazioni dirigenziali; adozione della contabilità analitica; previsioni e disciplina del controllo strategico e sua attuazione; monitoraggio delle entrate straordinarie e destinazioni a spese di investimento; indicazione della destinazione dei contributi iscritti a Titolo II e delle altre entrate straordinarie; accelerazioni dei tempi di esecuzione delle opere pubbliche; corretta allocazione in bilancio delle spese di personale, anche con riguardo a quello comandato presso altri soggetti; controllo sulle spese del co.co.co.; misure adottate per migliorare la capacità di riscossione e pagamento e limitazione dei residui; revisione straordinaria dei residui attivi e passivi facendo transitare dal bilancio tutte le poste relative; infine, definizione delle misure prudenziali per tutelare il bilancio dalle perdite dell’Aeroporto S.p.A.; controllo sulla corretta esecuzione dei contratti di servizio e sull’attività degli organismi partecipati.
    Finisco dicendo: rimando al mittente quanto fu detto a me che in quel Consiglio Comunale quando io espressi, illustrai il Rendiconto della gestione 2007, mi fu detto che in queste pagine non c’era altro che scritto fandonie, scorrettezze e in cui vi abbiamo ridetto di non sapere scrivere il bilancio. Allora, signori cari, rimando al mittente tutto questo dicendo che qualche organo di competenza finalmente dà ragione a noi. Grazie.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Bossini. Consigliere Bartolini.

    Cons. BARTOLINI – Oggi è stata una giornata trionfale per le Liste Civiche, credo abbiano avuto la possibilità di dare sfoggio di tutta la loro capacità di intervento, faccio i complimenti, si sono suddivisi molto bene i compiti per esaminare questi rilievi, sui quali poi tornerò, da parte della Sezione regionale della Corte dei Conti. Se fossi un normale cittadino, la prima cosa che mi verrebbe in mente, in base a quanto ho sentito, sarebbe quella, da una parte, il licenziamento in tronco del dirigente preposto alle risorse finanziarie, le dimissioni per incapacità o per essere stato raggirato dagli uffici dell’Assessore al Bilancio e poi, e su questo starei molto attento perché forse sono parole dal senno sfuggite, tra le righe io ho letto – ma lo sapete tutti, io sono molto malizioso – un’accusa più o meno velata, spero molto velata, di “connivenza” di tre, mi è sembrato di aver capito, mi è sembrato di aver capito in alcuni passaggi un’accusa più o meno velata di “connivenza” di tre seri professionisti che il mandato precedente ha eletto anche in rappresentanza dell’opposizione, che era una opposizione diversa di quella che attualmente siede in questo Consiglio Comunale, che ha eletto a tutelare e a vigilare sulla regolarità contabile della stesura dei bilanci sia preventivi che consuntivi del Comune di Siena. Quindi sono accuse molto gravi.
    Io comunque non voglio dire, perché sarebbe stupido, dire che tutto va bene, che qui è solo una manovra strumentale e c’è un complotto mondiale contro il Comune di Siena, i complotti sono nelle corde politiche e retoriche di qualcun altro, quello che prima l’Assessore Fiorenzani citava, sia pure senza nominarlo. Io credo che queste critiche, queste censure, questi suggerimenti, in quello spirito di collaborazione che sempre deve distinguere i rapporti tra un ente locale com’è il Comune e com’è un organismo preposto al suo controllo, è quello di cercare di lavorare insieme. Questo, secondo me, alcuni di voi nei vostri interventi l’hanno dato come scontato, ci mancherebbe altro che il Comune non collaborasse con la Corte dei Conti, ma non sempre è così, ci sono comuni che sono in stato pre-fallimentare, altri comuni che non hanno le nostre risorse, che non hanno la nostra serietà, nonostante tutto, dico io, ma che sono in stato pre-fallimentare: c’è il Comune di Taranto che tra l’altro è fallito, c’è il Comune di Catania dove da mesi non pagano gli stipendi ai dipendenti, le luci delle strade sono accese una sì ed una no, perché nonostante l’amministratore, il Sindaco ora Scapagnini il medico personale di Berlusconi, che è riuscito sì a fargli ricrescere i capelli, ma a quanto pare non è riuscito a far quadrare il bilancio, passatemi questa battuta.
    Comunque dicevo: le criticità ci sono, io credo che ne abbiamo preso coscienza perché quando abbiamo fatto – e parlo al plurale, volutamente al plurale – alcune scelte difficili, anche da un punto di vista politico, come quelle di aumentare, e sapete tutti, e non mi nascondo dietro un dito, di aumentare l’addizionale IRPEF, prima non era permesso, mi si dirà facilmente, rispondendomi, e soprattutto di mettere in piedi un piano di alienazioni criticato, ovviamente, e giustamente dal vostro punto di vista dalla minoranza; quando abbiamo fatto quelle scelte politicamente difficili eravamo coscienti che certe criticità c’erano, non è che per arrivare a capire che il bilancio aveva delle difficoltà, che c’erano dei disavanzi, che certe situazioni erano a livello appunto critico abbiamo dovuto aspettare la sentenza di pronunce, alcune precedenti e questa ultima, che è più ponderosa e più significativa della Corte dei Conti. L’abbiamo fatto prima e l’abbiamo fatto perché, nonostante delle volte ci accusiate di avere poco senso di responsabilità o perlomeno di operare con una certa leggerezza, la buona amministrazione di questo Comune preme a tutti, ma se me lo consentite preme soprattutto a noi come maggioranza perché poi abbiamo l’onere, oltre che l’onore e il compito, di guidare questa Amministrazione.
    Per quanto riguarda poi i rilievi organizzativi, i rilievi di gestione, io credo che anche noi, in maniera diversa, non sicuramente facendo interrogazioni, facendo altre cose, ma facendo un lavoro più difficile, più certosino, un lavoro, dico io, da maggioranza, che è forza responsabile, che non deve denunciare platealmente le difficoltà, ma deve con la sua azione politica e amministrativa quotidiana cercare di risolvere i problemi, su questi temi abbiamo lavorato, abbiamo lavorato in maniera diversa e voi sapete come Commissione Affari Generali quanto abbiamo, ho battuto su questo tema di una migliore organizzazione, di una migliore trasparenza dei bilanci perché avere bilanci trasparenti, bilanci non voglio dire regolari, perché, secondo me, i bilanci sono regolari, altrimenti si andrebbe in un terreno minato, quanto impegno ci sia stato da parte nostra. Come impegno c’è stato, per esempio, per avere rapporti più dettagliati, avere un bilancio con poste più leggibili, con tutta una serie di giustificazioni, quindi è uno sforzo anche nostro.
    Ora, c’è una sollecitazione anche esterna e credo che questo vada preso non come l’avevamo detto è tutto da rifare, questo Comune fa acqua da tutte le parti, ma con uno stimolo positivo. L’impegno c’è, scelte politiche, lo ripeto, doverose e difficili per risanare la situazione sono state fatte, l’impegno e la Corte dei Conti ce ne dà atto per lavorare in positivo e superare certi problemi con il Consuntivo 2007 e con il Preventivo 2008 sono stati fatti. Sarà anche, dico io, nostro compito e soprattutto compito dell’Amministrazione che noi sosteniamo cercare di migliorare ancora di più questo modo di fare, questo modo di dire. Sono suggerimenti preziosi, sono suggerimenti che, secondo me, sono linfa vitale per uno che ha come suo fine una buona amministrazione, non limitiamoci a cantare vittoria perché ci hanno dato, il che è anche vero, alcune bacchettate nelle dita.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Bartolini. Consigliere Piccini.

    Cons. PICCINI P. – Io non ritornerò sulle questioni già sollevate, leggerò soltanto un ordine del giorno che abbiamo preparato e devo dare atto all’Assessore Bianchi e a Bartolini… gli do “l’onore delle armi”, non tanto per le cose che hanno detto, ma per il coraggio che hanno dimostrato perché intervenire su queste questioni dicendo queste cose bisogna soltanto l’onore delle armi, per il coraggio, no? Ho sentito l’argomento, tra l’altro non c’è neanche il Sindaco su un argomento del genere, fate voi, non c’è problema, il Sindaco è uso qualche volta uscire, ad esempio sulla delibera del Santa Maria della Scala, o altre cose che non ricordo, ma volevo soltanto fare un paio di precisazioni e poi leggerò l’ordine del giorno.
    La prima precisazione è un po’ per riprendere quello che ha detto il Consigliere Stelo circa il discorso dei debiti fuori bilancio, Assessore, così dopo chiederà meglio a Benedetti poi, per quanto riguarda i debiti fuori bilancio. Nella foga della passione il Consigliere Stelo si riferiva al transito, ha detto al transito diretto dei fondi in bilancio e poi ha fatto riferimento ai ratei. Correggo la cosa: vuol dire che i soldi provenienti dalla banca, dalla Fondazione che servono per l’indebitamento, che è una cosa completamente diversa, quelli sono debiti fuori bilancio, allora i BOC e i mutui che vengono contratti, lo dico per precisione perché mi aspettavo l’obiezione, allora lo dico.
    Per quanto riguarda poi i sindaci revisori, io ho preso atto della lettera, però leggerò, perché non voglio lasciare niente di intentato, le osservazioni che fa la Corte dei Conti non si riferiscono soltanto ai parametri e agli indicatori non rispettati, ma si riferiscono anche al questionario che voi non avete prodotto e che noi – così dice la Corte dei Conti – se ce l’avete prodotto, per favore ce lo date, così le cose non tornano, almeno per quanto riguarda questo bilancio, perché noi il questionario l’abbiamo chiesto nel rendiconto 2006, chiesto con accesso agli atti e non ci è stato fornito.
    Vi faccio presente che la Corte dei Conti stabilisce, in una propria direttiva, riconfermata adesso nella sentenza del 4 luglio del 2008, che se i Revisori dei Conti o chiunque altro intralcia la corretta gestione, la capacità di conoscenza del bilancio, può essere chiesta la revoca ai sensi dell’art. 235 del TUEL. Ecco perché non avendo noi avuto i documenti, ci siamo mossi di conseguenza rispetto alle cose stabilite dalla Corte dei Conti. Ma, Assessore, io non ce l’ho il questionario, Sindaco revisore, io non ho quello che voi avete prodotto, nonostante che ho chiesto con accesso agli atti, è chiaro? Per me quell’atto non esiste fin quando non mi verrà fornito, quando mi verrà fornito io mi comporterò maniera diversa, ma ora non ce l’ho, e sono andato a vedere con accesso agli atti questa cosa è richiesta. Mi dispiace che per un argomento del genere che non ci sia la stampa, sarà fornita, ovviamente, conoscenza di questo dibattito alla stampa tramite il comunicato prodotto dal Comune di Siena e poi vedremo come i giornali lo riprenderanno. Alcune volte, per colpa di qualcuno che non ci segue, probabilmente, ed in alto, questi nostri interventi vengono come dire tagliuzzati o ripensati o riverificati, menomale che c’è anche la televisione.
    Leggo l’ordine del giorno presentata dalla coalizione delle Liste Civiche, che poi firmeremo:
    “Premesso che la Corte dei Conti, Sezione regionale di Controllo, con delibera 73 e 74 del 1.08.2008, non ha approvato il rendiconto 2006 formulando varie censure sulla gran parte del rendiconto stesso e impegnando il Comune a riferire entro sei mesi sulle misure adottate o in corso per superare le criticità emerse. La Corte impegna in particolare a:
    a)integrazione e modifiche delle procedure dei controlli interni;
    b)adeguamento della normativa per le valutazioni dirigenziali;
    c)adozione della contabilità analitica;
    d)previsione disciplina del controllo strategico e sua attuazione;
    e)monitoraggio delle entrate straordinarie e destinazione a spese di investimento;
    f)indicazione della destinazione dei contributi iscritti al Titolo II delle entrate straordinarie;
    g)accelerazione dei tempi di esecuzione delle opere pubbliche;
    h)corretta allocazione in bilancio delle spese personale, anche con riguardo a quello comandato presso altri soggetti;
    i)controllo sulle spese per i co.co.co.;
    j)misure adottate per migliorare la capacità di riscossione al pagamento limitazione dei residui;
    k)revisione straordinaria dei residui attivi e passivi, facendo transitare dal bilancio tutte le poste relative;
    l)definizione delle misure prudenziali per tutelare il bilancio dalle perdite dell’Aeroporto Società per Azioni;
    m)controllo sulla corretta esecuzione dei contratti di servizio e sulle attività degli organismi partecipati.
    Le censure richiedono la tempestiva attivazione degli uffici competenti sì da predisporre, definire e proporre al Consiglio gli interventi correttivi al riguardo. Le censure coinvolgono anche specialmente gli esercizi 2005, 2007 e 2008.
    Dato l’oggettivo rilievo dell’argomento sul piano della sana e corretta gestione,
    il Consiglio Comunale impegna il Sindaco a:
    riferire mensilmente al Consiglio Comunale sulle misure adottate e in corso ai fini di cui in premessa;
    risottoporre all’esame del Consiglio almeno il rendiconto 2007, recentemente approvato e inciso dalla stessa delibera della Corte, ovviamente nei limiti dei correttivi possibili;
    sottoporre, quindi, al Consiglio Comunale i prossimi provvedimenti di contenuto economico-finanziario e contabile (esempio: operazione assestamento 2008) ovvero relativi a settori censurati dalla Corte (esempio: partecipate) ovvero a specifici interventi anch’essi criticati (esempio: mutui, BOC, erogazioni Fondazione Monte dei Paschi, alienazioni dei beni patrimoniali), completi di documentazione analitica che dia conto dei riscontri effettuati alla luce della delibera della Corte;
    attivare gli strumenti necessari all’individuazione di responsabilità e di danni riferendo in ogni caso al Consiglio, in particolare relativamente al personale apicale, anche in relazione ai premi in questi anni erogati, nonché circa i contenuti di attività di controllo svolta dai Revisori e più volte criticata dalla Corte”.
    Mi è rimasto un po’ di tempo e vorrei far presente che noi non vogliamo dire, come faceva qualchedun altro, tempo fa, nelle pagine di qualche giornale, che noi l’avevamo detto, non abbiamo mai in quest’aula né dato colpa a Prodi né dato colpa a Berlusconi che non ci competono come Liste Civiche. Siamo sempre stati sugli argomenti, sulle leggi, sui temi che riguardavano questa Amministrazione e la buona conduzione di questa Amministrazione. Oggi, per fortuna, qualcuno ha avuto il potere soltanto di far capire che le responsabilità erano di Prodi prima e probabilmente qualcuno dirà di Berlusconi dopo. Noi non ci siamo mai comportati in questo modo, siamo andati a leggerci i documenti, le delibere, i bilanci, gli atti proposti e sul merito abbiamo fatto delle proposizioni, abbiamo chiesto documenti e abbiamo dato anche suggerimenti. Spesso e volentieri la relazione nostra è stata di ostruzionismo, di incompetenza, di dileggio rispetto alle cose che stiamo dicendo, di essere tutti laureati, come se fosse una colpa, che qui ci sono anche persone che non hanno competenze specifiche per cui bisogna fidarsi di quello che scrivono gli uffici e di quello che la politica decide.
    Noi non abbiamo mai accettato questo sistema e continueremo a fare un lavoro del genere, lo vedrete anche nelle delibere che seguiranno che il nostro lavoro è sempre e soltanto puntuale sugli atti, cercando di portare il contributo al meglio. Non abbiamo citato, abbiamo riconosciuto anche quando è stata svolta un’opera nelle commissioni positiva, sia da parte della Commissione Affari Generali sia da parte…, l’abbiamo riconosciuto così come, per esempio, per alcuni atti che riguardavano alienazioni, abbiamo riconosciuto quando il lavoro è stato fatto correttamente e l’impegno profuso. Però dovete oggi rendervi conto che questo è un riconoscimento a “una cattiva gestione”, che a me dispiace perché se si dovesse andare, vado… cattiva gestione perché qui ci sono rischi di dissesto del bilancio che noi non vogliamo, perché non è su questo… (Intervento fuori microfono dell’Assessore).
    Vede, caro Assessore, io mi aspettavo che qualcuno di voi facesse questo pronunciamento quando io intervenivo. Il problema è che la legislazione di riferimento, soprattutto dal 2005 in poi, è completamente cambiata e che voi non l’avete rispettata e non si può fare la fotocopia o il paragone con una legislazione di riferimento che si riferisce a dieci, quindici anni fa, voi siete obbligati a fare in questo modo.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Concluda, Consigliere.

    Cons. PICCINI – Per quanto riguarda il trasferimento della Fondazione, vorrei andare a vedere quali sono le incidenze effettive, io non escludo che fossero utilizzate delle spese provenienti dalla Fondazione di spesa corrente, non le escludo affatto, non è però nella fattispecie relativamente ai BOC e al resto che segue, perché noi che voi utilizziate spesa corrente dell’investimento l’abbiamo denunciato più volte e abbiamo detto che non va bene.
    L’ultima cosa, per onestà, non abbiamo citato comuni che vanno male, non li citeremo, non citeremo né Roma né Taranto, non ci interessa, ci interessa che questo Comune lavori bene in base alla legislazione di riferimento, cosa che non mi sembra venga fatta.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Piccini. Interrompiamo il Consiglio Comunale, riprendiamo dieci minuti alle 15. Interverrà il Consigliere Bartolini con una domanda.

    La seduta è sospesa alle ore 13.35.

    Alle ore 15,20 il Presidente Alessandro Piccini, assistito dal Segretario Generale Dr. Giancarlo Gasparini, dichiara aperta la seduta ed ordina l’appello. Sono presenti i Sigg.ri:

    CENNI Maurizio –PICCINI Alessandro – BRUNI Fulvio – PETRICCI Simone – GUAZZI Gianni – BARBIERI Lido – PELLEGRINI Simonetta – BUGNOLI Gianluca – BRENCI Lorenzo – MECACCI Giancarlo – NANNIZZI Leonardo – PERUGINI Massimiliano – VICHI Andrea – BARTOLINI Giancarlo – CORTONESI Luciano – RANIERI Gianluca – FEDI Marco – MARZOCCHI Stefano – TAFANI Leonardo – PICCINI Pierluigi – STELO Vittorio – CAMPOPIANO Luciano – BANDINI Massimo – MANGANELLI Alessandro – MILANI Agostino – CAPITANI Michele – FALORNI Marco e così 27 Consiglieri su 41 assegnati al Comune.

    Constatato che il numero dei presenti è sufficiente per deliberare il Presidente dichiara valida l’adunanza.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Possiamo iniziare con la discussione sulle comunicazioni riguardanti la verifica della Corte dei Conti Consuntivo 2006. Consigliere Bartolini, aveva prenotato per che cosa?

    Cons. BARTOLINI – Per una mozione d’ordine.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Prego, Consigliere Bartolini.

    Cons. BARTOLINI – La mozione d’ordine ha questi estremi: a parte un fatto politico formale che con la mozione d’ordine c’entra poco, mi sembra che le Liste Civiche ci abbiamo rimproverato varie volte di presentare ordini del giorno alla fine della discussione e questa volta ci hanno imitato in maniera sbagliata, perché… (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini) Siete stati bravi, qualche volta siamo in grado anche di insegnarvi, quindi questo rilievo politico.
    Però, venendo alla sostanza della mozione d’ordine, io chiederei al Presidente del Consiglio e tramite lui al Segretario comunale se a fronte di un ordine del giorno dove prevede una comunicazione del Presidente del Consiglio, poi ovviamente integrata dall’Assessore, sui rilievi fattici come Comune, come Amministrazione comunale dalla Corte dei Conti, e dove non è previsto il voto, ma è previsto in deroga – l’ha citato lei – la Conferenza dei Capigruppo, vista l’importanza, ha aperto una discussione su questo tema, non essendoci previsto un voto sia possibile la presentazione di un ordine del giorno. Questa è la mozione d’ordine che io presento.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “L’ordine del giorno può essere presentato su qualsiasi argomento in qualsiasi momento).

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Io vorrei ricordare, allora effettivamente all’articolo… ora io ho quello vecchio 56, ma è 58, l’ordine del giorno si fa riferimento e comunque si fa riferimento nel regolamento agli affari e alle mozioni, non si fa riferimento ad altre situazioni, perché, presumibilmente si prevedeva che non ci fossero, e infatti sulle comunicazioni, come sapete, non è prevista né discussione né qualsiasi altra cosa.
    La discussione che noi abbiamo fatto l’abbiamo concordata sin dall’anno scorso in Conferenza dei Capigruppo dopo vari confronti, perché veniva un po’ richiesta la possibilità di discutere quantomeno su questi aspetti. Il fatto di aprire una discussione sulla comunicazione era comunque legato a una situazione di particolarità perché non è che la Corte dei Conti controlla costantemente e continuamente il Comune di Siena, e questa particolarità permetteva anche eccezionalmente di dire: facciamo la discussione su quanto è stato comunicato, e questo era quanto avevamo concordato, e questo è quanto è stato riproposto anche questa volta in sede di consuntivo.
    Detto questo, secondo me, un ordine del giorno su questo non potrebbe essere presentato, salvo che non fosse anche questo stato concordato la possibilità di farlo, perché siamo in una situazione di eccezionalità, altrimenti si presenta una mozione, o si presenta qualsiasi altra possibilità che il regolamento oltre la legge prevede. Io, nel momento in cui è stato presentato, ho aspettato che finisse l’intervento, di fronte a una mozione d’ordine che mi chiede un’interpretazione, questa è l’interpretazione che do ricorrendo anche ai perché e ai per come abbiamo deciso di discutere a suo tempo sulle comunicazioni, che ricordo che non è prevista nessuna possibilità di discussione sulle comunicazioni, salvo i motivi che abbiamo concordato unanimemente di fare.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “Si apre la discussione su questo?”)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – No, non si apre la discussione su questo.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “…Un intervento a favore e uno contro”).

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – È previsto nella mozione d’ordine che effettivamente intervenga. Prego.

    Cons. PICCINI P.– L’art. 56 del regolamento dice: “i Consiglieri hanno facoltà di presentare ordini del giorno su un determinato argomento prima che si chiuda la discussione”, “prima che si chiuda la discussione”. Creo un discorso di lana caprina, perché basta presentare la mozione la prossima volta e sarete costretti a discutere e a votare e non solo ci date la possibilità politica di ritornare sull’argomento; quindi noi vi ringraziamo, vi rendiamo atto che voi non volete discutere su questo argomento presentato, nonostante che l’art. 56 lo preveda, ci torneremo politicamente, torneremo sopra su questo argomento con una mozione. Prendiamo atto che questo argomento che vi dà particolarmente fastidio perché non volete votare e ci date l’opportunità di ritornarci con una mozione specifica, anche prendendo atto dei documenti che sono arrivati stamani. Quindi procediamo alla votazione in modo tale che voi rifiutate l’espressione del Consiglio Comunale sull’ordine del giorno. L’art. 56 dice un’altra cosa: “i Consiglieri hanno facoltà di presentare ordini del giorno su un determinato argomento prima che se ne chiuda la discussione”, questa è l’arroganza dei numeri, complimenti!

    (Intervento fuori microfono: “C’è scritto ‘affari’, leggi bene)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Guardi, io vorrei chiedere anche il parere del qui presente direttore. Se mi permettete, però, vorrei dire una cosa prima. Innanzitutto, vorrei chiarire una volta per tutte, e l’ho già detto prima, non potete continuare a dire che vi sono arrivati dei documenti stamani, perché voi avete avuto tutto sin dal 28, perché la delibera 74 era tale e quale l’anticipazione che io vi ho allegato con lettera della Corte dei Conti datata 1° di agosto, potrà cambiare in qualche virgola, in qualche dettaglio, ma nella sostanza è tale e quale, quindi voi l’avete avuta per tempo e nessuno vi ha impedito di costruirci sopra una vostra idea e quello che avete detto nel dibattito.
    Quanto alla lettera che vi è stata fatta vedere, che è stata data stamani, che riguardava i Revisori dei Conti, se l’avete letta, riporta pari pari la lettera che hanno fatto alla Corte dei Conti e che io vi ho consegnato il 28 di agosto, quindi non c’è niente che vi è arrivato stamani che voi non avete potuto vedere prima per poter fare la discussione. Questo tanto per chiarire perché altrimenti si pensa che noi portiamo le cose all’ultimo momento, anzi, quello di stamani precisava che voi l’avevate già avuto, quindi questo per chiarezza non potete dire che non è così.
    Sull’altra cosa, il fatto che venga impedito oggi di discutere un ordine del giorno non me ne deve importare, io dico solo che c’è un’interpretazione che darà un precedente e sul precedente ci si comporta come tale. Quindi se io poi do un’interpretazione diversa dal regolamento, poi di volta in volta si può fare lo stesso. Quando si parla dell’articolo che fa riferimento, c’è scritto in maniera precisa: ordine del giorno sugli affari. Tra l’altro, l’ho detto all’inizio: nel regolamento, che probabilmente noi sappiamo anche di doverlo riscrivere perché in questo mandato siamo arrivati a precisare tante di quelle cose che sicuramente va migliorata la chiarezza, ma qui si cita sempre l’ordine del giorno legato alle mozioni e agli affari, perché? Perché nelle comunicazioni non è previsto e io ho spiegato molto bene perché siamo arrivati a fare una discussione sulle comunicazioni, che è un fatto eccezionale legato a una particolarità. Poi se presentate una mozione dopo, certo, lo permette il regolamento, nessuno… però l’interpretazione deve essere corretta nel documento, poi se non viene discusso o vie discusso non è… è un’interpretazione che do tecnicamente, non è che poi alla fine sposto il senso della cosa. Questo è il punto.
    Detto questo, se il Direttore vuole, io volentieri le darei un attimo su questa questione la parola.

    SEGRETARIO GENERALE Dr. GASPARINI – Solo ai fini di fare chiarezza per quanto possibile, io ritengo che l’interpretazione del Presidente e del Consigliere Bartolini sia corretta, ma non tanto partendo dall’art. 56, ma partendo dall’art. 26. L’art. 26 recita: “i Consiglieri comunali hanno, su ogni proposta sottoposta a deliberazione del Consiglio, diritto di iniziativa che viene così esercitato”, quindi è conforme alla volontà del Consiglio quanto ha approvato questo regolamento, e mi pare che sia assolutamente congruente dove si dice “sottoposta a deliberazione”, tanto è vero che qui si parla di ordine del giorno sugli affari, nel senso che quando è sottoposta a deliberazione? Quando la decisione è in forma espressa, quindi quando la manifestazione di volontà del Consiglio si conclude con l’espressione del voto.
    Quindi i Consiglieri su ogni proposta di deliberazione – la lettera c) dice – con la presentazione di emendamenti e ordini del giorno, come disciplinati dall’art. 56. Quindi mi pare assolutamente congruente l’art. 26, l’art. 56, che entrambi, uno parla di affari l’altro parla di proposta sottoposta a deliberazione, cioè a manifestazione di volontà espressa. In questo caso si tratta all’ordine del giorno io leggo “comunicazione” che non è una deliberazione, perché la mozione è deliberazione, la comunicazione assolutamente non lo è, perché la comunicazione informa il Consiglio Comunale, come ha detto il Presidente può essere seguita da discussione, ma non si conclude con una manifestazione di volontà espressa, così da questo regolamento così da questo ordine del giorno.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Direttore. Io non so se volete votare si vota, ma io non… (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.) Scusate, quindi non si può ora fare… se si va a votazione, c’è già stata una proposta a favore, è intervenuto Bartolini chiedendo una spiegazione e io l’ho data in una direzione, quindi si evince che la sua sia proposta a favore, c’è stata la proposta contro e si vota questo. Se non volete votare, potete chiedermi ulteriore spiegazione, ma poi non si vota, si chiude il discorso qui e si continua la discussione, questo per chiarezza, altrimenti si apre il dialogo….

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Ascheri)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Certo, a questo proposito, prego, Consigliere Piccini.

    Cons. PICCINI P.– A questo proposito vorrei dire che noi non partecipiamo alla votazione per cui sulla mozione presentata dal Consigliere Bartolini ve la votate come maggioranza…, (Interventi di Consiglieri fuori microfono) è una mozione d’ordine, la dovete votare.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Se viene richiesta da qualcuno.

    Cons. PICCINI P. – Allora ritira la mozione d’ordine? Se ritira la mozione d’ordine, non si vota; se lascia la mozione d’ordine, bisogna votare. Se lui ritira la mozione d’ordine, non si vota, se lui fa la mozione d’ordine, noi non partecipiamo al voto, mi sembra abbastanza normale. …C’è una mozione d’ordine presentata e sulla mozione d’ordine presentata c’è un intervento di maggioranza del presentatore, uno a favore ed uno contro, e si vota, se c’è mozione d’ordine. Se il Consigliere Bartolini ritira la mozione d’ordine, non si procede al voto e fa fede quello che lei ha detto oggi; se la lascia, vuol dire che bisogna procedere alla votazione. Faccio presente soltanto una cosa, però, per onestà: la relazione consegnata il 31 luglio, mi sembra, alla Corte dei Conti, io personalmente l’ho ricevuta questa mattina, ora, anzi, perché me l’ha fornita il sindaco revisore Paolini.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Parla della documentazione che ho messo a disposizione della Corte dei Conti?

    Cons. PICCINI P. – La lettera che hanno fatto i sindaci revisori noi l’abbiamo ricevuta in questo momento.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – No, io ho fatto riferimento che la lettera di stamani è tale e quale a quella….

    Cons. PICCINI P.– La lettera rimanda a una comunicazione dei sindaci revisori fatta il 31 luglio, noi quella comunicazione dei sindaci revisori l’abbiamo ricevuta oggi pomeriggio perché ce l’ha consegnata il sindaco revisore Paolini. Per onestà di cronaca, poi va tutto bene.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – No, no, perché altrimenti qui riguarda anche… Scusate, è questa qui, allegata, che è la lettera che ha fatto il 31 di luglio? E’ allegata e ce l’hanno tutti i capigruppo. Ora, scusate, è qui nel fascicolo che riguarda la comunicazione che il dott. Benedetti ha fatto a me. Ora, che io… abbiate pazienza, ora…

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “Non ce l’ho, ho trasferito i documenti presentati da me, li ho trasferiti al gruppo…”)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Guardate, è allegata insieme, ora io non credo che sia stata tolta proprio la vostra.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “…Io non ce l’ho”).

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Falorni, ci può verificare un attimo? E’ questa qui? No, è solo per una questione di correttezza nei confronti anche dei sindaci revisori, intendo. Fagli vedere qual è, per piacere, Franco. Sono le ultime tra pagine in fondo. …No, Lo dico per chiarezza nei confronti anche delle persone che comunque sanno di aver dato una documentazione altrimenti vengono richiamati in maniera impropria. …Se correttezza deve essere, se è tutta anche nella consegna dei documenti. Consigliere Bartolini, ritira la mozione?

    Cons. BARTOLINI – Se l’interpretazione che viene accettata dal Consigliere Piccini è quella del Presidente del Consiglio, cioè che si continua del caso la discussione, non si procede a votazione, quindi se lo riterranno, dipende da voi, presentare un’altra mozione, la mozione d’ordine finisce, si va avanti nella discussione.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere piccini. : “Non accetto l’interpretazione del Segretario Generale…”)

    Cons. BARTOLINI – Se non l’accetti, va avanti la mozione d’ordine, Pierluigi, decidi quello che vuoi fare! Allora o accetti, per me va bene l’interpretazione del Presidente del Consiglio supportata dal parere del Segretario generale, cioè che a fronte di una comunicazione in deroga abbiamo discusso non è prevista una votazione e quindi non sono previsti ordini del giorno; se questo è un parere condiviso da tutti, ritiro la mozione d’ordine, se questo non è condiviso dalla minoranza in questo caso, la mozione d’ordine rimane e si vota sulla mozione d’ordine. Fine.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Scusate, io vorrei, però, specificare una cosa, il Bartolini ha fatto una richiesta secondo la mozione d’ordine di richiamo al regolamento, quindi non c’è nessuna proposta nuova riguardo all’interpretazione perché l’ordinamento è chiaro, secondo me non c’è da votare nulla per quanto mi riguarda.

    (Interventi fuori microfono)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Appunto, non c’è niente da votare. …La mozione del Bartolini è stata la richiesta di interpretazione, l’interpretazione è stata data, punto. E’ così. …E ha richiamato il regolamento.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “…Lui ha chiesto la parola ai sensi della mozione d’ordine, altrimenti non avrebbe diritto alla parola!”)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Certo, certo.

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini P.: “Allora se lui apre una mozione d’ordine lui ha presentato una mozione d’ordine!)

    (Confusione in aula)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – La mozione d’ordine… La mozione d’ordine… Scusate! Bartolini, non la può ritirare, per piacere?

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Bartolini: “Innanzitutto la voce la alzi da un’altra parte!” )

    (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini: “Tu hai alzato la voce e hai offeso, cosa che io non ho mai fatto!”)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Per favore, Consigliere Bartolini, le do la parola se…

    (Contraddittorio fuori microfono tra Piccini e Bartolini)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Scusate! Consigliere Bartolini, le do la parola, le chiedo gentilmente di chiudere la questione, così procediamo, andiamo avanti, non perdiamo tempo.

    Cons. BARTOLINI – Dicevo: io ho fatto, come ricordava il Consigliere, una mozione d’ordine, a fronte di questa mozione d’ordine c’è stata una risposta, un’interpretazione del Presidente del Consiglio e del Segretario generale, o questa interpretazione è patrimonio condiviso da tutta l’assemblea e quindi si continua nella discussione, se del caso, o se questo, come mi sembra di aver capito con le ultime tue parole, Pierluigi, non è condivisa, allora la mozione d’ordine rimane in piedi e si vota, è chiaro? Se volete lo ridico un’altra volta.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Bartolini, le dico solamente una cosa: non c’è bisogno di votarla perché non è una pregiudiziale. Questa è una mozione d’ordine che ha chiesto un richiamo al regolamento, io le ho spiegato che è il regolamento, quindi si chiude qui, punto. Si prosegue nella discussione. Chi è prenotato? Consigliere Iantorno…

    Cons. IANTORNO – No, no, era su questa cosa.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – C’è qualcuno che si è prenotato? Mi scuso, Consigliere Ascheri… c’è il Consigliere Ascheri prima.
    Non è dichiarazione di voto, è discussione, siamo in discussione. Consigliere Ascheri.

    Cons. ASCHERI – Posso parlare? Ho diritto di parlare?

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Per favore! Consigliere Ascheri, prego, ha facoltà di parlare.

    Cons. ASCHERI – Credo che i cittadini abbiano avuto difficoltà a seguire questa discussione e non soltanto questa ultima discussione, quello che sarà emerso, credo, se si collega con altre vicende di questo Consiglio Comunale, è che il Presidente del Consiglio comunale ha sempre dato interpretazione contrarie alla minoranza, su questo non c’è dubbio e…

    (Voci fuori microfono)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri, prima di fare queste affermazioni…

    Cons. ASCHERI – Posso parlare? Sto parlando sulla questione bilancio, in cui poco fa…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri, che tutte le cose che abbiamo fatto…

    Cons. ASCHERI – Lei mi faccia parlare, sto parlando di bilancio! Ora le rimprovero che lei ci ha fatto conoscere dei documenti della Corte dei Conti in ritardo, dopo avere fatto la verginella poco fa su questa…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri, lei sta dichiarando delle cose che non sono vere.

    Cons. ASCHERI – …Posso parlare?

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Ha facoltà.

    Cons. ASCHERI – Noi le abbiamo mandato una lettera firmata da Vittorio Stelo, Pierluigi Piccini e a cui io ho aderito, in cui le abbiamo ricordato che c’era una nota della Corte dei Conti in data 13 giugno relativa al rendiconto del 2006 e una lettera di risposta del Comune in data 26 giugno che è stata consegnata ai capigruppo il 9 luglio, pure essendoci di mezzo un Consiglio Comunale, lei non ci ha fatto conoscere prima del Consiglio Comunale la comunicazione della Corte dei Conti. Non mi venga a fare la verginella poi con la lettera del 31 luglio! Va bene?
    Detto questo, visto che ho la parola e che non me la può togliere, posso fare qualche notazione in margine alla discussione di questa mattina, se i colleghi avranno la grazia di uscire o di stare zitti, per favore. Allora noi abbiamo, credo, dimostrato in modo geometrico, stamattina, è stato dimostrato, cari colleghi e cari cittadini, con interventi uno dopo l’altro dei colleghi delle Liste Civiche, che hanno passato la giornata di ieri a ristudiarsi tutta la documentazione della Corte dei Conti, mentre io partecipavo a Perugia alle celebrazioni per l’Università, visto che lì c’è una Giunta comunale evidentemente non faziosa come questa. Loro hanno ristudiato tutta la questione e hanno stamani smantellato, intervento dopo intervento, quello fatto dall’Assessore.
    È venuto fuori non un bilancio da terzo mondo, questo no, naturalmente, perché non siamo nel terzo mondo. E’ chiaro, Bartolini che tu non mi puoi venire a fare paragoni irriverenti per la civiltà che Siena ha avuto in passato, in passato. Peraltro, è stato dimostrato, intervento dopo intervento, che noi abbiamo i bilanci quantomeno dal 2006 che presentano, per vari aspetti, gravi irregolarità per cui abbiamo cercato di condensare in un ordine del giorno, che è stato letto dal Consigliere collega Piccini, un ordine del giorno in cui si diceva che cosa bisognerebbe fare per riportare un minimo di trasparenza sulle questioni di bilancio del Comune di Siena. Non si è detto che ci sono dei delinquenti, si è detto semplicemente che ci sono gravi irregolarità seguendo quello che viene dichiarato dalla Corte dei Conti, la quale Corte dei Conti non ha fatto altro che rimettere in modo formare rilievi che anche noi, in modo meno formale, nella nostra pochezza di consiglieri, eravamo riusciti a fare emergere. Da questo punto di vista è emerso dal dibattito di stamani che il nostro Comune vive in modo… non si sa come vive su un bilancio costruito in modo artificioso, in cui la stessa Corte dei Conti, badate, gli stessi specialisti non riescono a orientarsi. E’ venuto fuori ufficialmente questo punto, per cui sono state chieste da due anni, si stanno chiedendo su nostra sollecitazione… Presidente, capisco che non interessi a nessuno la regolarità dei bilanci, perché è due anni…. (Voci sovrapposte) …farà il suo dovere, il suo…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri, ora se lei vuole prendere ora me come esempio per portarmi sempre in mezzo alla discussione perché… io non voglio dire il perché. I Consiglieri, come tutti, fate tutti uguale… lei non mi può interrompere… (Intervento sovrapposto del Consigliere Ascheri) …Io vi sto richiamando ogni volta. Lei non può fare sempre le sceneggiate perché c’è la televisione!

    Cons. ASCHERI – Ma che sceneggiate?!

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – E lo dico a tutti. …Perché effettivamente poi si esagera. Però lei continui il suo intervento, perché intanto è registrato, in televisione sentono solo lei, quindi lei vada pure avanti…

    Cons. ASCHERI – Presidente, non si preoccupi, cerco di parlare…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Non stia a richiamare sempre il Presidente per qualunque cosa!

    Cons. ASCHERI – Come fa quello che gli pare per il bilancio, come si è dimostrato. Avete anche finito per coinvolgere in questa vicenda pluriennale un assessore che io stimo per altri motivi etc., l’avete travolto in una questione che non meritava. Allora io voglio fare un discorso… farò un discorso…

    (Interventi fuori microfono)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Non interrompete, altrimenti poi alla fine… Abbiate pazienza! Se sta parlando, fate finire di parlare! Tutte le volte se no risiamo daccapo.

    Cons. ASCHERI – Presidente, lei è veramente insopportabile, io non posso finire una frase, sono così pericoloso?! Ma sono così pericoloso?! Io chiedo ai cittadini se sono un personaggio pericoloso.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri, se lei richiama la battuta, poi trova… Continui!

    Cons. ASCHERI – Voi volete togliere la parola alla gente ed è per questo che non volete far fare il Consiglio Comunale dal sito, non volete farli rivedere, lo so bene! Detto questo, posso parlare?

    (Voci fuori microfono)

    Cons. ASCHERI – Adesso…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Come gli pare non lo fa nessuno. Ma infatti, guardate, voi fate tutte le sceneggiate per colpa della televisione, anche lei lo sta facendo, è inutile…

    Cons. ASCHERI – Ma che sceneggiate?! Ma dove sono le sceneggiate? Sembra che le sceneggiate le facciate voi!

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Scusate, per favore! O la facciamo finita o fermo il Consiglio Comunale! Così si perde tempo e si sta qui fino alle nove o anche alle dieci. (Intervento fuori microfono del Consigliere Piccini) …Io non ho chiesto commenti a nessuno, nemmeno a lei, perché poi alla fine sta facendo quello che fanno gli altri. State facendo degli show, smettete di fare gli show davanti alla televisione!

    Cons. ASCHERI – Ma nessuno… Io volevo parlare.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri, lei parli e vedrà che nessuno la interrompe.

    Cons. ASCHERI – Grazie, signor Presidente. Quello che io voglio sostenere è che stamani è venuto fuori, dimostrato, more geometrico, come dicono i dotti, e in modo lampare, come si può dire, palmare, evidente che ci sono gravi irregolarità nella gestione dei bilanci comunali.
    Abbiamo cercato di elencare, in una serie di punti, per nulla rivoluzionari, ma di buon senso amministrativo, che cosa bisognerebbe fare per mettere ordine e capire e far capire alla Corte dei Conti cosa c’è nei bilanci di Siena.
    Detto questo, uno, dato che la discussione si è svolta in modo assolutamente lineare, con argomenti tecnici, badate, non con fumisterie politiche, una persona di buonsenso, come i cittadini che hanno la fortuna di stare ad ascoltare, si sarebbero aspettati dai Consiglieri della maggioranza qualche richiesta di chiarimento. Dire: ma cari amici della maggioranza, della Giunta che ci governate, ma come si spiegano le argomentazioni del dott. Stelo, le argomentazioni di Campopiano, le argomentazioni di Falorni che vi hanno snocciolato sui bilanci dal 2006 in poi? Come si spiegano? Ditecelo! Perché voi certamente avute gli argomenti per spiegare. Niente, silenzio assoluto.
    Bartolini della Sinistra Democratica ha confermato di essere la mente della maggioranza e ha parlato per tutti dicendo: va tutto bene. C’è, come dicono, come ha sempre detto anche la Chiesa (scusa, Marco), c’è qualche peccatuccio, ma ogni tanto che volete poi con il tempo basta confessarsi, i peccatucci si lavano tutti! Che uno avesse sentito Rifondazione Comunista nel suo rigore democratico! Qualcuno di questi esagitati dei Riformisti sempre pronti a mettere in crisi la Giunta, dire: ma vediamo un po’, o anche qualche pashdaran, come Marco, che faceva sempre gli interventi a favore, a dire: ma no, ma i bilanci, ragazzi, sono fantastici! Non vedete? Uno, due, tre, quattro, tutto quadrato. Campopiano, non hai capito niente perché: uno, due, tre, quattro. Avete sentito argomentazioni di questo genere? No, nessuno ha saputo entrare…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Deve concludere, Consigliere.

    Cons. ASCHERI – Mi dà un minuto in più per l’interruzione?

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Avevo già recuperato, ma gliene do altri trenta secondi…

    Cons. ASCHERI – Avete sentito un’interruzione, signori? No, perché questa maggioranza sta in piedi soltanto per un patto di potere. Il mio Andreini, che ho qui davanti, certamente dirà: figlio mio, chissà quante cose vere avranno detto i tuoi colleghi, ma non posso fare niente perché mi hanno dato 100.000 euro per la pace, mi hanno dato un posto al Monte, che vi devo fare? L’ho capito, anche noi teniamo famiglia. Ecco, la morale è questa! Questa Giunta si sarebbe dovuta dimettere. Hai ragione, hai ragione, stamattina una Giunta seria si dimetteva!

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Forse è bene che finisca Consigliere Ascheri, per favore!

    Cons. ASCHERI – Ma il Sindaco non era alla discussione!

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Sono affermazioni…

    Cons. ASCHERI – Il Sindaco non era alla discussione e giustamente se non va…perché si vergogna…

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Scusate, per favore! Consigliere Ascheri…

    Cons. ASCHERI – …Perché si vergogna! Il Sindaco si vergogna e fa bene! Bravo, Cenni! Io concludo in altra sede.

    (Confusione in aula)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Ascheri… Consigliere Ascheri, guardi… Io le ho dato del tempo in più e lei sta offendendo le persone!

    Cons. ASCHERI – Presidente, chiudo, continuo in altra sede! Continuo in altra sede!

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Io vi richiamo un po’ all’attenzione su quello che dite, poi non vi dico altro, abbiate pazienza perché… (Intervento fuori microfono) Non c’è bisogno, parlo italiano e ci si capisce lo stesso. Consigliere Petricci, prego.
    (Voci sovrapposte fuori microfono)…
    Mi sembra che il dopo pranzo valga per tutti però. Consigliere Petricci, aspetti un po’.
    Sulla senesità vi invito a rispondere alle domande che fa il Corriere in questi giorni così vi potete divertire, non portate questi dibattiti e questo modo di agire nel Consiglio Comunale perché credo che non sia molto bello, e soprattutto attenzione a quello che dite perché, sinceramente, a volte potete risultare anche offensivi, io ve lo dico così in amicizia. Consigliere Petricci, prego.

    (SEGUE INTERVENTO cons. PETRICCI, poi:)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere Andreini.

    Cons. ANDREINI – Grazie, Presidente. Solo parzialmente toccherò l’argomento che stiamo discutendo, ovvero le comunicazioni intercorse tra Corte dei Conti ed Amministrazione di questo Comune.
    Noi non eravamo intervenuti anche perché crediamo che, essendo il contenzioso tra Corte dei Conti ed uffici abbastanza difficile da comprendere, dico per cittadini e anche direi Consiglieri comunali, abbiamo preferito, fino a qui almeno, stare a sentire quelle che erano le osservazioni degli altri Consiglieri, sicuramente più esperti di noi in questo settore. Diciamo che abbiamo rinunciato poi anche al silenzio grazie all’intervento, invece, del Consigliere Ascheri che devo dire non è la prima volta che si lascia andare a giudizi, secondo me, che rasentano appunto il limite della decenza, questo credo di poterlo dire con assoluta certezza, perché quando vede che il dibattito non si svolge nel modo in cui egli ritiene si debba svolgere poi si lascia andare a considerazioni che sono davvero al limite della decenza.
    Ora, siccome mi ha portato personalmente in causa, citando sia me che il gruppo e dicendo addirittura che non interveniamo perché evidentemente abbiamo dei vantaggi non so se personali o di gruppo per motivi quindi economici, io credo che sia doveroso da parte nostra riprendere questo discorso, anche dato che il Presidente, giustamente secondo me, fa appello un po’ al buonsenso di tutti, solo che da qualche parte il buonsenso si può trovare, da qualche altra un po’ meno. Io non generalizzo come sta facendo lei, Consigliere Ascheri, e quindi mi rivolgo personalmente a lei in questa sede, perché non voglio parlare male delle Liste Civiche in generale, che hanno fatto in qualche caso anche un lavoro pregevole di analisi, come diceva il Consigliere Petricci poco fa, e hanno dato il loro contributo.
    Lei, invece, poi più volte in questa sede ha avuto atteggiamenti che appunto proprio direi che a questo punto diventano insopportabili e quindi dichiaro ufficialmente che prenderò, che prenderemo anche come gruppo a disposizione la registrazione appunto di quanto lei ha affermato, raccoglieremo anche le sue dichiarazioni precedentemente fatte, perché lei più volte si è espresso nei confronti di tutta la maggioranza e del nostro gruppo dicendo che se stavamo zitti o se dicevamo di sì comunque è perché c’erano dei vantaggi e vedremo se ci sono gli estremi per una denuncia formale. Io avevo rinviato, avrei sperato di arrivare in fondo senza dover arrivare a questo passo, ma a questo punto credo non sia più possibile.
    Nel caso che ci fossero gli estremi e che dovessimo avere ragione in sede di Tribunale, che lei sicuramente rispetta più di quanto non rispetti quest’aula consiliare, le posso assicurare fin da adesso che destineremo l’eventuale rimborso che riusciremo ad ottenere per gli scopi che lei diceva, che possano addirittura indurci a sottoscrivere un atto illegale per poter fare delle azioni di pace. Guardi, non so se si è reso conto di quello che ha detto, non so se ha diritto di replicare, il mio non è un intervento né elettorale né personale, semplicemente è un intervento come il suo…, lei si è permesso di fare delle affermazioni, io mi sto permettendo in sede di dibattito di fare le mie.
    Non può replicare perché non ho chiesto la parola per fatto personale, come ha fatto lei in precedenza, quindi mi dispiace, ma in questa sede non può replicare. Ringrazio il Presidente e tutto il Consiglio e confermo comunque la fiducia negli uffici fintanto che non sarà dimostrato il contrario e quindi che gli atti che effettivamente gli uffici compiono e che noi sistemiamo facendo parte della maggioranza è chiaro che siamo eventualmente corresponsabili, eventualmente. Grazie.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Andreini.

    (Interventi fuori microfono dei Consiglieri Ascheri e Falorni)
    (IO CHIEDEVO INTERVENTO PER FATTO PERSONALE, naturalmente, per chiarire: non concesso!)
    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Scusate! Io vorrei che si chiarisse una cosa, perché poi alla fine anche la pazienza ha un limite, quella mia. No, quella mia, perché io vi ho avvertito da tempo di smetterla con certe affermazioni e certi atteggiamenti, perché poi sareste arrivati a situazioni come quella attuale. Allora io non voglio più dare parola per queste situazioni, se avete dei problemi d’ora in avanti ve li gestite fuori da quest’aula e non voglio più che mi chiediate parola su questo, sono categorico! Perché l’ho avvertita prima, io le ho dato trenta secondi e lei ha approfittato per mettere in piedi questa situazione. Ora, basta!
    Ci sono altri interventi su questo tema? Ci sono altri interventi, altrimenti chiudo la discussione. E’ chiusa la discussione.

    (Interventi fuori microfono)

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Consigliere, …(Intervento fuori microfono del Consigliere Ascheri) ve la vedete fuori, io vi ho avvertito prima, vi ho avvertito prima! Se io le do la parola, la situazione degenera e peggiora, di fronte a un’affermazione del genere il Consiglio Comunale si ferma, esclude la discussione! No, si ferma nella discussione, punto, chiusa la questione, chiusa la discussione! Chi interviene? Vice Sindaco Marzucchi, prego.

    (PROSEGUE DIBATTITO; il giorno dopo, 10 settembre alla ripresa del Consiglio, il Presidente non mi può negare la parola e pertanto chiarisco come segue:)

    N. 283 – Seduta del 10/09/2008
    OGGETTO: Dichiarazioni del Consigliere Mario Ascheri.

    -_-

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Prima di iniziare, una breve dichiarazione del Consigliere Ascheri. Prego, Consigliere Ascheri.

    Cons. ASCHERI – Io desidero fare una precisazione che chiarifica, anche alla luce di quanto apparso sulla stampa stamani, il senso delle dichiarazioni di ieri pomeriggio. Vi ricorderete che è stato un momento particolarmente difficile del Consiglio, eravamo tutti stanchi e, probabilmente, ho detto certe cose in un modo che può avere colpito personalmente il Consigliere Andreini, e mi scuso se è stata interpretata la mia dichiarazione in termini personali. La mia voleva essere ed è stata, anche la trascrizione poi più dettagliata, più precisa di quello che si è detto ieri, lo fa capire era una dichiarazione di carattere politico, che prescindeva naturalmente dalla stima che ho per il collega Andreini. Quindi credo che si debba ricondurre alle sue giuste proporzioni di un momento di dissenso politico, già ne avevamo e il Consigliere Andreini le ha anche ricordate, insomma, i dissensi politici rimarranno, ma non devono essere inquinati da interpretazioni sbagliate di interessi personali o questioni del genere. Quindi io spero veramente che si possa serenamente, valutando la cosa, insomma, chiuderla come deve essere chiusa, come semplicemente un episodio del confronto politico anche acceso che abbiamo in questa sala. Grazie.

    PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Grazie, Consigliere Ascheri.

    Fin qui i verbali.

    Come si vede, la mia dichiarazione arrivò nel pomeriggio dopo molti interventi sul problema delle irregolarità di bilancio rilevate dalla Corte dei conti e fu svolto in un clima di confusione con continue interruzioni solo in parte segnalate nel verbale, ma che la registrazione rende molto bene. Essa non rende invece quello che possono testimoniare i presenti, e cioè che io mi rivolsi al cons. Andreini per il solo fatto che il suo compagno di gruppo Iantorno non era presente in quel momento. Per me rappresentava Rifondazione, e il mio intervento voleva segnalare soltanto, in modo fortemente sarcastico ma non lesivo per Andreini come persona, non c’è dubbio, questi punti:
    – che Rifondazione a Siena e in cons. com. come si è verificato tante volte si trova vincolata in una maggioranza che, a mio avviso, non risponde ai programmi di politica sociale e trasparenza democratica che vengono pubblicizzati dal partito; sta nell’alleanza senese paga delle attività per la pace (i 100mila euro ovviamente non vanno in tasca a Andreini: ma chi l’ha mai pensato?) e di qualche posto, come quello in Fondazione;
    – “tengo famiglia” non vuol evidentemente dire in questo contesto che si facciano cose illegittime per favorire la propria famiglia (e come posso sapere che famiglia hanno Andreini e Iantorno?), ma che si accettano le discutibilissime scelte della giunta Cenni perché si ha da curare un certo giro che così vuole.
    Tutto qui? polemica politica, dura perché a mio avviso Rifondazione a Siena (sono di una lista civica che guarda a quanto si fa a Siena!) la merita più di altri partiti per il gap tra propositi e scelte cui l’alleanza la conduce.
    Perciò ha reagito in questo modo. E si badi, non a caldo, ma dopo un certo tempo; Andreini si è consultato con Iantorno che era nel frattempo rientrato; hanno deciso evidentemente di sfruttare la vicenda. Strumentalizzando due parole dette in una situazione difficilissima per tentare di deviare l’attenzione dal dato reale: che anche in quel caso NON sono entrati nel merito delle contestazioni che le liste civiche avevano fatto e sono stati al rimorchio della maggioranza.
    Perciò il processo se si farà sarà un processo politico e non su presunte ‘offese’.
    Perciò sarà interessante: si potrà fare la storia di questi due anni. E vedremo se le loro ‘offese’ al buonsenso democratico non giustificavano quel mio duro giudizio, politico, POLITICO, non personale, caro Andreini!
    Chiaro, dott. Fedeli? Ma posso ritornare sul tema quando volete, anche se è una perdita di tempo fastidiosa…
    Intanto sono intervenuto nel blog di Iantorno, ma non ho avuto repliche. Andate a
    http://fiorino.wordpress.com/2008/09/15/in-merito-alle-illazioni-di-mario-ascheri/#comments
    Si vede che preferiscono il dibattito giudiziario. Non c’è male, ancora una volta. Strani democratici, no? Anche questa la riterrano una offesa da lavare col sangue? (o meglio con il soldo?). S’avanza (si fa per dire…) una sinistra davvero strana, no?
    A presto,
    Mario Ascheri

  19. Ho letto stralci del dibattito appena sono uscito dall’ospedale (oggi) e, caro prof Ascheri, mi creda, sono dispiaciuto per la piega che ha preso. Penso anch’io che lei non volesse diffamare il prof Andreini, che è tra le altre cose mio vicino di casa (Siena è piccola, si sa…) e so che si impegnò, per quanto in suo potere e facente parte della giunta (il Prc), per chiarire un fatto di discriminazione avvenuto nei miei confronti. Anch’io, in genere, poi, non faccio attacchi personali ma politici, di contenuto. Se posso aver fatto dell’ironia sul sindaco (la storia del cavallo ecc.) l’ho fatta “politicamente”. Naturalmente non posso attaccare Cenni gratuitamente e se Cenni fa o facesse cose buone sono e sarei il primo a sottolinearle (inerenti la cosa pubblica, la pubblica gestione della P.A.). Ora professore, vedremo gli sviluppi… Per quanto concerne suo figlio ho rinnovato i miei elogi a lui personalmente per “La casta” che trovo, lo ripeto, coraggioso; ha rotto un clima di omertà mafiosa o paramafiosa che investe molte cupole – mi par di capire. Si tratta, ovvio, di “mafia bianca”: qui nessuno è ucciso da lupara o “cutieddu”. Tengo comunque a precisarle che io sono ben lungi dall’uso di tribunali nella “querelle” politica, lo dovrebbe sapere, anche perché ho subito processi da parte di una ben nota parte politica – ed ho vinto moralmente, glielo posso assicurare.
    Detto quanto suesposto segnalo “L’università truccata“, libro di un prof della Bocconi che spara ad alzo zero proprio su quei baroni – qui di “Sinistra” – che hanno sabotato la ricerca (es. la mia) e han truccato tutti i concorsi (es i dieci a cui ho partecipato). Lo dice il bocconiano che non mi pare parente del “nostro” Amerikano né tantomeno dei noti baroni senesi anche ex rivoluzionari “proletari” il cui silenzio li accusa. E anche le fiaccolate ove marciano sempre alla testa del corteo.
    P.S. Prof Ascheri, ho dato una mia (parziale) risposta nel blog di Iantorno che lei mi ha fatto scovare. Come si vede non mi nascondo e non vedo il dito in luogo della luna o l’albero e non la foresta. Vorrei però assicurazioni da qualche parte: ci rimbocchiamo le maniche per la cultura e l’università? O ci rotoleremo ancora in vuote lamentele? Chi può agisca!

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