Ateneo senese: ormai siamo al «redde rationem»

agostinomilaniUn intervento sull’Università di Siena del consigliere comunale Agostino Milani utile per aprire il dibattito sulle progressioni economiche del personale tecnico ed amministrativo e sulle responsabilità dei dirigenti sindacali.

Agostino Milani. C’è qualcosa che non torna nella vicenda della contrattazione in corso tra organizzazioni sindacali ed amministrazione in merito alle progressioni orizzontali (i vecchi scatti di anzianità) del personale tecnico-amministrativo (PTA) dell’Università di Siena. Sappiamo benissimo che l’Università di Siena è in una crisi economica gravissima e che l’unica via d’uscita è una riduzione dei costi di gestione, così come sappiamo che l’Ateneo non può fare a meno dei docenti, ma non è possibile, dopo avere praticato per anni assunzioni di massa, accorgersi oggi che c’è un esubero di PTA e pretendere che siano questi a pagare il costo della crisi. In questa fase, apprendiamo dalla stampa, che l’Università riconosce, pur congelandoli, adeguamenti economici ai docenti ed ai ricercatori, mentre ciò non avviene per il PTA. Dalla stessa stampa si apprende infatti che le progressioni economiche del PTA, per quanto a suo tempo avallate dal CdA, dai revisori dei conti e validate dalla Corte dei Conti ed Aran, vengono ora rinviate ad un ulteriore soggetto terzo che ne verifichi la necessaria compatibilità economica. Ovvero, utilizzando la norma che prevede tali progressioni come automatiche per i docenti e soggette ad approvazione quelle per il PTA, sembra che qualcuno cerchi di prendere tempo e di risparmiare sui soggetti più deboli. Per altro singolare in questa vicenda è l’atteggiamento in CdA del collegio dei revisori dei conti i quali non difendono i miglioramenti economici a suo tempo approvati per il personale ma, dopo avere per anni ratificato qualunque cosa, danno oggi sul bilancio di previsione parere negativo stante il disavanzo. Come dire che se glielo avessero detto in passato anche allora se ne sarebbero accorti!

Quanto al Rettore ne abbiamo apprezzato sia il brindisi che gli auguri, non sappiamo però se il personale non docente ne avrà ugualmente apprezzato la classe, nel senso che nella gestione dell’Università si introducono criteri e differenze di classe ad oggi sconosciute. Dato che il Rettore fu a suo tempo eletto con il voto predominante del personale amministrativo e dato che il 2010 sarà l’anno della elezione del nuovo Rettore, ci sorge il dubbio che lo stesso stia cercando nuovi e più potenti sostenitori per una sua rielezione.

28 Risposte

  1. Il consigliere postfascista Milani coglie nel vero: il rettore, eletto dal personale amm.vo, cerca consensi – quelli della Chiocciola evidentemente non bastano… La demagogia è pane in Italia e Siena: devi andare a messa, in contrada, fare i salamelecchi ai sindacati maggiori oppure elogiare i politici potenti di turno, come a suo tempo fu Bottino Craxi. Speriamo se mai non vinca il solito gattopardismo made in Italy!

  2. «Ovvero, utilizzando la norma che prevede tali progressioni come automatiche per i docenti e soggette ad approvazione quelle per il PTA, sembra che qualcuno cerchi di prendere tempo e di risparmiare sui soggetti più deboli.» Milani
    ———————
    Mi sfugge un particolare: un docente non strutturato che lavora “aggratisse”, o un ricercatore che insegna per poco più di mille euro al mese (senza quattordicesima, a differenza dei suoi più blasonati colleghi amministrativi), sono da considerarsi fra i privilegiati? Guadagnano così poco, che evidentemente appartengono al mondo microscopico, tant’è che a occhio nudo non si vedono: eppure non mi sembra che all’università insegnino i bidelli (ma ci siamo quasi). Milani o altri, si sono mai spesi in loro favore? Persino la Gelmini (Ave Maris Stella!) ha detto che guadagnano vergognosamente poco, tant’è che si vociferava volesse portare la retribuzione di un ricercatore a 2000 euro. E i funzionari di un certo rango, che beccano fior di quattrini, sono da considerarsi più sfortunati dei predetti paria del regno? Non sarà forse lievemente fuorviante ed eticamente discutibile contrapporre “i docenti” e “gli amministrativi”, quasi fossero classi omogenee, dal punto di vista retributivo? Il nostro ex DA è stato “punito” con uno stipendio da 80.000 euro, se non vado errato: ci si pagano cinque ricercatori.

  3. Condivido integralmente il commento di Stavrogin. Non ho capito a quale ex direttore amministrativo si riferisce e, soprattutto, mi sembra opportuno correggere l’importo riportato.
    Con l’operazione trasparenza di Brunetta si possono avere dati precisi sui nostri dirigenti: è sufficiente andare su “Trasparenza amministrativa” e poi su “Curriculum e retribuzione” dei 3 dirigenti dell’ateneo senese.
    Retribuzione lorda di Loriano Bigi: 106.004,17 €
    Retribuzione lorda di Salvatore Interi: 54.330,62 €
    Retribuzione lorda di Gianni Neri: 97.897,61 €
    Totale retribuzione lorda dei 3 dirigenti: 258.232,40 €
    Aggiungendo gli oneri a carico del datore di lavoro, pari a circa il 37%, si arriva al costo reale per l’Università di: 353.778,39 € all’anno per 3 soli dirigenti.

  4. …grazie della precisazione: per me sono cifre così grosse, che non le vedevo nemmeno!

  5. Dice stavrogin: «per me sono cifre così grosse, che non le vedevo nemmeno!»

    Guarda Stavrogin che quelle fornite dal Prof. Grasso sono cifre infinitesimali (in fondo riguardano solo 3 dipendenti in posizione apicale). Pensa un po’ a tutte le progressioni verticali ed orizzontali dei soliti privilegiati, pensa a coloro che sono diventati EP (elevata professionalità) in modo illegittimo, rileggiti i commenti di Encelado («le categorie D ed EP continuano a riscuotere cospicue indennità di vario tipo») e di Gino Greco e capirai le dimensioni del fenomeno.
    Per il momento aggiungo un dato noto a tutti: il costo del Direttore Amministrativo. Compenso lordo lavoratore, comprensivo dell’indennità di risultato (pari al 20% del trattamento economico) è di 242.512,00 €. Aggiungendo gli oneri a carico del datore di lavoro (come correttamente suggerisce il curatore del blog) pari a 89.729,44 € si arriva alla stratosferica cifra annua di 332.241,44 €.
    Sommiamola alla spesa dei 3 dirigenti. E non basta. Nelle riunioni per la contrattazione sindacale, ci riferiscono alcuni amici, il Direttore amministrativo si è lasciato incautamente sfuggire espressioni del tipo: “nel nostro ateneo ci sono pochi dirigenti”.

  6. O.K. per i ricercatori (non tutti fanno mille ore, ahimè: alcuni, quanti?, sono pagati anche troppo, come avviene normalmente per gli ordinari), ma questa storia dei dirigenti è oscena… Spero che la leggano i 40 precari in corso di “liquidazione”!
    Ricorderei al rettore che può mettersi in aspettativa dall’insegnamento per l’alto incarico e far risparmiare 35 mila euro all’università. Corrispondono a due precari?
    un 2+2 archie

  7. Che gli amministrativi siano la parte debole mi pare una battuta…
    Hanno un rettore da loro eletto… hanno 14 sigle sindacali… andiamo su…
    Unisi è overstaffed, di almeno 300-400 persone, solo di PTA; basta vedere che fa Udine con all’incirca i nostri stessi studenti…
    Poi ci sono i docenti e i dirigenti. Che un Direttore amministrativo costi 300mila non mi pare uno scandalo. Che se li continui a prendere il Bigi sì.

  8. Non sarebbe poi così demagogico abolire sin da adesso bonus, indennità, trattamenti di EP e simili che sono riservati al PTA. In fondo, hanno già uno stipendio, e neppure misero, per il lavoro che fanno.
    Se io lavoro bene, e ci metto impegno, nessuno a me dà un euro in più, oltre allo stipendio. Perché gli amministrativi devono avere tutti questi privilegi? Si tratta di una vera e propria casta creata, consolidata e protetta dai sindacati.

  9. Il dato sul costo del Direttore Amministrativo riportato da Carlini è così “noto a tutti” che quello cui fa riferimento è del tutto infondato! La remunerazione lorda lavoratore del DA, come si evince dal contratto fornito in copia sia ai consiglieri di amministrazione che ai senatori, è di euro 147mila più il 20% di premio.

  10. Ha ragione Ettore la cifra di 242.512 € è già comprensiva degli oneri del datore del lavoro. Ecco il calcolo: compenso lordo + 20% di premio (147.000 + 29.400 = 176.400)
    Oneri datore di lavoro (circa il 37%) = 65.268
    Costo totale per l’Ateneo = 241.668

  11. …forse, qui, a Siena, ove la chiusura mentale e l’ottusità mentale è sovrana, dove comanda la gilda dei “Compagnacci” (do you remember Savonarola?), abbiamo i sindacati “castali” più chiusi e settari. È lo spirito di fazione… e di casta. Un imbecille ex cazzottatore di contrada fu messo dalla precedente amm.ne com.le in posto di prestigio. A calci in culo pare si sia laureato e ora suona le pive in Acropoli. «Quando c’è gente datemi del dottore, non chiamatemi per nome, in fondo son laureato», pare abbia detto a un tale che poi lo salutò mandandolo a fare in culo. Questa è Siena. Mi rendo conto che il problema degli amm.vi, in una università, non è da poco. Ma tanto mi pare il Titanic sia quasi affondato. Resta gente come il Loré che si straccia le vesti… e resta il fatto che l’università come fulcro del sapere cittadino – legata a enti, biblioteche, ecc. – qui non funziona: la pigrizia e l’opportunismo mentale è tale che ci vorranno secoli prima di vedere il “radioso avvenire” di cui cianciava il Matto di Lettere, ora rifugiato in nicchia di studi di tradizioni umane…
    «La virtù solamente risplende, il tempo nostro è il passaggio di un’ombra» (Giorgione). E mentre noi «siamo fatti della stessa sostanza dei sogni» (Shakespeare), Babbo Monte e accoliti fan rilucere d’oro i loro sogni…
    The Bardo
    P.S. Buon Anno a tutti quanti.

  12. P.S. Aggiungo che sento forte quanto detto o chiosato dal sig. Stavrogin. La Casta e i Paria. C’è da vergognarsi a essere italiani – e non solo per questo, ma… anche per gli inciucio fra “destra” e “sinistra” ormai talmente simiglianti che siamo a un passo dal regime. Chi indica sperequazioni, ingiustizie, ecc., sarà confinato. O forse bastonato come nell’epoca di Mussolini. “Non un fiato”…

  13. Ha ragione stavrogin ma non tutti i giovani ricercatori – stabilizzati e/o precari sono ciellini o protetti politicamente/massonicamente allo stesso modo…
    Così va il mondo… purtroppo…

  14. La discussione verte su temi scontati e ormai noti. C’è un esubero di PTA quantificabile in 300 forse 400 unità. L’Universitas e con essa l’unisi, ormai con la lettera minuscola, è fatta dagli studenti e per gli studenti che hanno bisogno di Docenti per i quali è indispensabile il PTA per la didattica e la ricerca e che, comunque, rimane un personale di supporto utilissimo, per carità. NeIl’unisi i docenti sembrano essere di supporto al PTA (rapporto invertito), situazione unica nel panorama delle, sia pure numerose, Università Italiane. Il piano di risanamento prevede il prepensionamento dei docenti e la messa in mobilità del personale tecnico amministrativo. I docenti rimangono al loro posto fino all’età di 69 anni perchè a quel punto sono certi che i benefici della proposta dell’amministrazione saranno onorati. Usufruirne prima viene considerato rischioso in mancanza di un regolamento credibile. Quindi è inutile che il Rettore, il Direttore amministrativo e con essi un avvocato vengano a spendere parole nelle facoltà. Nessuno crede più alle parole in questo ateneo. C’è poi da risolvere il problema dei docenti di Medicina, non piccolo.
    Rimane la mobilità del PTA. Mi chiedo con quali criteri saranno individuate le persone. Saranno intoccabili gli amici delle Istituzioni che sono tante, come numerose e potenti sono le famiglie della Siena che “conta”. I sindacati poi diranno la loro. La scure dovrà abbattersi sui figli di nessuno. Ma questi presenteranno a quel punto i loro titoli: padri e madri invalidi che non possono lasciare, figli da crescere, mogli da mantenere e così via. Immagino i numerosi contenziosi che si apriranno e che, nella migliore delle ipotesi, ritarderanno per anni la soluzione del Problema. Intanto una generazione di giovani aspiranti ricercatori è stata perduta e, inevitabilmente, se ne perderà un’altra. È questo, soprattutto, il danno enorme, irrimediabile e imperdonabile che la scellerata politica opportunistica di chi ha guidato l’Ateneo negli ultimi 15 ha generato. È stato un fallimento totale, culturale soprattutto, un tradimento all’unisi.
    Anfiarao

  15. Non rimane che togliere, per i prossimi 5 anni, uno stipendio mensile a tutto il personale dell’Unisi, dal Rettore all’ultimo dei precari. Sarebbe più democratica una proporzionalità (del tipo, il rettore e i massimi dirigenti amministrativi e i baroni si tagliano il 100%, che per loro è come uno sputo per terra, il resto del personale il 60%.
    Questa idea è uno scandalo? Forse, ma dopo le parole di Anfiarao, che sottoscrivo, non vedo proprio altre soluzioni rapide ed efficaci. Per salvare il lavoro di tutti, le mogli di tutti, i figli di tutti.

  16. Beh, non è successo a Harvard? C’è da scandalizzarsi…? E perché non costituirsi parte civile contro i responsabili… non mancheranno gli avvocati, no?
    Archie

  17. Durante il regime bolscevico, in U.R.S.S. (Russia), molti funzionari di partito o nella polizia erano stati funzionari zaristi. Si spiegano così molte cose in apparenza inspiegabili. Il panslavista ortodosso Solgenitsin era stato ateo e bolscevico ma la sua origine-cui tornò-era nobiliare, czarista… A Siena i giudici del regime democratico post-guerra erano gli stessi del regime fascista! In una cittadina dal chiuso medioevo come Siena, i “riciclaggi” eran la regola. Pintare con gli avvocati, benissimo, ma senza farsi in merito grandi illusioni…Tuttavia se la via percorribile è questa, ok.
    Mi pare che Siena faccia 50.000 ab. Si tolgano 20.000 studenti, 20.000 fra vecchi, bambini, ecc. Restano un 10-15.000 uomini, grosso modo, fra i 25 e i 60 anni. L’Università può quindi farsi le belle nicchie che crede: il diktat dei professori-burocrati assoldati dai poteri cittadini-finanziari è assicurato. Certi ceffi han poi gettato la maschera o quasi. Prima si definivano al servizio del popolo, ora del…pollo. Pro domo sua, alla faccia dei fessi che votano. E poi basta, qui, un pizzico di “sano” antiberlusconismo e il giuoco è fatto. Basta che il barile non abbia a bella vista il …fondo!
    Bardo

  18. Corollario.
    Ho fatto il suesposto post perché taluni bloggers mi si dimostrano abbattuti. Quindi: un ambiente piccolo e chiuso come Siena, al di là del delirio di onnipotenza dei vari Fondazionisti Mps o di assessori professori che ungono solo gli amici, è facile cadere nel pessimismo. Tuttavia onore e lode ai pochi valorosi che si battono per più democrazia e decoro, per una università libera da cui sian sradicati-utopia…-i clan fascistici professorali che pintano solo gli amici e le amiche (loro).
    Certo, in una situazione normale, chi ha fatto il buco e prodotto il malcostume, andava sbattuto in prigione, magari a lavorare per tutta la vita sino a “risanare” con le proprie braccia il bu’o, conme simpaticamente dicono gli aficionados del blog.
    Abbasso la casta del Potere-Sapere!
    No agli Inciuci fra politicanti merdosi e ladri!
    Bardo

  19. «Non rimane che togliere, per i prossimi 5 anni, uno stipendio mensile a tutto il personale dell’Unisi, dal Rettore all’ultimo dei precari.» Akaki

    …del resto in Italia va sempre così: privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Ma ricordando che l’eguale imposizione di balzelli fra diseguali è assai iniqua e che (per ragioni a me insondabili) v’è chi gode di tredici mensilità e chi di quattordici, oltre che di stipendi sideralmente lontani; quanto ai precari, visto che o non li pagano, oppure li pagano – cifre infinitesimali – con tempi biblici, forse l’università potrebbe chiedere loro di prestarle i quattrini, visto che pagare per insegnare pare essere l’ultima frontiera del lavoro universitario inteso come “hobby”.

  20. È tutto un sistema che fa schifo.
    Purtroppo non mi meravigliano più di tanto le pur scandalose cifre esposte nei post, prese da personaggi con scarsi, o nulli, requisiti, e scarsa, o nulla, voglia di lavorare. L’Università scandalizza perché è il caso del giorno, ma ancora più indegni sono i compensi che si intascano gli incapaci della Fondazione MPS (ente onlus nato a tutela del territorio), che vanno da 150 a 500 mila euro annui (in via ufficiosa perché i compagni PD hanno sempre negato la loro pubblicizzazione) per non fare altro che dare soldi in maniera politica e clientelare. Per non parlare dei furboni del CDA del MPS dove arrivano al milione di euro persone senza alcuna professionalità o requisito.
    Quindi il problema è la lobby di potere che governa la Città più che le singole realtà e i singoli burattini che vengono ricompensati per la loro obbedienza.
    Per ottenere un vero cambiamento bisogna scardinare la cupola che tiene insieme questa vergogna.

  21. E allora vada per il PD che ha i suoi democristiani di lungo corso e gli ex-comunisti furboni, ma come si spiega l’adesione al sistema dei vari Rifondazione, Sinistra ecologica, Toscana riformista ecc.? E il PdL che ha votato a favore dell’operazione Antonveneta? Perché avevano avuto la presidenza Pisaneschi?
    Come si fa a votare questa gente? Il mio padrone almeno si occupa di Confindustria, di Camera di Commercio, di Consorzio Agrario, gente pulita, che dice cosa vuole e ci rimette se fa bischerate. L’avete visti voi i magnati del Monte ecc. rimetterci mai qualcosa? Quando si sarà accertato anche sul piano storico che con Antonveneta PD-PdL hanno in pratica “buttato” (si dice) qualcosina come 5 miliardi (di euro), chi di loro pagherà?
    Chi ha detto che lo spot del MPS è costato 10 milioni? Son cose che si sanno solo a Firenze queste? Sveglia, ragazzi, meno stadio e più piazza Salimbeni, anche perché altrimenti non tornerò mai a Siena……..
    Arlecchino

  22. Siena ha di “buono” questo: se rompi i coglioni ti emarginano, ti calunniano (a me è successo), ma non ti sparano in bocca come nel Sud dove domina la Mafia e le Mafie. Certo, è una “morte civile”… Venite a Siena ché più siamo e meglio stiamo come dice Arbore l’Americano (che potrebbe far le musichette per le mostre dell’Amerikano, quello che vuole in pubblico il titolo di “dottore”- e nel sito suo di “professore”).
    b a r d o

  23. Comunque i “nemici della civiltà” stavolta sono i caporioni sugli scranni istituzionali: la Universitas parla chiaro! Per gli emarginati valgono le regole di Sigmund Freud, il grande psicologo: frustrazione, divieto, privazione (Leggasi l’importante saggio “L’avvenire di un’illusione”, abbinato a “Il disagio della civiltà”, Newton ed.).
    I capibanda istituzionali hanno infatti coazionato in “coitus interruptus” i giovani delle dickensiane “grandi speranze” e tarpando la libido loro han creto malgré loro la “pulsione di morte” (al servizio dell’Eros). Sta agli esclusi direzionare in non autodistruzione tale Istinto, ma riversarlo sulla testa di questi usurpatori e cannibali.
    Scusate la nota psicologica, ma, talvolta serve a descrivere metaforicamente quanto in essere. Quanno ce vò ce vò…
    Bardo

  24. Accadrà anche a Unisiena… prima della prescrizione o del processo breve?

    (ANSA) – Catania, 12 gennaio
    Buco bilancio Comune Catania, rinvii a giudizio in 14 tra cui l’ex sindaco Scapagnini e 13 assessori
    L’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini e 13 ex assessori sono stati rinviati a giudizio per un buco nel bilancio del Comune. Con loro anche l’ex responsabile del servizio di Ragioneria Vincenzo Castorina, tutti accusati per falso ideologico. Il buco ammonta a centinaia di mln.

  25. Ma le piccole cose pratiche? Oggi ero al Rettorato e ho preso vari documenti inerenti il funzionamento accademico. Da non credere: se fossi stato un malandrino avrei potuto rubare cellulari, borse, corrispondenza, posacenere, ecc. ecc. Ormai siamo al d i s a r m o… Il Titanic cola a picco. Anche da queste cose lo vedi. Se poi guardi alle altre…Focardi annuncia il pagamento degli amm.vi: sarà l’illusione aurea di cui parlava il grande psicologo Freud?? E, sempre per dirla con questo eminente scienziato, siamo anche all’illusione istituzionale!! Qui, a Siena, quasi l’intero corpo docente-es. Lettere-è illegale: concorsi truccati da gran tempo e amigos messi colà da alcuni partiti-una sorta di craxiana malapolitica!
    Bardus

  26. Si tende a lanciare la palla in avanti con cross lunghi, sperando che qualcuno davanti la butti in rete.

    Si tende a rimandare i problemi e i debiti alle generazioni successive sperando che accada qualche miracolo.

    Così anche stavolta nessuno dei vivi pagherà, lasciando ai posteri le soluzioni. Nessun docente sarà sacrificato, nessun impiegato sarà sacrificato, nessun portiere o bidello o autista o giardiniere sarà sacrificato. Rimarranno i bilanci dissestati, le accuse, le minacce, le angosce.

    I nostri figli, i nostri nipoti piangeranno le nostre lacrime.

  27. No, penso che piangeranno anche i vivi, i viventi. Forse saranno i “giusti” mentre i delinquenti istituzionali rivolteranno la frittata e si faran passare da vittime. Basta avere amici potenti e lobbies… Piangeranno anche figli e nipoti, certamente. La crisi e le crisi, gli ammanchi e le concussioni, lasceranno il segno. Stipendi da fame per molti mentre i soliti – magari camuffati da progressisti -nuoteranno, come sempre, nell’oro, tra auto di lusso e casali o ville. Han trovato una adatta plebe. Come dice la Bibbia del profeta: ho udito una voce nel deserto…
    b a r d o

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